TIT Telecom Italia SpA

E' vicina al naufragio la joint venture tra Cassa depositi

e prestiti e Telecom Italia, che prevedeva la costruzione della nuova sede

romana del gruppo telefonico con la ristrutturazione di due torri nel

quartiere Euro.

Lo scrive Repubblica, spiegando che entro fine settembre il veicolo

denominato Alfiere e' destinato a sciogliersi, dato che il 29 luglio il

Comune di Roma ha revocato il permesso a costruire, destituendo di fatto

il progetto di ogni fondamento. La jv Alfiere era nata a meta' 2015,

quando alla guida di Telecom c'era Marco Patuano, e fin da subito non era

piaciuta all'attuale numero uno Flavio Cattaneo che nella primavera 2015,

in qualita' di consigliere, aveva espresso serie perplessita'.

Dopo le elezioni comunali il commissario Francesco Paolo Tronca, su

indicazione del nucleo anticorruzione della Gdf, aveva sospeso il permesso

dell'area ex Fintecna; parallelamente Cattaneo, dopo il suo insediamento

come a.d. di Telecom, aveva esaminato i contratti con Cdp constatando che

in caso di inadempienza erano previste penali fino a 180 milioni di euro e

aveva deciso di andare avanti con Alfiere. Successivamente le indagini

affidate al pm Erminio Amelio hanno indotto il Comune a revocare il

permesso a costruire; alla base di queste verifiche ci sarebbe il fatto

che Alfiere avrebbe versato oneri di riqualificazione bassi (un milione di

euro) contro una stima corrente di 24 milioni. Alla luce dei nuovi

sviluppi, Cattaneo potrebbe anche rivedere al rialzo l'obiettivo di 150

milioni di risparmi dai canoni immobiliari, ottimizzando la presenza di

Telecom nelle sedi gia' occupate e di proprieta' o di altre sedi, come

quella storica di Corso Italia, il cui contratto scadra' nel 2020.

rov

(END) Dow Jones Newswires

August 24, 2016 03:27 ET (07:27 GMT)

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