L'Ad blocking è un fenomeno presente anche in Italia, ma nel nostro paese l'impatto sul mercato pubblicitario è attualmente contenuto: l'incidenza per l'utenza PC è del 13% ed è ancora più limitata su smartphone, dove si attesta al 7,6%.

E' questo, si legge in una nota, il quadro delineato dai primi risultati, pubblicati oggi, della ricerca continuativa "Lo stato dell'arte dell'Ad blocking in Italia" promossa da Assocom, FCP-Assointernet, Fedoweb, GroupM, IAB Italia, UPA e commissionata a Comscore e Human Highway.

I risultati pubblicati oggi si riferiscono ai dati rilevati a maggio 2016, ma la ricerca proseguirà nei prossimi mesi ed è prevista una nuova pubblicazione di dati per fine ottobre/inizio novembre.

Il 21,9% degli utenti web italiani dichiara di conoscere e utilizzare in qualche occasione l'Ad blocking ma l'uso, per la maggior parte degli utenti, è tattico: si attiva/disattiva l'ad blocker e/o si inseriscono i siti in whitelist secondo opportunità e secondo i diversi device utilizzati.

Il risultato che ne deriva, a livello mensile, è che il 13% degli utenti Pc utilizza un Ad blocker su almeno uno dei propri browser.

Questa è la vera incidenza del fenomeno dell'Ad blocking in Italia: utilizzato dal 13% degli utenti, riguarda il 15% delle pagine viste, dato che invece nella rilevazione diretta FCP-Assointernet, sui siti dei propri associati, evidenzia un'incidenza media dell'11% sui volumi di pagine.

Il fenomeno a livello di smartphone è limitato al 7,6% degli utenti.

Il profilo degli utenti di Ad blocker è prevalentemente composto da uomini, giovani, studenti, persone con titolo di studio elevato e abitanti nei grandi centri.

Oltre agli utilizzatori attuali, il 12% degli intervistati ha dichiarato che potrebbe installare un Ad blocker in futuro.

com/fus

 

(END) Dow Jones Newswires

September 27, 2016 13:28 ET (17:28 GMT)

Copyright (c) 2016 MF-Dow Jones News Srl.