di Elena Dal Maso - Milanofinanza.it

Lo scorso gennaio Sorgenia era finita nella lista nera dei grandi debitori insolventi di Mps. Ora la banca senese ha trovato un nuovo accordo per ristrutturare i debiti (560 milioni di euro) del gruppo fornitore di energia elettrica con presidente Chicco Testa e Gianfilippo Mancini amministratore delegato.

Lo apprende Milanofinanza.it sulla base di un documento datato 7 agosto (ma firmato dalle parti il 1° del mese) e reso pubblico perché classificato, in base al regolamento Consob e Bankitalia, fra le operazioni a maggiore rilevanza con parte correlata. Questo perché Sorgenia è ora di comproprietà del Monte dei Paschi di Siena, come ricorda la stessa banca.

Ovvero, Mps detiene oggi il 16,67% del capitale della capogruppo Nuova Sorgenia Holding e "strumenti finanziari partecipativi pari al 22% del totale". Mps ha poi direttamente lo 0,03% di Sorgenia Spa e ha sottoscritto un prestito obbligazionario convertendo, pari al 22% del totale, di quest'ultima "a conversione obbligatoria in azioni ordinarie al verificarsi di determinati" eventi. La banca poi conta nella holding due consiglieri sui 10 totali, compreso il presidente, diritti patrimoniali per il 23%, oltre ad "assistenza creditizia al gruppo Sorgenia post-esecuzione dell'AdR 2014 nell'ordine del 30% del totale".

La buona notizia è che la controllata Sorgenia Puglia Spa, "ha raggiunto un pieno equilibrio finanziario e patrimoniale e il 28 luglio 2017 è stato perfezionato" fra la società in questione e le banche creditrici "un accordo di risoluzione e liberazione di garanzie con contestuale estinzione integrale dei debiti finanziari". Per Sorgenia Puglia il nuovo accordo prevede la conferma della scadenza finale al 2021 delle esposizioni a medio-lumgo termine (33,6 milioni di euro), con revisione del piano di ammortamento e delle condizioni economiche.

Il nuovo piano di ristrutturazione col gruppo stabilisce per Sorgenia Spa il riscadenzamento delle esposizioni a medio-lungo termine (41,3 milioni di euro) e del prestito obbligazionario convertendo in essere (44 mln) con revisione delle condizioni economiche, la conferma delle linee di credito operative per cassa per 27 milioni di euro e firma per 81,9 milioni di euro (a questa ultima esposizione devono aggiungersi 13,5 mln "utilizzabili previa specifica controgaranzia da parte di un soggetto di gradimento di Mps") "accordate con revisione delle condizioni economiche e delle modalità operative delle linee per firma".

Per quanto riguarda Sorgenia Power Spa la è prevista la trasformazione dell'attuale esposizione globale verso Mps di 318,5 milioni di euro (di cui 140,3 milioni di euro relativi ad un pool e 178,2 milioni di euro relativi a un finanziamento bilaterale) in parte in un prestito convertendo (in strumenti finanziari partecipativi) di 73,6 milioni di euro con scadenza 31 dicembre 2027. Per la quota non convertita di 244,9 milioni di euro è previsto il riscadenzamento al 2027, con revisione delle condizioni economiche.

Sorgenia si era indebitata per 1,8 miliardi con il sistema bancario. La sola Mps si è caricata di ben un terzo di quel fardello. Seicento milioni erano appannaggio del solo istituto senese che ha fatto lo sforzo più ingente rispetto al pool di 15 istituti che avevano finanziato la società elettrica. Due anni fa i vecchi soci, la Cir della famiglia De Benedetti e l'austriaca Verbund, non hanno ricapitalizzato il gruppo come richiesto delle banche. Queste ultime hanno convertito l'esposizione creditizia in azioni, e perciò Mps si è ritrovata azionista della Nuova Sorgenia, finendo tra gli incagli di Mps.

Intanto Sorgenia ha chiuso il 2016, secondo i dati forniti dall'ad Mancini, con un mol oltre i 100 milioni, che sono stati destinati al ripagamento del debito. Qualche mese fa il presidente Chicco Testa ha spiegato alla stampa che "abbiamo restituito alle banche, tra capitali e interessi, poco più di 100 milioni e quest'anno abbiamo una cassa superiore ai 300 milioni. Di questi, circa 170 dovrebbero servire a tagliare il debito. Siamo ripartiti e stiamo investendo sia sul mercato business che sul retail. Chiediamo solo di lavorare senza dover continuare a scontare i peccati del passato con il quale, mi ripeto, noi oggi noi non c'entriamo più nulla".

red/cce

 

(END) Dow Jones Newswires

August 08, 2017 05:06 ET (09:06 GMT)

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