B.Mps: ristruttura il debito di Sorgenia (Milanofinanza.it)
08 Agosto 2017 - 11:21AM
MF Dow Jones (Italiano)
di Elena Dal Maso - Milanofinanza.it
Lo scorso gennaio Sorgenia era finita nella lista nera dei
grandi debitori insolventi di Mps. Ora la banca senese ha trovato
un nuovo accordo per ristrutturare i debiti (560 milioni di euro)
del gruppo fornitore di energia elettrica con presidente Chicco
Testa e Gianfilippo Mancini amministratore delegato.
Lo apprende Milanofinanza.it sulla base di un documento datato 7
agosto (ma firmato dalle parti il 1° del mese) e reso pubblico
perché classificato, in base al regolamento Consob e Bankitalia,
fra le operazioni a maggiore rilevanza con parte correlata. Questo
perché Sorgenia è ora di comproprietà del Monte dei Paschi di
Siena, come ricorda la stessa banca.
Ovvero, Mps detiene oggi il 16,67% del capitale della capogruppo
Nuova Sorgenia Holding e "strumenti finanziari partecipativi pari
al 22% del totale". Mps ha poi direttamente lo 0,03% di Sorgenia
Spa e ha sottoscritto un prestito obbligazionario convertendo, pari
al 22% del totale, di quest'ultima "a conversione obbligatoria in
azioni ordinarie al verificarsi di determinati" eventi. La banca
poi conta nella holding due consiglieri sui 10 totali, compreso il
presidente, diritti patrimoniali per il 23%, oltre ad "assistenza
creditizia al gruppo Sorgenia post-esecuzione dell'AdR 2014
nell'ordine del 30% del totale".
La buona notizia è che la controllata Sorgenia Puglia Spa, "ha
raggiunto un pieno equilibrio finanziario e patrimoniale e il 28
luglio 2017 è stato perfezionato" fra la società in questione e le
banche creditrici "un accordo di risoluzione e liberazione di
garanzie con contestuale estinzione integrale dei debiti
finanziari". Per Sorgenia Puglia il nuovo accordo prevede la
conferma della scadenza finale al 2021 delle esposizioni a
medio-lumgo termine (33,6 milioni di euro), con revisione del piano
di ammortamento e delle condizioni economiche.
Il nuovo piano di ristrutturazione col gruppo stabilisce per
Sorgenia Spa il riscadenzamento delle esposizioni a medio-lungo
termine (41,3 milioni di euro) e del prestito obbligazionario
convertendo in essere (44 mln) con revisione delle condizioni
economiche, la conferma delle linee di credito operative per cassa
per 27 milioni di euro e firma per 81,9 milioni di euro (a questa
ultima esposizione devono aggiungersi 13,5 mln "utilizzabili previa
specifica controgaranzia da parte di un soggetto di gradimento di
Mps") "accordate con revisione delle condizioni economiche e delle
modalità operative delle linee per firma".
Per quanto riguarda Sorgenia Power Spa la è prevista la
trasformazione dell'attuale esposizione globale verso Mps di 318,5
milioni di euro (di cui 140,3 milioni di euro relativi ad un pool e
178,2 milioni di euro relativi a un finanziamento bilaterale) in
parte in un prestito convertendo (in strumenti finanziari
partecipativi) di 73,6 milioni di euro con scadenza 31 dicembre
2027. Per la quota non convertita di 244,9 milioni di euro è
previsto il riscadenzamento al 2027, con revisione delle condizioni
economiche.
Sorgenia si era indebitata per 1,8 miliardi con il sistema
bancario. La sola Mps si è caricata di ben un terzo di quel
fardello. Seicento milioni erano appannaggio del solo istituto
senese che ha fatto lo sforzo più ingente rispetto al pool di 15
istituti che avevano finanziato la società elettrica. Due anni fa i
vecchi soci, la Cir della famiglia De Benedetti e l'austriaca
Verbund, non hanno ricapitalizzato il gruppo come richiesto delle
banche. Queste ultime hanno convertito l'esposizione creditizia in
azioni, e perciò Mps si è ritrovata azionista della Nuova Sorgenia,
finendo tra gli incagli di Mps.
Intanto Sorgenia ha chiuso il 2016, secondo i dati forniti
dall'ad Mancini, con un mol oltre i 100 milioni, che sono stati
destinati al ripagamento del debito. Qualche mese fa il presidente
Chicco Testa ha spiegato alla stampa che "abbiamo restituito alle
banche, tra capitali e interessi, poco più di 100 milioni e
quest'anno abbiamo una cassa superiore ai 300 milioni. Di questi,
circa 170 dovrebbero servire a tagliare il debito. Siamo ripartiti
e stiamo investendo sia sul mercato business che sul retail.
Chiediamo solo di lavorare senza dover continuare a scontare i
peccati del passato con il quale, mi ripeto, noi oggi noi non
c'entriamo più nulla".
red/cce
(END) Dow Jones Newswires
August 08, 2017 05:06 ET (09:06 GMT)
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