L'Italia resta stabile al 7* posto per l'attività manifatturiera a livello mondiale nel 2016 con una quota del 2,3%, il secondo miglior piazzamento europeo dietro alla Germania, al 5* posto con una quota del 5,9%.

È quanto emerge dagli scenari industriali presentati dalla Centro studi di Confindustria. Cina e Stati Uniti restano in testa con quote invariate di valore aggiunto mondiale rispettivamente al 29,5% e al 19%.

L'Italia a ben agganciato la ripresa industriale dell'area euro, che dal 2013 risulta superiore a quella degli Stati Uniti e del Giappone: +2,3% contro +0,9% e +2,1% le corrispondenti variazioni medie annue tra il 2013 e il 2016.

L'industria è tornata a trainare lo sviluppo economico europeo: il differenziale tra la crescita reale del valore aggiunto manufatturiero e quella del Pil è di +0,9 punti percentuali; in Italia è il medesimo. A livello settoriale, l'automotive stato di gran lunga il settore più importante per trainare la ripresa in Occidente il periodo 2013-16.

L'Italia indietreggia di una posizione nel tessile, come la Germania, ma mantiene tutte le altre posizioni e anzi rafforza quella nei mezzi di trasporto, collocandosi al 2* posto, e nei prodotti manufatti di base, dove sale al 3* posto. Dalle prime posizioni spariscono sia gli Stati Uniti sia il Giappone.

pev

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November 08, 2017 04:33 ET (09:33 GMT)

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