Catullo Spa (gestore degli scali di Brescia e Verona) ha ripreso i dialoghi con Sacbo (Bergamo Orio Al Serio) per vagliare la possibilita' di creare un'alleanza tra i due scali e dare vita a un sistema aeroportuale del Nord Est. E' quanto ha spiegato in una intervista a Mf-Dowjones, Enrico Marchi, presidente di Save (principale azionista di Catullo insieme ad Aerogest) sottolineando come l'ingresso di Save nel capitale sociale di Catullo - - avvenuto tre anni fa- ha permesso all'aeroporto veronese di fare un vero e proprio salto di qualita'. Aumento del traffico, aumento delle rotte e indicatori finanziari in crescita: quest'anno lo scalo chiudera' per il suo secondo anno consecutivo in utile e il piano di investimenti al 2030 e' di 150 mln euro. Se la scommessa del Catullo sembra ormai vinta, molto resta da fare per lo scalo di Brescia Montichiari. L'obiettivo di Save e' quello di rilanciare lo scalo bresciano,; non solo sul cargo dove sono gia' attivi dei voli per il trasporto merci, ma anche sui passeggeri. Sono in corso dei colloqui con una compagnia aerea inglese e, se si arrivera' al closing, i primi voli passeggeri potrebbero partire gia' dalla prossima primavera.

"Abbiamo ripreso il dialogo con Bergamo", ha detto Marchi. "Siamo ancora in una fase del tutto preliminare ma mettere in rete gli aeroporti aiuterebbe l'intera filiera. Mettere insieme i tre aeroporti, Brescia, Bergamo e Verona, sarebbe una cosa bella. Fare una partnership con Bergamo sarebbe interessante; e' una strada che stiamo battendo".

I dialoghi tra Brescia e Verona erano stati avviati due anni fa ma poi avevano subito una brusca battuta d'arresto, tant'e' che il gestore bergamasco aveva siglato un memorandum d'intesa con Sea (Linte e Malpensa) per procedere a un'aggregazione. La lettera di intenti e' scaduta il 31 ottobre del 2016 e sul dossier e' calato il silenzio, nonostante Sea continui a sostenere l'operazione.

"Abbiamo parlato" con il management di Bergamo " e ci sono relazioni positive", ha aggiunto Marchi. "Allo stato attuale sono contatti preliminari". Il presidente ha sottolineato che qualora l'alleanza andasse in porto "ogni scalo rimarrebbe con la sua identita'". Inoltre sotto il profilo azionario "gli azionisti bergamaschi rimarrebbero in Sacbo, noi rimarremmo in Verona e metteremmo insieme Brescia".

Nello scalo di Montichiari "abbiamo cominciato con il servizio cargo e penso che ci siano ottime potenzialita'. Abbiamo fatto un accordo con la Cina che opera voli da Hong Kong. La cosa importante e' che questi voli trasportano un tipo di merce che ci fa ben sperare per il futuro. Si tratta delle merci di Amazon e Alibaba. Da Brescia il 20% della merce viene smistata nel magazzino di Piacenza di Amazon e l'80% in tutta Europa. Per questo volo eravamo in concorrenza con Praga e abbiamo vinto noi. Il prossimo anno speriamo di poter aggiungere altre destinazioni oltre a quella di Hong Kong Il nostro obiettivo e' focalizzarci sulla Cina".

Il rilancio di Brescia passa anche dal trasporto dei passeggeri. "L'ipotesi non e' tramontata", ha detto Marchi. "Stiamo ragionando per portare i passeggeri a Brescia, abbiamo dei contatti con una compagnia che sta pensando di fare un volo tra Brescia e l'Inghilterra e poi tra l'Inghilterra e l'India basato su una forte presenza etnica di indiani nell'area di Brescia. Se va in porto l'accordo" il traffico passeggeri "potrebbe partire per la primavera".

Due anni fa Save e' entrato nel capitale di Catullo con una quota del 40%. L'obiettivo era quello di replicare lo stesso modello adottato per lo scalo di Treviso: entrare con una quota di minoranza e piano piano crescere nell'azionariato. "Siamo entrati con una quota di minoranza avendo pero' la gestione della societa' e con l'obiettivo di dimostrare quello che siamo in grado di fare. Se facciamo bene allora si procede con il secondo passo, sposandoci. Questo significa salire all'80-90% del capitale e spero di poterlo fare il prossimo anno".

"La logica con cui Save vuole operare e' quella di creare un vero e proprio sistema aeroportuale del Nord Est e sviluppare per ogni bacino di traffico un network", ha proseguito Marchi. "Con orgoglio sottolineo che questo e' una operazione che fa bene al Paese. Tutti parlano di fare sistema ma l'unico settore che si sta muovendo concretamente e' quello aeroportuale. L'auspicio e' che ci sia in futuro anche l'ingresso di qualche socio veronese nel capitale di Save ed essere tutti insieme in una cabina di regia unica per crescere. Se poi qualche socio pubblico di Catullo vuole restare per un periodo e la Camera di Commercio volesse rimanere con un investimento diretto, benissimo. Il tema e' operare in una logica di sistema del Nord Est".

L'ingresso di Save ha permesso allo scalo veronese di crescere significativamente. "Abbiamo preso una azienda che era tecnicamente fallita e abbiamo fatto un turnaround a una velocita' supersonica. Nei quattro anni precedenti il nostro ingresso la societa' aveva accumulato 60 mln di perdite. In due anni l'abbiamo riportata in utile", ha detto Marchi. "Come abbiamo fatto? Abbiamo chiuso le controversie con Ryanair, riportando la compagnia a Verona a condizioni economicamente utili; abbiamo portato nuove compagnie come Volotea che ha messo una base nello scalo; abbiamo ridotto i costi e razionalizzato le procedure". A fronte di cio' "quest'anno l'utile sara' superiore rispetto allo scorso anno, quando era di circa 400 mila euro", ha detto il presidente ricordando che "questo risultato e' la somma algebrica di uno scalo - quello di Brescia - che e' ancora in perdita con uno - Verona - che sta facendo buoni risultati. Brescia e' una startup, Verona e' un turnaround".

"Quest'anno raggiungeremo i 3 mln di passeggeri" con un incremento del 10% a/a, ha detto ancora. "Abbiamo avuto l'approvazione del master plan e abbiamo ricevuto la conformazione urbanistica" dello scalo. "Siamo fiduciosi che entro settembre ottobre del prossimo anno partira' con il cantiere per l'ampliamento della nuova aerostazione".

Sul fronte degli investimenti "abbiamo un piano al 2030 di 150 mln per Catullo, di cui circa 60 mln nei prossimi tre anni. Sono investimenti per il progetto Romeo, che prevede il completo rifacimento del terminal passeggeri; per la riqualificazione e l'ampliamento dell'aerostazione, i lavori sulle piste e una serie di adeguamenti tecnici".

Infine per quanto riguarda le nuove rotte, "per il 2018 avremo 4 nuove compagnie con nuove destinazioni. Neos Air mettera' un 787 su destinazioni intercontinentali ; questo vuol dire che ci sara' un 787 di lungo raggio basato Neos. C'e' Volotea", la compagnia aerea low cost basata al Catullo "che colleghera' Verona con Atene, Zanzibar, Pantelleria. Aeroflot operera' il collegamento con Mosca; Aegean Airlines colleghera' Atene e Cyprus Airways Cipro. Importante anche il potenziamento di Lufthansa che operera' il terzo volo giornaliero con Francoforte. Oggi complessivamente a Verona ci sono 40 compagnie aeree che operano su circa 80 destinazioni", ha concluso Marchi.

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December 07, 2017 09:39 ET (14:39 GMT)

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