L'INTERVISTA: Marchi, riavviati contatti Sacbo-Catullo Spa per alleanza
07 Dicembre 2017 - 3:54PM
MF Dow Jones (Italiano)
Catullo Spa (gestore degli scali di Brescia e Verona) ha ripreso
i dialoghi con Sacbo (Bergamo Orio Al Serio) per vagliare la
possibilita' di creare un'alleanza tra i due scali e dare vita a un
sistema aeroportuale del Nord Est. E' quanto ha spiegato in una
intervista a Mf-Dowjones, Enrico Marchi, presidente di Save
(principale azionista di Catullo insieme ad Aerogest) sottolineando
come l'ingresso di Save nel capitale sociale di Catullo - -
avvenuto tre anni fa- ha permesso all'aeroporto veronese di fare un
vero e proprio salto di qualita'. Aumento del traffico, aumento
delle rotte e indicatori finanziari in crescita: quest'anno lo
scalo chiudera' per il suo secondo anno consecutivo in utile e il
piano di investimenti al 2030 e' di 150 mln euro. Se la scommessa
del Catullo sembra ormai vinta, molto resta da fare per lo scalo di
Brescia Montichiari. L'obiettivo di Save e' quello di rilanciare lo
scalo bresciano,; non solo sul cargo dove sono gia' attivi dei voli
per il trasporto merci, ma anche sui passeggeri. Sono in corso dei
colloqui con una compagnia aerea inglese e, se si arrivera' al
closing, i primi voli passeggeri potrebbero partire gia' dalla
prossima primavera.
"Abbiamo ripreso il dialogo con Bergamo", ha detto Marchi.
"Siamo ancora in una fase del tutto preliminare ma mettere in rete
gli aeroporti aiuterebbe l'intera filiera. Mettere insieme i tre
aeroporti, Brescia, Bergamo e Verona, sarebbe una cosa bella. Fare
una partnership con Bergamo sarebbe interessante; e' una strada che
stiamo battendo".
I dialoghi tra Brescia e Verona erano stati avviati due anni fa
ma poi avevano subito una brusca battuta d'arresto, tant'e' che il
gestore bergamasco aveva siglato un memorandum d'intesa con Sea
(Linte e Malpensa) per procedere a un'aggregazione. La lettera di
intenti e' scaduta il 31 ottobre del 2016 e sul dossier e' calato
il silenzio, nonostante Sea continui a sostenere l'operazione.
"Abbiamo parlato" con il management di Bergamo " e ci sono
relazioni positive", ha aggiunto Marchi. "Allo stato attuale sono
contatti preliminari". Il presidente ha sottolineato che qualora
l'alleanza andasse in porto "ogni scalo rimarrebbe con la sua
identita'". Inoltre sotto il profilo azionario "gli azionisti
bergamaschi rimarrebbero in Sacbo, noi rimarremmo in Verona e
metteremmo insieme Brescia".
Nello scalo di Montichiari "abbiamo cominciato con il servizio
cargo e penso che ci siano ottime potenzialita'. Abbiamo fatto un
accordo con la Cina che opera voli da Hong Kong. La cosa importante
e' che questi voli trasportano un tipo di merce che ci fa ben
sperare per il futuro. Si tratta delle merci di Amazon e Alibaba.
Da Brescia il 20% della merce viene smistata nel magazzino di
Piacenza di Amazon e l'80% in tutta Europa. Per questo volo eravamo
in concorrenza con Praga e abbiamo vinto noi. Il prossimo anno
speriamo di poter aggiungere altre destinazioni oltre a quella di
Hong Kong Il nostro obiettivo e' focalizzarci sulla Cina".
Il rilancio di Brescia passa anche dal trasporto dei passeggeri.
"L'ipotesi non e' tramontata", ha detto Marchi. "Stiamo ragionando
per portare i passeggeri a Brescia, abbiamo dei contatti con una
compagnia che sta pensando di fare un volo tra Brescia e
l'Inghilterra e poi tra l'Inghilterra e l'India basato su una forte
presenza etnica di indiani nell'area di Brescia. Se va in porto
l'accordo" il traffico passeggeri "potrebbe partire per la
primavera".
Due anni fa Save e' entrato nel capitale di Catullo con una
quota del 40%. L'obiettivo era quello di replicare lo stesso
modello adottato per lo scalo di Treviso: entrare con una quota di
minoranza e piano piano crescere nell'azionariato. "Siamo entrati
con una quota di minoranza avendo pero' la gestione della societa'
e con l'obiettivo di dimostrare quello che siamo in grado di fare.
Se facciamo bene allora si procede con il secondo passo,
sposandoci. Questo significa salire all'80-90% del capitale e spero
di poterlo fare il prossimo anno".
"La logica con cui Save vuole operare e' quella di creare un
vero e proprio sistema aeroportuale del Nord Est e sviluppare per
ogni bacino di traffico un network", ha proseguito Marchi. "Con
orgoglio sottolineo che questo e' una operazione che fa bene al
Paese. Tutti parlano di fare sistema ma l'unico settore che si sta
muovendo concretamente e' quello aeroportuale. L'auspicio e' che ci
sia in futuro anche l'ingresso di qualche socio veronese nel
capitale di Save ed essere tutti insieme in una cabina di regia
unica per crescere. Se poi qualche socio pubblico di Catullo vuole
restare per un periodo e la Camera di Commercio volesse rimanere
con un investimento diretto, benissimo. Il tema e' operare in una
logica di sistema del Nord Est".
L'ingresso di Save ha permesso allo scalo veronese di crescere
significativamente. "Abbiamo preso una azienda che era tecnicamente
fallita e abbiamo fatto un turnaround a una velocita' supersonica.
Nei quattro anni precedenti il nostro ingresso la societa' aveva
accumulato 60 mln di perdite. In due anni l'abbiamo riportata in
utile", ha detto Marchi. "Come abbiamo fatto? Abbiamo chiuso le
controversie con Ryanair, riportando la compagnia a Verona a
condizioni economicamente utili; abbiamo portato nuove compagnie
come Volotea che ha messo una base nello scalo; abbiamo ridotto i
costi e razionalizzato le procedure". A fronte di cio' "quest'anno
l'utile sara' superiore rispetto allo scorso anno, quando era di
circa 400 mila euro", ha detto il presidente ricordando che "questo
risultato e' la somma algebrica di uno scalo - quello di Brescia -
che e' ancora in perdita con uno - Verona - che sta facendo buoni
risultati. Brescia e' una startup, Verona e' un turnaround".
"Quest'anno raggiungeremo i 3 mln di passeggeri" con un
incremento del 10% a/a, ha detto ancora. "Abbiamo avuto
l'approvazione del master plan e abbiamo ricevuto la conformazione
urbanistica" dello scalo. "Siamo fiduciosi che entro settembre
ottobre del prossimo anno partira' con il cantiere per
l'ampliamento della nuova aerostazione".
Sul fronte degli investimenti "abbiamo un piano al 2030 di 150
mln per Catullo, di cui circa 60 mln nei prossimi tre anni. Sono
investimenti per il progetto Romeo, che prevede il completo
rifacimento del terminal passeggeri; per la riqualificazione e
l'ampliamento dell'aerostazione, i lavori sulle piste e una serie
di adeguamenti tecnici".
Infine per quanto riguarda le nuove rotte, "per il 2018 avremo 4
nuove compagnie con nuove destinazioni. Neos Air mettera' un 787 su
destinazioni intercontinentali ; questo vuol dire che ci sara' un
787 di lungo raggio basato Neos. C'e' Volotea", la compagnia aerea
low cost basata al Catullo "che colleghera' Verona con Atene,
Zanzibar, Pantelleria. Aeroflot operera' il collegamento con Mosca;
Aegean Airlines colleghera' Atene e Cyprus Airways Cipro.
Importante anche il potenziamento di Lufthansa che operera' il
terzo volo giornaliero con Francoforte. Oggi complessivamente a
Verona ci sono 40 compagnie aeree che operano su circa 80
destinazioni", ha concluso Marchi.
lab
laura.bonadies@mfdowjones.it
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December 07, 2017 09:39 ET (14:39 GMT)
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