"Sommando le forze lavoro potenziali ai disoccupati, il bacino di individui potenzialmente interessati a lavorare nel 2016 ammonta a 6,356 milioni, in calo del 3,5%" rispetto al 2015.

E' quanto scrive l'Istat nell'Annuario statistico 2017 che spiega come

nel 2016 i disoccupati sono stati 3,012 milioni mentre nel complesso le forze lavoro potenziali 15-64 anni sono ammontati a 3,344 mln.

L'aumento dell'occupazione nel 2016 si accompagna a un nuovo calo della disoccupazione e a un più forte calo degli inattivi. Il numero di disoccupati, sceso per la prima volta nel 2015 dopo 7 anni di ininterrotta crescita, continua a diminuire ma a ritmi meno sostenuti (-21.000, -0,7%) risentendo dell'aumento nella seconda metà dell'anno che ridimensiona il calo dei primi due trimestri, e si attesta a 3,12 milioni di individui. A ciò corrisponde una diminuzione di 0,2 punti del tasso di disoccupazione che scende all'11,7. Tuttavia il divario con l'Ue, dove il calo dell'indicatore è stato più forte (-0,8 punti), aumenta fino a superare i tre punti. La riduzione del tasso di disoccupazione peraltro non riguarda le regioni meridionali dove raggiunge il 19,6% (+0,2 punti), il valore più elevato dell'Ue dopo la Grecia, mentre nella parte settentrionale del Paese l'indicatore è al di sotto della media europea.

La riduzione del numero di disoccupati riguarda esclusivamente quanti hanno precedenti esperienze di lavoro, mentre aumentano lievemente quanti sono alla ricerca della prima occupazione, circa il 28% del totale dei disoccupati. Ciò si associa ad una lieve crescita della disoccupazione di breve durata, mentre prosegue la diminuzione di quanti cercano lavoro da almeno 12 mesi, la cui incidenza sul totale dei disoccupati scende dal 58,1% del 2015 al 57,3% del 2016.

Il numero di inattivi tra 15 e 64 anni diminuisce per il 3* anno consecutivo e con maggiore intensità (-410.000 unità, -2,9%); analogamente, il tasso di inattività scende di 0,9 punti percentuali e si attesta al 35,1%, il valore più basso dall'inizio della serie storica. La riduzione dell'inattività riguarda sia quanti non cercano lavoro e non sono disponibili a lavorare (-200.000 unità, -1,9%) sia le forze di lavoro potenziali (-210.000 unità, -5,9%), ovvero coloro che hanno svolto azioni di ricerca ma non sono disponibili a lavorare entro due settimane o che, seppure disponibili non hanno cercato attivamente. Tale aggregato rappresenta il 24,5% degli inattivi 15-64 anni, pari a 3,344 milioni di persone.

pev

 

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December 28, 2017 06:04 ET (11:04 GMT)

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