Di Francesca Gerosa - Milanofinanza.it

Fca punta a raddoppiare gli utili in 5 anni grazie alla spinta di Jeep, che può conquistare il 20% del mercato globale dei suv e raggiungere 5 milioni di veicoli l'anno, mentre la riforma fiscale firmata dal presidente americano, Donald Trump, potrebbe portare utili per circa 1 miliardo di dollari l'anno (in linea con quanto anticipato durante la conference call sui conti del terzo trimestre 2017, prima che venisse approvata la riforma), senza specificare però se l'effetto sarà interamente cash.

Parola di Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fca, che ieri in un'intervista a Bloomberg, alla vigilia del salone dell'auto di Detroit, ha anche confermato che lascerà il timone del gruppo all'inizio del 2019 (quando sarà approvato il bilancio 2018), dopo 15 anni, e che il suo successore sarà scelto all'interno dell'azienda.

Il business dell'auto "se vuoi farlo bene ti consuma", ha detto Marchionne, "sono stanco e voglio fare qualcosa di diverso". Il mercato scommette su Richard Palmer, responsabile finanziario di Fca per la successione di Marchionne, mentre Alfredo Altavilla, responsabile delle attività europee del gruppo, e il capo di Jeep, Mike Manley, vengono considerati i suoi due principali contendenti.

Marchionne ha parlato di una lista in evoluzione di candidati per prendere il suo posto, che stanno tutti lavorando al piano strategico al 2022. Voci di stampa danno in lizza anche Monica Mondardini, amministratore delegato di Cir , holding di casa De Benedetti che controlla il gruppo Gedi , editore dei quotidiani e dei periodici dell'ingegnere. Mondardini è anche presidente di Sogefi (componentistica per auto) e consigliere di Kos (strutture sanitarie) e siede nei consigli di amministrazione di Credit Agricole e Atlantia .

Marchionne ha detto di non avere indicazioni sul fatto che la società sia intenzionata ad assumere un top manager esterno ma ha indicato che in lizza figura anche qualcuno non sotto i riflettori dei media. Invece al momento non ci sono discussioni o approcci per un mega-merger. Quanto al nuovo piano strategico di Fca sarà presentato il prossimo 1 giugno, lo stesso giorno il cui Marchionne venne assunto nel 2004, dopo la morte di Umberto Agnelli.

"Non ho ragione per non confermare le attese per il 2017 e le stime sul 2018", ha detto il ceo che punta a lasciare solo dopo aver azzerato il debito, dopo aver accumulato almeno 4 miliardi di euro di cassa netta e dopo aver aumentato gli utili netti a circa 5 miliardi di euro. Marchionne manterrà comunque un ruolo in Exor , la holding della famiglia Agnelli che controlla Fca e dove è attualmente vice presidente, anche dopo il 2019. Resterà, inoltre, al vertice di Ferrari fino al 2021. Ulteriori dettagli potrebbero emergere in serata, quando Marchionne parlerà al salone di Detroit.

Intanto la decisione di Fiat Chrysler di spostare la produzione dei furgoni pesanti Ram dal Messico al Michigan e di pagare un bonus di 2.000 dollari a 60.000 impiegati è stata lodata dal Segretario dei Trasporti degli Stati Uniti, Elaine Chao, che l'ha direttamente collegata alla nuova riforma fiscale. In occasione del North American International Auto Show di Detroit, Chao ha, infatti, citato espressamente le manovre del gruppo italo-americano come "solo un esempio dell'impatto positivo" che la riforma e le conseguenti agevolazioni avranno sulle aziende.

Di riflesso alle indicazioni arrivate da Marchionne stamani Equita ha alzato il target price su Fca da 15,6 a 18,2 euro, confermando il rating hold e restando dell'idea che la guidance 2017 venga rispettata, mentre la sim considera sfidanti i target 2018, in particolare la generazione di cassa. Alla luce della conferma ufficiale dell'impatto della riforma fiscale negli Stati Uniti, gli esperti di Equita hanno incluso questo effetto nelle loro stime: oltre 700 milioni di euro, in minima parte compensato dal bonus riconosciuto ai lavoratori annunciato settimana scorsa, con un beneficio sull'utile netto 2018-2019 in media del 17%. Di conseguenza hanno alzato il target price su Fca del 17% a 18,2 euro.

Anche le stime degli analisti di Banca Akros non tengono conto del taglio delle tasse per le aziende negli Stati Uniti. I benefici della riforma dovrebbero essere efficaci a partire dal 1 gennaio 2018. "Un beneficio di 1 miliardo di dollari rappresenta circa il 20% della nostra stima attuale di utile netto per il 2018 a 3,961 miliardi di euro", affermano gli analisti di Banca Akros per i quali l'annuncio fatto da Marchionne nel fine settimana è leggermente inferiore rispetto all'indicazione fatta lo scorso 24 ottobre 2017 ("circa 1 miliardo di euro"), commentando i risultati del terzo trimestre. In ogni caso "la notizia è positiva e quindi confermiamo il rating buy e il target price a euro sul titolo Fca ".

Tuttavia non manca chi legge l'assenza di un possibile mega-deal in maniera negativa. In effetti gli analisti di Mediobanca Securities ammettono che, per quanto riguarda le potenziali alleanze, "Marchionne è stato piuttosto freddo", dicendo che "se nessuno ti vuole, il celibato potrebbe essere l'unica opzione", sostenendo però che ora Fca è in una posizione più forte per guardare al futuro da sola. La performance recente del titolo: +29% circa da inizio anno non può essere giustificata da target interessanti a 5 anni e che non risolvono il rischio relativo a veicoli ibridi/elettrici dove il gruppo è obiettivamente in ritardo rispetto ai competitor americani ed europei.

Inoltre, va evidenziato che moltiplicare di 3,5 volte i volumi di Jeep (circa 1,4 milioni nel 2016) non è un'impresa scontata, soprattutto considerando la risicata presenza nel mercato più grande al mondo, la Cina. Per questo per alcuni analisti, in assenza di un mega-deal, escludendo lo spin-off di Magneti Marelli e Comau ormai dato per scontato, la valutazione attuale di Fca sconta scenari troppo ottimistici e lontani nel tempo.

Ma il titolo Fca in borsa sale ancora: +0,52% a 19,23 euro. "Le parole di Marchionne potrebbero aggiungere un po' di benzina al fuoco e sostenere ulteriormente il prezzo delle azioni dopo il recente re-rating e in vista della presentazione del nuovo business plan. Manteniamo, quindi, il rating outperform e il prezzo obiettivo a 20 euro sul titolo", concludono gli analisti di Mediobanca .

red/cce

 

(END) Dow Jones Newswires

January 15, 2018 05:21 ET (10:21 GMT)

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