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15/1/2024 14:50
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
Un aggiornamento che si colloca in coerenza con il trend più che ventennale di crescita della povertà in Italia, sospinta da una perdurante stagnazione economica e dagli effetti non cicatrizzati delle crisi che nel nuovo millennio si sono abbattute sul nostro Paese.
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15/1/2024 14:50
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
"L'aumento tra il 2021 e 2022 dell'incidenza della povertà assoluta è attribuibile in larga parte e malgrado il buon andamento dell'economia italiana nel 2022, all'impennata dell'inflazione e ai suoi impatti più incisivi sulle famiglie a bassa spesa rispetto a quelle benestanti – ha commentato Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia –.
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15/1/2024 14:50
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
La dinamica del 2023 risentirà verosimilmente del rallentamento dell'economia nazionale e della minore capacità delle famiglie di fare affidamento sui propri risparmi.
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15/1/2024 14:51
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
Peseranno anche la riduzione delle misure compensative contro l'impennata dei prezzi nella fase di rientro dall'inflazione, e la portata degli strumenti che hanno sostituito il reddito di cittadinanza.
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15/1/2024 14:51
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
Misure che segmentano la platea dei poveri secondo discutibili criteri di meritevolezza, i cui beneficiari si stima potranno ridursi di 500.000 unità rispetto alle famiglie eleggibili per il reddito di cittadinanza. Misure destinate ad aumentare la disuguaglianza, l'indigenza e l'esclusione sociale".
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15/1/2024 14:52
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
Mercato del lavoro: debolezze strutturali e marcate disuguaglianze.
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15/1/2024 14:52
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
Alcuni segnali positivi, come il tasso di occupazione al 61,3% per le persone tra i 15 e i 64 anni di età, non devono distogliere l'attenzione dai problemi strutturali del mercato del lavoro nazionale.
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15/1/2024 14:52
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
Persistono ampi squilibri territoriali tra aree ad alta e bassa occupazione, oltre che forti ritardi rispetto agli indicatori UE o di Paesi omologhi all'Italia, come Francia e Germania. Ancora, il miglioramento registrato dagli indicatori italiani risulta sempre più “agevolato" dalla dinamica demografica negativa.
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15/1/2024 14:53
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
Tanti nodi restano ancora irrisolti come la perdurante stagnazione salariale e la contenuta produttività del lavoro, o i forti ritardi occupazionali, la bassa qualità lavorativa di giovani e donne, il diffuso ricorso a forme di lavoro atipico che determina marcate disuguaglianze retributive e amplia le fila dei working poor.
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15/1/2024 14:53
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
"Piuttosto che prendere di petto le debolezze strutturali del mercato del lavoro italiano gli interventi del governo rischiano di esacerbarle.
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15/1/2024 14:53
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
L'assenza di una chiara politica industriale, orientata alla creazione di posti di lavoro di qualità, costituisce una rinuncia a contrastare l'indebolimento dell'economia nazionale e a riqualificare lo sviluppo del Paese in campo tecnologico e ambientale – ha aggiunto Maslennikov –.
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15/1/2024 14:54
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
L'ulteriore liberalizzazione dei contratti a termine e del lavoro occasionale rischia di rafforzare le trappole della saltuarietà, discontinuità e precarietà lavorativa.
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15/1/2024 14:54
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
L'opposizione al salario minimo legale è infine una scelta emblematica di un profondo disinteresse a tutelare i lavoratori meno protetti, impiegati in settori in cui la forza dei sindacati è minima".
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15/1/2024 14:55
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
Un'agenda politica per l'uguaglianza e l'equità.
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15/1/2024 14:55
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
La riduzione delle disuguaglianze rappresenta un tema cui nessun governo, al netto della retorica, ha finora attribuito centralità d'azione.
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15/1/2024 14:56
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
Il Governo Meloni non fa eccezione e il suo primo anno è stato caratterizzato da politiche del lavoro incapaci di ridimensionare il fenomeno della povertà lavorativa, da una riforma fiscale che riduce l'equità e l'efficienza del sistema impositivo italiano e dall'abbandono dell'approccio universalistico alla lotta alla povertà in nome di una visione categoriale e in favore di interventi che, lungi dal correggere le note criticità del reddito di cittadinanza, inaridiscono lo schema di reddito minimo, negando dignità e speranza a troppi.
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15/1/2024 14:56
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
Invertire la rotta e fare sì che il potere politico torni ad interessarsi del benessere economico e sociale dei più fragili è cruciale.
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15/1/2024 14:57
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
In Italia, Oxfam raccomanda al Governo di intervenire in tre ambiti prioritari. Misure di contrasto alla povertà a vocazione universale:
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15/1/2024 14:57
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maria stella 1
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Iscritto da: 29/10/2023
Ripensare profondamente le misure per l'inclusione sociale e lavorativa introdotte nel 2023, riabbracciando l'approccio universalistico che garantisce a chiunque si trovi in difficoltà la possibilità di accedere a uno schema di reddito minimo fruibile fino a quando la condizione di bisogno persiste;
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15/1/2024 14:58
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maria stella 1
N° messaggi: 4595 -
Iscritto da: 29/10/2023
Misure in materia fiscale per una maggiore equità del sistema impositivo:
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Un aggiornamento che si colloca in coerenza con il trend più che ventennale di crescita della povertà in Italia, sospinta da una perdurante stagnazione economica e dagli effetti non cicatrizzati delle crisi che nel nuovo millennio si sono abbattute sul nostro Paese.