Risultati 2021 - Il perdurare della pandemia e della difficile situazione del mercato turistico non ha consentito a CleanBnB di tornare a una marginalità positiva nell’esercizio 2021, ma vi sono stati dei miglioramenti.
I ricavi caratteristici, derivanti da service fee per servizi prestati ai proprietari degli appartamenti, da cleaning fee per i servizi di pulizia e lavanderia e da maintenance fee per il riaddebito dei costi di manutenzione sostenuti per conto dei proprietari, sono infatti più che raddoppiati da 1,66 a 3,5 milioni.
Per contro gli altri proventi sono scesi del 21,6% a 447.000 euro, e si riferiscono al riaddebito ai proprietari delle commissioni riconosciute ai portali di prenotazione (152.400 euro), a sopravvenienze attive (138.400 euro), alla quota di competenza del periodo del Bonus Quotazione (80.700 euro) e a rimborsi assicurativi (45.700 euro).
I costi per consumi di materie prime (poco rilevanti) sono però balzati del 47,2% a 131.000 euro per maggiori spese varie relative agli appartamenti; quelli del personale sono saliti dell’8,7% a 628.000 euro (in presenza di un numero di dipendenti passato da 28 a 26 unità), ed i costi per servizi ben del 26,4% a 3,6 milioni (sono saliti soprattutto i costi per servizi di pulizia, lavanderia e manutenzione, +68,1% a 1,3 milioni).
Gli altri costi operativi sono invece scesi del 10,3% a 340.000 euro.
L’ebitda negativo è così migliorato, scendendo del 55,2% a 761.000 euro.
Anche dopo ammortamenti in aumento da 128.000 a 380.000 euro (nel 2020 la società aveva usufruito della possibilità introdotta dal D.L.
104/2020 di ridurre parzialmente la quota imputata a conto economico per l’esercizio), la perdita operativa si è ridotta del 37,5% a 1,1 milioni.
Il saldo negativo della gestione finanziaria, poco rilevante, è passato da 11.000 a 26.000 euro; al 31/12/2021 la società disponeva di liquidità netta per 2,85 milioni, in forte aumento rispetto agli 831.000 euro di fine 2020 a seguito dell’aumento di capitale per poco meno di 2 milioni.
La perdita ante imposte è quindi scesa del 36,5% a 1,17 milioni e, dopo imposte passate da 128.000 a 11.000 euro, la perdita netta è ammontata a 1,18 milioni, il 40,1% in meno rispetto ai quasi 2 milioni al 31/12/2020.