Prelios: tratta con Ion per un accordo a metà marzo (MF)
23 Febbraio 2023 - 9:08AM
MF Dow Jones (Italiano)
Sul deal è calato il velo di riservatezza che solitamente
accompagna le fasi finali di una trattativa. Secondo diverse fonti
finanziarie l'accordo tra Ion e il fondo Davidson Kempner per le
cessione di Prelios potrebbe essere ormai questione di settimane.
Il board del gruppo milanese presieduto da Fabrizio Palenzona
avrebbe già in programma un incontro per metà di marzo. Il meeting
era già previsto dal calendario societario ma, se non ci saranno
intoppi, potrebbe essere l'occasione per formalizzare un accordo.
La due diligence di Ion, scrive MF-Milano Finanza, sarebbe del
resto in fase conclusiva, mentre il financing potrebbe essere
definito solo a valle di un'intesa sul prezzo dell'operazione.
Molti elementi insomma suggeriscono che la convergenza è in
atto.
DK è presente nel capitale di Prelios dal 2017 a seguito
dell'accordo con il nocciolo duro di azionisti composto allora da
Pirelli, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Fenice. I successivi sei anni
sono stati un periodo di crescita per il gruppo che ha approfittato
dei processi di de-risking avviati dalle principali banche
italiane. Tra gli accordi principali basti ricordare quello
raggiunto nel 2019 con Intesa-Sanpaolo per la gestione degli utp e
quello dei mesi scorsi con Unicredit sulla medesimi asset class,
senza contare le numerose cartolarizzazioni garantite (Gacs) sui
cui la società è intervenuta fin dall'introduzione dello
strumento.
Da qualche tempo però Davidson Kempner sta pensando alla
vendita. I tentativi fatti sinora (da Intrum a Tinexta fino a Banca
Progetto) non hanno però sortito risultato, complice anche la
pandemia e la forte instabilità macroeconomica degli ultimi
mesi.
L'intenzione del fondo (che come advisor ha chiamato prima Jp
Morgan e poi Goldman Sachs) è rimasta comunque quella di
valorizzare la controllata e l'arrivo di Ion sul dossier ha
impresso un cambio di marcia alle discussioni. Andrea Pignataro del
resto ha già fatto molte operazioni rilevanti sul mercato italiano.
In prima battuta l'imprenditore ha comprato Cedacri, il leader
tricolore nei servizi informatici integrati per banche, istituzioni
finanziarie, assicurazioni e società di servizi, mettendo sul
piatto 1,5 miliardi. Quindi, insieme al Fsi guidato da Maurizio
Tamagnini e al Fondo sovrano di Singapore (Gic), ha lanciato un'opa
su Cerved, la public company milanese attiva nelle informazioni
commerciali e nella gestione dei crediti deteriorati. Negli ultimi
mesi Ion è entrata anche nel capitale di Banca Mps con un
investimento da 50 milioni nel corso dell'ultimo aumento di
capitale da 2,5 miliardi. E oggi il gruppo di Pignataro è a caccia
di nuove opportunità sul mercato italiano per costruire tassello
dopo tassello un gruppo basato sull'ingegnerizzazione dei dati
finanziari. Nelle scorse settimane per esempio il nome del manager
era circolato anche per il dossier Anima su cui però alla fine si è
materializzato il fondo Fsi di Maurizio Tamagnini, alleato di Ion
in diverse partite italiane.
Come detto, una volta definito l'accordo, Pignataro dovrebbe
definire il financing con le banche.
L'intenzione di Ion sarebbe infatti quella di investire nel deal
circa mezzo miliardo di capitale. La componente di debito invece
dipenderà dall'esito del confronto con gli istituti che, nelle
prossime settimane, potrebbe allargarsi a istituti italiani. Quanto
alla governance, se si raggiungerà un accordo, è possibile che ci
siano scelte di continuità per il nuovo gruppo sia per alcuni
amministratori che per parte del management.
red
fine
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2308:52 feb 2023
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