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Grazie Silvio

- Modificato il 10/12/2012 12:17
psicotrader75 N° messaggi: 934 - Iscritto da: 29/4/2008

Grazie Silvio,

grazie per averci ridato la possibilità di stornare dall'incredibile rialzo immotivato degli ultimi mesi

grazie per darci la possibilità di rientrare su vari titoli a prezzo di saldo

grazie perchè così prepariamo un bel tacchino per natale

grazie perchè non conti niente sullo scenario europeo, ma riesci comunque a farci guadagnare

grazie perchè non capisci nulla di mercati pur essendo miliardiario

grazie perchè siamo liquidi come l'oro e abbiamo voglia di reinvestire con lo spread a 500

Grazie anche per andartene entro pasqua fuori dalle balle

Il mercato ringrazia





Lista Commenti
488 Commenti
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281 di 488 - Modificato il 06/8/2013 12:43
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
A TE PIU' ..che Belushi da fastidio il contenuto..della scena ormai mitica nel cinema mondiale.!!.E' bellissima.......da tramandare di padre in figlio..!!!

e allora te la ripropongo...

http://youtu.be/ltEFMwLnQ-Y

282 di 488 - 06/8/2013 12:54
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


E torniamo alle nostre "emorroidi" politiche ...bambini , seduti !

in genere si fa cominciare il medioevo con la fine dell'impero romano d'Occidente ( 476 d.c. : democrazia cristiana ) . I secoli V, VI, VII furono segnati dalle invasioni barbariche e da un agravissima crisi economica e demografiche che raggiunse il culmine nella seconda metà del secolo VII ( numero magico e strane coincidenze ) . Successivamente , dopo l'ascesa al potere dei Pipini o carolingi, si registra una lenat e contradditoria ripresa che tocca uno dei suoi momenti più significativi con la figura di CARLO MAGNO (si , un altro dittatore, Cesare ...chettedevodì ? Non aveva i baffetti , ma la barba ...) . Divenendo imperatore nell'88, Carlo tenta di realizzare il sogno di una traslatio imperii, e cioè di uan rinascita dell?impero e della civiltà romani trasportati da Roma e dal mediterraneo ad Aquisgrana ( la nuova capitale, nella germania occidentale ma assai vicina al confine francese ) e al nord Europa. La causa di questa scelta va anche cercata soprattutto nell'espansione dell'ISLAM ...intorno all'800 i mussulamani dominano quasi tutta la Spagna, la sicilia e l'africa settentrionale e dunque controllano il Mediterraneo , rendendo difficili e precari , per i popoli cristiani , i commerci e gli scambi in questo mare ( le borse venivano chiamate così ...)


283 di 488 - 06/8/2013 12:59
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


Non è forse l'interesse per le cose presenti che principalmente ci muove ad esaminare le passate ? In tutto ciò che riguarda l'uomo noi siamo litiganti e non giudici, e quelle che noi vorremmo profferire come sentenze non sono per lo più altro che arringhe .


Lo disse un "pretino " mancato ...che si inventò un prete codardo, un avvocato imbecille e un Innominato ...Fra Cristoforo e Don rodrigo ...pieno di "bravi" presupposti ...
284 di 488 - 06/8/2013 13:47
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
il medio evo insegna..oggi 6/8/2013


b.manette.jpg
285 di 488 - 06/8/2013 14:50
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
sparisci mafioso!!!
286 di 488 - Modificato il 06/8/2013 15:45
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
1 )in arrivo altri due processi niente male....
prostituzione minorile...

2) soldi per far cadere il governo prodi...de gregorio gola profonda......

3) so' cazzi tua stavolta!! pupazzo....
de_gregorio_manifesto.JPG
287 di 488 - 06/8/2013 15:40
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
al tempo di benito ..mi avrebbero gia fucilato..
con l'approvazione di mezzo popolo!!!

eccola la liberta'!! pezzi di merda

288 di 488 - 06/8/2013 15:42
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
e sono solo parole...lettere messe assieme!!!
289 di 488 - 06/8/2013 15:48
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: cesaregioval tempo di benito ..mi avrebbero gia fucilato..
con l'approvazione di mezzo popolo!!!

eccola la liberta'!! pezzi di merda




Cesare , stai sempre "leggero" ...è in atto una caccia al web diffamatorio ...mi sei troppo simpatico per perderti ...credimi : consiglio d'amico ! Ti stai facendo prendere la mano ...anzi , la tastiera ...


Lo sai come funzionano queste cose, no ? Ah, no ? Allora ascolati questa leggenda ...


http://www.youtube.com/watch?v=zXwZrlGxaXc
290 di 488 - 06/8/2013 16:00
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
la storia siamo noi......

Anniversario della liberazione d'Italia
Partigiani sfilano per le strade di milano
Tipo di festa nazionale
Data 25 aprile

Celebrata in Italia

Avvenimento celebrato liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista
Data d'istituzione 22 aprile 1946[1]
Altri nomi Festa della Liberazione, anniversario della Resistenza o semplicemente 25 aprile


250px-Partigiani_sfilano_per_le_strade_di_milano.jpg
291 di 488 - 06/8/2013 16:09
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: cesaregiovla storia siamo noi......

Anniversario della liberazione d'Italia
Partigiani sfilano per le strade di milano
Tipo di festa nazionale
Data 25 aprile

Celebrata in Italia

Avvenimento celebrato liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista
Data d'istituzione 22 aprile 1946[1]
Altri nomi Festa della Liberazione, anniversario della Resistenza o semplicemente 25 aprile
250px-Partigiani_sfilano_per_le_strade_di_milano.jpg




ma voi a Roma non eravate già liberi ?


http://www.youtube.com/watch?v=eIpUdZ1Lpdo


http://www.youtube.com/watch?v=bzb7VbO4Rj8
292 di 488 - 06/8/2013 16:12
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


Ora vado in bicicletta co mia moie ...ti leggo dopo . Ciao Cesare ..




http://www.youtube.com/watch?v=Pg1DB5fwJ8w
293 di 488 - 06/8/2013 16:15
Emilore N° messaggi: 739 - Iscritto da: 27/6/2013
Berlusconi in galera!
294 di 488 - 06/8/2013 16:19
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
non ti perdere tra date di natura incerta......

l'importante e' difendere anche oggi l'aria CHE RESPIRO che sa' di liberta....

conquistata con grosse perdite di Uomini..che pensavano al fututo dei loro figli!!

W LA RESISTENZA SIEMPRE!!!

295 di 488 - 06/8/2013 16:30
agiro N° messaggi: 14334 - Iscritto da: 29/8/2006
na staua bisogna fare... con silvio a cavallo...
296 di 488 - 06/8/2013 16:33
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
Quotando: agirona staua bisogna fare... con silvio a cavallo...



intanto ce questa da vedere....in ricordo!!
cav-dond-gif.gif
297 di 488 - 06/8/2013 16:33
zibo57 N° messaggi: 4666 - Iscritto da: 24/3/2007
Confucio (Confusione)...

http://www.youtube.com/watch?v=yzmxpwp0e4g
298 di 488 - 06/8/2013 19:06
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: cesaregiovnon ti perdere tra date di natura incerta......

l'importante e' difendere anche oggi l'aria CHE RESPIRO che sa' di liberta....

conquistata con grosse perdite di Uomini..che pensavano al fututo dei loro figli!!

W LA RESISTENZA SIEMPRE!!!




Forse scorre dentro il silenzio il senso
e il profilo della vita è tra le cose
e anche il buio serve ad immaginare
la ragione che ci invita a provare
so che può far bene anche gridare
per riscattare l'anima dal torpore
so che ad ingannarmi non è l'amore
perché voglio amare

Io voglio vivere, ma sulla pelle mia
io voglio amare a farmi male, voglio morire di te...
io voglio vivere, ma sulla pelle mia
io voglio amare e farmi male, voglio morire di te...

Contro il mio equilibrio sempre un po' precario
libero l'istinto, ciò che mi sostiene
emozione nuova senza nome
la ragione che ci invita a continuare
per questo problema non ho soluzione
io mi sento vittima e carceriere
so che ad ingannarmi non è l'amore
perché voglio amare

Io voglio vivere, ma sulla pelle mia
io voglio amare e farmi male, voglio morire di te...
io voglio vivere, ma sulla pelle mia
io voglio amare e farmi male, voglio morire di te...
io voglio vivere, ma sulla pelle mia
io voglio amare e farmi male, voglio morire di te...

Forse la coscienza, il senso della vita
sta in mezzo a mille notti o forse più
non servirà a tradire semplicemente amare
qualsiasi cosa che ti dà di più

Io voglio vivere, ma sulla pelle mia
io voglio amare e farmi male, voglio morire di te...
io voglio vivere, ma sulla pelle mia
io voglio amare e farmi male, voglio morire di te...
299 di 488 - 06/8/2013 19:46
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: cesaregiovnon ti perdere tra date di natura incerta......

l'importante e' difendere anche oggi l'aria CHE RESPIRO che sa' di liberta....

conquistata con grosse perdite di Uomini..che pensavano al fututo dei loro figli!!

W LA RESISTENZA SIEMPRE!!!





http://www.youtube.com/watch?v=2i8c-JMqsT4
300 di 488 - Modificato il 06/8/2013 22:01
Claudio143 (premium) N° messaggi: 17039 - Iscritto da: 10/1/2012
294 di 29906/08/2013 16:19Quota 0 0
cesaregiovN° messaggi: 2218 - Iscritto da: 04/01/2011
non ti perdere tra date di natura incerta......

l'importante e' difendere anche oggi l'aria CHE RESPIRO che sa' di liberta....

conquistata con grosse perdite di Uomini..che pensavano al fututo dei loro figli!!

W LA RESISTENZA SIEMPRE!!!


....chiedilo a loro e ai loro parenti vivi...




Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. È in quelle voragini dell'istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani.

La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell'armistizio dell?8 settembre 1943: in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Li considerano 'nemici del popolo?. Ma la violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l'istria. Le truppe del Maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. Lo racconta Graziano Udovisi, l'unica vittima del terrore titino che riuscì ad uscire da una foiba. È una carneficina che testimonia l'odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, viene fissato il confine fra l'italia e la Jugoslavia. Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non finisce.

Nel febbraio del 1947 l'italia ratifica il trattato di pace che pone fine alla Seconda guerra mondiale: l'istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli. Scappano dal terrore, non hanno nulla, sono bocche da sfamare che non trovano in Italia una grande accoglienza. La sinistra italiana li ignora: non suscita solidarietà chi sta fuggendo dalla Jugoslavia, da un paese comunista alleato dell'uRSS, in cui si è realizzato il sogno del socialismo reale. La vicinanza ideologica con Tito è, del resto, la ragione per cui il PCI non affronta il dramma, appena concluso, degli infoibati. Ma non è solo il PCI a lasciar cadere l'argomento nel disinteresse. Come ricorda lo storico Giovanni Sabbatucci, la stessa classe dirigente democristiana considera i profughi dalmati 'cittadini di serie B?, e non approfondisce la tragedia delle foibe. I neofascisti, d'altra parte, non si mostrano particolarmente propensi a raccontare cosa avvenne alla fine della seconda guerra mondiale nei territori istriani. Fra il 1943 e il 1945 quelle terre sono state sotto l'occupazione nazista, in pratica sono state annesse al Reich tedesco.

Per quasi cinquant'anni il silenzio della storiografia e della classe politica avvolge la vicenda degli italiani uccisi nelle foibe istriane. È una ferita ancora aperta 'perché, ricorda ancora Sabbatucci, è stata ignorata per molto tempo?. Il 10 febbraio del 2005 il Parlamento italiano ha dedicato la giornata del ricordo ai morti nelle foibe. Inizia oggi l'elaborazione di una delle pagine più angoscianti della nostra storia.

¥

Foibe: la storia sepolta di una tragedia italiana
di Silvia Ferretto Clementi

Presentiamo le pagine introduttive e le conclusioni della tesi di laurea di Silvia Ferretto Clementi, Consigliere Regionale della Lombardia (www.ferretto.it), dedicata alle Foibe
Per comprendere la tragedia che ha colpito le popolazioni giuliano dalmate dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e ben oltre la conclusione delle ostilità, è indispensabile far riferimento alle cose che ognuno di noi reputa importanti, in base ad una personale scala di valori.

La famiglia, gli amici, la casa, i beni, i ricordi, le tradizioni, le proprie radici culturali legate a suoni, sapori, odori della terra in cui si è cresciuti e al legame inscindibile con i propri morti. I 350.000 italiani costretti a fuggire dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia hanno dovuto
lasciare tutto questo.

Molti di loro hanno perso familiari, amici e conoscenti.

Le loro case e proprietà sono state confiscate e mai indennizzate.

Accusati di essere criminali italiani nemici del popolo, migliaia di loro sono stati massacrati senza pietà, vittime di una furia omicida alimentata da un nazionalismo esasperato. Costretti a optare tra rimanere italiani e andarsene, oppure divenire jugoslavi pur di
rimanere sulla propria terra, la maggior parte di loro intraprese la via dell’esilio come una scelta di libertà e venne accolta in Patria con l’ostilità e il fastidio che si prova per gli indesiderati.

La propaganda comunista, l’indifferenza e la disinformazione li fecero apparire all’opinione pubblica come “criminali”. Insultati e tacciati di essere reazionari e fascisti, secondo l’equazione manichea che bollava senza distinzione: “esule uguale fascista”, furono lasciati soli.

Prima della guerra la popolazione del confine orientale era stata fascista né più né meno del resto degli italiani.

Sostenere che in una terra di frontiera estremamente disomogenea e pervasa, per secoli, da passioni contrastanti tra etnie diverse, gli istriani fossero tutti vocati al fascismo è evidentemente illogico e rappresenta semplicemente una delle tante menzogne raccontate su un popolo che, nonostante le profonde ingiustizie e atrocità subite, non ha mai, in alcun momento, fatto ricorso all’uso della violenza e al terrorismo.

Un esempio dal quale, anche quei popoli che rivendicano oggi il diritto di avere una propria terra, dovrebbero trarre insegnamento.

La memoria dei martiri delle foibe è stata sepolta ed infangata per lunghi anni.

Dopo una spietata “pulizia etnica”, gli esuli hanno dovuto subire infatti anche una sistematica pulizia storiografica e la loro tragedia è stata dimenticata.

Albert Camus nel suo libro, La peste, scrisse: "La profonda sofferenza di tutti i prigionieri e di tutti gli esuli è vivere con una memoria che non serve a nulla."


Pochi italiani hanno riconosciuto che, con il loro sacrificio ed i loro beni, gli esuli hanno pagato una consistente parte del “debito di guerra” per la sconfitta dell’Italia.

La loro tragedia, sepolta per oltre cinquant’anni, con colpevoli lacune e disarmanti silenzi, è stata frutto di una epurazione tanto vergognosa quanto “necessaria” per non dover riconoscere ed ammettere anche gli innumerevoli errori compiuti in nome della Resistenza; ma, soprattutto, per non dover ammettere e riconoscere che se tutti i democratici furono antifascisti, non tutti gli antifascisti furono democratici.

Sono molte le pagine scritte che devono essere riviste, tenendo sempre ben presente che l’opera di revisione, necessaria e doverosa, deve però riguardare i fatti, le interpretazioni, gli errori compiuti, l’acquiescenza e le omissioni.

Il revisionismo non può e non deve certo riguardare i principi e i valori che portarono alla nascita della democrazia nella Repubblica italiana.

Ricordare gli italiani uccisi nelle foibe dai comunisti di Tito e far conoscere a tutti, anche ai più giovani, quali e quanti massacri sono stati compiuti all'ombra della falce e martello, non giustifica ne potrà mai modificare il giudizio di condanna, morale, politico e storico delle persecuzioni razziali, ma è un atto di giustizia dovuto, perché la mancanza di verità storica costituisce un oltraggio alla memoria delle vittime ed insieme alla nostra coscienza.

Le responsabilità sono sempre personali o dei governi, non dei popoli. Confondere le responsabilità e attribuirle genericamente e indifferentemente ad un’intera popolazione o, peggio, ad un gruppo etnico, significa alimentare la spirale d’odio ed il conflitto rendendolo difficilmente sanabile.

Le motivazioni che hanno portato all’ ”Olocausto” e alla “pulizia etnica” sono profondamente diverse così come lo sono le loro dimensioni. I nazisti eliminarono gli ebrei e gli zingari, gli omosessuali e i portatori di handicap per ragioni “razziali”, una sorta di “pulizia biologica”; i titini eliminavano gli italiani per balcanizzare il territorio e “bonificare” l’Istria, Fiume e la Dalmazia dalla presenza millenaria del ceppo latino-veneto.

La “pulizia etnica” posta in atto contro gli italiani è sempre stata considerata una tragedia minore, un fenomeno reattivo, una conseguenza dei torti subiti durante il fascismo, che costituirono sicuramente un ottimo pretesto, servito su un piatto d’argento, al nazionalismo di Tito, ma non certo la causa primaria.

Quei tragici avvenimenti furono infatti il frutto di un disegno politico scientemente preparato e cinicamente eseguito. Nella memoria collettiva e nella storiografia ufficiale l’Olocausto è giustamente presente, e non potrebbe essere altrimenti. Trova spazio in tutti i libri di testo, nella cinematografia mondiale sia filmica che documentaristica e viene ricordato costantemente dai mezzi di informazione. Ogni studente italiano conosce bene quegli orrori.

La tragedia istriana, giuliano dalmata, al contrario, è stata per decenni omessa da tutti i testi scolastici ed è solo da dopo il dibattito sulla faziosità dei libri di testo, che in alcune edizioni viene riportata qualche informazione a riguardo, anche se spesso, purtroppo, ancora in forma superficiale e didascalica.

La condanna politica e morale di tutti gli stati nei confronti dell’antisemitismo è unanime, e, in forma autocritica, anche molti esponenti dei governi tedeschi sono sempre stati in prima linea nell’esecrare quegli accadimenti.

Diversamente, in merito al genocidio titino, non c’è mai stata alcuna presa di posizione ufficiale di condanna da parte dei governi balcanici: la Jugoslavia prima, la Croazia e la Slovenia poi, oltre a non aver mai espresso le loro “scuse ufficiali” ai familiari delle vittime, non hanno collaborato ad aprire, agli storici di tutto il mondo, i loro archivi di stato.

Anche sul piano giudiziario, le procedure ed i risultati sono da sempre stati diversi: sebbene alcuni siano riusciti ad eludere la giustizia internazionale, molti gerarchi nazisti sono stati processati a Norimberga. Nessun criminale titino ha invece scontato un solo giorno di carcere, a cominciare proprio dal loro leader, inspiegabilmente a lungo stimato e “riverito” da molti capi di stato.

Ai criminali di guerra slavi l’Italia ha addirittura concesso e sta ancora versando la pensione INPS, che non ha mai invece riconosciuto ad alcuno degli internati nei lager titini.



CONCLUSIONI

Il 1 maggio 2004 la Slovenia è entrata a far parte dell‘Unione Europea e a Gorizia è stato abbattuto l’ultimo muro di quella “cortina di ferro“ che, per oltre mezzo secolo, ha diviso l’Europa, secondo la logica di Yalta.

Il confine che per tanti anni ha diviso italiani e slavi, che ha a lungo rappresentato una linea di separazione ed esclusione ed è stato fonte di reciproca e profonda inimicizia, spesso sfociata in mutue accuse di nazionalismo o xenofobia, potrebbe, oggi, trovare una sua giusta e nuova connotazione in una dimensione più europea.

Essere parte dell’Unione Europea significa infatti far parte di una comunità più ampia, sovranazionale, all’interno della quale ogni stato membro, pur conservando la propria cultura, le proprie tradizioni, il proprio sentimento nazionale patriottico, rispetta gli altri Stati e, a differenza di quanto avveniva in passato, si pone come obiettivo la condivisione, non solo della moneta, ma anche e soprattutto dei valori e dei principi.

Gli accordi economici non bastano a unire le Nazioni, occorrono sogni, idee, progetti comuni e soprattutto valori condivisi. È questa la condizione sine qua non affinché dagli orrori e dagli errori di esasperati nazionalismi si possa trarre un insegnamento, facendo sì che fra le genti possa, finalmente, prevalere il reciproco rispetto.

Un’Europa unita non può essere costruita su odio e rancori mai sopiti. È evidente, infatti, che per ricucire uno strappo tra due popoli divisi da secoli, non bastino semplici dichiarazioni di buona volontà. È indispensabile il rispetto delle minoranze e dei diritti civili e che si arrivi quanto prima ad una memoria condivisa.

Se da un lato pretendere di rimettere in discussione i confini orientali è evidentemente improponibile, dall’altro deve essere chiaro che alcune delicate questioni in sospeso da ormai più di cinquant’anni devono essere seriamente affrontate e risolte.

Prime fra tutte: la restituzione dei beni confiscati ai cittadini italiani al momento dell’esodo, una maggiore tutela delle nostre minoranze rimaste nell’ex Jugoslavia e l’abolizione delle molte restrizioni ancora in vigore, sia in Slovenia che in Croazia, nei confronti dei cittadini italiani e delle nostre iniziative economiche e culturali, ma, soprattutto, il sacrosanto diritto delle famiglie dei “desaparecidos” italiani di conoscere quali sia stata la sorte dei propri cari ed il luogo in cui giacciono le loro spoglie.
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