Mi Presento

- 21/3/2014 06:41
spartacus1 N° messaggi: 44 - Iscritto da: 21/3/2014

ave amici e nemici

più nemici spero perchè tanti nemici tanto onore e poi io sono amico solo degli animali e delle belle donne come il mio degno predecessore Caligola che fece senatore il suo cavallo in segno di massimo disprezzo per la nobiltà romana .

ma oggi è primavera e ho deciso di andare oltre e prendere in mano la spada della rivolta e mi chiamerò Spartacus 1 , il primo , il solo e inimitabile gladiatore ribelle che si sollevò contro la tirannia dei romani 

ho deciso di scendere in campo perchè mi sembra che i recenti rialzi borsistici abbiano fatto dimenticare a molti la sitazione in cui viviamo 

ma non vi preoccupate , da oggi ci penserà Spartacus a fare giustizia .



Lista Commenti
70 Commenti
   4
61 di 70 - 28/3/2014 15:28
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
sai quanto e' costato il 2 gg di obama in citta?

quanto il bilancio annuale del tuo paesiello..li in montagna.
62 di 70 - 28/3/2014 15:32
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
strano ...non sono notturni come animals
63 di 70 - 28/3/2014 15:50
cesaregiov N° messaggi: 8168 - Iscritto da: 04/1/2011
gli eroi........dalle 24 in poi.........
64 di 70 - 12/1/2024 07:43
maria stella 1 N° messaggi: 4580 - Iscritto da: 29/10/2023
Diego Dalla Palma Milano punta sulle labbra nel 2024
di Redazione

Due le nuove collezioni di rossetti, con un’attenzione alla sostenibilità ambientale e al mix makeup + skincare: Lumi-Matt Refill System e Ultra Rich Sheer Lipstick

Diegodallapalmarossettolumimattcampagna2Diegodallapalmarossettolumimattcampagna2
Colore, idratazione, labbra in primo piano, con un’attenzione alla sostenibilità e all’ambiente: è la tendenza di questo 2024. Diego dalla Palma Milano ha appena lanciato sul mercato due collezioni in tema, Rossetto Lumi-Matt Refill System e Ultra Rich Sheer Lipstick.

Lumi-Matt Refill System, una formula sostenibile

Rossetto Lumi-Matt Refill System ha una formula naturalmente opaca (ma non troppo) che entra nella famiglia del gruppo milanese nella versione con ricarica. Il rossetto è racchiuso nella custodia refill system riutilizzabile all’infinito in alluminio con chiusura magnetica. Da metà gennaio anche in versione nera, che si aggiunge alle due custodie, nude e rossa: è così possibile personalizzare il proprio rossetto in base alle preferenze o per riconoscere le diverse tonalità nel proprio beautycase. La ricarica è Pet 100% riciclabile e sostenibile.

  • Leggi anche: Caivano (Diego dalla Palma): perché il beauty resiste ai tassi e cresce in doppia cifra. Spunta l’ipo di Puig dopo Douglas

La texture, seppur dal finish mat, risulta leggera, cremosa e confortevole e scivola sulle labbra, il finish è opaco. Si tratta di una combinazione fra performance & trattamento, nota come skinification, perché mantiene le labbra idratate, morbide ed elastiche grazie alla presenza di un mix di attivi nutrienti e antiossidanti quali olio di semi di Maracuja, ricco in vitamina E e olio di semi di Lampone, ricco in omega 3 e 6.

diegodallapalmacampagnarossettogennaio20

Ultra Rich Sheer Lipstick, idratazione + trattamento

Ultra Rich Sheer Lipstick è invece un rossetto luminoso idratante, brillante come un gloss, levigante e nutriente come un trattamento. La formula, in questo caso ha un finish lucido semi trasparente e una texture cremosa e scorrevole. Declinato in 10 tonalità dai colori leggeri e desaturati. (riproduzione riservata)

  • Leggi anche: 25 novembre 2023, no alla violenza sulle donne con Diego dalla Palma Milano e Casa delle Donne
Orario di pubblicazione: 11/01/2024 23:24
Ultimo aggiornamento: 11/01/2024 23:41
65 di 70 - 12/1/2024 07:51
maria stella 1 N° messaggi: 4580 - Iscritto da: 29/10/2023

Quotando: trionis98 - Post #9 - 21/Mar/2014 07:53
Quotando: spartacus1 - Post #6 - 21/Mar/2014 08:22
Quotando: cesaregiov - Post #3 - 21/Mar/2014 07:37eri sparito.....

Saputo dell'imminente arrivo di Lucullo a Brindisi, Spartaco tornò indietro e si diresse in Apulia, verso le truppe di Pompeo. Nei pressi del fiume Sele, in Lucania, si svolse la battaglia finale: 60.000 schiavi, tra i quali Spartaco, morirono (ma il corpo del condottiero non fu mai trovato). I romani persero solo 1.000 uomini e fecero 6.000 prigionieri, che Crasso fece crocifiggere lungo la via Appia (che porta da Capua a Roma).


pensa te di quale bestiale delitto si sono macchiati la coscienza per sempre i romani ( ammesso che abbiano una coscienza e che si possa paragonare alle povere bestiole ciò che fa l' uomo )

6000 prigionieri arresi e indifesi trucidati e crocefissi da Roma a Capua

nemmeno Hitler ha fatto tanto

romani , vergognatevi !


e perchè mai dovrei?

sono fiera di essere romana

vorrei indietro Sara anchio !


Vergognati e pentiti roma... hai fatto schiava anche Sara, ma ora Sara è liberagirl

66 di 70 - 12/1/2024 08:27
maria stella 1 N° messaggi: 4580 - Iscritto da: 29/10/2023

Quotando: cesaregiov - Post #12 - 21/Mar/2014 08:066000 croficissi da capua a roma......che tempi

10.jpg


Se se che tempi bastardi, solo Napoleone e Hitler han fatto peggio...meno male che oggi non li viviamo più quei tempi...oggi abbiamo Putin, Zelenski, Netamyao e Hamas con pallottole e bombe intelligenti e poi abbiamo Xi Jing Ping che si risucchia Taiwan con le draghe giganti e Wall Street in bolla pazzesca... e poi dicono che vogliono dimezzare l'umanità ahahahah ma prima del Covid2019 eravamo meno di 8 miliardi e ora nel 2024 siamo 8 miliardi e 90 milioni ahahahah e poi oggi ce lo menano col riscaldamento globale ahahahah ma al tempo dell' impero romano la Terra era molto più calda di adesso...ma dico io? Ma l'avete mai visto un romano dell' impero col cappotto ??? ahahahah

67 di 70 - 12/1/2024 08:35
maria stella 1 N° messaggi: 4580 - Iscritto da: 29/10/2023

Quotando: gr8day - Post #20 - 21/Mar/2014 10:13
Quotando: simosemo1978 - Post #18 - 21/Mar/2014 11:11Ciao stella,un abbraccio anche a te

...e scrivi ogni tanto

mussa


sorrido e vi bacio e abbraccio tutti!!!!!


Se se se stai attenta alla baccata nel lume piuttosto che poi si piange e si bacia l'abbacchio bruciato e perduto!!!!!

68 di 70 - 12/1/2024 09:01
maria stella 1 N° messaggi: 4580 - Iscritto da: 29/10/2023

Breve storia del genocidio armeno

Iniziò il 24 aprile del 1915 a Costantinopoli, fu un massacro sistematico ed è tuttora oggetto di grandi contestazioni

di Matteo Miele, Royal University of Bhutan

Condividi
Aggiungi ai preferiti
Lebanese Armenians burn the Turkish flag during a protest outside the Turkish embassy in Rabieh, northeast of Beirut, to commemorate the 97th anniversary of the Ottoman Turkish genocide against the Armenian people on April 24, 2012. AFP PHOTO/JOSEPH EID (Photo credit should read JOSEPH EID/AFP/Getty Images)Lebanese Armenians burn the Turkish flag during a protest outside the Turkish embassy in Rabieh, northeast of Beirut, to commemorate the 97th anniversary of the Ottoman Turkish genocide against the Armenian people on April 24, 2012. AFP PHOTO/JOSEPH EID (Photo credit should read JOSEPH EID/AFP/Getty Images)

La notte del 24 aprile 1915 iniziava l’orrendo e sistematico sterminio del popolo armeno nei territori dell’Impero ottomano. L’obiettivo dei Giovani Turchi, organizzazione nazionalista nata all’inizio del XX secolo, era quello di creare uno stato nazionale turco, sul modello dei nuovi paesi europei nati nell’Ottocento. Creare dunque la Turchia e unirla con il mondo turcofono dell’Asia centrale (il Turkestan). Gli armeni, cristiani ed indoeuropei, erano l’ostacolo più evidente da eliminare per portare a termine il sogno nazionalista di un immenso territorio che dal Mediterraneo arrivasse fino allo Xinjiang cinese. Il primo passo era la nascita di un nuovo Paese abitato soltanto da turchi. Le popolazioni cristiane, che per secoli si erano organizzate in diversi millet (le comunità religiose e nazionali) dovevano sparire dal territorio. La definizione “Stato nazionale” prevede un paese linguisticamente e culturalmente omogeneo, con una popolazione composta in larga misura da un unico gruppo etnico e dove le altre popolazioni si limitano a piccole minoranze (l’Italia ne è un esempio). L’idea dei Giovani Turchi era dunque quella di conseguire con la forza le condizioni che la storia non aveva realizzato. Armeni, greci, assiri, le tre più importanti comunità cristiane, erano i primi obiettivi. Inizialmente i Giovani Turchi si servirono anche dei curdi (iranici, ma musulmani) per portare avanti le stragi.

(Chi sono i Giovani Turchi)

Gli armeni erano stati i primi al mondo a dichiarare il Cristianesimo religione ufficiale del proprio Paese, nell’anno 301. Secondo la tradizione la fondazione della Chiesa armena viene fatta risalire a Taddeo e Bartolomeo (due apostoli di Gesù), ma fu solo all’inizio del IV secolo che San Gregorio Illuminatore battezzò il re armeno Tiridate III. Da allora il Cristianesimo è diventato il pilastro dell’identità armena. Religione e cultura furono i segni distintivi degli armeni, per secoli sotto dominazioni straniere. In ogni casa, anche la più povera, non mancano mai i libri e nelle biblioteche è possibile scovare antichi volumi a forma di bottiglia per nasconderli meglio dal furore distruttivo degli invasori e preservare la propria storia e il proprio futuro. Prima di convertirsi al Vangelo, Tiridate aveva fatto rinchiudere San Gregorio in un pozzo sul quale oggi sorge il monastero di Khor Virap, dal quale è possibile ammirare il Monte Ararat, simbolo dell’Armenia. Secondo la Bibbia fu proprio sulle alture dell’Ararat che l’arca di Noè si sarebbe fermata.

Il genocidio del 1915 iniziò però lontano dall’Ararat, a molti chilometri di distanza dall’Armenia storica: a Costantinopoli nella notte del 24 aprile, nelle case degli intellettuali, degli studiosi, dei poeti. Poi, sistematicamente, il massacro andò avanti più a Oriente, nelle terre abitate da millenni dal popolo armeno. Uccidendo gli uomini e deportando i bambini e le donne nel deserto siriano, dove morirono per la fame e per la sete, abbandonati. Ad alcuni bambini vennero inchiodati ai piedi i ferri di cavallo. I beni sequestrati andarono ad arricchire alcune famiglie turche. Fu il Medz Yeghern, il “Grande Male”.

Oggi gran parte dell’Armenia storica si trova in territorio turco. In primo luogo per via del genocidio che annientò le vite di un milione e mezzo di armeni. E poi per il tradimento delle potenze occidentali che nel 1923 firmarono a Losanna un nuovo trattato che annullava quello di Sévres del 1920, che avrebbe dovuto dare vita a un’Armenia indipendente nel territorio dell’Armenia storica, secondo quanto voluto dal presidente americano Woodrow Wilson. Agli armeni non rimase dunque che una piccola porzione di territorio, la Repubblica democratica armena che, entrata a far parte dell’Unione Sovietica all’inizio degli anni ‘20, ritroverà l’indipendenza solo nel 1991. Nell’Armenia occidentale restarono solo chiese diroccate, monasteri deserti, villaggi abbandonati. La cattedrale di Akhtamar, importantissimo centro della cristianità armena su un’isola del lago di Van, è stata trasformata pochi anni fa in un museo dal governo turco. I nomi stessi di quei luoghi sono monumenti dolorosi di un mondo distrutto dall’odio nazionalista che tuttora continua sistematicamente a negare le proprie responsabilità.

La storiografia ufficiale turca cerca infatti di inserire i massacri all’interno della Prima guerra mondiale, negando un piano specifico di sterminio dell’intera popolazione armena. Il solo nominare la parola “genocidio” in Turchia può costare diversi anni di carcere e il riconoscimento da parte di un paese terzo porta regolarmente alle proteste di Ankara. In realtà la Grande guerra fu solo un’utile circostanza per condurre a termine un progetto ideato molto prima. Il massacro di Adana del 1909 e prima ancora i massacri hamidiani di fine Ottocento ne sono tragiche prove, così come aver accompagnato al genocidio armeno, il genocidio assiro ed il genocidio greco. Oggi anche l’Ararat si trova oltreconfine, in territorio turco. Può essere contemplato da Yerevan, la capitale della Repubblica armena, ma quella frontiera così vicina rimane forse la più imponente testimonianza della tragedia.

69 di 70 - 12/1/2024 09:05
maria stella 1 N° messaggi: 4580 - Iscritto da: 29/10/2023

Quante sono e cosa fanno le società di Chiara Ferragni

Il caso molto discusso del pandoro Balocco ha aumentato l'attenzione su una parte meno visibile ma cospicua della sua attività

70 di 70 - 12/1/2024 12:26
maria stella 1 N° messaggi: 4580 - Iscritto da: 29/10/2023

70 Commenti
   4

Accedendo ai servizi offerti da ADVFN, ne si accettano le condizioni generali Termini & Condizioni

ADVFN Network