(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 09 gen - "La tempesta perfetta aveva rischiato di verificarsi circa un anno fa" a causa di "incomprensioni tra noi e nelle trattative" per il rinnovo del contratto nazionale dei bancari. Lo ha raccontato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, aprendo il 128esimo consiglio nazionale dell'organizzazione. "Il nuovo contratto nazionale iniziò a prendere forma proprio lì proprio, nel momento in cui l'uragano stava rischiando di formarsi e di diventare pericoloso", ha aggiunto raccontando che "l'occhio del ciclone", il momento di calma momentanea che ha permesso di valutare e poi sbloccare la situazione "ha un nome e cognome: Carlo Messina, l'a.d. di Intesa Sanpaolo". "Mi incontrati all'interno dell'occhio del ciclone proprio con l'a.d. di Intesa pochi secondi dopo che la sua banca aveva preso le distanze da Abi - ha proseguito Sileoni - e in tre minuti abbiamo condiviso un principio fondamentale: gli stipendi dei bancari erano fermi da troppo tempo e i 435 euro di aumento chiesti dei sindacati rappresentavano anche per lui la cifra giusta per recuperare un po' di potere di acquisto delle retribuzioni". "Le trattative non sono state una passeggiata", ha concluso Sileoni, rivendicando anche l'unità di intenti delle sigle sindacali e ribadendo che "senza la presa di posizione di Intesa Sanpaolo tutto sarebbe stato più complicato".

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(RADIOCOR) 09-01-24 14:53:56 (0405) 5 NNNN

 

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