Il nuovo piano industriale "mira a ridurre dall'86 al 26 la
percentuale delle grandi filiali"; un dato "significativo
dell'evoluzione in atto nel settore, in cui l'81% dei servizi
tradizionali come il prelievo, il pagamento delle bollette o il
versamento avviene ormai attraverso canali alternativi come
internet, i call center o il bancomat". Ad affermarlo e' il chief
operating officer di Unicredit, Paolo Sorrentino, in un'intervista
ad Affaritaliani.it.
Nel corso dell'intervista Sorrentino commenta anche il nuovo
progetto Consorzione che dovra' concentrare in un unico polo molti
servizi interni alla banca: "Avevamo 13 societa' che abbiamo messo
insieme per avere anche, nella parte del back-office, un ciclo
industriale totalmente sotto controllo".
Per quanto riguarda la struttura della banca, che il presidente
Ghizzoni vorrebbe snellire riducendo il numero di filiali
individuando degli sportelli hub-principali a cui se ne
appoggeranno invece di piu' snelli, Sorrentino spiega: "Fra le
nostre 3.800 filiali, piu' dell'80% sono sportelli hub. Filiali,
cioe', che hanno una piena operativita'. In istituti di credito
come il nostro dove si e' molto investito in tecnologia, sta
accadendo che, ormai, i clienti non entrano piu' in banca,
preferendo utilizzare sistemi alternativi come il web. In
quest'ottica, quindi, non ha grandissimo senso gestire la rete
commerciale cosi' come l'avevamo concepita 20 anni fa. C'e' un tema
-ha concluso Sorrentino- di riduzione degli spazi". red/adm