Salta definitivamente il salvataggio dell'Ilva da parte
dei privati, ArcelorMittal con Marcegaglia, e quindi ritorna
prepotentemente la soluzione pubblica. Ieri, nel corso di una
serie di
riunioni, tra le quali l'ultima in serata a palazzo Chigi alla
presenza
del premier, Matteo Renzi -scrive Il Messaggero- sarebbe stata
delineata
la strada che verrá formalizzata nel decreto legge che il
Governo varerá
mercoledì prossimo, 24 dicembre.
Il decreto, prosegue il giornale, si impernia su tre punti:
nuova legge
Marzano per disciplinare l'amministrazione straordinaria e
quindi
consentire allo Stato di tenere in piedi la societá;
regolamentare
l'intervento dell'Aia rendendolo compatibile con gli standard
europei;
tamponare l'emergenza visto che, dopo aver pagato gli stipendi
di
dicembre, non ci sará piú un euro in cassa.
E per fronteggiare l'emergenza, il Governo dovrebbe far scendere
in
campo la Cdp. La Cassa, secondo il quotidiano, dovrebbe
concedere un
finanziamento-ponte di almeno un miliardo, con la garanzia dello
Stato. La
manovra dovrá comunque essere messa a punto compiutamente
tenendo a bada
alcune variabili.
Naturalmente l'intervento pubblico scatenerá la reazione dei
soci Riva
e Amenduni. Il gruppo Amenduni (10%), che mai si è occupato
della
gestione, proprio per questo motivo è pronto a impugnare
l'eventuale
decreto davanti alla Corte Costituzionale per esproprio in modo
da
tutelare l'investimento. Poi ci sono le banche (Intesa
Sanpaolo,
Unicredit, B.Popolare), creditrici per 1,3 mld, che hanno
concesso 250 mln
di prestito-ponte in prededuzione (prioritá nel rimborso),
sul
presupposto di un'offerta del gruppo Mittal. Un'offerta
impegnativa
-conclude il giornale- non è mai arrivata e adesso i privati
sono spariti
dall'orizzonte; questo mette in agitazione i creditori,
preoccupati per la
salvaguardia dei finanziamenti.
Sulla vicenda Ilva si è espresso anche il commissario Ue per il
Mercato
unico e le imprese, Elzbieta Bienkowska, in un'intervista alla
Stampa,
lasciando presagire la posssibilità che l'Ue possa finanziare il
rilancio
del sito siderurgico. "Non è il tempo di attribuire
responsabilitá,
soprattutto mentre si lavora ad una soluzione - ha affermato -
ed in
particolare nella fase in cui il piano Juncker potrebbe attirare
gli
investimenti necessari per migliorare l'efficienza energetica e
l'utilizzo
delle migliori tecnologie disponibili".
"Non voglio pregiudicare l'esito delle discussioni, ma io spero
che il
dossier Ilva possa essere accolto tra i progetti approvati", ha
concluso.
vs/alu