Banche: Fmi, in Italia progressi su Npl ma non decisivi (milanofinanza.it)
19 Aprile 2017 - 04:07PM
MF Dow Jones (Italiano)
di Francesca Gerosa
Riconoscimenti sui progressi fatti in ambito bancario in
Italia, ma anche alcuni suggerimenti arrivano dal Fondo
monetario
internazionale nel Global Financial Stability Report (Gfsr). Da
una parte
il Fondo ha menzionato, tra i progressi, l'integrazione tra la
Banca
Popolare di Milano e il Banco Popolare nel Banco Bpm. Ha
ricordato la
ricapitalizzazione precauzionale del Monte dei Paschi, l'aumento
di
capitale di Unicredit, che ha raccolto quasi 13 miliardi di
euro, e la
riforma delle banche cooperative per rafforzare la governance
che è stata
attuata.
Dall'altra parte tuttavia, si legge su milanofinanza.it, il Fmi
ha
osservato che in Italia ci sono troppe banche o almeno troppi
sportelli e
staff rispetto alle attività. Così come in Spagna e in
Portogallo, "in
Italia c'è un grande numero di filiali e personale rispetto agli
asset
bancari e c'è anche con un gran numero di istituti di credito
con una
bassa concentrazione", si legge nel documento.
Il Fondo monetario internazionale ha quindi raccomandato
all'Italia di
intraprendere "ulteriori passi" volti ad agevolare il
risanamento dei
bilanci delle banche. Tra questi, il Global Financial Stability
Report
annovera "un uso più intenso delle procedure extra giudiziarie
di
ristrutturazione del debito; il rafforzamento della vigilanza
per
facilitare progressi sulla riduzione dei crediti deteriorati;
effettuare
una valutazione sistemica della qualità degli attivi su quelle
banche che
non ricadono sotto la vigilanza Bce, con conseguenti misure in
linea con i
requisiti normativi".
Inoltre, secondo il Fmi, "l'utilizzo efficace del quadro di
ordinata
risoluzione delle crisi bancarie eviterebbe di far sopportare
all'intero
sistema il costo delle banche più deboli, che tra l'altro
rischia di
sollevare problemi sulla stabilità". Infine, il Fondo ha
invitato l'Italia
a rafforzare la supervisione per facilitare progressi decisivi
nella
riduzione dei non performing loans (Npl), ovvero i crediti che
gli
istituti di credito non riescono più a riscuotere.
Il Fmi ha lamentato, infatti, "una riduzione relativamente
bassa" dei
Npl con Italia e Portogallo che hanno in pancia il più alto
tasso di
crediti deteriorati. L'istituzione guidata da Christine Lagarde
è convinta
che "al passo attuale potrebbero servire 6 anni" per risolvere
il nodo dei
crediti incagliati anche se, guardando alle ultime transazioni,
la
cessione delle sofferenze potrebbe accelerare "soprattutto in
Italia".
red/alb
(END) Dow Jones Newswires
April 19, 2017 09:52 ET (13:52 GMT)
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