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13/3/2025 10:39
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GIOLA
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Iscritto da: 03/9/2014
Illimity: chiude 2024 con perdita di 38,4 mln
llimity ha approvato il progetto di bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre scorso. La banca ha chiuso il 2024 con un risultato netto di gruppo negativo per 38,4 milioni di euro, considerando le svalutazioni degli avviamenti. I risultati, spiega la banca, vanno letti alla luce sia del completamento del riposizionamento strategico che ha visto il core business concentrarsi interamente nel credito e nei servizi di Investment Banking per le pmi italiane, sia degli impatti straordinari registrati a valere sull'esercizio 2024. Gli attivi sono pari a 8,4 miliardi di euro in aumento del 16% a/a.
I crediti netti verso la clientela e investimenti superano i 4,7 miliardi di euro in aumento del 16% a/a, nonostante rimborsi anticipati per oltre 500 milioni di euro, con un mix sempre più focalizzato sul credito alle pmi, a fronte del citato riposizionamento che ha ridotto gradualmente l'esposizione diretta in portafogli Npe (-72% a/a). Nonostante il minor contributo del business degli Npe, il risultato di gestione al netto delle poste non ricorrenti contabilizzate in entrambi i periodi, aumenta del 21% a/a, trascinato dalla crescita delle commissioni nette (+9% a/a) e dal calo dei costi operativi (-12% a/a).
La redditività operativa è stata sostenuta dalla performance del comparto Corporate & Investment Banking che rappresenterà l'attività preponderante della banca per il futuro. Tale comparto registra un risultato ante imposte in aumento del 9% a/a, con una business origination in crescita del 18% a/a e una leva operativa che si mantiene su livelli eccellenti (cost/income al 18%).
Nell'esercizio 2024 sono state rilevate, inoltre, rettifiche e svalutazioni per complessivi 172 milioni di euro, che includono svalutazioni di avviamenti per 39 milioni di euro principalmente relativi alla controllata Abilio e alla ex-Banca Interprovinciale, accantonamenti per rischi e oneri per 20 milioni di euro e rettifiche su note di cartolarizzazione e quote di fondi per 113 milioni.
In particolare queste ultime sono relative all'aggiornamento dei piani di recupero dei portafogli sottostanti tali attività, in conseguenza del deterioramento del mercato Npe nel corso del 2024 e delle valutazioni sulle prospettive di tale mercato. Tali rettifiche recepiscono, inoltre, nuove informazioni riguardanti il potenziale esito di un contenzioso che ha inciso sulla valutazione di una specifica nota senior di cartolarizzazione connessa a operazioni di trasformazione di attivi non performing effettuate a inizio 2024.
Nonostante gli importanti interventi straordinari la posizione di capitale rimane caratterizzata da un'elevata solidità. Il patrimonio di vigilanza primario (CET1 Capital) è pari a circa 720 milioni di euro, in linea rispetto al dato di fine dicembre 2023 riproformato (749 milioni di euro nel trimestre precedente). Le attività ponderate per il rischio (RWA) si attestano a circa 5.192 milioni di euro, in crescita rispetto al dato riproformato di fine dicembre 2023 e pari a 5.026 milioni di euro (5.196 milioni di euro nel trimestre precedente), per effetto dell'aumento degli impieghi.
Il CET1 ratio phased-in al 31 dicembre 2024 si attesta pertanto al 13,9% (13,4% fully phased) e il Total Capital ratio phased-in al 17,8% (17,3% fully loaded). Si conferma inoltre un ampio buffer di liquidità pari a 1,2 miliardi di euro, con un Liquidity coverage ratio (Lcr) pari a circa 252% e un Net Stable Funding Ratio (NSFR) del 116% anch'esso significativamente al di sopra dei valori minimi regolamentari. La raccolta totale è caratterizzata da un'elevata diversificazione tra varie fonti di funding, pari a 7,2 miliardi di euro, in crescita del 20% a/a, trainata principalmente dalla componente wholesale (+55% a/a).
La raccolta retail è pari a 3,8 miliardi di euro, in aumento del 10% t/t, costituita per l'81% da depositi a termine. La qualità del credito degli impieghi alle PMI rimane sotto controllo caratterizzata da un elevato livello di crediti assistiti da garanzie pubbliche (59% del totale), con un'incidenza lorda dei crediti deteriorati (Npe ratio lordo), ad un livello contenuto pari all'1,1% e un costo del credito pari a 79 punti base, al netto delle rettifiche di carattere straordinario pari a 101 milioni.
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24/3/2025 17:30
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GIOLA
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Illimity Bank, B.Akros conferma neutral
Banca Akros conferma la raccomandazione neutral su Illimity Bank e il prezzo obiettivo a 3,9 euro, sulla base dei termini di acquisizione proposti da Banca Ifis.
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04/4/2025 09:05
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GIOLA
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Iscritto da: 03/9/2014
illimityBank potrebbe registrare variazioni importanti in avvio di giornata.
Il consiglio di amministrazione dell’istituto ha approvato le Linee Guida Strategiche 2026-2028 in uno scenario stand-alone
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04/4/2025 09:07
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GIOLA
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Iscritto da: 03/9/2014
Illimity: al 2028 stima utile netto ricorrente a 80 mln
Le proiezioni delle linee strategiche di illimity al 2028, in scenario stand-alone, includono gli effetti economici attesi dalla valorizzazione di specifici asset - anche nel corso del 2025 - che potranno portare a una riduzione del perimetro societario del gruppo.
Nel dettaglio, spiega una nota, Illimity vede un utile netto ricorrente a circa 30 milioni nel 2026 e circa 80 milioni nel 2028. In particolare, l'utile ricorrente - previsto in calo nel 2025 - è atteso accelerare già a partire dal 2026 beneficiando di importanti risparmi di costo e dello sviluppo del core business. L'andamento dei ricavi riflette il diverso perimetro societario per effetto dell'attesa valorizzazione di alcuni asset non strategici, che si prevede sia completata entro la prima parte del 2026. I ricavi sono stimati a 230 milioni nel 2026, in crescita a circa 280 milioni nel 2028, con un mix maggiormente focalizzato sul contributo derivante dal core business a beneficio di una maggiore stabilità della redditività operativa.
Crescono, infatti, sia il contributo al totale ricavi del margine di interesse (dal 53% del 2024 al 60% nel 2028) sia quello delle commissioni da attività core (dal 13% nel 2024 al 27% nel 2028). La crescita dei volumi di business, il lancio del prodotto certificate e la riduzione del costo del funding permettono di compensare i ricavi persi per effetto della cessione di attività non-core.
Il margine di interesse è atteso a 134 milioni di euro nel 2026 e 168 milioni nel 2028 rispetto a 157 milioni del 2024, con un trend che lo vede in calo nel 2025 per effetto dell'impatto sulla redditività degli attivi fruttiferi derivante dalla forte diminuzione dei tassi di interesse, solo parzialmente compensata dalla riduzione del costo del funding, che si attende essere più graduale, per poi recuperare nel 2026, con un'accelerazione negli anni successivi, a fronte di un deciso aumento dei volumi di business.
Le commissioni nette sono previste a 62 milioni nel 2026 e 75 milioni nel 2028 rispetto a 83 milioni del 2024. Questa dinamica include gli effetti dalla prevista cessione di alcuni asset. Al netto dei cambiamenti attesi nel perimetro societario, le commissioni sono attese in crescita del 14% medio annuo, beneficiando della crescita dei volumi dei business core e dell'avvio del business dei certificate.
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04/4/2025 09:34
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GIOLA
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Iscritto da: 03/9/2014
illimity – Cda approva linee strategiche 2026-2028
Il Cda di illimity ha approvato le Linee Guida Strategiche 2026-2028 in scenario stand-alone, che mirano a consolidare il posizionamento distintivo come banca specializzata nel credito e servizi di investment banking alle PMI.
La strategia si articola su quattro pilastri chiave:
focalizzazione del Core Business su segmenti ad alto potenziale di crescita (crediti verso clientela previsti in crescita dai 3 miliardi di euro nel 2024 a 4,3 miliardi nel 2026 e 6,3 miliardi nel 2028, con un CAGR 24-28 del 20%);
razionalizzazione della base costi e miglioramento dell’efficienza operativa (calo strutturale dei costi operativi di circa 50 milioni da realizzarsi gia' entro il 2026, -26% rispetto al 2024);
separazione e progressiva riduzione degli attivi non-core (chiara separazione del perimetro composto da attivita' NPE, pari a 1,3 miliardi nel 2024, che saranno oggetto di progressivo calo a fronte delle previsioni di rimborso, con l’obiettivo di una riduzione di circa l’80% entro il 2028);
valorizzazione di attivi e partecipazioni non strategiche a supporto della crescita del core business (alcune partecipazioni – oggi al 100% – di particolare successo come ARECneprix e illimity SGR potrebbero considerare partnership).
La raccolta totale e' prevista stabile a 7,2 miliardi nel 2026 e in aumento a 8,4 miliardi nel 2028 in linea con l’atteso sviluppo degli impieghi. Si conferma l’obiettivo di un funding mix ben bilanciato tra fonti retail e wholesale.
Il costo del funding e' atteso in progressivo calo dal 4% ad un livello medio annuo del 3,3%. Le Linee Guida prevedono il mantenimento di una robusta posizione di capitale, stimato rimanere largamente al di sopra dei requisiti regolamentari, in un range tra il 13% ed il 14% di CET1 ratio, in funzione della eventuale emissione di strumenti subordinati.
L’utile netto ricorrente e' previsto a circa 30 milioni nel 2026 e circa 80 milioni nel 2028. In particolare, l’utile ricorrente – previsto come detto in calo nel 2025 – e' atteso accelerare gia' a partire dal 2026 beneficiando di importanti risparmi di costo e dello sviluppo del core business.
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11/4/2025 09:50
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GIOLA
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Iscritto da: 03/9/2014
illimityBak, Fitch conferma i rating e modifica l'outlook
L'agenzia di rating Fitch ha confermato tutti i rating assegnati a illimityBank. In particolare il rating emittente a lungo termine (LT IDR) è stato confermato a livello “BB-“. L’outlook è stato modificato in Rating Watch Positive.
L'agenzia ha precisato che la modifica dell’outlook è conseguente all’annuncio dell’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria annunciata da Banca Ifis sulla totalità delle azioni di illimityBank.
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Illimity: chiude 2024 con perdita di 38,4 mln
llimity ha approvato il progetto di bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre scorso. La banca ha chiuso il 2024 con un risultato netto di gruppo negativo per 38,4 milioni di euro, considerando le svalutazioni degli avviamenti. I risultati, spiega la banca, vanno letti alla luce sia del completamento del riposizionamento strategico che ha visto il core business concentrarsi interamente nel credito e nei servizi di Investment Banking per le pmi italiane, sia degli impatti straordinari registrati a valere sull'esercizio 2024. Gli attivi sono pari a 8,4 miliardi di euro in aumento del 16% a/a.
I crediti netti verso la clientela e investimenti superano i 4,7 miliardi di euro in aumento del 16% a/a, nonostante rimborsi anticipati per oltre 500 milioni di euro, con un mix sempre più focalizzato sul credito alle pmi, a fronte del citato riposizionamento che ha ridotto gradualmente l'esposizione diretta in portafogli Npe (-72% a/a). Nonostante il minor contributo del business degli Npe, il risultato di gestione al netto delle poste non ricorrenti contabilizzate in entrambi i periodi, aumenta del 21% a/a, trascinato dalla crescita delle commissioni nette (+9% a/a) e dal calo dei costi operativi (-12% a/a).
La redditività operativa è stata sostenuta dalla performance del comparto Corporate & Investment Banking che rappresenterà l'attività preponderante della banca per il futuro. Tale comparto registra un risultato ante imposte in aumento del 9% a/a, con una business origination in crescita del 18% a/a e una leva operativa che si mantiene su livelli eccellenti (cost/income al 18%).
Nell'esercizio 2024 sono state rilevate, inoltre, rettifiche e svalutazioni per complessivi 172 milioni di euro, che includono svalutazioni di avviamenti per 39 milioni di euro principalmente relativi alla controllata Abilio e alla ex-Banca Interprovinciale, accantonamenti per rischi e oneri per 20 milioni di euro e rettifiche su note di cartolarizzazione e quote di fondi per 113 milioni.
In particolare queste ultime sono relative all'aggiornamento dei piani di recupero dei portafogli sottostanti tali attività, in conseguenza del deterioramento del mercato Npe nel corso del 2024 e delle valutazioni sulle prospettive di tale mercato. Tali rettifiche recepiscono, inoltre, nuove informazioni riguardanti il potenziale esito di un contenzioso che ha inciso sulla valutazione di una specifica nota senior di cartolarizzazione connessa a operazioni di trasformazione di attivi non performing effettuate a inizio 2024.
Nonostante gli importanti interventi straordinari la posizione di capitale rimane caratterizzata da un'elevata solidità. Il patrimonio di vigilanza primario (CET1 Capital) è pari a circa 720 milioni di euro, in linea rispetto al dato di fine dicembre 2023 riproformato (749 milioni di euro nel trimestre precedente). Le attività ponderate per il rischio (RWA) si attestano a circa 5.192 milioni di euro, in crescita rispetto al dato riproformato di fine dicembre 2023 e pari a 5.026 milioni di euro (5.196 milioni di euro nel trimestre precedente), per effetto dell'aumento degli impieghi.
Il CET1 ratio phased-in al 31 dicembre 2024 si attesta pertanto al 13,9% (13,4% fully phased) e il Total Capital ratio phased-in al 17,8% (17,3% fully loaded). Si conferma inoltre un ampio buffer di liquidità pari a 1,2 miliardi di euro, con un Liquidity coverage ratio (Lcr) pari a circa 252% e un Net Stable Funding Ratio (NSFR) del 116% anch'esso significativamente al di sopra dei valori minimi regolamentari. La raccolta totale è caratterizzata da un'elevata diversificazione tra varie fonti di funding, pari a 7,2 miliardi di euro, in crescita del 20% a/a, trainata principalmente dalla componente wholesale (+55% a/a).
La raccolta retail è pari a 3,8 miliardi di euro, in aumento del 10% t/t, costituita per l'81% da depositi a termine. La qualità del credito degli impieghi alle PMI rimane sotto controllo caratterizzata da un elevato livello di crediti assistiti da garanzie pubbliche (59% del totale), con un'incidenza lorda dei crediti deteriorati (Npe ratio lordo), ad un livello contenuto pari all'1,1% e un costo del credito pari a 79 punti base, al netto delle rettifiche di carattere straordinario pari a 101 milioni.