RISULTATI 2022 – Risultati in crescita nel 2022 per Carel Industries, grazie anche alla strategia di espansione del business per linee esterne. Infatti nell’esercizio sono state acquisite il 100% di Klingenburg (Germania e Polonia), specializzata in prodotti per il recupero del calore nei sistemi di ventilazione e per l’umidificazione, il raffrescamento e la depurazione dell’aria, del 100% di Senva Inc. (Stati Uniti), specializzata nei sensori (design e produzione) legati al condizionamento e alla ventilazione, del 70% di Sauber Srl (Italia) specializzata nei servizi on-field e di un ulteriore 30% di Arion Srl (già posseduta al 40%)che produce sensori nel condizionamento e nella refrigerazione.I ricavi hanno raggiunto 544,8 milioni (+29,6%, +26,5% a cambi costanti); a parità di perimetro (ovvero escludendo il contributo di Klingenburg e Senva), l’incremento sarebbe stato pari al 20,8%. Per quanto riguarda l’andamento nelle diverse aree geografiche, nell’EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa, area che nel complesso genera oltre il 70% del fatturato del gruppo), i ricavi sono saliti del 26,6% (+26,8% a cambi costanti) a 382,7 milioni, grazie alla generalizzata ripresa della domanda; a parità di perimetro l’incremento risulterebbe del 17%. Nell’area Asia Pacific le vendite sono aumentate del 24,6% a 78,2 milioni (+17% a cambi costanti), in tutti i mercati dell’area. In Nord America le vendite sono aumentate del 54,2% (+38,8% a cambi costanti) a circa 80 milioni (38,8% a cambi costanti) in particolare nel segmento HVAC e in quello della refrigerazione; a parità di perimetro l’incremento risulterebbe del 22%. Infine, in Sud America, lo sviluppo è stato del 38,6% a 13 milioni circa (+22,8% a cambi costanti), grazie all’ottimo andamento delle regioni extra-Brasile. Con riferimento ai settori di business, i ricavi di entrambe le attività core sono in miglioramento ed in particolare quelli del segmento HVAC sono saliti del 37,7% (+34,4% a cambi costanti) a 371,8 milioni e quelli del segmento REF si sono incrementati del 15,8% (+13,2% a cambi costanti) a 168,9 milioni. In calo invece i ricavi no core (-11,2% a 4,1 milioni). La dinamica delle principali voci di spesa riflette l’andamento dei ricavi, ed in particolare i costi per consumi di materie prime sono aumentati del 30,9% a 248,8 milioni, mentre i costi per servizi sono saliti del 37,6%, passando da 51 a 70,2 milioni. Più contenuto l’aumento del costo del personale, incrementato del 19,2% a 118,4 milioni, in presenza di un numero di dipendenti passato da 1.865 a 2.299 unità a fine anno. L’Ebitda è aumentato del 30,9%, passando da 85,3 a 111,7 milioni e la marginalità sui ricavi è passata dal 20,3% al 20,5%; escludendo gli oneri non ricorrenti pari a 3 milioni legati alle acquisizioni, la marginalità sui ricavi salirebbe al 21,1%. Dopo ammortamenti e svalutazioni in aumento da 20,8 a 24,4 milioni, l’Ebit ha registrato uno sviluppo del 35,5% a 87,3 milioni, grazie anche al contributo derivante dal nuovo perimetro di consolidamento. Il saldo negativo della gestione finanziaria, seppur poco rilevante, è peggiorato da 3,4 a 3,9 milioni. Al 31/12/2022 il gruppo evidenziava un indebitamento finanziario netto pari a 95,8 milioni, in aumento rispetto ai 57,8 milioni a fine 2021, e includeva l’impatto delle acquisizioni pari a 58 milioni. La generazione di cassa dell’esercizio ha assorbito gli investimenti pari a 27 milioni e il pagamento di dividendi per 18 milioni. L’utile ante imposte è quindi passato da 61,1 a 83,4 milioni (+36,6%) e, dopo imposte per 18,6 milioni (tax rate in aumento al 22,3% dal 19,6% del 2021), e l’attribuzione di 2,6 milioni ai terzi, l’utile netto di pertinenza è aumentato a 62,1 milioni, il 26,6% in più rispetto ai 49,1 milioni dell’esercizio precedente.Il dividendo ammonta a 0,18 euro per azione (0,15 euro per azione l’anno prima), in pagamento dal 21 giugno 2023. |