Carbone: ok alla proroga del piano centrali (Sole)
05 Aprile 2023 - 9:54AM
MF Dow Jones (Italiano)
Via libera alla proroga del piano di massimizzazione delle
centrali a carbone. Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza
Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato nei giorni scorsi
l'atto di indirizzo con cui si chiede a Terna di proseguire, fino
al prossimo settembre, il programma messo a punto dal suo
predecessore Roberto Cingolani con l'obiettivo di ridurre i consumi
di gas per fronteggiare la decisione di Mosca di tagliare
progressivamente le forniture verso l'Europa e l'Italia.
Nell'atto di indirizzo viene quindi fissata una nuova asticella
di risparmi pari a 700 milioni di metri cubi con la possibilità, si
legge nel documento, di arrivare a un miliardo di metri cubi "in
caso di peggioramento dello scenario". Inoltre, si legge sul Sole
24 Ore, il profilo del programma dovrà prevedere una prevalenza
delle ore a maggiore criticità per la copertura della domanda
attesa e dovrà essere concentrato maggiormente nel periodo compreso
tra giugno e settembre.
In altri termini, l'estensione del piano dovrà servire ad
affrontare il più che probabile effetto siccità sulle centrali idro
e termoelettriche a fronte del picco di consumi estivi collegato
all'utilizzo degli impianti di condizionamento. Per questo motivo,
dunque, il Mase chiede al gruppo guidato da Stefano Donnarumma,
chiamato a fare da regista dell'operazione, di concentrare il piano
nel periodo in cui il fabbisogno potrebbe crescere in misura molto
significativa. Insomma, la macchina continuerà a marciare dopo aver
già assicurato, in cinque mesi, 700 milioni di metri cubi di
risparmi in termini di mancati consumi di gas. Nel periodo di
attività del programma, infatti, l'asticella ha fatto segnare 9,9
terawattora di produzione di energia elettrica a fronte dei 6,9 TWh
dello stesso periodo dell'anno prima (il 43,4% in più).
A far la parte del leone, nel vecchio piano, è stato l'impianto
di Brindisi Sud, che fa capo all'Enel e che da solo ha assicurato,
tra settembre e gennaio, 3,6 TWh di elettricità. Alle spalle quello
di Torrevaldaliga Nord, sempre di proprietà dell'Enel a quota 2,3
TWh, seguito dalle centrali di Fiumesanto (Ep Produzione) e Fusina
(Enel) a quota 1,4 TWh, e poi dalla centrale del Sulcis (Enel) con
0,6 TWh e da quella di Monfalcone (A2A) con 0,5 TWh di energia
elettrica.
Il programma firmato da Cingolani puntava a garantire minori
consumi di gas, grazie alla maggiore produzione assicurata dagli
impianti termoelettrici di potenza superiore a 300 megawatt:
centrali a carbone e olio, disseminate per la penisola, che, già
prima della mossa dell'ex ministro, avevano ricominciato a
viaggiare a un passo più spedito, a causa del rialzo dei prezzi del
gas, in modo da riversare sul mercato l'energia prodotta. Spetterà
ora a Terna predisporre un piano di dettaglio che servirà a
definire il contributo dei vari impianti e che dovrà essere
sottoposto al ministero prima della messa a terra.
cos
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April 05, 2023 03:39 ET (07:39 GMT)
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