RISULTATI AL 30 GIUGNO 2020 - Chiude in rosso Pirelli e C. nel primo semestre 2019 anche per effetto dell’emergenza Covid-19 (va peraltro ricordato che nello stesso periodo del 2019 il gruppo aveva registrato un beneficio su crediti di imposta in Brasile). I ricavi complessivi sono scesi ben del 31,6% a 1.816,4 milioni (-28,5% su base organica), come conseguenza di un calo dei volumi pari al 29,5% (-24,7% per l’High Value e -35,4% per lo Standard), di un effetto Price/Mix positivo per l’1% e un effetto cambi/IAS 29 Argentina negativo per il 3,1%. In particolare i ricavi High Value sono scesi del 28,1% a 1.285,7 milioni (-27,8% su base organica) per effetto del generale calo della domanda derivante dall’implementazione delle misure di lockdown nei principali mercati di riferimento, ed i ricavi Standard sono scesi del 38,8% a 530,7 milioni (-29,9% su base organica). I volumi Car New Premium si sono ridotti del 24% (-26% sul Primo Equipaggiamento e -24% per i Ricambi). L’effetto Price/Mix positivo è dovuto a una ripresa nel secondo trimestre grazie al miglioramento del mix di canale, del mix a livello di Region (con la ripresa delle vendite in Cina) e del mix di prodotto. L’effetto negativo dei cambi è per lo più dovuto alla volatilità delle valute di America Latina e Russia. L’ebitda è diminuito del 68,3% a 221,9 milioni ed include i costi operativi legati all’emergenza Covid-19, di cui diretti per 26,4 milioni, riferiti a costi sostenuti per l’acquisto di materiali di protezione per il personale ed a semilavorati non utilizzabili (in quanto non idonei per la produzione) a seguito della chiusura improvvisa delle fabbriche, oltre a costi indiretti per 83,6 milioni, di cui 70,6 relativi a slowdown legati alla chiusura temporanea di alcuni stabilimenti. Il programma di Competitività dei Costi ha generato efficienze strutturali per 63,8 milioni (derivanti per lo più dall’ottimizzazione delle specifiche di prodotto e razionalizzazione dei componenti, dalla reingegnerizzazione dei processi e dal controllo delle spese generali), ed il piano di riduzione costi legato all’emergenza Covid-19 ha avuto un effetto pari a 61,7 milioni, relativo a spese generali e amministrative, revisione di attività marketing e comunicazione, rinegoziazione dei contratti con i fornitori, prioritizzazione degli investimenti in Ricerca e Sviluppo ed efficienze sul canale distributivo.Il risultato operativo evidenzia una perdita di 56,8 milioni, rispetto all’utile operativo di 425 milioni di un anno prima; l’ebit rettificato risulta invece ridotto dell’84,9% da 440,5 a 66,7 milioni (le rettifiche hanno riguardato ammortamenti di asset intangibili identificati in sede di PPA invariati a 57,3 milioni, oneri one-off e di ristrutturazione in aumento da 26,8 a 35,7 milioni, oneri relativi al piano di retention passati da 3,2 a 4,1 milioni e, solo nel primo semestre 2020, costi diretti legati all’emergenza Covid-19 per 26,4 milioni, mentre come si è detto nello stesso periodo del 2019 vi era stato un beneficio su crediti di imposta in Brasile per 71,8 milioni). Gli oneri finanziari netti sono balzati da 10 a 73,1 milioni (ma anche questo dato nel primo semestre 2019 aveva beneficiato dell’effetto dei crediti di imposta in Brasile, senza i quali gli oneri finanziari netti sarebbero stati di 109,8 milioni); al 30/6/2020 l’indebitamento finanziario netto era pari a 4.593,8 milioni a fronte di 3.695,7 milioni a fine 2019, a fronte di un flusso di cassa netto della gestione operativa negativo per 589,8 milioni, in presenza di un capex sceso da 167,7 a 81,4 milioni, di un effetto IFRS 16 in aumento del debito per 47 milioni e di un assorbimento di cassa del circolante per 729,3 milioni.Le partecipazioni hanno avuto un effetto negativo per 4,6 milioni (positivo per 2,1 milioni nel primo semestre 2019). Da un utile ante imposte di 417,1 milioni si è quindi passati a una perdita ante imposte di 134,6 milioni. Dopo un effetto fiscale positivo per 32,8 milioni (imposte per 110,1 milioni nel primo semestre 2019 con un tax rate del 26,4%) e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza passata da 9,1 a 1,6 milioni, si è passati da un utile netto di 297,9 milioni a una perdita netta di 103,3 milioni. Su base rettificata si è passati da un utile netto di 255,9 milioni a una perdita netta di 13,4 milioni. RISULTATI 2019 - Ricavi e margini in complessivo aumento per Pirelli e C. nell’esercizio 2019. I ricavi sono saliti del 2,5% (+2,2% su base organica) a 5.323,1 milioni; quelli del segmento High Value sono saliti del 6,9% a 3.539,9 milioni (+5,2% su base organica), con volumi in crescita del 6,4% (in particolare quelli dei pneumatici Car New Premium superiori ai 18 pollici sono cresciuti dell’8%). I ricavi del segmento Standard sono invece scesi del 5,4% a 1.783,2 milioni (-3,2% su base organica), con volumi in diminuzione del 9,7%, per il calo della domanda in tutti i mercati e la decisione di Pirelli di proseguire la riduzione dei volumi su prodotti a minore redditività. Nel complesso i volumi del gruppo sono diminuiti del 2%, mentre l’effetto Prezzo/Mix è stato positivo per il 4,2% grazie al crescente peso del segmento High Value e al miglioramento del mix di prodotto. L’effetto cambi/IAS 29 Argentina (iperinflazione) è stato positivo per lo 0,3%. I costi per consumi di materie prime sono diminuiti del 4,2% a 1.741,2 milioni, e gli altri costi operativi ben del 7,8% 1.713,4 milioni. Quasi invariato invece il costo del lavoro (+0,4% a 1.072,2 milioni), pur in presenza di un numero di dipendenti in diminuzione da 31.489 a 30.189 unità. Nel complesso l’ebitda è salito del 13,5% a 1.292,8 milioni, ed ha beneficiato per 104,3 milioni dell’applicazione del principio contabile IFRS 16 che ha stabilito una nuova modalità di contabilizzazione dei contratti di locazione. L’ebitda rettificato ante costi di start-up è salito del 5,6% a 1.350,7 milioni, e quello rettificato del 6,1% a 1.310 milioni. Dopo ammortamenti balzati da 394,3 a 507,3 milioni (in relazione all’applicazione del principio contabile IFRS 16), mentre gli accantonamenti sono rimasti stabili a 20,5 milioni e le svalutazioni sono passate da 21,3 a 22,3 milioni, l’ebit è salito da 703,1 a 742,7 milioni (+5,7%), mentre l’ebit rettificato ante costi di start-up è sceso del 4,4% a 958,6 milioni e quello rettificato del 3,9% a 917,3 milioni. Decisamente migliorato il saldo negativo della gestione finanziaria, sceso da 196,3 a 113,6 milioni; ha beneficiato di un effetto positivo per 107,3 milioni derivante dal riconoscimento dei crediti di imposta in Brasile ma vi è stato anche un effetto negativo di 23,5 milioni relativo a oneri per leasing derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS 16. L’indebitamento finanziario netto al 31/12/2019 è ammontato a 3.695,7 milioni, in aumento rispetto ai 3.323,8 milioni di fine 2018, anche a seguito della distribuzione di un monte dividendi di 176,9 milioni nonché di un effetto incrementativo del debito relativo al principio contabile IFRS 16 per 483,1 milioni. Nel complesso, l’utile ante imposte è così balzato da 501,8 a 622,3 milioni (+24%). Ma dopo imposte per 164,6 milioni (il tax rate è passato dal 10,6% al 26,5% dato che il 2018 beneficiava del regime di tassazione agevolato “Patent Box” per effetto dell’accordo sottoscritto il 15 ottobre 2018 con l’Agenzia delle Entrate) e lo scomputo di una quota di utile di competenza di terzi passata da 10,8 a 19,6 milioni, l’incremento dell’utile netto è stato solo dell’1,5% (da 431,6 a 438,1 milioni). Era stato annunciato un dividendo di 0,183 euro per azione, in pagamento dal 24 giugno 2020, per un monte dividendi complessivo di 183 milioni corrispondente a un pay-out di circa il 40% sull’utile netto consolidato. Ma a seguito dell’emergenza Covid-19 il dividendo è stato cancellato (è possibile che nel secondo semestre 2020 venga proposta un’eventuale distribuzione di riserve qualora la generazione di cassa dovesse risultare superiore al nuovo target 2020), e inoltre è stata ridotta la remunerazione del Top Management (-50% per il Vice Presidente Esecutivo e CEO e i membri del CdA e -20% per i manager del leadership team) ed è stato annullato il sistema di incentivazione a breve termine del management per il 2020, azioni che consentiranno risparmi per 31 milioni.
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