RISULTATI 2021 – Risultati in crescita per Technogym nel 2021 frutto del graduale ritorno alla normalità dopo la pandemia da Covid -19.Il giro d’affari è passato da 509,7 a 611,4 milioni (+20%, +20,5% a cambi costanti), in presenza di uno sviluppo dei ricavi sia nel segmento di clientela BtoB, saliti del 20,9% a 429,7 milioni, che sta recuperando i livelli pre-covid, sia nel segmento BtoC, saliti del 17,9% 181,7 milioni, grazie all’ampia gamma di prodotti e servizi rivolti al training at-home. Con riferimento ai mercati geografici, le performance mostrano una crescita a doppia cifra in tutte le aree con l’eccezione dell’Italia, soprattutto nel BtoB; in particolare in Europa (esclusa Italia) i ricavi sono aumentati del 17,4% a 291 milioni, in Nord America del 20,5% a 69 milioni, nell’area APAC del 25,4% a 110,8 milioni, nell’area MEIA del 45,4% a 62,3 milioni, in Latam dell’11,8% a 15 milioni e in Italia del 5,4% a 63 milioni. Per quanto riguarda i diversi canali distributivi, il Field Sales ha visto un incremento del 15,2% a 374,3 milioni, il Wholesale ben del 42% a 145,3 milioni, l’Inside Sales, cioè e-commerce e teleselling, del 13,6% a 70 milioni, stabili infine quelle del Retail a 12,3 milioni. Analogamente ai ricavi, anche i costi operativi risultano complessivamente aumentati del 21,6% a 507,9 milioni, di questi le materie prime e i servizi aumentano rispettivamente del 25,9% a 209 milioni e del 23% a 158 milioni e le spese per il personale del 18% a 133 milioni, considerando un numero di addetti che passa da 2.020 a 2.155 unità. L’ebitda è così salito del 12,6% a 103,5 milioni; su base rettificata l’ebitda sarebbe stato pari a 107 milioni (+11%), grazie ai maggiori volumi di vendita e all’aumento dei prezzi. Gli ammortamenti sono saliti da 34,7 a 36,4 milioni (+5%), e gli accantonamenti sono diminuiti da 3,8 a 3,6 milioni (-5%), ne consegue un balzo dell’ebit da 53,5 a 78,9 milioni (+45%); su base rettificata sarebbe pari a 67,1 milioni (+13,8%). Il saldo della gestione finanziaria è positivo per 402.000, rispetto al valore negativo per 1,4 milioni del 2020; inoltre sulla gestione hanno inciso proventi da partecipazioni per 427.000 (oneri per 2,1 milioni nel 2020). Si è quindi giunti all’utile ante imposte di 79,7 milioni (ammontava a 48 milioni nel 2020). Dopo imposte per 16,5 milioni (tax rate in diminuzione dal 24,1% al 20,6%), e al netto di una quota di utile di competenza di terzi passata da 0,4 a 0,2 milioni, l’utile netto si è posizionato a 63 milioni, il 75% in più rispetto ai 36 milioni al 31/12/2020. Su base rettificata l’utile netto sarebbe stato di 51,2 milioni, in crescita del 17,9% rispetto ai 43,4 milioni dell’anno prima. Al 31/12/2021 il gruppo, grazie a un free cash flow di 80,6 milioni e dopo investimenti per 27,7 milioni, disponeva di liquidità netta pari a 96,8 milioni, a fronte di 59,5 milioni a fine 2020.Il dividendo ammonta a 0,16 euro per azione, in pagamento dal 25 maggio 2022. |