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L’oro resta vicino ai massimi grazie alle prospettive di nuovi tagli dei tassi

Fiona Craig
22 Settembre 2025 10:31AM

I prezzi dell’oro sono saliti nei mercati asiatici lunedì, rimanendo vicini ai record della scorsa settimana, sostenuti dall’ottimismo per ulteriori tagli dei tassi d’interesse negli Stati Uniti dopo la recente mossa della Federal Reserve.

I guadagni del metallo sono stati contenuti da un moderato rimbalzo del dollaro statunitense, tornato dai minimi di oltre tre anni. L’oro spot è salito dello 0,3% a 3.697,70 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro hanno registrato un +0,7% a 3.733,10$/oz alle 01:33 ET (05:33 GMT). La scorsa settimana l’oro spot aveva toccato un picco di 3.707,70$/oz.

Il taglio dei tassi della Fed sostiene i metalli preziosi

Il recente rally dell’oro è seguito al taglio dei tassi di 25 punti base della Fed, mirato a contrastare i crescenti rischi sul mercato del lavoro. La banca centrale ha indicato che ulteriori riduzioni dei tassi potrebbero essere attuate se dovessero persistere segnali di debolezza occupazionale, pur mantenendo l’attenzione sui rischi inflazionistici, in particolare legati ai dazi commerciali.

Secondo i dati CME FedWatch, i mercati prevedono almeno un altro taglio di 50 punti base entro fine anno. I tassi più bassi favoriscono generalmente gli asset privi di rendimento come l’oro, riducendo il costo opportunità di detenere il metallo. Anche altri metalli hanno beneficiato del taglio della Fed: il platino spot è salito dello 0,8% a 1.419,90$/oz, mentre l’argento spot ha guadagnato l’1,3% a 43,6495$/oz. I futures del rame sul London Metal Exchange hanno registrato un +0,1% a 10.001,10$/tonnellata, mentre il rame COMEX ha aumentato dello 0,1% a 4,6315$/lb.

Focus sui dati economici statunitensi e sui discorsi della Fed

Gli investitori seguono una serie di importanti dati economici negli Stati Uniti questa settimana che potrebbero influenzare le aspettative sui tassi d’interesse nel breve termine. Il Presidente della Fed, Jerome Powell, parlerà martedì, mentre altri funzionari forniranno ulteriori commenti.

L’indice dei prezzi PCE, il principale indicatore di inflazione preferito dalla Fed, sarà pubblicato venerdì e si prevede che mostri come l’inflazione core rimanga al di sopra dell’obiettivo annuale del 2%. Altri dati in arrivo includono gli indici preliminari dei responsabili degli acquisti per settembre e la lettura finale della crescita del PIL del secondo trimestre.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.