Bancaria-Mente

- 08/2/2011 07:29
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Banche, l'ottimismo di facciata e la realtà dei conti

I giudizi positivi sulle banche europee rappresentano un "ottimismo di facciata", scrive Marco Onado (sul Sole-24 Ore del 1° febbraio 2011), e ciò vale anche per le banche italiane, la cui situazione "è ben lungi dall'essere tornata alla normalità". Finalmente qualcuno che parla chiaro.

Ordinario di Economia degli intermediari finanziari all'università Bocconi, Onado osserva, nell'editoriale in questione, che la reazione a catena innescata dalla crisi greca "genera per le banche perdite sui titoli pubblici in portafoglio...e un aumento del costo della raccolta di fondi sul mercato" e aggiunge che "il mercato sta legando in modo sempre più stretto la percezione del rischio sovrano e del rischio bancario". Nel 2011, sempre secondo Onado, la Germania dovrà rifinanziare oltre il 7% del proprio debito interno (quasi la metà di banche) e l'Italia oltre il 12% (costituito per due terzi da debito pubblico). L'economista afferma che le autorità di vigilanza europee stanno spingendo i sistemi bancari nazionali verso gli obiettivi  dei nuovi accordi di Basilea, cioè verso una più consistente patrimonializzazione e una maggiore stabilità finanziaria degli istituti di credito, condizioni essenziali per una ripresa generale dell'economia, e aggiunge che il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, ha partecipato irritualmente al comitato esecutivo dell'Abi per spronare le banche ad assicurare "condizioni distese di accesso alla liquidità". Si tratta tuttavia di un obiettivo non facile da raggiungere, ammette Onoda, perché le banche hanno il problema di mantenere "livelli di redditività compatibili con lo sforzo di ricapitalizzazione". In sostanza, i profitti degli istituti di credito stanno crollando e questo renderà sempre più difficoltoso il rapporto tra top manager bancari e fondazioni loro azioniste. Sarà veramente duro far digerire ai vari Palenzona, Biasi, Guzzetti che una parte sempre più cospicua dell'utile bancario sia destinata a capitale e non a dividendo. La posta è davvero alta, scrive ancora Onado: è in gioco la "disponibilitùà di credito alle imprese, non solo da parte delle grandi banche, ma anche da quelle locali...che assicurano una parte significativa del finanziamento, e la via da percorrere è tutta in salita. In un recente documento della Banca d'Inghilterra si affermava "papale papale che per rendere il sistema bancario davvero robusto occorrerebbero livelli di capitale ben superiori non solo a quelli attuali, ma anche a quelli previsti a regime da Basilea, magari doppi".
Per convincersi della serietà della situazione basta fare due conti sulla scorta dei più recenti dati di bilancio aggregati, quelli al 30 settmbre 2010. I maggiori gruppi bancari italiani registrano nel complesso una marcata flessione dei ricavi, che risentono del calo del margine d'interesse e dei minori utili da trading. Reggono solo i ricavi da commissione. I loro utili, in discesa, sono  sorretti da plusvalenze straordinarie e da minori accantonamenti sui crediti deteriorati, che rappresentano una percentuale molto elevata dei mezzi propri. Se le banche italiane adottassero le stesse politiche prudenziali di svalutazione dei crediti inesigibili in vigore in altri paesi europei i loro profitti subirebbero un'ulteriore caduta. Il loro calo di redditività è preoccupante, e non si venga a dire che prestano il denaro alla clientela. Gli impieghi al 30 settembre 2010 dei primi undici gruppi sono mediamente cresciuti dello 0,6% a fronte di una raccolta aumentata dello 0,4 per cento. Altro che "condizioni distese di accesso alla liquidità". Quid di disteso c'è solo il cliente.

Scrivi un commento



Lista Commenti
65 Commenti
  3 
41 di 65 - Modificato il 28/1/2013 09:22
taricone N° messaggi: 314 - Iscritto da: 17/11/2008
Quotando: taricone
Quotando: duca minimoDunque , dunque...350.000 ex colleghi bancari e 25.000 ex colleghi "pornoattori" finanziari ( non solo quelli di MPS ) , avranno una settimana interessante da gestire ...

Noi, intanto, che facciamo ? Mica avremo del risparmio gestito , immagino ...



...gestito giammai....indiGESTo...è probabile !

hehehe

42 di 65 - 28/1/2013 09:22
frencyscap N° messaggi: 17667 - Iscritto da: 08/12/2010
hai sempre troppo ragione duca....
43 di 65 - 28/1/2013 09:25
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: frencyscaphai sempre troppo ragione duca....




MEIN KAMPF DAL LONTANO LUGLIO 2008 ( IN TEMPI NON SOSPETTI ) , MA TROPPO SOLO ...


TROPPI "IES MEN" MACCHERONICI ...


ma adesso ...è il tempo delle carogne!
44 di 65 - 28/1/2013 09:27
frencyscap N° messaggi: 17667 - Iscritto da: 08/12/2010
Quotando: duca minimo
Quotando: frencyscaphai sempre troppo ragione duca....



MEIN KAMPF DAL LONTANO LUGLIO 2008 ( IN TEMPI NON SOSPETTI ) , MA TROPPO SOLO ...

TROPPI "IES MEN" MACCHERONICI ...

ma adesso ...è il tempo delle carogne!



ehh si ma per quanto può durare... alla fine solo chi rende un vero servizio vive...
non può piovere per sempre no??? :D
45 di 65 - 28/1/2013 09:40
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Mio bel Francesco...

tu , ormai, sai tutto di me ...credo di averti fatto leggere anche la lettera di "REVOCA DEL MANDATO PER GIUSTA CAUSA " da parte di EFFEBI ...


ma sapessi che novità ho saputo ...

Resta solo un ramnmarico : resta la miglior banca on line d'Italia...non solo per il trading ...
46 di 65 - 28/1/2013 09:47
frencyscap N° messaggi: 17667 - Iscritto da: 08/12/2010
Quotando: duca minimoMio bel Francesco...

tu , ormai, sai tutto di me ...credo di averti fatto leggere anche la lettera di "REVOCA DEL MANDATO PER GIUSTA CAUSA " da parte di EFFEBI ...

ma sapessi che novità ho saputo ...

Resta solo un ramnmarico : resta la miglior banca on line d'Italia...non solo per il trading ...



big boss ma ormai è storia vecchia... morta ,... sepolta.... bisogna guardare avanti giusto??? e allora guarda :D

pensa a chi investe in MPS è crede nell'affare.... e chi vende saipem pensando sia poco redditizia...
le persone inseguono sogni non solide realtà...e lasciamoli sognare... prima o poi esce la verità e chi ha riso piangerà e chi ha sofferto brinderà... tempo al tempo :D
47 di 65 - 28/1/2013 10:27
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


Lo so.. frency ...sono 7 anni che scrivo in questo ADVFN e...il forum più visitato è PERLE DI PIRLA ...e io sono 5° in classifica ...


Qui dentro , poi ...hai visto qualche altro intervento ? E sai quanti sono i BANCARI che mi seguono? Oh , caro mio ....aspettando banca Mediolanum ...


tiremm innanz ...
48 di 65 - 28/1/2013 10:51
frencyscap N° messaggi: 17667 - Iscritto da: 08/12/2010
Quotando: duca minimoLo so.. frency ...sono 7 anni che scrivo in questo ADVFN e...il forum più visitato è PERLE DI PIRLA ...e io sono 5° in classifica ...

Qui dentro , poi ...hai visto qualche altro intervento ? E sai quanti sono i BANCARI che mi seguono? Oh , caro mio ....aspettando banca Mediolanum ...

tiremm innanz ...



chi ti legge e non ti conosce pensa che sei un uomo che si piange addosso... senza sapere le lotte che hai dovuto fare nella vita... E QUESTO MI FA INCAZZARE!!!!!!

tra tanti bancari e banchieri... industriali e artigiani che conosci, nessuno ancora ti ha assoldato?????
cazzo, dovresti farti dare 100.000 euro l'anno minimo.... per esperienza e capacità...
e poi trova anche un posto a me anche alla metà... eheheheh :D

ps facciamoci assumere da zio webra... eheheheh
49 di 65 - 28/1/2013 11:00
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: frencyscap
Quotando: duca minimoLo so.. frency ...sono 7 anni che scrivo in questo ADVFN e...il forum più visitato è PERLE DI PIRLA ...e io sono 5° in classifica ...

Qui dentro , poi ...hai visto qualche altro intervento ? E sai quanti sono i BANCARI che mi seguono? Oh , caro mio ....aspettando banca Mediolanum ...

tiremm innanz ...



chi ti legge e non ti conosce pensa che sei un uomo che si piange addosso... senza sapere le lotte che hai dovuto fare nella vita... E QUESTO MI FA INCAZZARE!!!!!!

tra tanti bancari e banchieri... industriali e artigiani che conosci, nessuno ancora ti ha assoldato?????
cazzo, dovresti farti dare 100.000 euro l'anno minimo.... per esperienza e capacità...
e poi trova anche un posto a me anche alla metà... eheheheh :D

ps facciamoci assumere da zio webra... eheheheh




ci sono i miei libri , Frency ...c'è tutto su INTERNET ...io sono LEGGENDA come SAN FRANCESCO ...e mi bastano amici come te e webra ...un figlio come il mio e una moglie come la mia ...!

50 di 65 - 28/1/2013 11:03
frencyscap N° messaggi: 17667 - Iscritto da: 08/12/2010
Quotando: duca minimo
Quotando: frencyscap
Quotando: duca minimoLo so.. frency ...sono 7 anni che scrivo in questo ADVFN e...il forum più visitato è PERLE DI PIRLA ...e io sono 5° in classifica ...

Qui dentro , poi ...hai visto qualche altro intervento ? E sai quanti sono i BANCARI che mi seguono? Oh , caro mio ....aspettando banca Mediolanum ...

tiremm innanz ...



chi ti legge e non ti conosce pensa che sei un uomo che si piange addosso... senza sapere le lotte che hai dovuto fare nella vita... E QUESTO MI FA INCAZZARE!!!!!!

tra tanti bancari e banchieri... industriali e artigiani che conosci, nessuno ancora ti ha assoldato?????
cazzo, dovresti farti dare 100.000 euro l'anno minimo.... per esperienza e capacità...
e poi trova anche un posto a me anche alla metà... eheheheh :D

ps facciamoci assumere da zio webra... eheheheh



ci sono i miei libri , Frency ...c'è tutto su INTERNET ...io sono LEGGENDA come SAN FRANCESCO ...e mi bastano amici come te e webra ...un figlio come il mio e una moglie come la mia ...!



deve essere brutto fare la fine dell'artista... essere lodato ed ammirato solo dopo la morte....
se dovessi scegliere per la mia vita preferisco meno gloria, ma in vita... :D
51 di 65 - 28/1/2013 11:25
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

Stai confondendo la leggenda con l'immortalità !


Ma provo a spegarmi con questo "nostro" motto : meglio un brutto processo che un bel funerale !
52 di 65 - 28/1/2013 11:25
frencyscap N° messaggi: 17667 - Iscritto da: 08/12/2010
Quotando: duca minimoStai confondendo la leggenda con l'immortalità !

Ma provo a spegarmi con questo "nostro" motto : meglio un brutto processo che un bel funerale !




ahahahahahhaah questo è bello... .ehehheeheheh
53 di 65 - 28/1/2013 15:18
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Biografia È stato professore ordinario di Economia politica presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Perugia e presso la Facoltà di Scienze Statistiche dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Nel 1976 è eletto deputato alla Camera, come indipendente nelle liste del PCI, e aderisce al gruppo degli Indipendenti di sinistra. Riconfermato nel 1979, resta a Montecitorio fino al 1983, quando torna all'università come professore associato. Durante il suo primo mandato si distingue tra le altre cose per essere, in linea col PCI, un oppositore della Moneta Unica Europea, contrapponendosi decisamente al compagno di partito Altiero Spinelli ed al radicale Marco Pannella.

Nel 1988 viene nominato dal Governo De Mita Presidente del Comitato scientifico-consultivo sulla gestione del debito pubblico istituito dal Ministro del Tesoro (1988-1989), Ministro del Tesoro Giuliano Amato [2]. Nel 1989 sempre il Governo De Mita lo nomina titolare della cattedra intitolata a Luigi Einaudi presso la Cornell University negli Usa, cattedra creata nel 1986 con fondi principalmente dello Stato Italiano stesso .

Viene nominato Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica del Governo Ciampi, su indicazione del Presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi stesso dal 28 aprile 1993 al 10 maggio 1994.

Alla fine del febbraio del 1994 si candida alle Elezioni politiche italiane del 1994 nelle file del PDS, entrando in diretto scontro di collegio con Silvio Berlusconi. Ne esce sconfitto.

Nel 1997, a seguito di un contrasto accesosi in seno al Partito Democratico della Sinistra senese tra due opposte fazioni facenti capo a Luigi Berlinguer e Franco Bassanini che non riescono a trovare l'accordo sulla nomina, viene nominato Presidente della banca MPS, grazie ad una congiunta mediazione tra le due fazioni da parte dell'ormai Ministro del Tesoro e della Programmazione Economica del Governo Prodi I, Carlo Azeglio Ciampi, e del Segretario del PDS Massimo D'Alema.

Nel 1998 sempre su indicazione del Ministro del Tesoro e della Programmazione Economica Carlo Azeglio Ciampi viene nominato dal Presidente del Consiglio Romano Prodi a presidente della Consob, la società che controlla per conto del Governo Italiano il regolare funzionamento dei mercati azionari italiani, della Borsa Italiana. Vi resterà sino alla fine del mandato, a giugno 2003.

Nel 2006 diviene Presidente del CDA di Capitalia Asset Management la società della banca Capitalia che si occupava del risparmio gestito . Nel 2008 viene nominato Presidente del Consiglio di sorveglianza di MTS Group, la Società che gestisce la piattaforma elettronica della Borsa italiana ed è posseduta principalmente dalla Borsa Italiana stessa, ruolo che detiene ancora al 2011.

È stato presidente del gruppo finanziario Sator, fondato da Matteo Arpe, ex Banca di Roma[.

È stato editorialista di la Repubblica e Corriere della Sera.

È morto nel 2013 all'età di 78 anni dopo una lunga malattia.

54 di 65 - 10/1/2015 14:05
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


L'ho finito ...e adesso si comincia . Proprio sul più bello ( 5 anni esatti : 10 gennaio 2009 )


Quando busserò alla tua porta ...

Sono morto per davvero. Per gli altri sono morto soltanto fuori, ma non è vero. Adesso che tutto è finito, ho il tempo per chiedermi cosa c'era che non mi andava più giù. Ero solo stufo e nauseato dalla routine castrante, quella che ti obbliga a fare cose noiose e superflue, o c'era dell'altro? Uno che di colpo si odia per il modo banale con cui gestisce il suo quotidiano, che , invece, altri ritenevano fra i migliori, non è normale. Stavo impazzendo di nichilismo? Si può parlare di malattia e pazzia, se anche il mangiare era diventato faticoso?
Ultimamente odiavo anche vestirmi. Sempre così. Senza soldi, poi, era diventato, addirittura, mortificante. Costretto ad andare alle riunioni plenarie, mi vergognavo di non essere all'altezza, con la paura di avere le suola delle scarpe bucate o i calzini scoloriti, la cravatta non adatta. Tutto questo per apparire a posto davanti agli altri, anche se non lo eri mai. Il vestito più comodo che avevo nell'armadio, proprio perchè era sformato e liso nei punti più utilizzati del corpo, il sedere e le ginocchia, i gomiti e le ascelle, negli ultimi tempi mi stava chiedendo pietà...lasciami qui, ti prego, nel buio dell'armadio. Comprato nel 2004, era, ormai, un cimelio di guerra, di quando lavoravo per quella banca svizzera diventata anche un po' italiana per via dello scudo fiscale numero due. La più potente al mondo, la Juventus finanziaria, che mandava le e-mail in inglese il giorno prima della“convention” per dirti come dovevi vestirti. Davvero, non sto scherzando! E io che non ci andavo perchè non avevo quello adatto a loro. Tutto questo per uno stipendio enorme e assurdo, quasi vergognoso. Eh, si , perchè gli gnomi rosso-crociati sono così: ti comprano l'anima e non ti fanno capire più nulla. Aver lavorato per loro, anche solo un anno, mi è bastato per capire come mai il mondo va così: ecco perchè ho rubato loro un anno di stipendio e anche la buona uscita...un caso raro di “osmosi danarosa inversa”, che mi ha permesso di vendicare Gesù Cristo, messo in croce solo per aver distrutto e raso al suolo le banche appollaiate nel tempio di Gerusalemme, alla faccia dei trenta denari , per Giuda! Giù, a pedate nel sedere, dai gradini della mia coscienza!

___OOO___

Amico mio, se vai avanti di questo passo, saranno poche le case editrici che potranno pubblicarti, anche con un minimo contributo iniziale: lo sai bene chi e cosa comanda il mondo.
Ora i miei vestiti li puoi buttare, Sandra: non fare la stupidata di regalarli alla Caritas. Non riesco ad immaginare un brasiliano delle “favelas” o, peggio, un filippino, con addosso il mio vestito migliore, per amor del pudore e della puzza che queste cose emanano. Ecco, sì, dai, mi è venuto un pensiero ironico, se ancora posso averli: lavali e mandali in busta chiusa al Consiglio di amministrazione di quell' ospedale milanese...come si chiamava ? Non importa … loro con l'oro sanno cosa farne, lavano e riciclano di tutto.
E a proposito di“lavarsi”: questo gesto profumato mi mancherà. Se penso ad un buon sapone, mi viene in mente la doccia con te, amore mio : queste sono le cose che mi mancheranno davvero. Mezz'ora , sotto lo scroscio dell'acqua calda, sensuale, stando lì a far niente, perchè lo farai dopo di penetrare nell'amore carnale: fermi e immobili, solo erotismo al sapor di cocco o sandalo e un bel metro cubo di acqua che lava via le impurità, portandole nelle fogne del quotidiano. Mille litri al cloro.
Poi fare colazione. Negli ultimi tempi la nausea mattutina contorceva le budella, ma il cappuccino sistemava tutto. Un euro e dieci a Brescia e due euro e venti a Salò, porca miseria: come due litri di latte parzialmente scremato! Ora non provo più nessuna nausea e non mi viene nessuna bestemmia e per il momento preferisco così: penso al brasiliano col mio vestito migliore addosso, nella“favelas” più arrugginita, o, peggio, al filippino, e loro, di sicuro, non sanno nemmeno cos'è un cappuccino. E basta con queste battute sui frati.

55 di 65 - 10/1/2015 14:06
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
In bicicletta

Volevo solo amore, rispetto, aria pulita e fresca, acqua limpida e dissetante, cibo genuino e soddisfacente, per Bacco! Afrodite e afrodisiaco tutto attorno, semplicemente essere politeista e devoto a San Michelasso. Perchè tribolare tutta una sola esistenza? Si, all'inizio ero immerso nel dovere e lo predicavo pure. Poi ho capito l'antifona e sono socialmente “morto” . E adesso, cara morte, ti scrivo...capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni...guidare a fari spenti nella notte per vedere se poi è così difficile morire.
Ricordare e pensare a queste cose, a questa inquietante avventura numerica, che alla fine mi ha annientato, è diventato importante e indispensabile, soprattutto per far capire a molti di quelli che mi stanno pensando quanto ho patito quelle cose, ad un certo punto. Proprio in quel punto ho sentito crack, come se un giocattolo si rompesse : un giocattolo che avevo trovato sotto l'albero della cuccagna il 21 giugno del 1986.
Le circostanze fortunose che mi han portato a dire si all'assunzione in banca, sono state più di una: le discussioni infinite sulle provvigioni con il mio primo titolare; la voglia di mia moglie, che avevo sposato da soli due anni, di avermi a casa sempre alla stessa ora, alle diciotto di ogni sera della settimana, e un amico di famiglia, funzionario di una banca locale in cerca di “belle presenze e loquacità”. Lui stava andando in pensione e non voleva disfare un legame affettivo! E' stata una di quelle poche volte nella mia semplice vita che tutti gli astri, credevo allora, si sono positivamente incastrati, il capricorno sopra l'ariete, la vergine fra i gemelli e il cancro al sagittario.
- Stavamo cercando qualcuno che accettasse un tempo determinato lunghissimo e nel vederti a quella cassa ho pensato che....-
- Senta, Roberto, lasci stare: non è mica tutta colpa sua, anzi! A parte gli scherzi, mi sono trovato bene in banca, per una ventina d'anni è stato anche prestigioso. Davvero, non sto tirandola in giro...-
- Mah, sarà...ma vorrei poterti guardare dritto negli occhi quando affermi queste cose. Tu eri un rappresentante di commercio non un promotore finanziario...le scrivanie le vendevi e non ti ci sedevi volentieri...-
- Ripeto, lasciamo stare, ok? E' andata così... mia madre le ha anche regalato un bel vassoio d'argento...-
Questo era il concetto di“raccomandazione” negli anni '80 e nessun cretino l'avrebbe rifiutata: all'inizio mi hanno offerto un contratto a tempo determinato quattro mesi, per andare a Tignale, sul lago di Garda, allo sportello cambio, ma ho rifiutato. Poi è arrivata l'offerta più interessante: un contratto a tempo determinato, ma per quattro anni! Ricordiamoci questa cosa: ho approfittato di una sostituzione“sindacale” ad un neo assessore regionale, un certo Giustacchini, Asacchini, qualcosa del genere, caduto in disgrazia, per fortuna mia, proprio un paio di mesi prima che terminasse quel ricatto sindacale. Oggi questo personaggio strano, che, nonostante la corporatura, passa attraverso qualsiasi finestra del potere occulto bresciano, non sa nemmeno che fortuna ha avuto: un conto è maneggiare il patrimonio immobiliare di una città come Brescia, con tutte le opportunità che un'edilizia agevolata può darti, e un conto è di maneggiare i soldi depositati o prelevati dagli altri, anche se rivenienti da evasione fiscale, tangenti o “nero” come dir si voglia . Ma lasciamo stare, bah , che è meglio per tutti .
Come ho fatto a passare le forche caudine delle selezioni, dove eravamo una cinquantina? Furbizia . Un velocissimo test attitudinale IBM, dove sono stato il quarto per furbizia, fortuna, velocità e precisione: anche perchè il test era gestito da una mia fiamma delle scuole medie , Donata, quella che abitava nel condominio di fronte al mio, anche lei al quarto piano delle case popolari di Fiumicello. Tutto qui : niente ragioneria, partita doppia o mastri contabili, cassa a fornitori del Quardo o del Morca, i miei due insegnanti di tecnica bancaria. Quella roba me la ritrovavo soltanto negli incubi notturni: mi svegliavo tutto sudato con l'ansia di dover ancora fare l'esame di maturità, come nel film “Immaturi” !
Ed è così che mi sono ritrovato a battere, come si dice in gergo, le cotolette. Eh, si , perchè la formazione e l'apprendimento della materia bancaria e finanziaria passa da lì: ti mettono a timbrare le cambiali! Un colpo di timbro dietro, così detto “di girata”, e uno davanti, per dare il numero progressivo di presentazione del“portafoglio”salvo buon fine e mandarli all'incasso in tempo per la levata al protesto presso un pubblico uffic...-
- Ma che cosa stai pensando? Chi ti capisce ? Non posso nemmeno più dirti di stare con noi, comuni mortali, madonna benedetta dell'Incoroneta ...parla come ti ho insegnato io, No? - mio padre, quando fa l'imitazione di Lino Banfi, è un disagio unico.
- Pà, questa è una materia arida...farò fatica ad essere chiaro e digeribile”...rassegnati. Ci proverò, vedrai. Ti farò anche ridere...ah, già ...si fa per pensare, scusa!-
56 di 65 - 10/1/2015 14:10
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

In filiale !


La settimana di “tirocinio”, quindi , a fare il tam, tam come un“Mandingo”, con il timbro rosso fuoco. Fantastico! Ogni tanto mi spostavano a fare le somme degli effetti da portare al notaio e quella degli assegni negoziati durante la giornata dalle tre casse. Ecco, qui ho scoperto il “mezzo tecnologico” più complicato: una specie di calcolatrice gigante, a forma di impastatrice per fare le tagliatelle o le lasagne, insomma la pasta fatta in casa, che veniva chiamata “perforatrice”. L'addetto a quell'aggeggio, che si metteva a cavallo del mezzo come un cow boy, o vaccaro in cerignolano, doveva scrivere l'importo dell'assegno e la data di negoziazione su una tastiera, battere il tasto “invio” e verificare che tutto quanto scritto sopra finisse sulla riga in basso dell'assegno, che nel frattempo era stato messo dentro un nastro trasportatore che a sua volta sputava in una vaschetta il pezzo di carta. Immaginatevi il rumore di una mitragliatrice piccola, piccola. A fine giornata c'era questa roba da spuntare: la somma delle casse, che nella mia prima filiale erano tre, diventava unica e solo allora si poteva fare il sacchetto da mandare a ...quel paese! Perchè spesso la somma era sbagliata: via...tutti lì a rifarla! Lavori di ingegneria finanziaria che impegnavano per quasi mezz'ora: settemilionicinquecentoventitremila...va bene...due milioni...si...tremilioniventisemila...eccolo! Perchè spesso la differenza grave era di cento lire …
- Ah, le lire ...quando hanno introdotto gli euri è stata la mia fine ...quei tre zeri in meno e la moltiplica per due, per colpa dei tedeschi...-
-Pà, ti prego ...euro ...si chiamano euro anche al plurale!-
-Plurale ? Erano sempre pochi ! Di che plurale parli ?
- Va beh...lasciamo stare ...-
Poi, finalmente, anche un lavoro di responsabilità: imbustare la posta da inviare alla clientela. Spugnetta verde inzuppata e....che diamine! Altro che Henry Cinasky in Post Office, il più bel libro del mio Bukowski. Mi avevano promesso che non sarei stato dietro ad una scrivania più di un ora al giorno e quello che mi stavano facendo fare, già da una settimana, non era certo il mio sogno! Bello come il sole, dicevano mia madre e la mia tenera sposina, simpatico e servizievole, dovevo per forza cominciare dalla cassa: la punta dell'iceberg di tutte le filiali bancarie del mondo. Io in una filiale con tre casse metterei sempre un uomo affascinante e di esperienza, una bella donna e un bel ragazzo, per quella necessità di estetismo che contraddistingue gli italiani. Si farebbe la coda con più pazienza...
Dovreste provare anche voi a stare tutto il giorno a contare i soldi, soprattutto quelli degli altri. La paura più grossa di un bancario è quella di “finire in cassa”: sembra un gergo da “becchino” di una bella agenzia di onoranze funebri, vero? Lo spazio di una cassa è pressapoco uguale, ma si respira meglio.
Non possono andarci tutti: ci vanno solo quelli belli o i rompiballe ( si può dire ? ) , ed io ero entrambi, anche se all'inizio sapevano solo che ero bello. Un metro e ottanta di simpatia e dialettica, perchè io prima di entrare in banca ho fatto il rappresentante di commercio...-
-Ancora? Ehi, ma te ne vuoi stare in filiale? - mi sembra di sentir ridere anche Roby, il mio insegnante bancario, quello che mi ha preso per mano e insegnato tutto , dalla a di assegno alla zeta di “zitto e ascolta “ : - Tuo padre ha ragione. Se devi spiegarci venticinque anni di banca, ti conviene non distrarti molto, altrimenti qui scriviamo davvero l'Odissea moderna ...-
Ho come la netta sensazione che qualcuno si stia stancando del mio troppo pensare male.
Il vero dramma? Imparare a fare il nodo alla cravatta! L'avevo messa soltanto al mio matrimonio, un paio d'anni prima, e il nodo da carabiniere me l'aveva fatto il signore che ogni tanto interviene in diretta, mio padre .
Una giornata intera davanti allo specchio: con il manuale delle giovani marmotte aperto alla pagina settantatré, non sto scherzando. Sentivo che qualcosa mi stava stringendo troppo, come soffocando, ma è negli anni che la sensazione è diventata disagio e certezza. Torniamo in filiale, che è meglio.
Finito il C.A.R.B , centro addestramento reclute bancarie, mi hanno assegnato al mio reparto: a trentacinque chilometri da casa, maledizione.
I primi giorni, quindi, in riga come un “piombo” da geometra, anche se io sono ragioniere. Ah, ah, ah, scusatemi, ma questa parola mi fa il solletico e ridere tutte le volte che la sento pronunciare: ragioniere!
- Hai qualcosa contro i geometri?-
- No, contro i ragionieri, ma ...Ah, già, non mi ricordavo che tu, Roby, eri messo peggio di me...- i pensieri si accavallano e il mio ritrovato compagno di viaggio va giù pesante:
- Anche la mia assunzione è stata, più o meno, obbligatoria: mio padre ha dato quarant'anni al Credito. L'ordine e la precisione , che in banca erano Vangelo, non mi hanno mai pesato- qualche secondo in silenzio meditativo:- ...ma la cravatta no! Quella non l'ho mai messa ...-
-Sì, in effetti, adesso che ci penso, perchè la portavo solo io in quella piccola filiale? -
- Eri il più bello, il damerino leccato tutte le mattine, e io il “rozzo” ...il bello e la bestia ! Ma io ero più veloce ad apprendere, ordinato e preciso!- Roby si autostima, ma è tutto vero.
-Anche se fumavi troppo! -


57 di 65 - Modificato il 10/1/2015 14:12
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
_____OOOO____

In banca i mastri di ragioneria non esistono: gli unici mastri che ho visto io erano mastro Pier, che assomigliava un po' al Ciliegia del Collodi, mastro Roberto, qui presente, Geppetto dei migliori, e mastro Gigi, il Lucignolo di turno. Su questo trio di musicanti finanziari, la direzione “burattinaia” e “mangiafuoco” costruiva il suo bisness e remunerava i vari Pinocchio, gatti, volpi, topi di archivio e fate Turchine …ah, già stavo dimenticando di dirvi che io l'inghelese lo rendo sempre leggibile e maccheronico, se non anche lasagna .
La sede comunicava con noi attraverso un marchingegno infernale, chiamato Giano, con la più spudorata blasfemia pagana soltanto perchè aveva due “facce” e quella esterna veniva usata dalla guardia giurata per portarci la nostra quotidianità. Bel lavoro anche quello: la sera alle 18.00, più o meno puntale, arrivava questo personaggio in cerca d'autore e di stipendio. E' successo più di una volta che, per problemi contabili, lo si doveva far aspettare o, peggio, far ripartire senza ritirare niente, per correre noi, il giorno dopo a sistemare il tutto. Noi non uscivamo, avevamo la nostra“faccia” all'interno: si faceva la combinazione e si prendeva questa busta blu scuro, che aveva un laccetto di plastica con tanto di numero di serie, lo stesso che era scritto in una busta sigillata. Alle 08.05, prima che arrivasse lui, mastro Pier, il vice Direttore mega galattico, quella busta doveva già essere aperta e smistata: i tabulati della sede dovevano essere sulla sua scrivania e poi, con una pagina a testa, a me sempre il doppio, a spuntare tutto. Il pacchetto degli assegni, i bonifici, le ricevute bancarie da pagare o impagate, “salvo buon fine” o con storno immediato per mancanza fondi, su dal notaio per il protesto, con gesti precisi e normativa fotocopiata e a portata di mano nel primo cassetto, che cambiava a seconda della tua postazione. La pagina più pericolosa era chiamata“degli sconfini” : il vanto del nostro Pier! Eravamo una delle poche filiali con un solo foglio, quindi con solo una cinquantina di poveri cristi impenitenti, cronici sconfinatori che, però, versavano regolarmente il loro pacco di interessi usurai. Nessuno sgarrava con mastro Pier.
E ora vi spiego perchè : immaginatevi la scena . Noi in quella filiale eravamo in sette... numero propiziatorio: sette scrivanie e sette mansioni. Il direttore della filiale, Antonio, che non serviva a niente, perchè faceva tutto il “mio” Pier . Lui, Roby, Gigi, e Gianni Sassello, un vino molto buono, che faceva il lavoro più viscido della filiale, il tesoriere per il Comune, ed è per questo che aveva anche le fattezze del topo di archivio. Poi c'eravamo io e …Franco Sicilia !
C'è una cosa da dire subito : è vero che il razzismo nei confronti dei meridionali, soprattutto fra noi meridionali, è sempre stato molto alto, ma questo mio collega, di cui mi sentirete pensare cose fuori da ogni schema logico, era nato e cresciuto lì, a Chiari, in piena e profonda Padania...perchè dargli un cognome così? Sicilia, maledizione! Il destino gli aveva concesso un cognome così“importante” e lui ne andava anche fiero. Certo, voi direte, ricordati che tu “sgarro” , ma ...
- Il mitico Sicilia, che nostalgia...se mi potesse venire la pelle d'oca o , almeno, i brividi: quel cognome era un incubo!- Roby è attento a tutti i miei pensieri .
- Eh, si, con lui abbiamo davvero visto tutto, ma nella squadra serviva...la sua utilità era paragonabile a quella di una zanzara o di una mosca. Ed era anche un po' , come si può dire senza offendere nessuno ? Vecchio ? Antiquato? O soltanto disordinato? Se prendevi in mano una delle sue maledette biro, che teneva sempre in bocca ...era bellissimo lanciargliela addosso! -
-Che schifo, hai subito avuto un bel ricordo, vedo ...-
"SICILIAAAA!" Questo era il grido di guerra quasi tutte le mattine...lì cominciava la nostra giornata: non per merito del caffè, ma di questo collega indescrivibile che, invece, vado a descrivere. Lui era la nostra bilancia mattutina: a posto lui, eravamo a posto tutti.
-Aspetta, aspetta ... facciamo una foto ricordo insieme! Io ci sono stato più di te in quella filiale...- Roby ha ragione: è compito suo: - Per quasi quattro anni è rimasta tale: il direttore Antonio, quello che ci consegnava la busta paga il ventisei del mese, sindacalmente parlando, e che faceva il P.R. con i clienti. Non decideva niente se non con il veto del Pier, ma era competente: ho un buon ricordo di lui, anche se la sua voce era troppo femminiella e squillante . Piccolo come un bambino di quindici anni, si muoveva fra i nostri clienti, più che altro edili conto terzisti da secoli, come si muove un cagnolino da salotto, zampettando qua e là sulle operazioni più complicate del mondo, sempre contro garantite dal “padrone” di casa, il già citato mastro Pier.-
- Di lui parlo io, però ...il grande Pierluigi ...anche fisicamente. L'unico difetto che gli ho dovuto buttare addosso in molte occasioni, era il suo essere così politico e pragmatico, scarso nelle felicità e nei sorrisi, goliardico solo con i gestori di agenzie funerarie. Grande “nave scuola” , però: era un Codice Civile in carne e ossa. “Mussoliniano” nel linguaggio e nel portamento, ma uomo tutto d'un pezzo, che non hai mai fatto un errore, nemmeno nel gestire Tangentopoli. Di quel periodo, però, vorrei ricordare altre cose , perchè nel 1992 non avevo ancora questa coscienza politica e critica: l'impresa edile e bancaria che stavo per “subire”, dopo appena due anni di contratto a tempo indeterminato, impiegato di terzo livello, non mi faceva ancora capire il danno economico e finanziario che stavo regalando alla mia Patria. Credevo di essere nel giusto, che tutto fosse “legittima difesa” , quasi come uno“scudo fiscale” , di prima , seconda o terza edizione. Ma è cominciata lì la mia lenta e inesorabile discesa verso l'inferno, verso quel girone dove il denaro non dorme mai...dove l'avidità si trasforma in uno strano sole , che dura ventiquattr'ore e, invece di essere rosso, è rosa .
Ah, l'evasione fiscale! L'ho sempre paragonata ad una bella donna che si concede soltanto a chi dice lei, magari, e soprattutto, a quelli vestiti di grigio, severi e integerrimi, a parte qualche sbavatura. Tutto rigidamente e rotondeggiante a scopo di lucro e di speculazione, anche quest'ultima femmina fatale, che ti si attacca ai testicoli come un gatto nero e ...spot pubblicitario : “ama gli animali come te stesso, magari non ai ferri o in umido. “
Occhei, occhei, non andiamo fuori tema ...
Quindi, in questa filiale ti permettevano tutto, eravamo in sette, ma nessun nano: Roby era quasi alto come me , centosettantacinque centimetri in olio d'oliva, Sicilia e il Pier dieci centimetri più alti, con trenta chili di ciccia in più. Gigi e Sassollo erano bassi, ma non nani. Ah, già ...il capo era un nano in tutti i sensi: Gongolo era il suo nomignolo, soprattutto se facevamo il bagget. Poi, con le regole sempre più a favore dei clienti, è cominciato il taglio del personale e ci hanno mandato un “taglio in verticale” in sostituzione del Gigi, che nel frattempo si era licenziato per andare in una SIM-SALA-BIM. Poi ci hanno tolto il nano inutile e spostato anche il vino Sassello. Un giro di giostra che ci ha fatto ritrovare ancora più strani.
- Si, cavolo . Ci hanno ridotti in cinque, con un part time femmineo, biondo e gracile, rompiscatole, ma sempre ad altezza giusta, soprattutto del ruolo, che cinguettava e sgambettava fra di noi, cinghiali in grufola, con poca roba addosso.- Roby è sempre stato un orso, allergico al pelo poco rasato ed anche per questo non si faceva mai la barba o la ceretta.
Per me, invece, il lavoro di banca, preciso e pignolo, è femminile, poco maschile e molto sporcaccione, a livelli di cassetta porno ( a quei tempi c'erano ancora i rettangoli neri da infilare nel mangia nastri ) , quasi “marrazzo” e “belen” , di quel colore che va bene a tutti, luci rosse che hanno dato il tocco giusto a tutte le filiali che ho girato. Il sistema bancario è figlio del peccato originale e orinale, e sul Golgota aveva più di un rappresentante : l'ebreo alla sinistra di Gesù Cristo, lui stesso, a cui, però, hanno revocato il mandato di agenzia per giusta causa subito dopo aver spaccato i banchi nel tempio, e Maddalena, la meretrice rinsavita grazie all'ennesimo scudo fiscale, che usava i libretti al portatore e le società cartiere come faceva col sesso. Mi fermo qui, perchè sto bestemmiando impunito. E rischio 50 sfumature di grigio, rosso, verde, giallo e ...marrone. - E meno male! Diamine ...sei partito in quarta..-
- Roby, tieniti forte, perchè qui è come essere a Gardaland....blu Tornado!-
Quando dovevo sostituire Gianni, il vino Sassello, avevo la responsabilità del posto più infame della filiale: riscuotere le cartelle comunali, le multe, le reversali o i mandati e far pagare le cambiali. A quello sportello arrivavano i debitori con la faccia più incazzate del mondo. Per non dire di quelli che arrivavano sempre all'ultimo minuto, quando io stavo portando gli effetti non pagati dal notaio: ci provavano a corrompermi con il caffè, ma io la droga brasiliana avevo smesso di berla proprio in quel periodo. Un chinotto e via …una volta anche un vassoio di pastine freschissime .
Come funzionava lo sportello “tesoreria” ? Arrivava uno e diceva : “ devo pagare questa cosa qui ...” infilava nella fessura il foglio giallo della “reversale”, colorato apposta per distinguerlo dal “mandato” , grigio. Tu prendevi il blocchetto numerato , scrivevi sopra due stupidate più l'importo e inserivi l'operazione a terminale. I primi tempi le due operazioni, di compilazione e di incasso , erano fatte da due persone distinte, anche per avere più controllo immediato, poi hanno ridotto il personale e sono arrivato io, capace di tutto. Anche di un ammanco di due milioni di lire : mille euro di oggi, più o meno. Anzi, qui erano in meno ed era anche la vigilia di Natale: sessantacinque operazioni, tre volte con la caduta di linea dei terminali, otto o nove porconi per temprare l'ambiente e...niente! La differenza era lì che ti guardava: due milioni secchi. Oggi due milioni di lire sono quasi lo stipendio di un autista extracomunitario e di colore della DHL, e qualcuno se li era presi a mia insaputa: potevo aver sbagliato un resto, ma era più facile avere invertito una operazione da un milione di lire , anziché riscuoterle, accidentalmente date. Fatto sta che ho dovuto versarli in dieci mesi , unica consolazione, duecentomila lire al mese, tutta l'indennità di cassa . Noooo, non è doloroso , è che da quel giorno tutti quelli che entrano in banca , perchè sono sempre quelli, li guardi con sospetto. Poi un giorno hai una ”eccedenza” di cassa dello stesso importo. Ti guardi in giro e ne parli con il tuo capo cassiere , che era Roby...
- Si, l'abbiamo registrata e mandata in direzione , sul conto beneficenza ...e dopo un mese è venuto il cliente a lamentarne la mancanza sul conto . -
- Si, è stato meglio per tutti ...-


58 di 65 - 10/1/2015 14:13
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
_____O_____

Quattro anni in una filiale così e sai far tutto a mena dito, dalla contabilità all'apertura della cassaforte, con combinazioni che, comunque, ti facevano sudare. Cavolo, la cassaforte, mi ero dimenticata di lei: tutto era sincronizzato alla perfezione. Partiva l'orologio sempre alla stessa ora e se tu tardavi anche solo un secondo, lei, la bagascia di una tonnellata di acciaio gigante, cominciava ad urlare come una sirena della Polizia Stradale. E dovevi avvisare l'ispettorato, che avvisava i carabinieri, che comunque arrivavano. Mi sarà successo una decina di volte ed era sempre imbarazzante. Mi ricordo tutto come se fosse ieri: sei scatti a sinistra, tre a destra e cinque ancora a sinistra, fermandosi sul trenta, sessanta, novanta, giocateli pure al lotto, ruota di Genova, che quando si parla di soldi è la città ideale. Quando il capo andava in ferie, c'era il cambio di consegne, con tanto di cerimonia ufficiale e busta all'Ispettorato, sigillata come ai tempi della cera lacca. Ma noi, avvicinatevi che ve lo dico in un orecchio, facevamo finta di modificarla e scrivevamo soltanto che l'avevamo fatto. Furbi come delle faine, fino al giorno che la cassaforte si è rotta: vigilia di Natale, ovviamente, con il capo dell'Ispettorato e i suoi uomini contati a venir giù nella nebbia di quel paese della Franciacorta....aspetta...come si chiamava quel brav'uomo ? Rattigan ! Le bestemmie che ha tirato! C'era Gesù bambino che voleva rinviare il suo arrivo .
Già , direte voi, sempre alla vigilia di Natale...sarà l'alcol che in quel periodo andava a fiumi ? Quel Natale si sono accorti che non cambiavamo la combinazione da molti anni, perchè si era incantata, ossidata e incollata. Ci hanno perdonato tutto perchè eravamo i migliori, da un punto di vista economico: la filiale più ricca della provincia, seconda solo a quella di Desenzano, quest'ultima tre volte più grossa, però. La mansione che preferivo? Gestire le scadenze titoli e il flusso cedolare, guardare la Borsa e chiamare in sede per fissare degli acquisti, con il mio amico Ezio a suggerirmi di tutto, con la sua sfera di cristallo che si è rotta nel febbraio del 2000...porca puttana! Mi piaceva chiudermi nella stanzina con il cliente, per non farsi sentire dagli altri: chi entrava lì era considerato ricco e fortunato, facoltoso e sereno. Erano ancora i tempi dove il 90% della gente non conosceva i fondi comuni di investimento e la borsa italiana, ma si fidava ciecamente dei titoli di Stato, pensate un po'. Rendimenti paurosi, a doppia cifra, da confrontarsi con un'inflazione paurosa, che però nessuno temeva o, meglio, capiva.
In quella mia prima filiale era tutto e soltanto un problema di abbondanza. Paese di grandi lavoratori e grandi cottimisti dell'edilizia, se non anche conto terzisti. Il resto agricoltori definibili latifondisti, con vacche e possedimenti enormi. Dal 1986 al 1992 ho riempito d'oro le loro tasche, la mia banca e me, sotto forma di promozioni, at personam e cesti natalizi, quasi una cosa vergognosa. Li aiutavi a comprare e vendere, a capire, fino ad un certo punto, li portavi dove volevi, con tutta l'onestà che avevi dentro e il valore aggiunto che credevi di dare a tutti i protagonisti: le pacche sulle spalle che ho preso in quel periodo mi han fatto diventare gobbo. Si , avete capito bene , juventino sfegatato, sempre primo in classifica e carriera assicurata. Tutto questo fino al 22 settembre del 1996, data che non dimenticherò più: mi hanno mandato in trasferta a Milano. Da quel momento in poi è stato un non so che di fingere e apparire, alti e bassi di una routine che mi costringeva ad inventare gli umori, contento e sereno solo quando ero a casa. Dal 1996 in poi la parola“bagget” mi ha creato solo disturbi e ho cominciato ad abusare di un'altra parola, “odio”, soprattutto nelle riunioni dopo l'orario di lavoro, dove non ti pagavano gli“straordinari”perchè eri “quadro super”.
- Sarà anche vero che a te non sono mai riusciti a “drogarti” di budget, ma ti ricordi te e la Susanna che asfaltate di polizze vita a tutti? Dai ....non fare il santarellino!- Roby mi provoca:
- In quel tempo ero convinto fossero una soluzione interessante, credimi...le ho sottoscritte in buona fede anch'io, se non ti ricordi. Per mio figlio e per il suo futuro... Le avevamo sottoscritte tutti quelle maledette polizze vita. E poi, le prime non erano nemmeno così male...Non tutto quello che era “a bagget” sembrava una fregatura. E' vero, comunque, che quella roba faceva più comodo al mio padrone che al cliente, ma l'ho capito troppo tardi. Ed ecco spiegato, a grandi linee, il mio malessere bancario e il mio disagio professionale, la mia voglia di cambiare aria. C'erano tre cose che , alla fine, mi hanno portato all'esaurimento nervoso : le circolari interne, gli ordini di servizio e una frase che trovavo dappertutto. Ad un certo punto di circolari o di un ordini di servizio ne arrivavano anche un paio al giorno, pure la vigilia di Natale, ed erano scritti così contorti che nemmeno Dante o il vate D'Annunzio reggevano il confronto. Mi sarebbe piaciuto vedere in faccia 'sto scribacchini da segreteria particolare ! E poi , questa frase : “senza soluzione di continuità”. Diamine, non la digerivo. Quelli della sede centrale, quelli che avevano studiato tutto per filo e per segno, la usavano ogni quattro parole, per spiegarti niente e confonderti le idee, distraendoci al momento più opportuno, quando veniva pronunciato un altro termine pericoloso, “caricamenti”,che io, imbecille e sprovveduto come altri trecentocinquantamila bancari, non capivo bene cosa fossero. Ti dicevano che c'era il minimo garantito che azzerava quel costo...boh! Ma al momento una cosa che si “carica”sembrava anche una cosa buona. Solo alla scadenza, dopo dieci anni, ho capito cosa stava succedendo... e l'hanno capito, purtroppo, anche i soldi di mio fratello e di mio cognato, i peggiori clienti da qui a Caltanissetta. Li avevo convinti con niente, come ho fatto per me, ad investire duecentomila lire a testa , per dieci lunghissimi anni. Era il gennaio 1997 e non lo dimenticherò più : dopo dieci anni , il gennaio del 2008, è arrivato il bonifico di restituzione degli importi, dopo aver fatto firmare il modulo di “esistenza in vita”,vi rendete conto? Avevamo investito dodicimilaquattrocento euro e ce ne hanno restituiti tredicimilaquattrocento! Mille euro in dieci anni ! Meno di cento euro all'anno! Così mi dicevano i miei due“clienti”peggiori. Io a cercare di spiegar loro che cento euro all'anno su un capitale di milleduecento euro accumulato in dodici mesi erano un buon tasso, anche perchè c'era la detrazione fiscale e la polizza assicurativa incorporata, in caso di morte che è stato meglio non disturbare, un portafortuna, insomma. Niente ...sono morto io e ancora sono lì a bestemmiarmi dietro.
Nel frattempo in filiale sono arrivati due mostri: Internet e il cellulare.
Ci avevano circondato. Sapevano dov'eri in ogni momento. Anche perchè c'era il “cartellino” da timbrare quattro volte al giorno. Il begg ! Clienti, amici e datori di lavoro potevano seguirmi passo dopo passo. La velocità è continuata a migliorare e ad aumentare e, in modo indiretto, le mie giornate sono diventate assurde.
Mi sembra di pensare come un vecchio, come se avessi vissuto mille anni, ma io ho visto nascere, sulla mia pelle, tutti questi orrori, questi cambiamenti epocali, che anche il Filippo Tommaso Marinetti, nonostante tutto, avrebbe digerito male. Futurista è un conto, consumista è un altro, fosforescente un altro ancora .
59 di 65 - 11/1/2015 13:42
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Riassumendo ...

Io sono entrato in banca con la gente che veniva allo sportello e aveva nelle mani il libretto al portatore, appunto, colore blu con la scritta dorata della mia banca, con tutto che sapeva di muffa o naftalina. Ci consegnavano i soldi della pensione o del lavoro , le stupende lire, li si contava e li si metteva nel cassettino alle nostre spalle, come in un film western, si prendeva la penna e il calamaio e si scriveva tutto a mano, con la certezza che il rispetto e l'onestà erano reciproci.
Quando mi hanno preso quelli del 118 e cercato di rianimare con il loro mezzo elettronico infernale avevo in tasca un palmare, nella borsa un note-book della Apple e sul cellulare, a cui avevo messo il“silenzioso”, avevo quattro sms e due chiamate senza risposta ...ecco perchè posso mandare al diavolo tutto questo ( volevo dire affanculo, ma poi mi censurano ), senza scandalizzare nessuno, visto che il diavolo, ho scoperto, non esistere! Posso innervosirmi per l'ultima volta, anche se mio padre dice che non è possibile, pensando ai derivati e agli svuap che hanno rovinato tutto il mondo emerso e sommerso, la leva finanziaria, le stoc opscion al plurale e i viaggi premio con il ventaglio fallito più volte? Posso rimpiangere il mio cassettino con dentro le fantastiche lire, e non il bancomat in sei lingue, compreso il polacco?
Perchè tutto, all'improvviso, è diventato “informatico”, globalizzato, virtuale e viscido?
Ecco cosa mi ha ucciso! Tokio e la sua apertura negativa....o il future sul succo d'arancia delle Galapagos, quando, invece, non avevo ancora visto Roma dal vivo.
Il progresso. Certo, anch'io non rimpiango l'acqua dalla fontana in cortile, soprattutto in inverno, anche se quelli sono spettacoli sociali che vorrei aver almeno provato, ma io con la Jacuzzi, che non so nemmeno far funzionare, infighettamento da amorali perduti, non voglio farci il bagno e nemmeno sesso. Mi viene in mente il miglior Battisti: - “Se corro ce la farò/ un'altra coda oh no/ e verde ora si può/ che strada prendo non so/ nervosa tu sarai/ sul marciapiede mi aspetterai/ il ristorante fa il turno oppure no/ stasera al cinema in piedi non starò/ prendo un calmante così/ stanotte dormo così/ Uomo se corri un po' ce la fai/ ho quasi ancora un minuto/uomo ora vicino tu sei/ io sono quasi arrivato/ uomo ora sei giunto da lei/ anche il posteggio hai trovato”...
Cavolo, che momento! Tutti abbiamo un cantante che ci ha rubato le parole di bocca: io avevo Lucio, ma adesso andiamo avanti, che sono di fretta...
Era bello, tornando alle mie prime esperienze bancarie, vedere arrivare, con la slitta aziendale, il Direttore Generale che veniva a stringerti la mano di persona, portandoti il panettone Motta e il torrone della Sperlari assieme agli auguri per la tua famiglia. Perchè a quel tempo alla famiglia, che ti aspettava a casa, ci pensavano ancora. Oggi ti mandano una e-mail falsa e spersonalizzata per dirti che ti aspettano al Forum di Assago dove, oltre a farsi gli auguri in cinquemila, ci sarà uno spettacolo di escort per la premiazione dei dieci vincitori dell'ennesimo viaggio in Brasile, solo per due persone, anche se tu in famiglia hai un figlio e ci muoviamo sempre in tre. Per fortuna io non ho mai vinto roba del genere, solo soldi, in contanti, a luglio, i premi personali di produttività, quella roba che scappa anche ai bambini, P.P.P., per la gioia. Ah, no, sto mentendo! Una volta, nell'azienda precedente a quella che mi ha visto morire in una delle sue ultime riunioni, cavolo che frase contorta, ho vinto un buono sconto di circa millecinquecento euro, da spendersi in Italia! Avevo aperto una marea di conti nuovi, grazie ad un “regalo”: a chi apriva il conto davano cento euro di carta di credito prepagata. Figuriamoci! L'ho fatto a tutti gli amici, perchè quando una banca è imbecille bisogna sfruttarla fino in fondo. Con quei soldi ho preso su, si dice così in volgare, Sandra e i miei due più cari amici e siamo andati a Pisa, maremma buhaiola: due giorni gratis in un agriturismo da sogno, con le camere da letto che urlavano tutta notte. La mattina dopo, il bagget sessuale era stato raggiunto e il buffet della colazione lo si è visitato tre volte.
E così, via dicendo, siamo arrivati qui, all'ultima cena, con gente a cui non vuoi più regalare nemmeno un sorriso. Dopo Roby , Ezio il “caramba” e Andrea il pavesino, che anche adesso mi stanno teneramente pensando, non ho più trovato colleghi di cui mi sono “innamorato “ , lo giuro mentendo.
Fai con loro anche tredici ore al giorno, con questi colleghi da “riformatorio”, ma in fondo ti accorgi, sempre troppo tardi, che ci legano soltanto la circostanza e la coincidenza di natura prettamente economica e venale, poche volte è passione venerea, e sono stufo di ritrovarmi con la pelle di un fico fiorone da buttare, dopo essere stato succhiato e sfruttato per bene.
Non sono mai stato bancario dentro.
Fuori sì, ero anche uno dei più belli, in tutti i sensi, ma ultimamente facevo solo senso, di nausea. No, non voglio sputare nel piatto dove ho potuto mangiare per più di ventitré anni, ma nemmeno voglio mangiarci dentro come farebbe un maiale. Mia moglie si sta chiedendo, anche adesso, perchè tutto questo malessere. Ma è chiarissimo! Perchè mi hanno portato via la libertà di scegliere da che parte andare e cosa era giusto o sbagliato fare! Perchè non avevo bisogno di farmi leggere le circolari! Perchè non mi interessavano i buffet o le proiezioni ortogonali di quello fatto e di quello da farsi...basta, basta, basta così...Volevano farmi andare dove volevano “loro”, i vari Direttori e vice direttori. Ma io, piuttosto, vado all'inferno, visto che non c'è nemmeno. L'ho già detto? Me ne frego !
Su ventitre anni di banca ne salvo diciotto, quindi la maggior parte, che non è nemmeno un brutto risultato, dopo quello che ho detto: ci sono stati momenti di grandi risate e di grandi soddisfazioni, ma tutto questo, oggi, si riduce ad un premio assicurativo alla vedova, per essere morto in missione, nell'ultima riunione, ovviamente plenaria. Come ha chiuso la borsa oggi ?





60 di 65 - 12/1/2015 11:00
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Eccoci qui riuniti....

Come dite ? Ho raccontato poco e non mi sono spiegato bene ? Peggio per voi ...riapro i cassetti e vi racconto dov'ero quando mi è venuto l'infarto :

...Il parcheggio antistante la sala che è stata scelta per la riunione si è riempito di colpo. Si parcheggia con difficoltà, perchè ci sono tutti e si è sempre in troppi: è una riunione “plenaria”. Sui vocabolari e su Vikipedia il significato di “plenaria” è “piena e compiuta in ogni sua parte, che raggiunge la completezza numerica”, ma è quasi una interpretazione soggettiva, a seconda dei punti di vista, se sei in platea o sul palco. Facce di gomma e sorrisi gonfiati dalle spese mensili, dalle “over “ a cascata e dai “contest”, sono già quasi tutti schierati. In mezzo, e molto dietro, quelli in difficoltà su tutto. La puzza di ipocrisia copre i profumi delle colleghe. Le maschere son ben modellate sui volti nascosti, sui pensieri sinceri impossibilitati a dirsi. Ad me sembra di sentirli tutti, come prima nel bar, come in quel film bello da morire, “Una settimana da Dio”, con il Jim Carry migliore.
Mi trema una coscia, cavolo ! Ah, già, ho attivato il vibromassaggiatore al cellulare: è silenzioso e mi sta facendo un servizietto .- “ Accidenti, è il Cid per il tennis!”- il miglior pensiero della giornata, dopo il bacio a sua moglie, al sapor di notte difficile e di mattina presto, e al suo “lucignolo” assonnato. Non rispondo , ma mando un messaggio di nascosto, per poi prendere posto proprio lì, tra il serio e il faceto: ci vediamo fra due ore . Ora sono in riunione . Ciao .
Dopo pochi minuti comincia il cinema: la Corazzata Potionkis! Verrebbe da gridare, ma quella è tutta un'altra storia...
Vent' anni che subisco queste coercizioni e circoncisioni e ne mancano ancora venti prima di essere messo in croce, in sala mensa. Faccio lo spiritoso con me stesso, ma sono nervoso, in fibrillazione e fuori giri. Quand'è cominciata la discesa verso questo malessere arrugginito? Questa sofferenza e mal sopportazione di uno dei migliori lavori del mondo? Bancario, con la bi minuscola …anzi no, “ promotore finanziario”, che io storpio sempre in “promattore” e “promasfaltatore”; pensiero indicibile che viene mascherato dai sorrisini di circostanza alla gente che mi si è fatta intorno e che, per fortuna e maleducazione, ancora non conosco bene. L'imbarazzo in sala è palpabile come nessun altro fondo schiena.
I gestori degli applausi sono già tutti ai loro posti e il brusio è deficiente della più onesta cortesia. Le prime frasi sono uguali da anni...bla, bla, bla che cerca di tenere attenta la massa di cervelli del dopo pranzo, quello più difficile da digerire.
Se spegnessero almeno le luci, mi farei una dormita. Sembra che qualcuno m'abbia sentito, perchè sento russare alle mie spalle . Il problema è il sonoro di un filmato che è stato annunciato da quattro casse da mille decibel l'una...le immagini che scorrono sono capaci di disturbare qualsiasi mente a posto. Sono spezzoni di film di massa, ovviamente: il più bel Russell Crowe sullo schermo, quello che ha impersonato un magnifico comandante di legione romana, che avvisa un suo inferiore di scatenare l'inferno al suo segnale....Forza e Onore....gridano in sala e io sogghigno tenendomi le mani sulle tempia spossate. Poi tocca a Gerard Butler, un altro promotore finanziario famosissimo, in arte Leonida, che chiede ai suoi spartani, ancora nel lontano 480 a.c. , che mestiere fanno e loro gridano...boh! Non si capisce bene. Io continuo a sogghignare nel buio della sala, assomigliando sempre di più a Efiarte, il traditore che apre il buco al nemico per farli arrivare alle spalle dei suoi colleghi e ...anche sulla scena successiva: Questa è Sparta! E giù tutti nelle fogne... Solo il collega più vicino nota i miei movimenti sospetti, i mie spasimi corporei a cui sono costretto per non scoppiare a ridere sonoramente. Ah, ma la chicca della giornata deve ancora arrivare. Dulcis in fondo, infatti, perchè in questa sala il latino è trasformato in “ Hic manebimus optime!” , scritto a caratteri cubitali e attaccato al soffitto, arriva l'immancabile “caricamento inguinale” che ha il suo apice nell'ultimo filmato: un cartone animato. Un omino sconosciuto che fischietta mentre sta preparando la sua falciatrice nuova, si pensa tutti per tosare il suo bel giardinetto erboso...la gibbosità che incontra, però, va verso un erotico monte di Venere, stile Mordillo, che ha bisogno di essere rasato, come diceva GianLuca Grignani. La frase che chiude questo sconcio indurente è perfetta: tutti siamo alla ricerca del lavoro ideale! E' solo allora che tutti si alzano in piedi ad applaudire. Il mio pensiero è una fucilata: l'ironia è la forza del miglior promotore finanziario, ma qui si sono toccati livelli mai visti prima...ci sarà da divertirsi. Sono arrivato da poco in quell'ambiente. Ci sono arrivato disperato, perchè avevo solo quella soluzione alternativa, essendo stato licenziato in tronco, se così si può chiamare la revoca di un mandato di agenzia “per giusta causa” , pochi mesi prima, precisamente il 14 febbraio 2009 . Una brutta storia che varrebbe la pena di raccontare in tutti i suoi particolari, ma che rischierebbe solo di annoiare chi avesse il coraggio di leggere questi pensieri contorti e, ovviamente, parziali.
Ed è su questo pensiero che ho sentito un forte dolore al petto . Fine .

Io ho un grosso difetto: non ho pazienza e ho sempre fretta, come il Bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie. Queste cose, messe addosso, come un mantello antico, ad un orgoglio irriverente e ad una onestà intellettuale fuori dal comune, ma anche in provincia e in tutta Italia, fino a prova contraria, mi stanno facendo passare per un rompicoglioni di prima categoria. Proprio così! Le mie critiche contro il Sistema che mi mantiene da vent'anni, mi hanno fatto cadere in disgrazia...ma, forse, è proprio per questo che nel nuovo ambiente mi potrei trovare meglio e a mio agio: mi sono confessato apertamente col reclutatore e ho detto tutto, pregi e difetti del mio carattere, delle mie aspettative e intenzioni. E mi ha arruolato lo stesso! Mi ha promesso vendetta professionale, convincendomi ad abbandonare i miei presupposti giuridici e legali, se non anche dinamitardi e testardi, capaci di portarmi ad incatenarmi nudo al cancello di ingresso della precedente mandante!
I miei amici sono tutti preoccupati, si aspettano una stupidata da un momento all'altro. Mia moglie è spaventata e tesa, dimagrita paurosamente. E gli ex colleghi di lavoro, o presunti tali, stanno soltanto aspettando le mie mosse. E io friggo come una panzerotto ripieno di T.N.T.: in testa ho la mia verità, ma la stessa è incomunicabile, se non attraverso un buon avvocato che, infatti, sto cercando disperatamente. Cosa mi è successo di così tanto fastidioso e pericoloso? Tutto! Il promotore finanziario è in perenne conflitto di interessi con il mondo che lo circonda e io non ci sto più...tutto qui. E i pazzi siete voi...ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa...che cazzo c'entra De Gregori ?
Non è poca la differenza fra un bancario e un promotore: il primo è senza e il secondo non può. Il primo è senza conflitti di interessi, perchè potrebbe rifiutarsi di fare qualsiasi cosa, rispettando i regolamenti interni ovviamente, e nessuno può toccarlo. Al massimo lo si può trasferire, ma senza toccarlo. Il secondo non può farne a meno, perchè gli interessi sono il suo conflitto principale, ma c'è anche da dire che se li fa male, questi interessi personali a conflitto eterno, si rovina e ne paga le conseguenze.
Oddio, è vero, in Italia “pagarne le conseguenze” è una frase retorica e sempre relativa: in questo paese dalle mille maschere e molto machiavellico, a parte Roberto Calci e Michele Sindone, due famosi banchieri degli anni settanta e ottanta, non è che si paghi così tanto, anzi, proporzionalmente si paga veramente poco. I suicidi, ecco, quelli stanno aumentando pericolosamente e l'ultimo dimostra tante cose, il Donatello Bianchi di quella banca che pascola sui monti, soprattutto la causalità, ovvero, la scientificità di certi accadimenti disarmanti. Gli altri entrano ed escono dalle paludi che è un piacere, come l'eroico Jeròme Servel, il ragazzo francese di trentasei anni che ha dilapidato cinque miliardi di euro della clientela di una grossa banca francese e che sta uscendo con il suo libro di memorie. Farà un sacco di soldi anche senza lavorare in banca, scrivendo magari un libro più avvincente e avvolgente, soprattutto al basso ventre, di questo. Poi c'è anche il Robin Hood imbecille, il mitico Faccioni, che con la sua lista ha fatto cagare sotto mezza Europa perbenista e filantropica. Per l'altra ci ha pensato Barny Mafott …l'amico dei Flingstoone e dei Rosticini .
Scusatemi, ma i miei pensieri, ormai, sono sempre così , salami di carne tritata, perchè sono in mezzo a queste cose da una vita, anzi , fin dal principio: la Genesi era di otto giorni, non lo sapevate, vero? E l'ottavo giorno Dio inventò il bancomat. Uno come me , che ha fatto entrambi, sia il bancario, per diciannove anni, che il promotore finanziario, ha il diritto di vomitate queste spregevoli diarree parolaie. Anche se per diventare “pf” ha prima dovuto odiare il banchiere che lo teneva in dipendenza salariale, quello che gli dava quattordici mensilità e tutto pagato, anche la mensa e gli occhiali da vista, anche se un paio all'anno solare, no, non “da sole” , anno solare significa dal primo al 31 dicembre. Ok, il sole a dicembre non c'è, ma, diamine, un po' di elasticità mentale!
Perchè “odiare un banchiere che ti da tutta questa roba”? Perchè io ne ho beccato uno, o addirittura tutto un bell'ufficio di radica, a fare il furbo con me e i miei clienti. Volete sentire anche questa storia ? Ah, ma allora ditelo …
65 Commenti
  3 

Accedendo ai servizi offerti da ADVFN, ne si accettano le condizioni generali Termini & Condizioni

ADVFN Network