Camera Di Conciliazione E Arbitrato - Consob

- 05/7/2011 14:34
webra N° messaggi: 12248 - Iscritto da: 13/1/2011

Qui si può parlare di problematiche tra Trader e Intermediario.

Se avete problemi legati alla Vostra operatività con la banca, postate il problema e condividetelo (discussioni e soluzioni)



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447 Commenti
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61 di 447 - 08/12/2011 15:48
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: webraTe lo spiego io: una società o ramo di un "gruppo in insolvenza" viene ceduta e il provento viene usato per rastrellare azioni sul mercato a 0,28,(0,11 chiusura precedente) qualche pirla segue il rialzo che arriva perciò a 0,30.

Non stò a fare calcoli ma si ottiene un rialzo improvviso intorno a 350% che si estingue nel giro di un quarto d'ora, io non ho potuto vendere e il prezzo é tornato a 0,11 ergo che qualcuno quella possibilità l'ha avuta!

Parli del 40% in un giorno io parlo di ben altro!!

Mi hanno tenuto 60 minuti al telefono prima di dirmi che potevo operare!!!ovvero quando il titolo era tornato al prezzo iniziale



SAI CHE MI SONO PERSO ?

Il book ...le quantità...che movimenti aveva ? Di che titolo stai parlando ? Stai già parlando di Fineco per i 60 minuti al telefono ?
62 di 447 - 08/12/2011 16:47
lucabrix N° messaggi: 3393 - Iscritto da: 23/8/2009
Quotando: webraTe lo spiego io: una società o ramo di un "gruppo in insolvenza" viene ceduta e il provento viene usato per rastrellare azioni sul mercato a 0,28,(0,11 chiusura precedente) qualche pirla segue il rialzo che arriva perciò a 0,30.

Non stò a fare calcoli ma si ottiene un rialzo improvviso intorno a 350% che si estingue nel giro di un quarto d'ora, io non ho potuto vendere e il prezzo é tornato a 0,11 ergo che qualcuno quella possibilità l'ha avuta!

Parli del 40% in un giorno io parlo di ben altro!!

Mi hanno tenuto 60 minuti al telefono prima di dirmi che potevo operare!!!ovvero quando il titolo era tornato al prezzo iniziale



Questo è un vero problema che hai sollevato, di cui pure io ho fatto le spese.
Ho litigato con la banca la quale afferma che il blocco viene posto a tutela dell'operatore. Tutela? Per me invece è una vera e propria fregatura perchè ti impedisce di operare.
Sulla nostra borsa se scatta una oscillazione di una certa ampiezza scatta il blocco e TUTTI sono fermi.
In America invece non c'è blocco, percui gli americani continuano ad operare (ed a prendere i bei profitti come nel caso da te citato) mentre in Italia si deve stare fermi grazie alla "tutela" delle banche...
Per qui sì ci sarebbe materia per far ricorso all'Ombdusman!
63 di 447 - 08/12/2011 16:53
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: lucabrix
Quotando: webraTe lo spiego io: una società o ramo di un "gruppo in insolvenza" viene ceduta e il provento viene usato per rastrellare azioni sul mercato a 0,28,(0,11 chiusura precedente) qualche pirla segue il rialzo che arriva perciò a 0,30.

Non stò a fare calcoli ma si ottiene un rialzo improvviso intorno a 350% che si estingue nel giro di un quarto d'ora, io non ho potuto vendere e il prezzo é tornato a 0,11 ergo che qualcuno quella possibilità l'ha avuta!

Parli del 40% in un giorno io parlo di ben altro!!

Mi hanno tenuto 60 minuti al telefono prima di dirmi che potevo operare!!!ovvero quando il titolo era tornato al prezzo iniziale



Questo è un vero problema che hai sollevato, di cui pure io ho fatto le spese.
Ho litigato con la banca la quale afferma che il blocco viene posto a tutela dell'operatore. Tutela? Per me invece è una vera e propria fregatura perchè ti impedisce di operare.
Sulla nostra borsa se scatta una oscillazione di una certa ampiezza scatta il blocco e TUTTI sono fermi.
In America invece non c'è blocco, percui gli americani continuano ad operare (ed a prendere i bei profitti come nel caso da te citato) mentre in Italia si deve stare fermi grazie alla "tutela" delle banche...
Per qui sì ci sarebbe materia per far ricorso all'Ombdusman!



La tutela è per chi compra e chi vende ...ripeto : IL PANICO A VENDERE E L'EUFORIA A COMPRARE sono da monitorare sempre ...

Poi si può star qui a parlare della PARZIALITA' di questi interventi ( HO VISTO SOSPENDERE TITOLI SI E TITOLI NO ....) , ma se arriva una notizia FALSA e TENDENZIOSA ...beh ...certo che se si è dalla parte giusta dispiace ...ma

parliamone !

64 di 447 - 08/12/2011 17:00
lucabrix N° messaggi: 3393 - Iscritto da: 23/8/2009
Quotando: duca minimo
Quotando: lucabrix
Quotando: webraTe lo spiego io: una società o ramo di un "gruppo in insolvenza" viene ceduta e il provento viene usato per rastrellare azioni sul mercato a 0,28,(0,11 chiusura precedente) qualche pirla segue il rialzo che arriva perciò a 0,30.

Non stò a fare calcoli ma si ottiene un rialzo improvviso intorno a 350% che si estingue nel giro di un quarto d'ora, io non ho potuto vendere e il prezzo é tornato a 0,11 ergo che qualcuno quella possibilità l'ha avuta!

Parli del 40% in un giorno io parlo di ben altro!!

Mi hanno tenuto 60 minuti al telefono prima di dirmi che potevo operare!!!ovvero quando il titolo era tornato al prezzo iniziale



Questo è un vero problema che hai sollevato, di cui pure io ho fatto le spese.
Ho litigato con la banca la quale afferma che il blocco viene posto a tutela dell'operatore. Tutela? Per me invece è una vera e propria fregatura perchè ti impedisce di operare.
Sulla nostra borsa se scatta una oscillazione di una certa ampiezza scatta il blocco e TUTTI sono fermi.
In America invece non c'è blocco, percui gli americani continuano ad operare (ed a prendere i bei profitti come nel caso da te citato) mentre in Italia si deve stare fermi grazie alla "tutela" delle banche...
Per qui sì ci sarebbe materia per far ricorso all'Ombdusman!



La tutela è per chi compra e chi vende ...ripeto : IL PANICO A VENDERE E L'EUFORIA A COMPRARE sono da monitorare sempre ...

Poi si può star qui a parlare della PARZIALITA' di questi interventi ( HO VISTO SOSPENDERE TITOLI SI E TITOLI NO ....) , ma se arriva una notizia FALSA e TENDENZIOSA ...beh ...certo che se si è dalla parte giusta dispiace ...ma

parliamone !


C'è poco da parlarne!
Francamente proprio non vedo il motivo per cui se tu hai in mano un titolo che quota ad es 0,10 e che improvvisamente, per un motivo qualsiasi che non mi interessa, salta a 0,30 ti impediscono in pratica di venderlo, mentre in America possono
E viceversa se assisti ad un flash-crash per cui un titolo che quota normalmente 0,30 all'improvviso ti cala a 0,10, ugualmente non capisco perchè non puoi prenderlo
Sì, lo puoi fare al telefono: ma ora che prendi la linea, che l'operatore ti risponde, che imposti l'operazione coi codici ecc. l'occasione è bella e che andata.
Ma vogliamo toglierli questi blocchi del caz..??
65 di 447 - 08/12/2011 17:04
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006

No ...e te lo spiega la parola " ALL'IMPROVVISO " !


Credimi , è meglio avere una seconda occasione che nessuna ...
66 di 447 - 08/12/2011 21:07
lucabrix N° messaggi: 3393 - Iscritto da: 23/8/2009
Sì, appunto: una seconda occasione... gli altri intanto si godono la prima
67 di 447 - 08/12/2011 21:24
webra N° messaggi: 12248 - Iscritto da: 13/1/2011
Quotando: lucabrixSì, appunto: una seconda occasione... gli altri intanto si godono la prima



Chi ha potuto vendere il titolo lo ha fatto, riportandolo in mezz'ora al prezzo di prima, ti dirò di più, il giorno prima avevo impostato per la stessa azione una vendita a 0,11 , in perdita, visto il mio prezzo di carico, x 2 settimane, bene, quella é passata!
68 di 447 - 08/12/2011 21:26
webra N° messaggi: 12248 - Iscritto da: 13/1/2011
Ora sperimento Fineco, chiedo di impostare un prezzo di vendita al 100% del prezzo di chiusura e voglio sentire come argomentano
69 di 447 - 09/12/2011 20:29
wayts N° messaggi: 452 - Iscritto da: 19/3/2008
Quotando: webraOggi ho chiesto il trasferimento del deposito in FINECO, premurandomi per le manus, nel mio caso anno 2011.

Vi aggiornerò per quanto riguarda i tempi.

Approfittando della mia posizione di dipendente, ho chiesto che il trasferimento venga effettuato nel più breve tempo possibile. MINUS comprese.

Vi aggiornerò sui risultati.



con oggi sono già passate 2 settimane dalla richiesta di trasferimento, ma non ho ancora in mano niente.
Il bello dell'attesa è che con i rialzi di questi ultimi tempi ho incrementato il valore del portafoglio titoli (ancora lontanissimo da quello di carico.....) di 30.000 euro in modo da intascarne 100 in più di BONUS
70 di 447 - 12/12/2011 11:48
webra N° messaggi: 12248 - Iscritto da: 13/1/2011
Sono spariti, dal mio portafolio sul vecchio deposito, anche i titoli estero, non sono ancora apparsi in Fineco.

Le Minus invece sono ancora in carico nel deposito precedente, ho letto nelle istruzioni Fineco che bisogna farsi rilasciare un certificato da spedire poi al loro ufficio, di questo il mio collega non ne ha parlato.

Forse provvederà lui, tra qualche giorno se non vedo cambiamenti lo interpello.
71 di 447 - 12/12/2011 11:50
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: webraSono spariti, dal mio portafolio sul vecchio deposito, anche i titoli estero, non sono ancora apparsi in Fineco.

Le Minus invece sono ancora in carico nel deposito precedente, ho letto nelle istruzioni Fineco che bisogna farsi rilasciare un certificato da spedire poi al loro ufficio, di questo il mio collega non ne ha parlato.

Forse provvederà lui, tra qualche giorno se non vedo cambiamenti lo interpello.



Stai calmo ..
72 di 447 - 12/12/2011 11:59
webra N° messaggi: 12248 - Iscritto da: 13/1/2011
Quotando: duca minimo
Quotando: webraSono spariti, dal mio portafolio sul vecchio deposito, anche i titoli estero, non sono ancora apparsi in Fineco.

Le Minus invece sono ancora in carico nel deposito precedente, ho letto nelle istruzioni Fineco che bisogna farsi rilasciare un certificato da spedire poi al loro ufficio, di questo il mio collega non ne ha parlato.

Forse provvederà lui, tra qualche giorno se non vedo cambiamenti lo interpello.



Stai calmo ..



ahahahah
73 di 447 - 14/12/2011 06:57
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Padova, 12 dicembre 2012 - "Perdonatemi non ce la faccio più": ha lasciato un biglietto sulla scrivania Giovanni Schiavon, 59 anni, titolare dell’impresa Eurostrade 90 di Vigonza, prima di uccidersi con un colpo di pistola nel suo ufficio di via Andreon 7 a Vigonza. Nel padovano, in un mese, è il secondo imprenditorie edile che a causa della crisi si toglie la vita. Mentre, sempre oggi, nel trevigiano pare sempre per difficoltà economiche, a farla finita
sotto un treno è stata una ex ristoratrice di 43 anni.

Giovanni Schiavon, imprenditore, bravissima persona come è stato definito sia dai colleghi sia dagli amici, da qualche tempo soffriva perché costretto ad accettare la cassa integrazione per i suoi dipendenti a causa di mancanza di liquidità. Vantava crediti per circa 200 mila euro e da quattro mesi stava cercando inutilmente di farsi pagare.

Schiavon viveva a Padova, con la moglie e i figli. Da qualche tempo era prostrato perché era stato costretto ad accettare la cassa integrazione per sette dipendenti a causa di mancanza di liquidità. I debiti della sua azienda, a quanto risulta dalle prime indagini condotte dai carabinieri, sono dovuti principalmente a ritardi nel pagamento di lavori realizzati nel settore pubblico, il cui saldo dilazionato aveva messo in difficoltà la ditta, che opera nel settore movimento terra e asfaltature. Il meccanismo dei pagamenti si è inceppato circa un anno fa, quando i pagamenti da parte dei clienti della Eurostrade 90, già in ritardo, si sono fermati. Così era scattata la cassa integrazione per sette dei dipendenti. Terminate le ultime commesse, sarebbe stato un Natale di cassa integrazione anche per gli altri, con i soldi in cassa per pagare stipendi e tredicesime ridotti al lumicino. Forse tutti questi elementi hanno portato l'imprenditore a decidere di farla finita.

Nel diffondere la notizia, Federcontribuenti sottolinea che nel giro di una decina di giorni è il terzo suicidio: "Il motivo sempre economico. Persone a cui le banche hanno chiuso le porte dopo averli sfruttati. Il Governo ha il dovere di intervenire e chiediamo alle autorità giuridiche di aprire una inchiesta. Ci sono delle responsabilità da appurare, ci sono gravi violazioni da condannare, ci sono tutti gli elementi per aprire un fascicolo contro chi sta usando lo Stato per garantire interessi che non comprendono il rispetto delle leggi e dei diritti dei cittadini. Dobbiamo intervenire immediatamente e con un sistema di riforme adeguate, altrimenti, sarà una carneficina".


ma sui quotidiani di oggi si parlerà di CASA POUND ...
74 di 447 - 14/12/2011 18:11
webra N° messaggi: 12248 - Iscritto da: 13/1/2011
Quotando: duca minimoPadova, 12 dicembre 2012 - "Perdonatemi non ce la faccio più": ha lasciato un biglietto sulla scrivania Giovanni Schiavon, 59 anni, titolare dell’impresa Eurostrade 90 di Vigonza, prima di uccidersi con un colpo di pistola nel suo ufficio di via Andreon 7 a Vigonza. Nel padovano, in un mese, è il secondo imprenditorie edile che a causa della crisi si toglie la vita. Mentre, sempre oggi, nel trevigiano pare sempre per difficoltà economiche, a farla finita
sotto un treno è stata una ex ristoratrice di 43 anni.

Giovanni Schiavon, imprenditore, bravissima persona come è stato definito sia dai colleghi sia dagli amici, da qualche tempo soffriva perché costretto ad accettare la cassa integrazione per i suoi dipendenti a causa di mancanza di liquidità. Vantava crediti per circa 200 mila euro e da quattro mesi stava cercando inutilmente di farsi pagare.

Schiavon viveva a Padova, con la moglie e i figli. Da qualche tempo era prostrato perché era stato costretto ad accettare la cassa integrazione per sette dipendenti a causa di mancanza di liquidità. I debiti della sua azienda, a quanto risulta dalle prime indagini condotte dai carabinieri, sono dovuti principalmente a ritardi nel pagamento di lavori realizzati nel settore pubblico, il cui saldo dilazionato aveva messo in difficoltà la ditta, che opera nel settore movimento terra e asfaltature. Il meccanismo dei pagamenti si è inceppato circa un anno fa, quando i pagamenti da parte dei clienti della Eurostrade 90, già in ritardo, si sono fermati. Così era scattata la cassa integrazione per sette dei dipendenti. Terminate le ultime commesse, sarebbe stato un Natale di cassa integrazione anche per gli altri, con i soldi in cassa per pagare stipendi e tredicesime ridotti al lumicino. Forse tutti questi elementi hanno portato l'imprenditore a decidere di farla finita.

Nel diffondere la notizia, Federcontribuenti sottolinea che nel giro di una decina di giorni è il terzo suicidio: "Il motivo sempre economico. Persone a cui le banche hanno chiuso le porte dopo averli sfruttati. Il Governo ha il dovere di intervenire e chiediamo alle autorità giuridiche di aprire una inchiesta. Ci sono delle responsabilità da appurare, ci sono gravi violazioni da condannare, ci sono tutti gli elementi per aprire un fascicolo contro chi sta usando lo Stato per garantire interessi che non comprendono il rispetto delle leggi e dei diritti dei cittadini. Dobbiamo intervenire immediatamente e con un sistema di riforme adeguate, altrimenti, sarà una carneficina".

ma sui quotidiani di oggi si parlerà di CASA POUND ...



Non riportare queste notizie che poi qualche politico e/o tecnico si mette a piangere
75 di 447 - 14/12/2011 19:08
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: webra
Quotando: duca minimoPadova, 12 dicembre 2012 - "Perdonatemi non ce la faccio più": ha lasciato un biglietto sulla scrivania Giovanni Schiavon, 59 anni, titolare dell’impresa Eurostrade 90 di Vigonza, prima di uccidersi con un colpo di pistola nel suo ufficio di via Andreon 7 a Vigonza. Nel padovano, in un mese, è il secondo imprenditorie edile che a causa della crisi si toglie la vita. Mentre, sempre oggi, nel trevigiano pare sempre per difficoltà economiche, a farla finita
sotto un treno è stata una ex ristoratrice di 43 anni.

Giovanni Schiavon, imprenditore, bravissima persona come è stato definito sia dai colleghi sia dagli amici, da qualche tempo soffriva perché costretto ad accettare la cassa integrazione per i suoi dipendenti a causa di mancanza di liquidità. Vantava crediti per circa 200 mila euro e da quattro mesi stava cercando inutilmente di farsi pagare.

Schiavon viveva a Padova, con la moglie e i figli. Da qualche tempo era prostrato perché era stato costretto ad accettare la cassa integrazione per sette dipendenti a causa di mancanza di liquidità. I debiti della sua azienda, a quanto risulta dalle prime indagini condotte dai carabinieri, sono dovuti principalmente a ritardi nel pagamento di lavori realizzati nel settore pubblico, il cui saldo dilazionato aveva messo in difficoltà la ditta, che opera nel settore movimento terra e asfaltature. Il meccanismo dei pagamenti si è inceppato circa un anno fa, quando i pagamenti da parte dei clienti della Eurostrade 90, già in ritardo, si sono fermati. Così era scattata la cassa integrazione per sette dei dipendenti. Terminate le ultime commesse, sarebbe stato un Natale di cassa integrazione anche per gli altri, con i soldi in cassa per pagare stipendi e tredicesime ridotti al lumicino. Forse tutti questi elementi hanno portato l'imprenditore a decidere di farla finita.

Nel diffondere la notizia, Federcontribuenti sottolinea che nel giro di una decina di giorni è il terzo suicidio: "Il motivo sempre economico. Persone a cui le banche hanno chiuso le porte dopo averli sfruttati. Il Governo ha il dovere di intervenire e chiediamo alle autorità giuridiche di aprire una inchiesta. Ci sono delle responsabilità da appurare, ci sono gravi violazioni da condannare, ci sono tutti gli elementi per aprire un fascicolo contro chi sta usando lo Stato per garantire interessi che non comprendono il rispetto delle leggi e dei diritti dei cittadini. Dobbiamo intervenire immediatamente e con un sistema di riforme adeguate, altrimenti, sarà una carneficina".

ma sui quotidiani di oggi si parlerà di CASA POUND ...



Non riportare queste notizie che poi qualche politico e/o tecnico si mette a piangere




Pensa te ...io, appassionato di storia , costretto a farla ...
76 di 447 - 14/12/2011 19:39
webra N° messaggi: 12248 - Iscritto da: 13/1/2011
Quotando: duca minimo
Quotando: webra
Quotando: duca minimoPadova, 12 dicembre 2012 - "Perdonatemi non ce la faccio più": ha lasciato un biglietto sulla scrivania Giovanni Schiavon, 59 anni, titolare dell’impresa Eurostrade 90 di Vigonza, prima di uccidersi con un colpo di pistola nel suo ufficio di via Andreon 7 a Vigonza. Nel padovano, in un mese, è il secondo imprenditorie edile che a causa della crisi si toglie la vita. Mentre, sempre oggi, nel trevigiano pare sempre per difficoltà economiche, a farla finita
sotto un treno è stata una ex ristoratrice di 43 anni.

Giovanni Schiavon, imprenditore, bravissima persona come è stato definito sia dai colleghi sia dagli amici, da qualche tempo soffriva perché costretto ad accettare la cassa integrazione per i suoi dipendenti a causa di mancanza di liquidità. Vantava crediti per circa 200 mila euro e da quattro mesi stava cercando inutilmente di farsi pagare.

Schiavon viveva a Padova, con la moglie e i figli. Da qualche tempo era prostrato perché era stato costretto ad accettare la cassa integrazione per sette dipendenti a causa di mancanza di liquidità. I debiti della sua azienda, a quanto risulta dalle prime indagini condotte dai carabinieri, sono dovuti principalmente a ritardi nel pagamento di lavori realizzati nel settore pubblico, il cui saldo dilazionato aveva messo in difficoltà la ditta, che opera nel settore movimento terra e asfaltature. Il meccanismo dei pagamenti si è inceppato circa un anno fa, quando i pagamenti da parte dei clienti della Eurostrade 90, già in ritardo, si sono fermati. Così era scattata la cassa integrazione per sette dei dipendenti. Terminate le ultime commesse, sarebbe stato un Natale di cassa integrazione anche per gli altri, con i soldi in cassa per pagare stipendi e tredicesime ridotti al lumicino. Forse tutti questi elementi hanno portato l'imprenditore a decidere di farla finita.

Nel diffondere la notizia, Federcontribuenti sottolinea che nel giro di una decina di giorni è il terzo suicidio: "Il motivo sempre economico. Persone a cui le banche hanno chiuso le porte dopo averli sfruttati. Il Governo ha il dovere di intervenire e chiediamo alle autorità giuridiche di aprire una inchiesta. Ci sono delle responsabilità da appurare, ci sono gravi violazioni da condannare, ci sono tutti gli elementi per aprire un fascicolo contro chi sta usando lo Stato per garantire interessi che non comprendono il rispetto delle leggi e dei diritti dei cittadini. Dobbiamo intervenire immediatamente e con un sistema di riforme adeguate, altrimenti, sarà una carneficina".

ma sui quotidiani di oggi si parlerà di CASA POUND ...



Non riportare queste notizie che poi qualche politico e/o tecnico si mette a piangere



Pensa te ...io, appassionato di storia , costretto a farla ...



La storia si ripete ma gli uomini cambiano...
77 di 447 - 14/12/2011 20:11
gaetrim2 N° messaggi: 83 - Iscritto da: 31/10/2011
Ma chi vuoi che intervenga a favore di quelli che lavorano ???? In questo paese è un crimine lavorare......in questo paese l'importante è "avere un lavoro",se fisso è ancora meglio.
78 di 447 - 14/12/2011 20:14
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006
Quotando: gaetrim2Ma chi vuoi che intervenga a favore di quelli che lavorano ???? In questo paese è un crimine lavorare......in questo paese l'importante è "avere un lavoro",se fisso è ancora meglio.




Io di gente che LAVORA non ne conosco ...tutti mestieranti ...
79 di 447 - 14/12/2011 20:20
wayts N° messaggi: 452 - Iscritto da: 19/3/2008
Quotando: duca minimo
Quotando: gaetrim2Ma chi vuoi che intervenga a favore di quelli che lavorano ???? In questo paese è un crimine lavorare......in questo paese l'importante è "avere un lavoro",se fisso è ancora meglio.



Io di gente che LAVORA non ne conosco ...tutti mestieranti ...




è un lavoro duro ma l'ho scelto io...


http://www.youtube.com/watch?v=uf7RneBJmlU
80 di 447 - 14/12/2011 23:40
webra N° messaggi: 12248 - Iscritto da: 13/1/2011
Quotando: wayts
Quotando: duca minimo
Quotando: gaetrim2Ma chi vuoi che intervenga a favore di quelli che lavorano ???? In questo paese è un crimine lavorare......in questo paese l'importante è "avere un lavoro",se fisso è ancora meglio.



Io di gente che LAVORA non ne conosco ...tutti mestieranti ...



è un lavoro duro ma l'ho scelto io...
http://www.youtube.com/watch?v=uf7RneBJmlU



mmmmmm(riflessione)

In ogni caso, si, voglio vedere chi obietta il fatto che quelli che el ciapen sono quelli con minor retribuzione, ( non faccio questioni su chi lavora di più o che ha maggiori responsabilità), e qui sollevo una discussione: l'unico anti casta e quello che molti definiscono "il dislessico"

Vuole solo l'ORDINE come me, fanculo destra e sinistra.

PRIMA L'ORDINE, di cui si é perso il significato, poi si prosegue!

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