Dopo sei anni le Poste Italiane torneranno in Cassa Depositi e Prestiti. Era dicembre 2010 quando nell'ambito di un più ampio swap tra il Tesoro e Cdp (che coinvolse tra le altre anche Enel e Eni ) il ministero dell'Economia prese il 35% delle azioni del gruppo postale. Ora quella partecipazione è destinata a compiere il percorso inverso, da Via XX Settembre a via Goito, ma nel frattempo molto è cambiato. Non solo nella valutazione di quelle stesse azioni: nel 2010 Cassa cedette al Tesoro il 35% di Poste per 3,28 miliardi di euro, e ora le riprenderà indietro a 6,75 euro l'una, con un'operazione che prevede un aumento di capitale riservato al ministero.

Il valore, scrive Milano Finanza, è stato allineato a quello dell'opa realizzata a ottobre scorso dal nuovo ceo di Poste Italiane , Francesco Caio, chiamato nel 2014 proprio per guidare il gruppo verso la borsa. Complessivamente quel 35% delle Poste oggi è stato quindi valorizzato 2,93 miliardi, con un guadagno netto per Cdp pari quindi a 350 milioni.

red/lab

 

(END) Dow Jones Newswires

May 30, 2016 02:13 ET (06:13 GMT)

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