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17/7/2024 19:25
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sandocan1
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Wally in bolla
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sandocan1
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22/7/2024 11:20
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GEREMIA BARUK
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di Chiara Santilli Per Julie Dickson di Capital Group, la storia dimostra che i picchi offrono un buon punto d’ingresso per gli investitori a lungo termine. Dall’AI all’aerospazio, ecco cosa guardare. E attenzione all’Oriente Con i mercati azionari che da mesi macinano record, cresce la schiera di chi si prepara alla correzione. Perché investire sui massimi, come dice uno dei più diffusi mantra di Borsa, espone sempre al rischio di repentini crolli. Julie Dickson, investment director Azionario di Capital Group, la pensa però diversamente. Numeri alla mano, l’esperta della casa ha infatti rilevato che su lunghi periodi i listini si sono mossi tendenzialmente al rialzo e hanno raggiunto nuovi apici più volte nei cicli precedenti. Una dinamica che dimostra come i nuovi massimi possano spesso rappresentare un buon punto d’ingresso per gli investitori di lungo periodo. La prima prova, secondo l’esperta, arriva dall’S&P 500: dal 1950 ad oggi ogni volta che ha toccato il suo primo massimo su un orizzonte di almeno un anno, i titoli hanno poi prodotto un rendimento medio del 17,1% per i successivi dodici mesi. E un investitore avrebbe realizzato dei guadagni in ciascuno di questi periodi salvo all’inizio della crisi finanziaria globale del 2007. “Per questo ci focalizziamo su temi come la globalizzazione, la produttività e l’innovazione, che sono potenti motori di crescita. Non mancheranno le flessioni, ma questo non cambia la traiettoria a lungo termine”, precisa. Fornendo quindi un vademecum delle migliori occasioni da cogliere nei prossimi sei mesi. Le opportunità dell’IA nei settori tech e utility Al primo posto dell’elenco non poteva che esserci l’intelligenza artificiale. Secondo la Dickson, per gli investitori la chiave del successo consisterà nel comprendere lo ‘stack’ dell’IA, ovvero i quattro livelli di tecnologia che ne consentono il funzionamento: semiconduttori, infrastrutture, applicazioni e modelli IA. “Le società cercano di posizionarsi per il successo in ciascuno di questi livelli. Alphabet (NASDAQ:GOOGL), Meta e Microsoft (NASDAQ:MSFT) investono decine di miliardi di dollari per ottenere una posizione dominante in più di un livello. Mentre le Big 3 investono nei loro processori proprietari, i leader nella produzione di chip come Nvidia, Broadcom e Micron potrebbero continuare a mantenere una quota di mercato dominante per anni”, spiega. Cruciale è dunque valutare ciascun livello dello stack per determinare chi ha le migliori chance di vittoria. “In alcuni livelli come i semiconduttori, la risposta è relativamente ovvia perché apparentemente sono poche le società che possiedono le caratteristiche tecniche e finanziarie per poter competere con successo”, chiarisce. Sottolineando che, con i data center che richiedono ampi quantitativi di elettricità, la costruzione trainerà la domanda di una serie di fonti di energia, incluso il nucleare.
Visualizza su Orologio L’importanza dei dividendi Altro aspetto da tenere in considerazione è, per la Dickson, quello dei dividendi, che stanno guadagnando il favore dei colossi della tecnologia dell’informazione. “Meta, Alphabet e Salesforce li hanno introdotti nella prima metà del 2024, e il relativo annuncio segna un cambio radicale di narrativa”, osserva. Basti pensare che le società tech hanno rappresentato il 14,1% dei dividendi liquidi totali versati dalle società comprese nell’Indice S&P 500 nel 2023, posizionandosi al secondo posto in termini di contributo settoriale in dollari. “Anche se i dividend yield di molte società tech sono modesti, gli importi in dollari sono enormi e ci aspettiamo una continua crescita degli utili sia quest’anno che nel 2025”, prosegue. E in futuro, secondo l’esperta, l’ampliamento del mercato dovrebbe creare per le strategie orientate ai dividendi un’opportunità per generare reddito e partecipare appieno all’apprezzamento del mercato.
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