Banca Ifis (IF)

- 01/12/2015 12:22
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
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BANCA IFIS CON GRAFICI





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MODERATO gestabellica (Utente disabilitato) N° messaggi: 2469 - Iscritto da: 15/11/2014
22 di 324 - 02/3/2017 12:46
marsanv N° messaggi: 193 - Iscritto da: 10/6/2016
15% in 1 mese circa
MODERATO gestabellica (Utente disabilitato) N° messaggi: 2469 - Iscritto da: 15/11/2014
24 di 324 - 12/3/2017 10:49
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
DIVIDENDO 2017 BANCA IFIS: 0,82 €

3fg47
MODERATO gestabellica (Utente disabilitato) N° messaggi: 2469 - Iscritto da: 15/11/2014
MODERATO gestabellica (Utente disabilitato) N° messaggi: 2469 - Iscritto da: 15/11/2014
27 di 324 - 21/3/2017 15:12
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
...40...stiamo arrivando...

3hyi7
MODERATO gestabellica (Utente disabilitato) N° messaggi: 2469 - Iscritto da: 15/11/2014
29 di 324 - 01/4/2017 11:33
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
COME NASCE UN CREDITO DETERIORATO?

di Luigi Ciotta

Ogni giorno, ognuno di noi fa delle valutazioni sulla solvibilità dei propri creditori. Immaginate di dover affittare un appartamento o di dover effettuare un lavoro, osservate o vi documentate sul vostro committente/conduttore in modo da farvi un’idea sulla “serietà” della controparte. A me, personalmente, qualche volta va male, tuttavia sono sempre riuscito a recuperare il dovuto, anche se con qualche ritardo. Se volessimo classificare i miei crediti deteriorati con un linguaggio bancario parlerei di esposizioni scadute, mai di inadempienze o sofferenze.

Eppure agli sportelli bancari, nonostante l’ausilio di database ed informazioni sensibili direttamente forniti dal cliente, la situazione è drammatica. Ci sono istituti che sbagliano un terzo delle proprie erogazioni, come se i soldi li regalassero. Di recente, proprio in una discussione sull’argomento, mi viene raccontata la genesi di un credito deteriorato. Un piccolo imprenditore, ai tempi della lira, si reca in banca e chiede un prestito per allargarsi e cambiare business. Dal settore informatico, ramo dove aveva fatto bene, si sposta al settore immobiliare. Per farlo servono 230 milioni delle vecchie lire. Le garanzie sono scarse e il credito rifiutato.

L’intermediazione di un amico e un dialogo franco con il direttore di filiale riaprono le speranze, il credito verrà erogato a condizione di lasciare 80 milioni. Il direttore modificherà il proprio parere in ragione di una “COMMISSIONE” del 35%. Lo schema prevede un flusso in uscita di 230 milioni, solo 150 nelle disponibilità dell’imprenditore mentre 80 rimangono al direttore. Come volevasi dimostrare l’operazione immobiliare non decolla, l’imprenditore fallisce e la Banca perde il capitale. Il contenzioso si chiude con un saldo di 20.000 € a favore della banca, che perde 190 milioni di lire in aggiunta agli interessi di tutti questi anni. In realtà i 20.000 € li prende una società specializzata in recupero crediti, alla banca erogatrice daranno meno.

Per la cronaca il direttore è ancora a suo posto, e continua a svolgere indisturbato la propria attività. La banca in questione non naviga in buone acque ed è stata interessata da un corposo aumento di capitale proprio di recente. Ricordiamo che comprando le azioni, e persino le obbligazioni, di una banca compriamo anche la “fedeltà” di questo galantuomo….

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http://www.italiasalva.it
MODERATO gestabellica (Utente disabilitato) N° messaggi: 2469 - Iscritto da: 15/11/2014
MODERATO gestabellica (Utente disabilitato) N° messaggi: 2469 - Iscritto da: 15/11/2014
32 di 324 - 10/5/2017 15:21
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #27 - 21/Mar/2017 14:12...40...stiamo arrivando...

3hyi7



Toccati i 39,95 €...molto bene!


3xfu7
33 di 324 - 21/5/2017 10:00
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca IFIS, upgrade da Banca Akros

Gli analisti di Banca Akros hanno deciso di alzare da "neutrale" ad "accumulate" (accumulare) il proprio rating su Banca IFIS. Confermato a 38,5 euro il prezzo obiettivo.

Tra le altre cose gli esperti dell'istituto apprezzano il successo del recente collocamento del bond da 300 milioni di euro.

3zqjt
MODERATO gestabellica (Utente disabilitato) N° messaggi: 2469 - Iscritto da: 15/11/2014
35 di 324 - 28/5/2017 09:49
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Credem, Ifis, Profilo, Desio, Sistema la rivincita del modello “banche di famiglia”

DALL’INIZIO DELL’ANNO I TITOLI DI ALCUNI FRA I TITOLI DI QUESTI ISTITUTI CRESCONO PIÙ DELLA MEDIA DEL SETTORE COSÌ COME FOTOGRAFATO DALL’INDICE FTSE

Il modello di azienda familiare, tanto vituperato di questi tempi perché accusato di lasciare poco spazio alle energie dei manager e quindi di avere pochi spazi di crescita nel mercato, si prende una bella rivincita in banca. A guardare le performance di alcuni titoli che rientrano in questo comparto, infatti, occorre prendere atto che corrono più della media di settore. Qualche esempio? Se il Ftse Mib cresce di circa il 10% da inizio anno e il Ftse Banche (l’indice di settore a Piazza Affari) del 17%, Credem – che fa capo alla famiglia Maramotti è su di oltre il 20%, mentre Banca Ifis di Sebastien Egon Fuerstenberg ha guadagnato circa un quarto del valore che segnava alla fine del 2016.

Banco di Desio e Brianza dei Gavazzi (storici imprenditori lombardi, con forti discendenze nobiliari) fa ancora meglio, con una rivalutazione che arriva a sfiorare il 30%. Mentre Banca Finnat è in linea con i livelli di inizio 2017, ma in questo caso va considerato anche il peso dell’indagine sul presidente Giampietro Nattino, poi dimessosi. Così come non fa testo la performance altalenante di Carige, presa in carica dai Malacalza quando era già in difficoltà. «E’ difficile fare un discorso d’insieme quando si parla di società diverse, a maggior ragione se la focalizzazione del business è differente. Si pensi a Ifis, che è più concentrata sul factoring e la valorizzazione degli npl, rispetto all’attività bancaria tradizionale, che contraddistingue
gli altri due istituti», commenta un analista.

Che però aggiunge: «Sta di fatto che, laddove a comandare è una famiglia, e ci mette fondi propri, vi è tendenzialmente una maggiore prudenza nelle scelte di allocazione del denaro ». In concreto questo significa che si prendono meno rischi nelle fasi di entusiasmo e forte crescita del mercato, fieno in cantina che poi si rivela sacrosanto quando arrivano i momenti difficili. «Considerato che la mole di crediti deteriorati accumulata negli anni della recessione è il principale problema delle banche italiane, chi si è esposto meno su quel versante, oggi si trova in una situazione di maggiore solidità», aggiunge l’esperto. Anche se non si possono tirare conclusioni a lungo termine. «La prudenza nella concessione del credito in altre epoche storiche è stata considerata un fattore di debolezza e potrebbe tornare a esserlo in futuro, dato che potenzialmente comprime la marginalità degli istituti», sottolinea un altro analista.

Che ricorda come le banche private quotate non siano sovrapponibili alle aziende familiari tradizionali «perché la presenza sui mercati regolamentati impone regole di governance e di trasparenza tipiche delle aziende a gestione manageriale». Guardando in prospettiva, il controllo societario nelle mani di un gruppo di persone con vincoli di sangue potrebbe essere percepito come un limite alla valorizzazione del titolo, riducendone l’appeal speculativo. Ma di questi tempi, in cui la priorità è difendere le posizioni, la prudenza del buon padre di famiglia è un valore aggiunto.

http://www.repubblica.it

407zb
36 di 324 - 05/9/2017 09:34
consumer75 N° messaggi: 189 - Iscritto da: 19/11/2012
Massimi storici superati ...che titolo e ci saranno ancora sorprese
37 di 324 - 28/9/2017 18:48
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Ifis acquista tre pacchetti di Npl per oltre 1,7 miliardi

L'istituto ha concluso oggi il primo intervento di senior financing in ambito Npl e ha acquistato 3 portafogli di credito non performing/performing per un valore nominale complessivo di oltre 1,7 mld di euro. Fitch assegna a Banca Ifis un rating BB+ con un outlook stabile

di Francesca Gerosa

Banca Ifis ha concluso oggi il primo intervento di senior financing in ambito Npl e ha acquistato tre portafogli di credito non performing/performing per un valore nominale complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro. L'operazione di senior financing è relativa al finanziamento di un portafoglio di crediti non-performing secured (mutui ipotecari) originati da un gruppo bancario italiano e acquisiti, tramite una società di cartolarizzazione, da L.P., società associata a Cerberus Capital Management e leader negli investimenti alternativi a livello globale.

Il deal, che ha comportato un investimento di 26 milioni di euro, ha visto Banca Ifis nel ruolo di finanziatore mediante sottoscrizione delle senior notes e di una parte delle junior notes emesse dal veicolo di cartolarizzazione tramite cui Cerberus ha acquistato gli asset deteriorati. "Quest'intervento di senior financing è frutto della sinergia tra la capacità di valutare il rischio degli attivi distressed e le competenze di finanza strutturata acquisite con l'integrazione di Interbanca, testimoniando allo stesso tempo la forte dinamicità dell'istituto e la capacità di agire attraverso strumenti innovativi", ha sottolineato Banca Ifis .

Invece, per quanto riguarda l'acquisto di asset non-performing/performing, la banca ha annunciato il closing di tre portafogli, due dei quali composti da crediti retail e corporate bancari, secured (originati da contratti di mutuo fondiario rilasciati a clientela retail) e unsecured. L'istituto ha acquisito i portafogli da un fondo internazionale attivo nel credito distressed per tramite di una società di cartolarizzazione, per un valore nominale complessivo di 1,5 miliardi di euro pari a oltre 13.500 posizioni, di cui 220 posizioni corrispondono a crediti performing secured (24 milioni di euro di valore nominale).

Il terzo portafoglio acquistato ha un valore nominale di 192 milioni di euro, corrispondenti a 1.300 posizioni. E' composto da crediti retail secured per il 71% e da retail unsecured per il 29% ed è stato venduto a Banca Ifis da una primaria banca europea. Il totale dei crediti Npl gestiti da Banca Ifis ammonta a oltre 12,5 miliardi di euro e comprende circa 1 milione e 500 mila posizioni.

Tra l'altro oggi Fitch ha assegnato a Banca ifis il giudizio di rating a lungo termine pari a BB+ con un outlook stable. L'assegnazione di questo rating all'emittente, ha spiegato Fitch, testimonia la solidità della banca nel mercato e la bontà del progetto di crescita e sviluppo.

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38 di 324 - 13/11/2017 18:53
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Nuove operazioni sugli Npl per Banca Ifis

L'istituto ha acquistato un portafoglio di crediti consumer unsecured per un valore nominale di 44 mln di euro e ha venduto delle code di 4 portafogli di non-performing loans consumer per un valore nominale complessivo di 152 mln

di Francesca Gerosa

Nuove operazioni sugli Npl per Banca Ifis . L'istituto ha concluso un'operazione di acquisto di crediti deteriorati e alcune vendite di code di portafogli nel settore dei non-performing loans. L'acquisto è relativo a un portafoglio di crediti consumer unsecured per un valore nominale di circa 44 milioni di euro, corrispondenti a oltre 6.800 posizioni, ed è stato ceduto da una delle principali società di credito al consumo italiane. Il portafoglio è composto principalmente da prestiti personali (88%), prestiti auto (10%) e per la parte restante da prestiti finalizzati.

Inoltre, Banca Ifis ha firmato un accordo per la vendita, in un'unica soluzione, delle code di quattro portafogli di non-performing loans consumer acquisiti nel tempo per un valore nominale complessivo di circa 152 milioni di euro, corrispondenti a oltre 32.780 posizioni. In questo caso il portafoglio è composto principalmente da carte di credito (60%) e da prestiti personali (28%). L'operazione è stata definita con un primario operatore nazionale nel settore del credit management.

Il totale dei crediti Npl gestiti da Banca Ifis ammonta a 12,4 miliardi di euro corrispondenti a 1 milione e 480 mila posizioni. La notizia non fa presa sul titolo Banca Ifis a Piazza Affari, in calo dell'1% a quota 38,74 euro. Lo scorso 9 novembre la banca ha comunicato i conti dei primi nove mesi del 2017, periodo con un utile pari a 149,1 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: la crescita è stata infatti del 125%.

E' migliorato anche il margine di intermediazione, pari a 317,3 milioni (+56,2%), mentre il rapporto sofferenze nette/impieghi verso le imprese si è attestato all'1,6% (1,2% al 31 dicembre 2016), con un coverage ratio delle sofferenze lorde verso le imprese al 89,3% (92% al 31 dicembre 2016). Infine si sono rafforzati i coefficienti patrimoniali, Cet1 e Tier1, al 17,14% (15,82% a fine 2016).

Durante la conference call il management di banca Ifis ha ribadito che l'istituto è da ritenersi al riparo dagli effetti del documento della Bce relativo al calendar provisioning; ha confermato l'interesse per Farbanca e dichiarato che al momento il cda non ha preso in considerazione una modifica della politica di dividendo. Per gli analisti di Equita l'utile è stato sopra le attese ma di bassa qualità. La sim ha quindi aggiornato il suo modello.

"Nel modello abbiamo tagliato il contributo del factoring, migliorato il corporate banking accorciando i tempi di reversal della PPA, limato il contributo della divisione Npl rivedendo conservativamente le assunzioni sui capital gains derivanti dalle cessioni e limato costi e tax rate", hanno affermato la scorsa settimana gli analisti di Equita. "Nel complesso confermiamo l'utile netto 2017 a milioni di euro, mentre abbiamo abbassato del 3% quello atteso per i prossimi due anni", hanno precisato alla sim, aggiornando al ribasso il target price sul titolo a 38 euro e confermato il rating hold.

P.S.: SECONDA ENTRATA SHORT A 43,65 € AL SUPERAMENTO DEL ROOS HOOK!


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39 di 324 - 22/11/2017 14:07
borsamania N° messaggi: 577 - Iscritto da: 09/6/2016
BANCA IFIS:
in caso di flessioni al di sotto di 37.0 euro (in chiusura) sarebbe difficile per il titolo bancario difendersi da un probabile affondo in direzione di area 36.30 euro in prima battuta (2° target 34.29 euro). Concrete indicazioni di forza verrebbero invece inviate in caso di successo oltre i 42.0 euro (in particolar modo in chiusura), circostanza che introdurrebbe un'estensione verso area 45.50 euro
40 di 324 - 25/11/2017 12:06
GIOLA N° messaggi: 29871 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Ifis entra nella cessione del quinto

Il business fa gola a sempre più operatori, mentre si attende l'ingresso in questo mercato di Mediolanum, oggi il gruppo veneto ha raggiunto un accordo per rilevare lil controllo della finanziaria Cap.Ital.Fin

di Paola Valentini

Il business della cessione del quinto dello stipendio fa gola a sempre più operatori. Dopo Mediolanum che è in procinto di avviare questa attività attraverso l'acquisizione di EuroCqs con l'obiettivo di arrivare a 1 miliardo di presiti in tre anni, stamani Banca Ifis ha comunicato di aver sottoscritto un'offerta vincolante per l'acquisizione dal socio di maggioranza Carla Caputo del controllo di Cap.Ital.Fin, finanziaria che opera in tutta Italia e con sede a Napoli. Per la banca guidata dall'ad Giovanni Bossi questi prodotti potranno rappresentare un'opzione anche per le famiglie oggi clienti dell'area Npl della banca.

La cifra della transazione non è stata resa nota. A fine 2016 il patrimonio netto di Cap.Ital.Fin risultava pari a 2,4 milioni di euro, con un margine di intermediazione pari a 3,1 milioni di euro. La società è attiva su tutte le fasi strettamente riconducibili al processo di gestione e cessione pro-soluto dei crediti grazie a tre prodotti: cessione del quinto della pensione Inpdap o Inps, cessione del quinto dello stipendio pubblico, statali o privati, delegazione di pagamento.

Il gruppo opera sul mercato attraverso diversi canali: tre sportelli sul territorio (Napoli, Palermo, Catania), distributori terzi rappresentati da 60 agenti in monomandatari e 10 mediatori creditizi, cui si aggiungono 3 referenti commerciali dipendenti che, oltre al coordinamento della rete agenti, possono collocare prodotti finanziari della società. L'operazione non comporterà variazioni significative nell'organico della società. L'acquisto sarà finanziato esclusivamente tramite ricorso a fondi propri.

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