RISULTATI AL 30 GIUGNO 2020 - Nel primo semestre 2020 i risultati del gruppo Generali evidenziano un performance resiliente con una conferma della solidità patrimoniale, in un contesto di mercato che risente delle pesanti ricadute economiche e finanziarie della pandemia da Covid19.Nel periodo il gruppo registra una crescita dei premi lordi complessivi (+1,2% a 36.478 milioni), grazie al buon andamento di entrambi i segmenti di attività. In particolare, i Premi Vita aumentano dell’1,3% a 24.645 milioni, effetto dello sviluppo dei prodotti unit-linked (+35,8%), che beneficiano del fondo pensione collettivo sottoscritto in Italia nel mese di giugno, mentre diminuiscono le linee risparmio (-11,1%), in tutti i paesi eccetto la Germania, in lieve calo anche i prodotti della linea puro rischio e malattia (-0,7%). La raccolta vita diminuisce a 7 miliardi (-4,9%), per l’effetto combinato tra la flessione dei premi e l’aumento riscatti, in tutte le aree, inclusa la Germania.Per quanto riguarda la nuova produzione, la raccolta in termini di PVNBP (valore attuale dei premi della nuova produzione) evidenzia una crescita del 5,6% a 22,5 miliardi, da attribuire principalmente ai prodotti unit-linked (+46,1%) e ai prodotti puro rischio (+4,6%), mentre si riducono i prodotti risparmio.La redditività sul PVNBP evidenzia un calo e risulta pari al 3,94% (-0,46 p.p.), dovuto principalmente alla sfavorevole situazione finanziaria. Il valore della nuova produzione (NBV) si attesta a 887 milioni (-5,5%). I premi del segmento Danni evidenziano una crescita dello 0,9% a 11.833 milioni, ottenuta nel business Non Auto (+1,7%) principalmente in Italia (+6,2%) e ACEER (+2,4%), mentre flette Europ Assistance (-27,1%) per effetto della pandemia. Il business Auto diminuisce dello 0,5%, e flette in Italia (-7%), e Germania (-1,2%), mentre cresce in ACEER (+2,6%), Francia (+1,8%) e Americas e Sud Europa (+10,5%). Il risultato operativo rimane sostanzialmente stabile 2,7 miliardi (-0,4%), e registra un calo del 15% nel segmento Vita, a causa del rallentamento dei mercati, mentre aumenta nel Danni a 1,3 miliardi (+16,2%) grazie al buon andamento del margine tecnico, che riflette il miglioramento del CoR. Il Combined Ratio si attesta all’89,5% (-2,3 p.p.), in miglioramento per la contrazione della sinistralità corrente non catastrofale, soprattutto a seguito del lockdown. Nel periodo sono stati rilevati eventi catastrofali per 118 milioni, con un impatto di 1,1 p.p. sul Combined Ratio. Il risultato operativo del segmento Asset Management aumenta del 17,9% a 219 milioni, a seguito della crescita dei ricavi operativi dovuti al contributo della piattaforma multi-boutique. In miglioramento anche il risultato operativo del segmento Holding e altre attività che si attesta a 38 milioni (21 milioni nel I semestre 2019), grazie specialmente al risultato di Banca Generali. Il risultato prima delle imposte diminuisce a 1.775 milioni (-15,9%) in presenza di maggiori costi di carattere non ricorrente. Il semestre si chiude con un utile netto di gruppo in flessione a 774 milioni (-56,7%), e risente delle svalutazioni e minusvalenze per 183 milioni e dell’onere one-off per la costituzione del Fondo Straordinario Internazionale per il Covid-19, al netto dei quali, il risultato netto normalizzato risulta pari a 1.032 milioni (-21,2%). Il Solvency Ratio si è attestato al 194% (224% nel 2019) e gli Asset Under Management complessivi sono risultati pari a 623,2 miliardi (-1,1%).RISULTATI 2019 - Risultati molto positivi per Generali nel 2019. Nell’esercizio il gruppo ha registrato premi lordi pari a 69,8 miliardi in aumento del 4,5% a 68.137 milioni, sostenuti dagli andamenti positivi riscontrati in entrambi i segmenti di attività. In particolare i premi lordi del segmento Vita (+4,5% a 48,3 miliardi) sono aumentati grazie allo sviluppo dei prodotti della linea puro rischio e malattia (+7,6%) e della linea risparmio (+5,5%), che registra notevoli incrementi in Italia (+6,1%), Francia (+11,7%) e Germania (+11,6%), mentre sono risultati in flessione i prodotti unit-linked (-2,8%). La raccolta vita ha raggiunto circa 13,6 miliardi (+19,6%), trainata dallo sviluppo di Francia (+33,5%), Italia (+27,3%) e Asia (+28,9%). Per quanto riguarda la nuova produzione, la raccolta in termini di PVNBP (valore attuale dei premi della nuova produzione) ha evidenziato una crescita del 10,1% a 45,7 miliardi, da attribuire principalmente ai prodotti risparmio (+15,2%), che compensano il calo di Spagna e Cina, e ai prodotti puro rischio (+17,3%), prevalentemente in Germania e Francia, in calo invece le unit-linked (-3,7%) per l’andamento sfavorevole dell’Italia, in parte compensato da Francia e Germania. La redditività sul PVNBP ha mostrato invece un lieve calo e risulta pari al 3,89% (-0,49%), per effetto dello sfavorevole contesto di mercato. Il valore della nuova produzione (NBV) si è attestato a 1.777 milioni, in calo del 2,2% rispetto al 2018. I premi del segmento Danni hanno evidenziato una crescita del 3,9% a 21,5 miliardi, ottenuta sia nel business Auto (+2,4%) sia nel Non Auto (+3,8%). L’Auto ha beneficiato della crescita in ACEER, grazie all’andamento positivo della Repubblica Ceca, Ungheria e Austria, oltre che in Francia (+4,1%) e Americas e Sud Europa (+13,5%). Il Non Auto riflette il progresso di ACEER (+6,1%), Italia (+2,9%), Francia (+3,2%), Germania (+1,7%) e nell’area International (+5,8%), spinta dalla Spagna (+4,6%). Le commissioni nette sono balzate da 452 a 704 milioni (+55,8%); però gli oneri netti relativi ai sinistri sono anch’essi fortemente saliti, passando da 52 a 71,1 miliardi (+36,6%), e le spese di gestione e interessi passivi sono aumentate del 7,6% a 12,6 miliardi. Nel complesso il risultato della gestione caratteristica è passato da un valore positivo per 6,1 miliardi a uno negativo per 6,5 miliardi, ma il miglioramento della gestione finanziaria (grazie al risultato operativo del segmento Asset Management e a quello di Banca Generali) ha dato luogo a un utile ante imposte in aumento del 4% a 3.587 milioni. Dopo imposte per 1.122 milioni (tax rate sceso dal 32,6% al 31,3%), proventi da attività cessate in aumento da 173 a 474 milioni e l’imputazione a terzi di una quota di utile di competenza passata da 188 a 269 milioni), l’esercizio si è chiuso con un utile netto di gruppo in aumento del 15,6% a 2.670 milioni. Il risultato netto normalizzato, che non comprende le plusvalenze derivanti dalle dismissioni nonché l’onere one-off di 188 milioni per l’operazione di liability management relativa al riacquisto di titoli subordinati, sarebbe risultato in crescita del 6,6% a 2.379 milioni. Il Preliminary Regulatory Solvency Ratio si è attestato al 224% (217% nel 2018) e gli Asset Under Management complessivi sono risultati pari a 630,1 miliardi (+29%). Il dividendo è stato inizialmente indicato in 0,96 euro per azione e doveva essere messo in pagamento dal 20 maggio 2020; in seguito il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di mettere in pagamento 0,5 euro dal 20 maggio 2020, mentre gli altri 0,46 euro saranno pagabili entro fine 2020 ma soggetti a verifica consiliare sul rispetto al 30 settembre 2020 dei limiti previsti dal Risk Appetite Framework di gruppo nonché al positivo accertamento della conformità alle disposizioni e alle raccomandazioni di vigilanza al tempo vigenti relativamente al pagamento dei dividendi. |