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Giovedì, 25 Aprile 2024 08:33:23
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Wall Street chiude poco mossa, pesa l'aumento dei rendimenti obbligazionari

La Borsa di New York ha chiuso la seduta senza grandi variazioni. Il Dow Jones ha perso lo 0,11% mentre l'S&P 500 ed il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,02% e lo 0,10%.

Le indicazioni in arrivo dalle trimestrali societarie hanno solo in parte compensato i timori causati dall'aumento dei rendimenti obbligazionari.

Tra i titoli in evidenza Tesla +12,06% dopo che Elon Musk ha rilanciato l'elettrica low-cost. Nel primo trimestre l'eps si è attestato su 45 centesimi, a fronte di vendite in declino del 9% annuo a 21,3 miliardi, contro 50 centesimi e 22,2 miliardi del consensus di FactSet.

Texas Instruments +5,64%. Il colosso dei semiconduttori ha comunicato risultati per il primo trimestre segnati da profitti netti in declino da 1,70 miliardi, pari a 1,85 dollari per azione, a 1,11 miliardi, e 1,20 dollari, sopra tuttavia gli 1,07 dollari del consensus di FactSet (anche considerando i 10 centesimi di voci straordinarie che non rientravano nelle guidance originale di Texas Instruments). Nei tre mesi allo scorso 31 marzo i ricavi sono calati del 16% annuo a 3,66 miliardi di dollari, anche in questo caso comunque sopra ai 3,60 miliardi stimati dagli analisti. Per il secondo trimestre le previsioni sono di vendite comprese tra 3,65 e 3,95 miliardi, contro i 3,74 miliardi del consensus di FactSet.

Mattel +2,4%. Il gruppo dei giocattoli ha registrato nel primo trimestre una perdita rettificata di 5 centesimi per azione rispetto al rosso di 12 centesimi del consensus di Lseg (l'ex Refinitiv).

Sul fronte macroeconomico gli ordinativi di beni durevoli, secondo quanto comunicato dallo U.S. Census Bureau, in marzo sono cresciuti del 2,6% su base mensile, contro lo 0,7% della lettura finale di febbraio (6,9% il crollo di gennaio) e in linea con il consensus di Dow Jones Newswires e Wall Street Journal. Gli ordini di beni durevoli core (escludendo i trasporti) sono invece saliti dello 0,2% contro lo 0,1% precedente (0,3% il calo di gennaio) e lo 0,3% stimato dagli economisti.



MERCATI ASIATICI

Asia-Pacific in negativo. Il Nikkei 225 perde un netto 2,16%

Dopo una seduta contrastata per Wall Street (in negativo dei tre principali indici newyorkesi il solo Dow Jones Industrial Average, deprezzatosi dello 0,11% mercoledì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza mista è stata confermata, consolidandosi tuttavia al ribasso. I riflettori continuano a essere le trimestrali della Corporate America che in questo caso contribuiscono a deprimere i listini, in scia ai crolli di oltre l'8% e il 15% rispettivamente per Ibm e Meta Platforms in after market. Nel pomeriggio il Bureau of Economic Analysis (Bea) pubblicherà la prima lettura preliminare del Pil Usa per questo inizio di 2024. Il consensus di Dow Jones Newswires e Wall Street Journal è per un'espansione del 2,2% su base sequenziale annualizzata per l'economia a stelle e strisce nel primo trimestre. Si tratterebbe di un ulteriore brusco rallentamento dopo il 3,4% del quarto trimestre 2023 (e il 4,9% del terzo). Intanto il clima negativo per la regione viene evidenziato dal declino intorno allo 0,80% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa contro le altre dieci principali monete, è sostanzialmente invariato a fronte di uno yen in declino di oltre lo 0,10% sul biglietto verde, su nuovi minimi di 34 anni. A Tokyo il Nikkei 225 perde un netto 2,16% (fa meglio l'indice più ampio Topix, deprezzatosi comunque dell'1,74%). Sul fronte macroeconomico, in febbraio l'indice anticipatore del Giappone sale a 111,8 punti dai 109,5 punti della lettura finale di gennaio (109,9 punti in dicembre), in linea con la lettura preliminare comunicata a inizio mese. L'indice di coincidenza, che sintetizza lo stato attuale dell'economia, scende invece a 111,6 punti dai 112,3 punti precedenti (116,0 punti in dicembre), in questo caso sopra ai 110,9 punti del dato flash.

In positivo le piazze cinesi. A meno di un'ora dal termine degli scambi Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano circa lo 0,20% entrambi, contro un rialzo intorno allo 0,20% anche per lo Shenzhen Composite. Recupero anche per Hong Kong: l'Hang Seng è infatti in crescita di circa lo 0,40% (fa peggio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, comunque con un progresso intorno allo 0,20%). Mentre la piazza di Sydney rimane chiusa per la celebrazione dell'Anzac Day (festività celebrata anche a Auckland che ricorda i caduti australiani e neozelandesi di tutte le guerre), a Seoul è ampiamente superiore all'1% il ribasso del Kospi. Il Pil di Seoul è salito del 3,4% annuo nel primo trimestre 2023, in accelerazione rispetto al 2,2% precedente e sopra al 2,4% del consensus di Reuters. Si tratta dell'espansione più netta dal 4,2% del quarto trimestre 2021.



MERCATI EUROPEI

Borse europee in ordine sparso, brilla Anglo American

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in ordine sparso. Il Ftse100 di Londra e l'Ibex35 di Madrid guadagnano rispettivamente lo 0,6% e lo 0,4% mentre il Dax di Francoforte cede lo 0,2%. Piatto il Cac40 di Parigi.

Tra i titoli in evidenza STMicroelectronics -5%. Il gigante dei semiconduttori ha tagliato le stime sui ricavi dell'esercizio a 14-15 miliardi di euro.

Atos -8%. Il gruppo della trasformazione digitale ha affermato che avrà bisogno di più liquidità del previsto.

Anglo American +12%. Bhp Group ha presentato una offerta non sollecitata, non vincolante e interamente in azioni per l'acquisto del gruppo minerario.

Sul fronte macroeconomico in Germania l'indice della fiducia dei consumatori sull'economia, secondo il sondaggio pubblicato da GfK (la società di ricerca con base a Norimberga), per il prossimo mese di maggio è salito ulteriormente a -24,2 punti da -27,3 punti della lettura finale di aprile (-28,8 punti in marzo). Il dato si confronta con -26,0 punti del consensus del Wall Street Journal e segna il trentesimo mese consecutivo in negativo per l'indice.

In Francia l'indice della fiducia delle aziende, secondo quanto comunicato dall'Institut national de la statistique et des études économiques (Insee, l'ente nazionale di statistica di Parigi), in aprile è sceso sui 100 punti dai 103 punti della lettura finale di marzo (100 punti in febbraio), contro i 102 punti del consensus. L'indice è elaborato attraverso un'indagine condotta tra circa 4.000 imprenditori francesi di un'ampia gamma di settori.

Riflettori puntati sul dato del Pil Usa del primo trimestre (sarà comunicato alle 14,30 ora italiana).



APERTURA MERCATO ITALIANO

Piazza Affari sopra la parità. STM rimbalza, bene Eni e bancari

Il FTSE MIB segna +0,1%, il FTSE Italia All-Share +0,1%, il FTSE Italia Mid Cap -0,0%, il FTSE Italia STAR -0,0%.

BTP e spread stabili. Il rendimento del decennale segna 3,92% (chiusura precedente a 3,92%), lo spread sul Bund 134 bp (134) (dati MTS).

Nervosa STMicroelectronics +2,1% che rimbalza dopo il forte calo visto in avvio in scia ai risultati del primo trimestre comunicati prima dell'apertura. I ricavi sono scesi del 18,4% a/a a 3,47 miliardi di dollari, sotto il punto intermedio della guidance e i 3,61 del consensus. L'EBIT è sceso del 46,1% a 551 milioni (consensus 603,8), il margine lordo al 41,7% (45,5% un anno) e l'utile netto a 513 milioni, -50,9%.

Per il secondo trimestre, il gruppo prevede, come valori intermedi, ricavi netti a 3,2 miliardi (-26% a/a e -7,6% t/t) e un margine lordo intorno al 40%.

Rivista al ribasso la guidance sui ricavi 2024 a 14-15 miliardi di dollari dalla precedente a 15,9-16,9 miliardi (consensus 16,1 miliardi), margine lordo atteso vicino al 40% da 40-45%.

Avvio di seduta in ripiegamento per Moncler -1,9%. Il gruppo della moda ha pubblicato i dati del primo trimestre del 2024 che si è concluso con ricavi consolidati in crescita del 16% a cambi costanti (+13% a cambi correnti) a 818 milioni di euro, ben oltre il consensus LSEG posto a circa 787 milioni di euro.

Telecom Italia -1,1% perde ulteriore terreno. Ieri Il Sole 24 Ore ha riferito che DG Comp (l'antitrust UE) ha inviato a concorrenti e clienti del gruppo un questionario sull'impatto della vendita di NetCo a KKR sulla concorrenza nel mercato della connettività in Italia. Le risposte potrebbero, secondo il quotidiano, innescare una verifica da parte di DG Comp che potrebbe ritardare il closing dell'operazione.

Eni +0,6% a 15,33 euro, in recupero dopo la flessione di ieri: Mediobanca conferma il giudizio outperform e incrementa il prezzo obiettivo da 19,50 a 20,00 euro. Nella seduta precedente il titolo aveva perso terreno nonostante risultati del primo trimestre 2024 in calo ma nel complesso superiori alle attese.

L'utile operativo proforma adjusted si è attestato a 4,116 miliardi di euro (-30% a/a, consensus 4,12), l'utile operativo adjusted a 3,027 miliardi (consensus 2,78), l'utile netto adjusted a 1,582 miliardi (-46% a/a, consensus 1,56). La produzione di idrocarburi è stata di 1,741 milioni boe/g (1,661 un anno fa, consensus 1,71). L'indebitamento finanziario netto ex-IFRS 16 è balzato a 12,9 miliardi da 7,8 un anno fa con leverage a 0,23 da 0,14.

Il management ha migliorato da 13,5 a 14 miliardi la guidance 2024 sul flusso di cassa operativo e incrementato il piano 2024 di buy-back del 45% da 1,1 a 1,6 miliardi.

Bancari positivi: l'indice FTSE Italia Banche segna +0,5%. Bene BPER Banca +1,6%, Banca MPS +1,5%, Intesa Sanpaolo +0,8%. Sale anche BP Sondrio (+1,0%, toccato a 7,6450 euro il massimo da aprile 2008) in scia alla decisione di Fitch di migliorare la valutazione del merito di credito del gruppo: il rating emittente Long-term Issuer Default Rating (IDR) si attesta ora al livello investment grade BBB-, con outlook stabile. Mario Alberto Pedranzini, Consigliere delegato e Direttore generale di BP Sondrio fa notare che con il miglioramento del giudizio da parte di Fitch, "il merito creditizio di Banca Popolare di Sondrio viene considerato investment grade da tutte le agenzie di rating che ci valutano".

Ottima performance per Maire Tecnimont +4,1% che si lascia alle spalle le incertezze di ieri nonostante risultati del primo trimestre in netta crescita: ricavi a 1.263,6 milioni di euro, +31,9% a/a, EBITDA a 82,1 milioni, +41,6% a/a, margine EBITDA a 6,5%, +0,4% a/a, risultato operativo (EBIT) a 66,8 milioni, +45,7% a/a, con margine a 5,3%, +0,5% a/a, utile netto a 46,6 milioni, +77,7%, margine sui ricavi a 3,7%, +1,0% a/a.

Nuovi ordini a 1.252,4 milioni, in forte progresso dai 302,9 milioni di un anno fa, il portafoglio ordini si attesta a 15.302,8 milioni da 15.024,4 a fine 2023. Guidance 2024 confermata.



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