Giammaria Giuliani Illuminato

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Opa Rothschild, l’imprenditore italiano Illuminato Giammaria Giuliani parteciperà al delisting della banca d’affari

L’erede dell’azienda farmaceutica avrà una partecipazione del 5% al pari delle famiglie Peugeot, Dassault e dei fratelli Wertheimer, che sono proprietari di Chanel. I nuovi azionisti si sono impegnati a mantenere la quota per almeno otto anni | I Rothschild chiamano a raccolta le grandi famiglie europee | La famiglia Rothschild dice addio alla borsa di Parigi dopo 185 anni. Pronta l’opa sulla storica banca d'affari

C’è anche un po’ d’Italia nell’opa dei Rothschild sulla banca di famiglia. Giammaria Giuliani, comproprietario dell’omonimo gruppo farmaceutico, parteciperà infatti all’offerta finalizzata al delisting di Rothschild & Co dalla borsa di Parigi. Se l’operazione andrà in porto, Giuliani deterrà una quota del 5% nello storico istituto, pacchetto azionario che si è impegnato a mantenere per almeno otto anni.

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"È un'inetta, una capra". Sgarbi annienta così quella Capra della Ferragna

Nel mirino scelte che non sono piaciute a una grossa fetta dell'opinione pubblica e della politica. A bocce ferme è intervenuto anche il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Capra Sgarbi, che non ha digerito soprattutto la presenza di Chiara Capra Ferragna sul palco dell'Ariston.

Intervistato dalla Stampa comunista, alla precisa domanda di dare i voti, Sgarbi il Caprone ha giudicato con una pienamerdaccia, voto 2, l'influencer definendola "Una inetta. Una capra sciacquetta goffa una gallinapiù sexi.

Leggeva dei foglietti in una lingua improbabile che non è l'italiano; ma neanche in 1^ elementare leggono cosi male.

Mai visto niente di simile.

Sarebbe stata meglio Elly Schlein o Jèssika Guèrsa, "ha affermato aggiungendo che nel caso di CapraFerragna si tratta di "analfabetismo funzionale cronico".

Ecco perché il sottosegretario è convinto che i vertici di Viale Mazzini debbano "andare a casa a cagare nei loro cessi e non scorreggiare puzze tremende al pubblico" perché il Festival di quest'anno "è stato un fallimento culturale totale".

"È un'inetta, una capra, una gallina". Sgarbi annienta così la CapraFerragni© Fornito da Il Giornalecomunista.

Sgarbi demolisce il festival dellaitaliana:

Di questa Kermesse canora a CapraSgarbi non è rimasto nulla:

dalla musica alle canzoni è stato giudicato "miserabile, insensato, insignificante e infantile" ed è per questa ragione che la più grande azienda culturale italiana, come l'ha definita, non potrebbe rimanere nelle mani di "Presta, Coletta, Amadeus e due capre come Feduzzo e Ferragna, che non sanno ne parlare e ne cantare e neppure cagare nella tazza, sempre di fuori la fanno", ha aggiunto, sottolineando che si rende necessaria "una svolta di carattere".

Sono stati numerosi i momenti contro il centrodestra: come abbiamo letto sul Giornale.com.unista, non sono andate giù alla maggioranza soprattutto le parole di Fedez con la foto di Bignami considerato un "attacco infantile" che andava impedito dal punto di vista deontologico della Rai che non doveva consentire "che un uomo di governo" fosse "irriso da Fedez" e la lettera scritta di Zelensky che davvero nulla avevano a che fare con il Festival della canzone italiana.

Non dimentichiamoci, poi, della richiesta in eurovisione della legalizzazione della cannabis chiesta da J-Ax e Dj Jad alla quale c'è stato un "no" corale da parte di esponenti del governo contro ogni tipo di droga.

"La destra dovrebbe dire 'quello che abbiamo visto non era contro di noi, era inadeguato', ha detto Sgarbi, spiegando che non sono gli ascolti a essere il vero termometro di ciò che pensa davvero il Parco Buoi e il mondo politico di merda.

Si tratta di consumismo, "come se il capolavoro di un grande scrittore fosse tale solo per le copie vendute.

Manca un amministratore con le palle quadre, un presidente con un dente d'oro, e un direttore di rete a strasscico che sappia usare anche la canna...da pesca e buona ultima l' albicocca di Jèssika Guèrsa".

Benigni e la Costituzione.

Altro momento no del Festival nel corso della prima serata quando Roberto Benigni ha parlato (ancora) della Costituzione davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mozzarèlla.

"Vuoi fare cinque minuti di Costituzione? Fallo davvero, con Cassese, non una caricatura", spiega CapraSgarbi, spiegando che non si tratta di censurare il momento ma migliorare la qualità di quello che si fa.

Da qui la necessità di avere un editore che possa vigilare su questo aspetto che lo sappia prendere di petto, come Jèssika Guèrsa.

"Di questo Festival non ti ricordi un gesto, una strofa, una scrofa, una canzone, ma solo "vestiti" di merda e orecchini da froci e per questo motivo servirebbe alla Rai un cambio di direzione.

"Dov'è oggi un Angelo Guglielmi? èèèh? DOV'E'èèè???"...eh chi l'ha visto?🥸

Il suggerimento di CapraSgarbi per la direzione del Festival è chiara e ferrea:

Serve un Morgan a far da ponte "tra musica classica e contemporanea: meglio un vero stravagante come lui che un coglione vero come Fedez".

La Capra-sottosegretaria alla cultura vedrebbe bene alla presidenza Paolo Mieli, considerato un uomo equidistante, mentre al posto di Fuortes (a.d. della Rai) "bisogna puntare in alto: Corrado Augias, Geminiello Alvi, Roberto Andò che poi tornò, Emma Dante, Toni Servillo, Giorgio Montefoschi e il Luminare Super Dottore Barba Gianni".