Banco Bpm (BAMI)

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GIOLA N° messaggi: 29898 - Iscritto da: 03/9/2014
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101 di 3308 - 12/1/2017 09:37
cascella1 N° messaggi: 3382 - Iscritto da: 17/3/2011
Quotando: cascella1 - Post #100 - 11/Gen/2017 08:093 euri chiamo 3 euri


Ci deve arrivare ...
102 di 3308 - 12/1/2017 17:02
Capoanakin N° messaggi: 533 - Iscritto da: 13/8/2014
fai un sunto di tutta quella pappardella... grazie
103 di 3308 - 12/1/2017 17:16
luciapacilli N° messaggi: 163 - Iscritto da: 24/3/2014
E che cavolo... Che settimana di m
104 di 3308 - 12/1/2017 17:44
Capoanakin N° messaggi: 533 - Iscritto da: 13/8/2014
e che cazzo e basta scxendere
105 di 3308 - 12/1/2017 18:22
pisolo1 N° messaggi: 2978 - Iscritto da: 18/3/2015
Quotando: capoanakin - Post #104 - 12/Gen/2017 16:44e che cazzo e basta scxendere


Anche oggi si era quasi recuperato tutto, poi la discesa del MIB a causa di Fiat, ha peggiorato le cose, ma la volontà di salire c'è.
Ci stava dopo la corsa dei primi giorni dell'anno anche un pò di ritracciamento.
106 di 3308 - 12/1/2017 19:08
cascella1 N° messaggi: 3382 - Iscritto da: 17/3/2011
Qualcuno porta iella. Forse sono io
107 di 3308 - 14/1/2017 15:53
GIOLA N° messaggi: 29898 - Iscritto da: 03/9/2014
Banco BPM, novità nelle posizioni corte

Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha ridotto la posizione corta sul Banco BPM, portandola dallo 0,61% allo 0,57%.

La stessa Consob ha comunicato che AQR Capital Management ha incrementato dall’1,65% all’1,77% lo “short” sull’istituto.

Le segnalazioni sono datate 12 gennaio 2017.



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108 di 3308 - 14/1/2017 20:09
gio52 N° messaggi: 245 - Iscritto da: 19/2/2016
Italia...BBB...cavoli lunedi!!
109 di 3308 - 14/1/2017 21:34
simosemo1978 N° messaggi: 21861 - Iscritto da: 24/1/2012
Mah,di solito quando le notizie negative vengono in fasi di ipercomprato è uno short trap.
Quando vengono in fasi di ipervenduto,pure.
110 di 3308 - 15/1/2017 13:42
Vshare N° messaggi: 5906 - Iscritto da: 06/8/2014
Il problema del declassamento del rating sovrano non era così scontato infatti ieri davano le probabilità 30 contro 70 e poi anche se le altre agenzie di rating lo avevano già declassato era fondamentale mantenere almeno una sola A perché in sede di richiesta di liquidità alla bce si considera il rating più alto tra quelli assegnati dalle 4 agenzie tra cui DBRS ,quindi ora ad ogni richiesta di liquidità saranno necessari maggiori accantonamenti a garanzia da parte delle banche visto il rating BBB dello Stato i cui titoli sono prestati a garanzia(BTP),quindi anche se non previsto perché siamo ancora in fase rialzista secondo me le banche almeno nei prossimi giorni risentiranno un po' di questa notizia
111 di 3308 - 15/1/2017 13:51
GIOLA N° messaggi: 29898 - Iscritto da: 03/9/2014
Banco Bpm, Citi: sul bilancio 2017 dividendo di 0,09 euro

L'istituto è pronto per le sfide. Così Citigroup ha riavviato la copertura sulla nuova banca, alzando il rating a buy ma tagliando il target price a 3,6 euro. Previsto un Cet1 dell'11,6% quest'anno e la distribuzione del dividendo a partire dal prossimo anno con un payout del 40%


Banco Bpm è pronto per le sfide, acquistare l'azione. Così Citigroup in un report di oggi in cui ha riavviato la copertura sulla nuova banca derivante dalla fusione tra il Banco Popolare e la Banca popolare di Milano, alzando il rating da neutral/high risk a buy/high risk, ma tagliando il target price da 7,49 a 3,6 euro. In borsa al momento l'azione guadagna il 6,05% a 2,806 euro.

"Banco Bpm offre un appeal legato alla ristrutturazione che sosterrà il recupero della redditività e poi il piano include diversi buffer", si legge nella nota di Citigroup. Inoltre, "crediamo che Banco Bpm abbia un piano credibile per la riduzione del rischio legato alla qualità del credito e che, grazie alla posizione adeguata del capitale, la valutazione dell'istituto sia conveniente, trattando a 0,4 volte il multiplo prezzo/book value tangibile per un Rote (ritorno sul capitale tangibile) del 6% nel 2018 e del 7,5% nel 2019".

"Il diavolo per quanto riguarda la qualità del credito è nei dettagli", a detta degli analisti di Citigroup i quali rammentano che gli attuali ratio a livello di asset quality sono impegnativi (ratio non performing loans lordi a circa il 25%, netti a circa il 15%). Il gruppo punta a un target del 18% per quanto concerne il ratio Npl lordi entro il 2019 tramite il piano di cessioni/recuperi. "Se il livello di copertura nel 2019 sarà inferiore al migliore della classe, sarà comunque conforme ai requisiti della Bce".

In quest'ottica, per gli esperti di Citigroup, sono importanti tutte le informazioni così come ogni ulteriore dettaglio sulla raccolta, il mix, l'esposizione al settore, le coperture. Tutto questo potrebbe rassicurare il mercato sul consistente portafoglio di non performing loans del gruppo. "Non incorporiamo una significativa ripresa nelle nostre stime, che comunque potrebbero rappresentare un buffer potenziale, visto l'alto livello di posizioni collateralizzate. La qualità del credito è la principale preoccupazione per il rischio di esecuzione", anche se il rischio per il sistema bancario italiano è diminuito a seguito delle recenti azioni del governo.

Più nel dettaglio, gli analisti si aspettano che il gruppo raggiunga un coefficiente patrimoniale Cet1 fully loaded Basilea 3 dell'11,6% quest'anno e inizi a distribuire dividendi a partire dal prossimo anno con un payout del 40%. Sul bilancio 2017, a fronte di un utile netto atteso a 441,3 milioni di euro, il broker stima una cedola pari a 0,09 euro per azione, cedola che sul bilancio 2018 dovrebbe salire a 0,16 euro per azione (664,6 milioni l'utile netto previsto per il prossimo anno).

"Ci aspettiamo anche che il capitale aumenti al 12,8% nel 2019, sostanzialmente in linea con gli obiettivi della banca", prevedono gli esperti di Citigroup che vedono, al contempo, aumentare la redditività con un Rote al 6% nel 2018 e a circa l'8% nel 2020 da una perdita nel 2016. "Mentre le sinergie di costo potrebbero essere superiori a quanto previsto dal management dell'istituto".




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112 di 3308 - 15/1/2017 14:04
Vshare N° messaggi: 5906 - Iscritto da: 06/8/2014
2,722 -2,09% after hour market ultimo prezzo di venerdi
113 di 3308 - 15/1/2017 14:48
sandocan1 N° messaggi: 5866 - Iscritto da: 19/11/2016
Allora domani son cazzi grossi....
114 di 3308 - 15/1/2017 17:02
ottimismo N° messaggi: 255 - Iscritto da: 20/11/2014
Quotando: sandocan1 - Post #113 - 15/Gen/2017 13:48Allora domani son cazzi grossi....


Se domani o forse anche martedi il titolo scendesse ,personalmente farò delle medie ; io le ho in carico a 2,733 . Per me la denuncia di agiotaggio è stata fatta al solo scopo di fermare il movimento al rialzo ; poi se tutto finirà , come probabile ,in niente ,il titolo riprenderà la strada al rialzo .
115 di 3308 - 15/1/2017 19:03
giorgiosini2 N° messaggi: 8 - Iscritto da: 07/2/2012
Importante non scendere sotto 2,67 in chiusura, altrimenti si va dritti a 2,53
116 di 3308 - 16/1/2017 09:10
cascella1 N° messaggi: 3382 - Iscritto da: 17/3/2011
Quotando: giorgiosini2 - Post #115 - 15/Gen/2017 18:03Importante non scendere sotto 2,67 in chiusura, altrimenti si va dritti a 2,53


117 di 3308 - 16/1/2017 11:38
Capoanakin N° messaggi: 533 - Iscritto da: 13/8/2014
importante stare sui 2,7
118 di 3308 - 16/1/2017 18:09
Vshare N° messaggi: 5906 - Iscritto da: 06/8/2014
Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che AQR Capital Management ha incrementato dall’1,77% all’1,81% lo “short” sul Banco BPM. La segnalazione è datata 13 gennaio.
119 di 3308 - 16/1/2017 19:21
Vshare N° messaggi: 5906 - Iscritto da: 06/8/2014
=. Aumento iva. ......IL DISCORSO era rimasto in sospeso, ma ora Bruxelles chiama: in tempi brevi il governo italiano deve aggiustare i conti pubblici. Servono circa 3,4 miliardi di euro, una manovra bis che vale lo 0,2 per cento del Prodotto interno lordo. La richiesta è piombata su Roma giusto la scorsa settimana e questa volta l’esecutivo non può più rinviare, dovrà mettere mano al portafoglio. Anche perché in caso contrario — la Commissione europea lo ha messo ben in chiaro nei contatti riservati delle ultime ore con il Tesoro — è pronta una procedura d’infrazione per deficit eccessivo a carico dell’Italia per il mancato rispetto della regola del debito. Un commissariamento per diversi anni sulle scelte di politica economica che il governo Gentiloni difficilmente potrà permettersi. Prima del referendum la polemica tra l’allora premier Matteo Renzi e il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, era stata accesa. Troppo alto il deficit previsto in Legge di Bilancio con inevitabili ricadute negative sul debito. Sfondava la flessibilità — già generosa — segretamente concordata tra i due il 16 settembre 2016 a margine del summit di Bratislava. Ma poi Juncker, che dal suo arrivo a Bruxelles ha cercato di addolcire l’approccio dominante a base di austerità, a metà novembre aveva preferito non bocciare pubblicamente la manovra a pochi giorni dal referendum per evitare di influenzare il processo democratico interno italiano. Così l’ex premier lussemburghese aveva scelto di congelare le decisioni sui conti italiani fino a gennaio. Ora però quello che diversi dirigenti europei hanno battezzato «il conto di Renzi » deve essere pagato. Con una manovra aggiuntiva chiamata ad aggiustare il deficit strutturale (l’indebitamento al netto delle spese una tantum) di circa di 3,4 miliardi. Secondo le previsioni economiche pubblicate lo scorso autunno da Bruxelles, infatti, il deficit italiano viaggerà intorno al 2,4 per cento del Pil, due decimali al di sopra del target concordato a Bratislava e di quello che la Commissione considera il tetto massimo per evitare una micidiale bocciatura dell’Italia da parte dell’Eurogruppo, il tavolo dei ministri delle Finanze della moneta unica dominato dai rigoristi Dijsselbloem e Schaeuble. Un giudizio questa volta condiviso da tutti a Bruxelles, dalle colombe come Juncker e il suo responsabile agli Affari economici Pierre Moscovici fino ai falchi come i vicepresidenti della Commissione Katainen e Dombrovskis. Concordi nel voler scartare il rischio di essere sconfessati dall’Eurogruppo con il risultato di far precipitare comunque l’Italia in procedura d’infrazione e di distruggere la credibilità di Juncker e dell’intera Commissione. Oltretutto dal 4 dicembre a Bruxelles si respira delusione per le infinite aperture di credito concesse a Renzi, non solo sui conti, e non sfruttate al meglio dal governo italiano. A Roma lo sanno, il negoziato riservato tra Padoan e Moscovici per ridurre l’entità della manovra bis è già partito, ma il governo è consapevole che questa volta la correzione dovrà esserci e più di tanto il conto non potrà essere ridotto. Oltretutto anche con l’aggiustamento del deficit strutturale nel 2017 il governo porterebbe a casa quasi 7 miliardi di flessibilità rispetto ai target concordati con la Ue lo scorso maggio, sconto che si aggiunge ai 19 miliardi sottratti al risanamento nel 2015-2016 sempre con il benestare di Juncker. Tra l’altro la Commissione a novembre ha già fatto ampie concessioni a Roma rispetto alle regole approvate dai governi sul fronte delle spese per i migranti e per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto. Atteggiamento benigno per non danneggiare Renzi a pochi giorni dal referendum e non soffocare la ripresa dell’economia italiana benedetto da Angela Merkel già lo scorso agosto nelle occasioni di incontri bilaterali con l’allora premier prima a Ventotene e poi a Maranello. Più incisiva può essere invece la trattativa sui tempi. Bruxelles — questo sì su spinta dei falchi — la scorsa settimana ha chiesto al governo italiano un chiarimento e un impegno pubblico a correggere i conti entro il primo febbraio, giorno in cui la Commissione pubblicherà le previsioni economiche di inverno con le quali intende tirare le somme sull’Italia. Roma invece cerca di ottenere più tempo per definire un intervento che si annuncia per Gentiloni e Padoan politicamente delicato, anche se sembra difficile andare oltre il mese di marzo. Basti pensare che Katainen e Dombrovskis premevano perché l’Italia approvasse la manovra almeno in Consiglio dei ministri su due piedi, in 15 giorni, entro la fine di gennaio. La correzione comunque sarà meno pesante dei cinque miliardi adombrati lo scorso novembre da Bruxelles. La Commissione infatti ha mantenuto la parola: dopo la vittoria del No al referendum dietro le quinte aveva fatto sapere alle istituzioni italiane che Roma sarebbe stata trattata bene se Padoan — considerato il garante della tenuta dei conti italiani — fosse diventato premier o quantomeno avesse conservato la poltrona al Tesoro. Tra l’altro nel conto presentato dall’esecutivo comunitario non sono entrati i 20 miliardi messi a disposizione dal governo per salvare Monte dei Paschi di Siena e le altre banche in difficoltà: visto che la cifra è stata autorizzata dalla Commissione europea viene considerata una spesa una tantum e non incide sul deficit strutturale.
120 di 3308 - 17/1/2017 15:03
cascella1 N° messaggi: 3382 - Iscritto da: 17/3/2011
............. waoooo
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