ROMA (MF-DJ)--"Che sollievo. Dopo essersi rimpinzata con costose acquisizioni oltremare, l'indigestione ha forzato l'Enel a prendersi una pausa". Inizia cosi' la Lex Column del Financial Times relativa al Gruppo energetico italiano.
"L'utility italiana fortemente indebitata deve pagare alcune fatture pesanti oppure rischia di perdere il rating A relativo alla stabilita' creditizia", mentre "le avide incursioni in Spagna, America, Russia e Slovacchia -ricorda l'FT- hanno spinto verso l'alto il debito netto a quasi 62 miliardi di euro".
"Nel complesso, il piano dell'Enel differisce poco da quello di altre compagnie che si sono allargate un po' troppo a fare shopping in un mercato rialzista", come Rio Tinto anche se, a differenza di quest'ultimo, "Enel puo' contare su un azionista significativo che sostiene il gruppo nel momento del bisogno. Utilmente lo Stato italiano, che ha una quota del 30%, sottoscrivera' l'aumento" di capitale fino a 8 miliardi.
Tuttavia, gli azionisti dell'Enel possono rincuorarsi con il rialzo dell'8% del titolo Enel ieri. "I suoi azionisti sembrano pronti a perdonare", scrive il Financial Times. "Dopo tutto e' stato l'a.d. Fulvio Conti a creare problemi di debito alla societa' con l'affare Endesa, un'acquisizione a caro prezzo in un Paese la cui economia sta collassando. Conti puo' ribattere che ora Enel ha stabilito una valida fonte di ricavi fuori dal mercato energetico italiano deregolato. Ma Rio Tinto avrebbe dovuto affrontare una rivolta degli azionisti", conclude la Lex Column. red/pev
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