duca minimo
N° messaggi: 38149 -
Iscritto da: 29/8/2006
"Caro Direttore, Repubblica mi chiama in causa personalmente. Mi chiede quale sia la nostra idea di sinistra che rivendico, ad esempio, quando parlo della riforma del lavoro. Come lei sa, non da ora, sono tra quelli che hanno favorito e accelerato la fine dell'era del trattino. Quando non si poteva pronunciare la parola sinistra senza premettere qualche prefisso per attenuarla, quasi a prendere le distanze. Ho sempre rivendicato, con fierezza ed orgoglio, l'appartenenza del Partito democratico alla sinistra, alla sua storia, la sua identità plurale, le sue culture, le sue radici. Per questo ho spinto al massimo perché il Pd, dopo anni e anni di dibattito, fosse collocato in Europa dove è adesso, dentro la famiglia socialista della quale oggi, grazie al risultato delle ultime elezioni, è il primo partito con oltre 11 milioni di voti. Questo per dire che nei comportamenti concreti, nelle scelte strategiche, il Pd sa da che parte stare.
Dalla parte dei più deboli, dalla parte della speranza e della fiducia in un futuro che va costruito insieme. Non credo sia il caso qui e ora di discutere di pantheon e di storie, ognuno ha i suoi riferimenti, le persone che ci hanno ispirato nella azione politica. Dico solo che nel Partito democratico hanno tutti cittadinanza alla pari, così come le tradizioni, le esperienze, le parole che ognuno di noi porta dentro questo progetto che è collettivo e anche personale perché riguarda nel profondo ognuno di noi, e non perché come vorrebbe chi ci vuole male c'è un uomo solo al comando. Quella del Pd è una sfida plurale, un progetto condiviso da milioni di persone, non la tigna di un individuo. Ed è per questo, però, che non possiamo permetterci di restare fermi a un passato glorioso, ma rivitalizzarlo ogni giorno cambiando, trovando soluzioni concrete ed efficaci a problemi che si trasformano e che riguardano da vicino la vita delle persone.
So che Repubblica non vuole farci un esame del sangue, come invece pretenderebbe qualcuno anche dalle parti del sindacato. Lo dico per rispondere alla premessa del vostro editoriale, di una mancanza di rispetto nei confronti di una storia e di una rappresentanza. Non è la mia intenzione, ho un profondo rispetto per il lavoro e per i lavoratori che il sindacato rappresenta. E non sono parole formali. Penso, tuttavia, che altrettanto rispetto sia da chiedere anche nei confronti di un governo che sta cambiando il mondo del lavoro per evitare che alibi e tabù tengano fuori dal mercato milioni di lavoratori solo perché non hanno contratto o sono precari. Penso che il modo più utile per difendere i diritti dei lavoratori sia quello di estenderli a chi ancora non ce li ha, di aprire le porte di uno spazio rimasto troppo chiuso per troppi anni. Altrimenti qualcuno ci deve spiegare perché con tutto l'articolo 18 abbiamo una disoccupazione a doppia cifra che cresce in questo paese.
Sono pronto sempre al confronto, da mesi giro l'Italia in lungo e largo, visitando aziende, stringendo le mani di chi lavora, parlando del futuro del paese in una competizione sempre più dura nel mondo. Non siamo noi, non è il governo, non è il Partito democratico a cercare lo scontro. Siamo noi, però, a porre il tema di un mondo che cambia, nel quale non possiamo più permetterci di non dare tutele alle donne che non hanno garanzie se aspettano un figlio. Un mondo nel quale la selva di contratti precari e precarizzanti deve essere disboscata, semplificata. Un mondo nel quale esista una rete di strumenti di welfare che sostenga chi perde il lavoro e lo metta in condizione di trovarne un altro.
Se entriamo nel merito del Jobs Act vediamo che non c'è riforma più di sinistra. L'altra sera, al PalaDozza di Bologna, nel cuore di quella Emilia rossa fatta di tradizione e pragmatismo, di storia e senso pratico, il passaggio più sentito di un intervento che ho fatto per sostenere Stefano Bonaccini come presidente di Regione è stato quello sul sindacato che non ha manifestato contro la Legge Fornero e oggi manifesta contro il Jobs Act. E avevo davanti una platea di militanti e dirigenti, molti dei quali vengono proprio dalla storia profonda della sinistra italiana. Allora, io mi faccio molte domande, mi interrogo e sento la responsabilità del cambiamenti che stiamo portando, che è autentica e non di facciata. Ma vorrei che anche il sindacato e più in generale il mondo della sinistra si chiedesse se non ci sia una grande opportunità da cogliere. Per questo penso che la battuta su Berlusconi e Verdini che fa l'editoriale di Repubblica sbagli indirizzo e destinatario. Il Pd ha chiara la differenza tra maggioranza e opposizione così come ha chiaro che le regole del gioco si prova a cambiarle assieme per poi tornare a dividersi su tutto il resto.
L'alternativa all'Italicum è lo status quo proporzionalistico. Che convince chi ha in mente un disegno neocentrista che fino a qualche mese fa era sul tavolo e che noi abbiamo sparecchiato. Mi viene rimproverato anche di scherzare coi gufi e coi soloni. Penso che un po' di ironia, Direttore, possa aiutare tutti a mettere a fuoco meglio le nostre posizioni, non per banalizzarle, ma per metterle in prospettiva. Per noi la sinistra è storia e valori, certo, è Berlinguer e Mandela, Dossetti e Langer, La Pira e Kennedy, Calamandrei e Gandhi. Ma è soprattutto un futuro su cui lavorare insieme per risolvere i problemi delle persone, per dare orizzonte e dignità, per sentirsi parte e avere orgoglio di essere non solo di sinistra, ma italiani.
Il mondo in questi mesi è cambiato, l'Italia in questi mesi è cambiata; l'Italia delle Istituzioni, del lavoro, della pubblica amministrazione, della giustizia. Una libertà ingiusta, una libertà per pochi, è la ragione sociale della destra. Ma una giustizia illiberale, una giustizia cioè che pretenda di essere per tutti ma senza rispetto per la libertà dei singoli, è la prigione ideologica di una sinistra che ha una visione odiosa delle cose. Tocca a noi recuperare questo ritardo, rivoluzionando come democratici questo meraviglioso paese. Ci sono due modi per cambiare l'Italia. Farlo noi da sinistra. O farlo fare ai mercati, da fuori. Sostenere che le ricette siano le stesse cozza contro la realtà. In ciò sta tutta la nostra idea di sinistra. Parole che producono fatti. Perché il tempo delle parole, giuste o sbagliate, slegate dai fatti, è un tempo che abbiamo deciso di lasciarci alle spalle per sempre.
matteo renzi "
362 di 5442-22/11/2014 11:520
duca minimo
N° messaggi: 38149 -
Iscritto da: 29/8/2006
Lavoro, dipendente licenziato in Sardegna per un like su Facebook
Per la Cs&D l'azione del lavoratore viola "gli obblighi contrattuali di diligenza, correttezza, buona fede e lealtà". Il caso segue a distanza di pochi giorni quello della Nestlè a Perugia
363 di 5442-22/11/2014 12:410
duca minimo
N° messaggi: 38149 -
Iscritto da: 29/8/2006
Il Landini "testa calda" ( grande trattore degli anni andati affanculo ) , è contento del nuovo Isee ?
ROMA - L'Isee come strumento antievasione. Non per il futuro ma per stanare quanti hanno, fino ad oggi, presentato false attestazioni sul proprio patrimonio finanziario per poter accedere alle prestazioni agevolate, alla riduzione delle tasse universitarie e agli sconti d'imposta. Nella nuova versione della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), infatti, è presente una casellina che, nel momento in cui si intende presentare di nuovo la richiesta per l'Isee, consentirà di individuare in automatico chi ha nascosto depositi e investimenti di rilievo per ottenere un Isee più basso. E' una delle maggiori novità legate al nuovo reddito equivalente, l'Isee appunto, il cui decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella serata di lunedì e che diverrà operativo dal 1° gennaio prossimo.
I conti mai dichiarati. Con il precedente sistema, basato sull'autocertificazione, era lasciato alla "buona volontà" e alla correttezza di chi richiedeva le prestazioni indicare non solo i dati reddituali ma anche quelli relativi alla componente mobiliare del patrimonio, vale a dire depositi, conti correnti, e altri strumenti finanziari. L'ammontare complessivo di queste voci era destinato ad essere valorizzato ai fini del calcolo dell'Isee, al di là degli interessi ricavati da questi investimenti.
Dalle rilevazioni effettuate prima dell'entrata in vigore della riforma, che ha portato alla nuova Dsu, vale a dire in riferimento ai dati rilevati a tutto il 2012, risultava che il 90% di coloro che richiedevano l'Isee dichiarava di non avere rapporti bancari o postali. Dalle informazioni raccolte presso l'Anagrafe tributaria, in riferimento allo stesso periodo, invece, risulta un numero di conti correnti e rapporti finanziari in essere che supera il tetto dei 40 milioni, praticamente almeno un conto per ciascun soggetto maggiorenne, e non tutti a saldo zero. Che la disparità tra i dati dichiarati a fine Isee e quelli presenti nell'anagrafe tributaria non fosse dovuta solo a dimenticanze involontarie lo dimostra anche il fatto che in un anno, ossia da quando è entrata in vigore la riforma, la richiesta di nuovi Isee, secondo dati di fonte sindacale, si è ridotta di oltre il 10%. In sostanza il semplice "effetto annuncio" in riferimento al rafforzamento dei controlli su indicare risparmi e investimenti ha quindi già dato i suoi frutti. Con la nuova Dsu questo impianto antievasione è ulteriormente rafforzato.
Scheda: come funziona il nuovo Isee
Raccolta e incrocio dei dati. Chi si trova a compilare il quadro FC2 destinato, appunto, ai dati su conti correnti e altre forme di investimento, avrà a che fare anche con una casella che precede quella destinata all'indicazione analitica della giacenza e degli investimenti. La casella deve essere barrata da chi intende dichiarare di non aver posseduto, nel 2014, alcun tipo di rapporto finanziario.
Una dichiarazione che fa scattare in automatico verifiche presso l'Anagrafe tributaria, come espressamente previsto dalle nuove norme, e l'incrocio con i dati dell'Inps riferiti ai modelli Isee. Insieme ai redditi che non rientrano nell'elenco dei dati che sono più autocertificati, ossia tutti quelli relativi alle dichiarazioni fiscali, l'Agenzia delle entrate è infatti tenuta a comunicare all'Inps anche le informazioni relative all'esistenza di rapporti in essere con banche, Poste italiane, intermediari finanziari, imprese di investimento, fondi comuni, società di gestione del risparmio e altri operatori finanziari, individuando omissioni e difformità rispetto ai dati autocertificati.
Si potrà quindi individuare facilmente chi ha dichiarato il falso, in quanto in assenza di rapporti bancari o postali l'Agenzia delle entrate potrà effettuare controlli ad hoc, e i nominativi dei soggetti sottoposti a controllo nei cui confronti emergono divergenze nella consistenza del patrimonio mobiliare dichiarato ai fini Isee rispetto a quello accertato presso l'Anagrafe tributaria, sono comunicati alla Guardia di finanza.
Le possibili opzioni. Sulla base di questo sistema, chi ha nascosto rapporti con gli intermediari finanziari in passato ha quindi di fronte a sé due opzioni: evitare di ripresentare in futuro la Dsu e rinunciare all'accesso a prestazioni o riduzioni d'imposta alle quali non ha diritto, oppure autodenunciarsi e sottoporsi ai controlli. In questo ambito ovviamente non avrà nulla da temere chi non ha indicato i dati per semplice dimenticanza, dato che chi ha un conto corrente con giacenza limitata non corre alcun rischio se non ha nascosto al fisco altri redditi.
La giacenza media sui conti. Peraltro, in riferimento ai conti correnti, c'è già in vista una novità destinata a semplificare la vita di chi presenta la Dsu. Nel modello attuale è richiesta l'indicazione della giacenza media sul conto, una dato che deve obbligatoriamente essere ricavato dalle comunicazioni periodiche che la banca invia. Per ottenere la giacenza media occorre infatti sommare i "numeri creditori totali" riportati negli estratti conto in maniera da coprire tutto l'anno (ad esempio, se si ricevono estratti conto trimestrali, il primo estratto riporta i numeri creditori totali dal 1° gennaio al 31 marzo, il secondo dal 1° aprile al 30 giugno e così via) e poi dividere questo importo per 365. Un calcolo che rappresenta una inutile complicazione aggiuntiva e non pochi rischi di errore. Per questo motivo nella Legge di stabilità è stato previsto che dal prossimo anno i dati siano acquisiti direttamente tramite Anagrafe tributaria.
iseeredditoevasione
364 di 5442-22/11/2014 13:120
duca minimo
N° messaggi: 38149 -
Iscritto da: 29/8/2006
Cassa integrazione verso il miliardo di ore: persi 3,6 mld di redditi
Tra gennaio e ottobre sono state autorizzate 940 milioni di ore di cig. Considerando i 540mila lavoratori a zero ore, la busta paga è diminuita in media di 6.700 euro. Rispetto al 2013 il conteggio complessivo scende del 3,5%, ma è boom per la cassa straordinaria
E chi controlla l'erogazione ?
365 di 5442-22/11/2014 14:170
Caligola
N° messaggi: 27329 -
Iscritto da: 01/11/2006
Rispondo alla domanda iniziale :
Renzi doveva essere una svolta, quasi un miracolo , ebbene io che non credo ai miracoli non ho visto nessuna svolta ma la mera replica delle politiche dei governi precedenti e ne frattempo la situazione generale è peggiorata da ogni punto di vista .
Piuttosto faccio una domanda a voi :
Ho sentito dire che Renzi vuol dare 40 euro a tutti gli immigrati , è vero o è una bufala ?
Certo che sarebbe il colmo .
366 di 5442-22/11/2014 14:230
delbenrenzo
N° messaggi: 16572 -
Iscritto da: 24/3/2007
Questo non è di sinistra è un ex Ciellino infiltrato nel PD, che sta rovinando(e pensar che li avevo dato anche fiducia)..x colpa sua ho chiuso la porta con il PD...
salto il "fosso" e darò appoggio a SALVINI(sperando che il nome Matteo non sia una maledizione!!!) via la legge Fornero e ordine pubblico...a mali estremi,estremi rimedi!!!
367 di 5442-22/11/2014 14:250
Caligola
N° messaggi: 27329 -
Iscritto da: 01/11/2006
... non che l'elemosina di 40 euro al mese risolverebbe i problemi per chi vive di espedienti al limite della legalità ma sarebbe più giusto darli ai pensionati che dopo una vita in Italia lavorando e pagando fior di tasse si ritrovano ora a non riuscire a pagare le bollette mentre a questi ultimi arrivati danno vitto e alloggio gratuito .
368 di 5442-22/11/2014 14:260
andrea175
N° messaggi: 2011 -
Iscritto da: 26/8/2014
Cioe' salti dalla padella alla brace
369 di 5442-22/11/2014 14:310
andrea175
N° messaggi: 2011 -
Iscritto da: 26/8/2014
Almeno quelli una pensione ce l' hanno pensa a quanti della mia generazione non arriveranno ad averla.
Senza contare quelli che sono andati in pensione col sistema retributivo o i babypensionati e compagnia cantante.
MA SI SA QUELLI SONO DIRITTI ACQUISITI MENTRE LE FUTURE GENERAZIONI SI ATTACCANO AL TRAM BELLA ROBA
370 di 5442-Modificato il 22/11/2014 14:470
delbenrenzo
N° messaggi: 16572 -
Iscritto da: 24/3/2007
continua a votare RENZI .(DC di Merda figlioccio di Monti & Prodi). così oltre che "inciullarvi" la Pensione e l'art 18 vi tromberà pure la casa e la macchina:::
371 di 5442-22/11/2014 14:510
delbenrenzo
N° messaggi: 16572 -
Iscritto da: 24/3/2007
Quelli non sono "diritti acquisiti", come lo Statuto dei Lavoratori..
ma conquiste sociali con anni di Lotte e guerriglie anche con qualche Morto purtroppo,, adesso vi fregano tutto e state a guardare inermi...
se ritornassero le BR.. sarebbero caxxi amari x più di qualcuno!!!!
372 di 5442-22/11/2014 14:590
duca minimo
N° messaggi: 38149 -
Iscritto da: 29/8/2006
Ma ti rileggi ogni tanto ? Sei una contraddizione unica . Ma tu la parola COERENZA la conosci ?
Conquiste sociali ...guarda dove c'hanno portato !
373 di 5442-22/11/2014 15:020
andrea175
N° messaggi: 2011 -
Iscritto da: 26/8/2014
Allora se non sono diritti acquisiti si possono toccare allora ,attenzione parlo di pensioni col sistema retributivo e non contributivo come dire che prendono più
di quanto versato .
E le pensioni di reversibilita' quando già la prima pensione e' già piu' che dignitosa ne vogliamo parlare?
E le babypensioni? Queste sarebbero conquiste sociali sacrosante ?
Le babypensioni? Ottenute col sacrificio delle lotte e del sangue ?
Ma dai hai una visione troppo ideologica delle cose
374 di 5442-22/11/2014 15:040
duca minimo
N° messaggi: 38149 -
Iscritto da: 29/8/2006
cali , devo avertelo già chiesto una volta : ma quanto pensi sia il giusto compenso per un pensionato , per un operaio che svita e avvita bulloni ( dignitosamente , ci mancherebbe altro, come lo fa lui non lo fa nessuno ...)e un extracomunitario che ha appena parcheggiato il cammello in un porto libico ?
Abbiamo parlato dei mostruosi stipendi della politica , dei suoi dirigenti , di Marchionne e dei bancari ...ma di tutte le altre "menti" sociali , MAI .
Quanto daresti , per esempio , ad un porta lettere ( ci sono ancora ? ) , ad un insegnante di Educazione fisica ( quello più mortificante ) o ad un verniciatore della Fiat Iveco ?
( tenendo conto che la CAPACITA' PRODUTTIVA di un operaio italiano è il 65% di quella di un tedesco o di un francese )
375 di 5442-22/11/2014 15:060
duca minimo
N° messaggi: 38149 -
Iscritto da: 29/8/2006
Renzi non doveva essere una svolta ( dove l'hai letto ? ) , ma UN ROTTAMATORE ...
Lasciagli fare quello ...poi si ricostruisce , magari anche senza di lui ...
devi leggere meno i giornali e più i lavori parlamentari ( noiosisssssssimi ) o , almeno , la Gazzetta Ufficiale ...
376 di 5442-Modificato il 22/11/2014 15:250
andrea175
N° messaggi: 2011 -
Iscritto da: 26/8/2014
Ma tu conosci il significato delle parole ?
Se io scrivo " dalla padella alla brace" sto già implicitamente dichiarando quanto
meno la mia non simpatia (per non dire che mi sta sulle palle ) e il mio biasimo
per renzi che è solo un parolaio e un imbonitore e un venditore di pentole un cialtrone un ciarlatano che vuole vendere l' elisir di lunga vita ne' piu' ne' meno come il nano di arcore
ma salvini ( si salvi chi può) e' della stessa pasta un altro cialtrone un altro che cavalca il malcontento della gente con l' aggravante del razzismo e capace di dare dei ladri agli altri
agli extracomunitari ai rom ( che per carità talvolta e' pure vero) ai microbi ai virus ai prioni alle rocce alle piante carnivore e chi più ne ha piu' ne metta mentre lui e quelli della lega sono gli unici a non rubare AHAHAHAHAHAH sicuramente abbiamo visto cosa hannovfatto finora hanno rubato persino di più degli altri altro che roma ladrona.
Ma come cavolo si fa a rivotare un partito del genere ancora boh..
Bisogna proprio avere il prosciutto sugli occhi
377 di 5442-22/11/2014 15:190
duca minimo
N° messaggi: 38149 -
Iscritto da: 29/8/2006
E' del 1975, Dio santo ...come si fa ad essere così drastici dopo nemmeno un anno che è entrato nel panorama politico ( peggiore ) italiano ?
Siete veramente assurdi ...e giornalai .
Ma chi cazzo aspettate ? Benito Mussolini ? Ah,ah,ah...ve la do io , ipocriti democattocristiani antinazionalisti e disfattisti ...
coerenza e coscienza .
State facendo il vostro dovere ? Bene ...lasciate fare .
378 di 5442-22/11/2014 15:210
duca minimo
N° messaggi: 38149 -
Iscritto da: 29/8/2006
al massimo sapete come fare , no ? Saltate di qui e di là come dei Grilli ...chi se lo ricorda se siete stati votanti dei D'alema , dei miei Prodi o dei pederasti ? Legaioli e fardelli di Taglia ( misura extra large alla Batman )
379 di 5442-Modificato il 22/11/2014 16:170
andrea175
N° messaggi: 2011 -
Iscritto da: 26/8/2014
Ma dai duca renzi e' solo un pagliaccio e' uno che pensa di stare a scuola e di poter frgare il prof all' interrogazione senza aver studiato improvvisando li per li qualcosa e' un cazzaro da paura uno che sa solo parlareve andare in giro e fare public relationship altro non sa fare.
Dice di aver eliminato le province e non e' vero dice di ridurre le tasse
e sto str...o da 80 € a chi vuole lui ( cioè il suo bacino elettorale)
SALVO POI CONTINUARE AD AUMENTARE TASSE SULLE CASE E ADESSO PERSINO SII TERRENI AGRICOLI STO IMBECILLE COSI' DOPO AVRR AFFOSSATO IL SETTORE EDILE IMMOBILIARE
( ovviamente aveva già cominciato quel gran genio della Bocconi mario dracula monti) affossera' pure il settore primario che e' l' unico chevin questi anni di crisi si destreggiava abbastanza bene.
Invece di privatizzare la rai vogliono far pagare il canone nella bolletta .
Devo continuare?
E ' da questo che si vede la stoffa di cui e' fatto sto genio della favella.
Allora tanto valeva tenersi letta forse era pure meglio.
E il bello e' che contestava a letta di essere uno che temporeggiava perché lui finora praticamente nella stessa durata temporale del governo letta cos' ha fatto?
Un beneamato solo chiacchiere . Mi ricordo persino quando a fine febbraio inizio marzo cioè quando sali' di prepotenza al potere parlava di una riforma al mese Ahahaha se no si sarebbe dimesso .
Embè e stai ancora qui????? Fuori dalle balle ebete di questi stivali che ca●●o ci stai a fare ancora qui se sei completamente fuori ruolino di marcia se sei in netto ritardo sui tuoi stessi proclami.
Se solo fosse di parola e avesse solamente un briciolo di dignità si sarebbe gia' dovuto dimettere visto che finora altro che riforme ha fatto solo chiacchiere a volontà visite a destra e a manca alle scuole ecc. ecc. E dice pure di lavorare ahahaha uno che fa solo bla bla bla e si fa viaggi e viaggetti agratis dice pure di lavorare hihihi
La verità é che non e' capace di tagliare la spesa improduttiva le prebende i privilegi acquisiti altro che diritti acquisiti di caste superprotette politicanti e burocrati sanguisughe di merda che continuano a succhiare imperterrite .Basta vedere il discorso municipalizzate da chiudere cosa cavolo ha fatto finora? Un bel nientece infatti Cottarelli se ne e' andato.
Oppure il discorso dei tagli alle regioni specie nel campo sanitario basterebbe solo applicare una logica di costi standard e di implementazione di pochi centri di costo che ottimizzino il livello dei prezzi di acquisto.Ma si sa gli amici degli amici no gradirebbero se no come potrebbero fare degli affari eheheh.
Piuttosto allora il renzino preferisce aumentare le tasse su un paese gia' in ginocchio il genialoide e poi si permette di dire che lui regala 80 € ahahah.
Che cazzaro allucinante
Il mantra degli 80 € sentilo un po'.
Mi viene voglia di prenderlo a ceffoni sto pagliaccio alla berlusconi tanto più con quella faccia da pirla che si ritrova
380 di 5442-22/11/2014 16:090
163paolo
N° messaggi: 1245 -
Iscritto da: 22/3/2013
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"Caro Direttore, Repubblica mi chiama in causa personalmente. Mi chiede quale sia la nostra idea di sinistra che rivendico, ad esempio, quando parlo della riforma del lavoro. Come lei sa, non da ora, sono tra quelli che hanno favorito e accelerato la fine dell'era del trattino. Quando non si poteva pronunciare la parola sinistra senza premettere qualche prefisso per attenuarla, quasi a prendere le distanze. Ho sempre rivendicato, con fierezza ed orgoglio, l'appartenenza del Partito democratico alla sinistra, alla sua storia, la sua identità plurale, le sue culture, le sue radici. Per questo ho spinto al massimo perché il Pd, dopo anni e anni di dibattito, fosse collocato in Europa dove è adesso, dentro la famiglia socialista della quale oggi, grazie al risultato delle ultime elezioni, è il primo partito con oltre 11 milioni di voti. Questo per dire che nei comportamenti concreti, nelle scelte strategiche, il Pd sa da che parte stare.
Dalla parte dei più deboli, dalla parte della speranza e della fiducia in un futuro che va costruito insieme. Non credo sia il caso qui e ora di discutere di pantheon e di storie, ognuno ha i suoi riferimenti, le persone che ci hanno ispirato nella azione politica. Dico solo che nel Partito democratico hanno tutti cittadinanza alla pari, così come le tradizioni, le esperienze, le parole che ognuno di noi porta dentro questo progetto che è collettivo e anche personale perché riguarda nel profondo ognuno di noi, e non perché come vorrebbe chi ci vuole male c'è un uomo solo al comando. Quella del Pd è una sfida plurale, un progetto condiviso da milioni di persone, non la tigna di un individuo. Ed è per questo, però, che non possiamo permetterci di restare fermi a un passato glorioso, ma rivitalizzarlo ogni giorno cambiando, trovando soluzioni concrete ed efficaci a problemi che si trasformano e che riguardano da vicino la vita delle persone.
So che Repubblica non vuole farci un esame del sangue, come invece pretenderebbe qualcuno anche dalle parti del sindacato. Lo dico per rispondere alla premessa del vostro editoriale, di una mancanza di rispetto nei confronti di una storia e di una rappresentanza. Non è la mia intenzione, ho un profondo rispetto per il lavoro e per i lavoratori che il sindacato rappresenta. E non sono parole formali. Penso, tuttavia, che altrettanto rispetto sia da chiedere anche nei confronti di un governo che sta cambiando il mondo del lavoro per evitare che alibi e tabù tengano fuori dal mercato milioni di lavoratori solo perché non hanno contratto o sono precari. Penso che il modo più utile per difendere i diritti dei lavoratori sia quello di estenderli a chi ancora non ce li ha, di aprire le porte di uno spazio rimasto troppo chiuso per troppi anni. Altrimenti qualcuno ci deve spiegare perché con tutto l'articolo 18 abbiamo una disoccupazione a doppia cifra che cresce in questo paese.
Sono pronto sempre al confronto, da mesi giro l'Italia in lungo e largo, visitando aziende, stringendo le mani di chi lavora, parlando del futuro del paese in una competizione sempre più dura nel mondo. Non siamo noi, non è il governo, non è il Partito democratico a cercare lo scontro. Siamo noi, però, a porre il tema di un mondo che cambia, nel quale non possiamo più permetterci di non dare tutele alle donne che non hanno garanzie se aspettano un figlio. Un mondo nel quale la selva di contratti precari e precarizzanti deve essere disboscata, semplificata. Un mondo nel quale esista una rete di strumenti di welfare che sostenga chi perde il lavoro e lo metta in condizione di trovarne un altro.
Se entriamo nel merito del Jobs Act vediamo che non c'è riforma più di sinistra. L'altra sera, al PalaDozza di Bologna, nel cuore di quella Emilia rossa fatta di tradizione e pragmatismo, di storia e senso pratico, il passaggio più sentito di un intervento che ho fatto per sostenere Stefano Bonaccini come presidente di Regione è stato quello sul sindacato che non ha manifestato contro la Legge Fornero e oggi manifesta contro il Jobs Act. E avevo davanti una platea di militanti e dirigenti, molti dei quali vengono proprio dalla storia profonda della sinistra italiana. Allora, io mi faccio molte domande, mi interrogo e sento la responsabilità del cambiamenti che stiamo portando, che è autentica e non di facciata. Ma vorrei che anche il sindacato e più in generale il mondo della sinistra si chiedesse se non ci sia una grande opportunità da cogliere. Per questo penso che la battuta su Berlusconi e Verdini che fa l'editoriale di Repubblica sbagli indirizzo e destinatario. Il Pd ha chiara la differenza tra maggioranza e opposizione così come ha chiaro che le regole del gioco si prova a cambiarle assieme per poi tornare a dividersi su tutto il resto.
L'alternativa all'Italicum è lo status quo proporzionalistico. Che convince chi ha in mente un disegno neocentrista che fino a qualche mese fa era sul tavolo e che noi abbiamo sparecchiato. Mi viene rimproverato anche di scherzare coi gufi e coi soloni. Penso che un po' di ironia, Direttore, possa aiutare tutti a mettere a fuoco meglio le nostre posizioni, non per banalizzarle, ma per metterle in prospettiva. Per noi la sinistra è storia e valori, certo, è Berlinguer e Mandela, Dossetti e Langer, La Pira e Kennedy, Calamandrei e Gandhi. Ma è soprattutto un futuro su cui lavorare insieme per risolvere i problemi delle persone, per dare orizzonte e dignità, per sentirsi parte e avere orgoglio di essere non solo di sinistra, ma italiani.
Il mondo in questi mesi è cambiato, l'Italia in questi mesi è cambiata; l'Italia delle Istituzioni, del lavoro, della pubblica amministrazione, della giustizia. Una libertà ingiusta, una libertà per pochi, è la ragione sociale della destra. Ma una giustizia illiberale, una giustizia cioè che pretenda di essere per tutti ma senza rispetto per la libertà dei singoli, è la prigione ideologica di una sinistra che ha una visione odiosa delle cose. Tocca a noi recuperare questo ritardo, rivoluzionando come democratici questo meraviglioso paese. Ci sono due modi per cambiare l'Italia. Farlo noi da sinistra. O farlo fare ai mercati, da fuori. Sostenere che le ricette siano le stesse cozza contro la realtà. In ciò sta tutta la nostra idea di sinistra. Parole che producono fatti. Perché il tempo delle parole, giuste o sbagliate, slegate dai fatti, è un tempo che abbiamo deciso di lasciarci alle spalle per sempre.
matteo renzi "