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Banca Ifis (IF)

- 22/11/2006 17:07
enzasciame N° messaggi: 2 - Iscritto da: 25/10/2006
QUALCUNO MI SA DIRE QUALCOSA DI PIU'?

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21 di 79 - 25/3/2015 16:40
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
Nuovo record storico per Banca Ifis grazie al rialzo di oggi (+2,7%) che spinge la quotazione fino a 18,33 euro.

La capitalizzazione di Borsa arriva a sfiorare per la prima volta nella storia quota 1 miliardo di euro.

Lo scorso 20 gennaio, la banca ha annunciato di aver chiuso il 2014 con un utile netto di 95,9 milioni (+13%), accompagnato da una crescita degli impieghi e da un calo delle sofferenze, e prevede per il 2015 "un andamento positivo della redditività" nonostante l'incertezza sui tempi della ripresa economica.

Il Cda proporrà alla prossima assemblea degli azionisti un dividendo sull'esercizio 2014 pari a 0,66 euro per azione, in netto aumento rispetto ai 0,57 euro pagati l'anno scorso: +16% su base annua.

Sui prezzi di oggi lo yield è intorno al 3,7% ed è più remunerativo del BTP 10 anni, fermo a 1,35%.

In base alle stime di consenso, il P/E attualmente è intorno a 9,9x.

Il titolo guadagna il 33% da inizio 2015.
22 di 79 - 26/3/2015 09:38
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Ifis rileverà da Findomestic Banca un portafoglio crediti difficilmente esigibili non garantiti (NPL) dal valore nominale di circa 400 milioni di euro.
L'operazione è frutto di una gara cui hanno partecipato oltre 15 player nazionali e internazionali tra banche, fondi di investimento e asset management company, dice una nota.
La cessione del portafoglio, che vanta circa 65.000 posizioni in prevalenza prestiti personali e carte di credito, verrà completata nel corso del 2015.
Banca Ifis sottolinea infine che continuerà a cogliere le opportunità che si presenteranno nell'area NPL.

Il portafoglio riguarda circa 65mila posizioni costituite principalmente da prestiti personali e carte di credito, verrà ceduto nel corso del 2015 in tranche trimestrali.
Il portafoglio acquisito permette a Banca Ifis di avere crediti problematici in gestione per circa 6 miliardi. Secondo le indicazioni della società, il portafoglio in gestione potrebbe crescere di oltre 1 miliardo nel 2015, a fine 2014 era pari a 5,6 miliardi.

Ci aspettiamo che Banca Ifis abbia pagato il portafoglio tra il 3% e il 5% del valore nominale, un prezzo relativamente alto giustificato dalla qualità degli attivi e dalla competizione nella fase di acquisto: alla gara hanno partecipato 15 soggetti. Tuttavia la società si aspetta di aumentare notevolmente il tasso di recupero, storicamente intorno al 10%, con un aumento dei margini. La notizia è positiva. Per il 2015 ci aspettiamo una crescita del margine di interesse delle divisioni principali del 20% anno su anno.
Confermiamo la raccomandazione INTERESSANTE con target price a 20 euro. (WEBSIM)
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23 di 79 - 27/3/2015 13:34
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Ifis si è spinta in apertura sul nuovo record storico a 19,40 euro, portando la performance da inizio anno al +38%.

Quello in corso è il quarto anno positivo consecutivo. Il 2014 si è chiuso con un +5%.

Nel 2013 la performance è stata strepitosa: +130%.

Graficamente, il trend rialzista partito dai minimi del 2012 a 3,68 euro è ancora valido.

Il superamento di quota 16,50 euro ha completato un flag di continuazione rialzista il cui primo target è proprio su questi prezzi.

Al ribasso area 16,5 euro è il primo supporto tattico e poi più in basso area 12,50/11,0 euro si candida invece come forte sostegno di lungo periodo.

Pur riconoscendo ancora del potenziale nel medio periodo, per l'analisi tecnica di WEBSIM è stato raggiunto in area 19 euro il target della strategia Long da 16,50 euro. Prendiamo profitto.
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24 di 79 - 01/4/2015 10:31
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
Dopo un anno e mezzo di trattative e due scioperi nazionali, è stata siglata alle cinque di questa mattina da Abi e le 8 sigle sindacali del credito l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori bancari, che sarà valido fino al 31 dicembre 2018 e che verrà sottoposto all'approvazione delle assemblee dei lavoratori. Previsto un aumento medio di 85 euro a regime nel triennio. L'incremento sarà suddiviso in tre momenti: 25 euro dal 1° ottobre 2016, 30 euro dal 1° ottobre 2017 e 30 euro dal 1° ottobre 2018.

L'accordo ribadisce la centralità della contrattazione nazionale, difende le normative sull’area contrattuale, non interviene sugli scatti d`anzianità. Sono stati inseriti strumenti per sostenere la nuova occupazione, la ricollocazione dei lavoratori in esubero e gestire le prossime riorganizzazioni di settore in una prospettiva di solidarietà intergenerazionale.

L'ipotesi di accordo prevede per i neo-assunti un incremento dell'8% del salario di inserimento e la conferma della contribuzione aziendale sulla previdenza integrativa al 4%. Diminuisce, così, il differenziale tra salario d'ingresso e tabelle retributive nazionali.

Viene confermata la validità del Fondo per la nuova occupazione, già istituito nella precedente tornata contrattuale, e la sua validità sarà prorogata fino al 31 dicembre 2018, con le attuali modalità di finanziamento, che coinvolgono anche i top manager, chiamati a contribuire versando una quota del proprio stipendio. Il Fondo servirà a finanziarie nuove assunzioni stabili di giovani. Entro tre mesi le parti costituiranno un gruppo paritetico per la gestione del Fondo stesso.

Per chi perde il posto di lavoro: si prevede il mantenimento delle condizioni contrattuali attuali per i lavoratori che confluiscono in nuove società a seguito di processi di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale, oppure in casi di cessioni individuali e collettive dei contratti di lavoro, senza che venga, quindi, applicato loro il nuovo contratto a tutele crescenti.

Viene inoltre istituita per la prima volta una piattaforma dei bancari che hanno perso il posto di lavoro, in modo da far incontrare domanda e offerta di occupazione nelle imprese di settore. Inoltre, in caso di nuove assunzioni, le banche valuteranno prioritariamente le posizioni dei dipendenti confluiti nel Fondo emergenziale.
25 di 79 - 08/4/2015 15:34
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
L' Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi oggi in seduta ordinaria, ha approvato il bilancio, i cui risultati erano stati comunicati lo scorso 20 gennaio, la distribuzione di un dividendo di 0,66 euro per azione, annunciato lo scorso 18 febbraio, il piano di stock option ed il rinnovo dell' autorizzazione all'acquisto e alla vendita di azioni proprie fino al 20% del capitale. Notizie neutrali per il titolo in quanto prive di elementi di novita'. L' azione Banca Ifis nel primo pomeriggio guadagna l' 1,6% a 19,81 euro, sovraperformando del 2,1% l' indice generale. Nonostante il +46% di performance da inizio anno l' azione, con un P/E di 10,6x ed un dividend yield del 3,6% stimati sul 2015 (consensus FactSet), presenta ancora livelli di valutazione appetibili in un' ottica di investimento di medio-lungo periodo.

L' Assemblea degli Azionisti di Banca Ifis, riunitasi oggi in seduta ordinaria sotto la presidenza di Sebastien Egon Furstenberg ha approvato: Il bilancio relativo all'esercizio 2014, i cui risultati erano stati comunicati lo scorso 20 gennaio 2015 (utile netto +13% a 95,9 milioni); la distribuzione agli azionisti di un dividendo pari a 0,66 euro per ciascuna azione ordinaria (importo annunciato lo scorso 18 febbraio) e la messa in pagamento dal 15 aprile 2015; l' adeguamento delle politiche di remunerazione del Gruppo per il 2015 ed il piano di stock option per alcune figure aziendali; il rinnovo dell' autorizzazione all' acquisto e disposizione di azioni proprie ordinarie fino al 20% del capitale entro un periodo di 18 mesi a partire dalla data della delibera assembleare. Commento Dall'Assemblea di oggi non e' emerso alcun elemento di novita' , per cui il comunicato non ha alcun impatto sulle quotazioni. Il titolo a meta' pomeriggio guadagna comunque il 2,4% a 19,96 euro (dopo avere toccato il massimo storico di 20,2 euro poco dopo le ore 14), sovraperformando l' indice generale di 2,4 punti percentuali. La performance da inizio anno e' del 46%, superiore di 21 punti percentuali rispetto all' indice generale e di 8 punti rispetto al Ftse Italia Servizi Finanziari. Sulla base delle stime di consensus FactSet l'azione Banca Ifis quota attualmente sul 2015 ad un P/E di 10,6x (utile netto +5% a 101 milioni) ed offre un dividend yield del 3,6% (dividendo +10% a 0,71 euro), parametri che valutiamo ancora interessanti in un' ottica di investimento di medio-lungo periodo.
26 di 79 - 09/4/2015 09:18
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
La giornata di ieri ha visto l' indice Ftse Italia Servizi Finanziari chiudere con una perfomance flat positiva, guadagnando lo 0,3% in controtendenza rispetto all' indice europeo di settore che, invece, ha chiuso con una prestazione flat negativa a -0,4%. Dall' esame dei titoli emergono buoni risultati per le societa' del Ftse Mid Cap con i tre principali titoli di questo raggruppamento tutti in territorio positivo: Anima, +3,1%, Banca Ifis, +2,6% e Banca Generali a +1,5%. Flessione negativa, invece, per le societa' del Ftse Mib: Exor a -0,2%, Azimut a -1,4% e Mediolanum a -1,6%.
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27 di 79 - 15/4/2015 13:43
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Ifis ritocca per l'ennesima volta il record storico facendo segnare un prezzo di 20,80 euro.

La performance da inizio anno si amplia a +50% e ad essa occorre aggiungere il contributo del dividendo.

Il titolo ha staccato lunedì 13 aprile un dividendo sull'esercizio 2014 pari a 0,66 euro per azione, in netto aumento rispetto ai 0,57 euro pagati l'anno scorso: +16% su base annua.

Sui prezzi di oggi lo yield è intorno al 3,3%.

Quella in corso è la quinta settimana consecutiva positiva.

A fine marzo la capitalizzazione di Borsa di Banca Ifis ha superato per la prima volta nella storia quota 1 miliardo di euro. Oggi siamo già a 1,113 miliardi.
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28 di 79 - 23/4/2015 12:44
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
SERVIZI FINANZIARI-IL CALENDARIO DEL PRIMO TRIMESTRE 2015

Il 28 aprile p.v. Banca Ifis aprira' la stagione delle trimestrali che si chiudera' a meta' mese. Momento sempre interessante per avere una prima indicazione sull'andamento di tutto il settore. Occhi puntati sulle giornate del 4, del 7 e dell' 8 maggio, quando sara' la volta rispettivamente di Banca Generali, di Azimut e di Anima Holding rendere noti i risultati trimestrali. Segnaliamo il 14 maggio, giorno con ben 4 societa' che presenteranno i proprio dati.

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29 di 79 - 08/6/2015 09:58
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
BANCA IFIS - Vuole tornare ad occuparsi del recupero crediti in sofferenza

Banca Ifis intende ridimensionare l'area che si occupa di compravendita di obbligazioni statali, lo riporta Affari & Finanza, il supplemento di la Repubblica si limita a riprendere quanto aveva già comunicato la società.

La divisione Governance e Servizi, entro la fine dell'anno, dovrebbe cedere buona parte dei titoli di Stato che ha in gestione, questo segmento aveva generato nei primi tre mesi dell'anno circa un terzo del margine di intermediazione.

Dovrebbe crescere il contributo della divisione che gestisce crediti deteriorati e in sofferenza.

Al momento la banca ha un portafoglio crediti di circa 6 miliardi di euro, relativo principalmente a posizioni di credito al consumo. Nel corso dell'anno, o in quelli successivi, la banca potrebbe acquistare anche crediti bancari, per il momento sarebbe da escludere il settore immobiliare. La banca, inoltre, non sarebbe preoccupata della concorrenza in arrivo dalla bad bank alla quale stanno lavorando soggetti pubblici e privati.

La notizia è in linea con quanto comunicato in passato dal management.

Le nostre stime prevedono una crescita importante di tutte le linee di business caratteristico. Nel 2017 dovrebbero arrivare a compensare il minor contributo della divisione che gestisce titoli governativi.

Confermiamo la raccomandazione INTERESSANTE con target price a 22 euro.

(WEBSIM)
30 di 79 - 18/6/2015 09:38
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
BANCA IFIS - Avvia attività di credito alle farmacie

Banca Ifis ha comunicato di essere entrata nel mercato delle farmacie ampliando l'attività di credito commerciale con l'offerta di finanziamento a medio termine alle farmacie private italiane. Secondo la stampa, le dimensioni del mercato sarebbero intorno ai 4 miliardi di euro ed entro due anni Banca Ifis punterebbe a raggiungere fino a 300 milioni di impieghi.

L'iniziativa è positiva ed è volta ad aumentare la redditività "core" della banca negli anni futuri attraverso lo sviluppo dell'attività di credito commerciale in una nicchia di mercato ancora poco esplorata. Per il momento ci aspettiamo un contributo alla reddittività futura marginale.

Confermiamo la raccomandazione INTERESSANTE e il target price di 22 euro.

(MILANO FINANZA)

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31 di 79 - 07/9/2015 11:06
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
BANCA IFIS +1,5% Interesse per asset di B. Marche e Etruria

Banca Ifis sale dell'1,5% a 20,65 euro.

In un'intervista rilasciata venerdì a Borsa chiusa a Reuters, l'amministratore delegato del gruppo Giovanni Bossi ha dichiarato che potrebbe essere interessata all'acquisto di alcuni asset delle tre banche attualmente commissariate, Banca Marche, Banca Etruria e Carife, ma soltanto a valle di un intervento di salvataggio da parte del Fondo Interbancario che riporti gli istituti alla normale operatività.

"Non siamo nel parterre delle banche che possono intervenire su un'acquisizione come questa perché nel nostro business model non c'è un approccio di banca retail tradizionale", ha spiegato Bossi. "Ci possono essere degli asset di nostro interesse ma che non abbiamo ancora valutato. Noi operiamo nei finanziamenti alle imprese e acquistiamo crediti non performing", ha aggiunto.

Bossi ha poi confermato il target, già dichiarato con la semestrale, di distribuire un monte dividendi in crescita del 10- 15%, in quanto l'operatività dell'istituto non è stata intaccata dalle recenti turbolenze dei mercati legate alle crisi greca e cinese, e conta di raggiungere l'obiettivo di portafoglio crediti non performing di 8 miliardi di euro entro l'anno.

"Le aspettative per il terzo e il quarto trimestre sono ordinate. L'abbiamo dichiarato e lo confermiamo. La crisi cinese non impatta sulla nostra operatività", ha detto Bossi.

Banca Ifis è presente su tutti i dossier di cessione di crediti al consumo non performing. "E' molto probabile che chiuderemo un deal entro l'anno", ha detto a questo proposito Bossi. Il banchiere ha ricordato l'obiettivo, posto due anni fa, di raggiungere al 2015 un portafoglio di 8 miliardi con 1 milione di posizioni. "Siamo a 7 miliardi di crediti non performing con 900 mila debitori, contiamo di raggiungere il nostro obiettivo", ha spiegato.

A fronte di un portafoglio crediti crescente, continua invece a ridursi quello dei titoli di stato che a fine 2015 si attesterà intorno ai 2,9 miliardi (era di circa 5 miliardi a fine 2014).

Il titolo guadagna il 48% da inizio anno e ha quintuplicato la quotazione a partire dal 2012.
32 di 79 - 07/10/2015 11:35
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Ifis: breakout rialzista con target verso 23,20-23,35

Nelle ultime sedute il quadro tecnico di Banca Ifis è decisamente migliorato, con il titolo che ha superato la resistenza di breve a 21,30-21,40 euro, fornendo un chiaro segnale di forza. Sulla scia di questo breakout il titolo si è già portato fino a quota 22,50 e punta con decisione verso il doppio massimo disegnato nella prima metà di agosto a ridosso di 23,20-23,35 euro. Anche l’analisi quantitativa descrive uno scenario costruttivo, con gli indicatori di tendenza allineati in posizione long e gli oscillatori di forza relativa in deciso rialzo verso le rispettive aree d’ipercomprato. Nell’immediato si può mettere in preventivo un possibile pullback, che potrebbe anche riportare le quotazioni a confermare il superamento di 21,40-21,30 euro, ma solo una discesa sotto 20,15-20 potrà seriamente indebolire la dinamica di breve.

(MILANO FINANZA)

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33 di 79 - 15/10/2015 17:07
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
Che cosa c’è dietro il triste autunno delle banche europee

The Wall Street Journal Europe

E' stato un triste ottobre per il settore bancario europeo. Deutsche Bank ha iscritto perdite per 5,8 miliardi di euro sulle attività di bilancio della sua investment banking e della banca retail. Il Credit Suisse sta preparando un'altra riorganizzazione e un nuovo aumento di capitale che potrebbe arrivare a 8 miliardi di franchi svizzeri. Standard Chartered eliminerà 1.000 dei suoi 4.000 dipendenti di alto livello. E c’è da attendersi altre cattive notizie alla vigilia della stagione degli utili trimestrali, in cui altre banche renderanno note perdite e carenze strategiche.

Tutte queste banche hanno un nuovo management che sta mettendo ordine in casa, spesso in ritardo. Ma il fattore più importante è l'interazione tossica tra i bassissimi tassi di interesse teoricamente destinati a stimolare la crescita economica in Europa e le severe normative bancarie intese a prevenire un altro panico finanziario.

Requisiti patrimoniali più onerosi e nuovi limiti alla capacità di leva finanziaria e ad altre attività di trading sono la causa della maggior parte delle recenti ristrutturazioni in Deutsche Bank e Credit Suisse. Standard Chartered potrebbe far emergere un deficit di capitale in un test di stress che la Bank of England dovrebbe rendere noto il prossimo dicembre. Standard di capitale più elevati sono necessari per rendere le banche meno vulnerabili a una crisi, ma il percorso verso quegli standard ha un impatto negativo sui profitti per un bel po’ di tempo.

Un altro problema delle banche europee è la scorsa profittabilità che emerge dal contrasto tra tassi bassissimi e i modelli di business delle banche. Il modo tradizionale di guadagnarsi da vivere non funziona più, le banche sono sotto pressione per aumentare i loro profitti con l'investment banking, anche se risulta meno redditizio grazie alle nuove regole di capitale.

Si prenda l’esempio di Postbank, che la Deutsche Bank ha acquisito nel 2010 e che ora spera di vendere. Essa raccoglie depositi a risparmio dai privati e presta soprattutto alle piccole e medie imprese. L'acquisizione di cinque anni fa avrebbe dovuto diversificare i guadagni di Deutsche Bank . Ma i tassi di interesse bassi hanno ridotto le opportunità di Postbank di ottenere un ritorno sui depositi che detiene e i regolamenti prudenziali divenuti più rigorosi ostacolano la sua capacità di finanziare prestiti più rischiosi per le piccole imprese. Come Postbank, le banche più piccole della Germania si aspettano una discesa del 25% dei profitti al lordo delle imposte entro il 2019 se i tassi attuali bassi persisteranno, secondo una recente indagine della Bundesbank e del regolatore bancario tedesco.

Il caos monetario aiuta anche a spiegare il caso Standard Chartered. La banca è particolarmente esposta alle economie emergenti in Asia e alle materie prime: entrambi i mercati hanno sperimentato un boom in seguito agli investimenti alimentati da capitali a basso costo provenienti da economie sviluppate. Ora che la marea si è ritirata, la banca deve prepararsi a soddisfare i nuovi requisiti di capitale nel momento in cui i suoi core business sono in tensione.

Il risultato è un sistema bancario europeo alle prese con le sue contraddizioni, che non è molto più sicuro che in passato, ma è molto più limitato nella sua funzione di distribuzione alle imprese dei capitali raccolti dai risparmiatori. Più tradizionali, e stabili, le banche commerciali non stanno generando profitti in modo consistente. Potrebbero farlo le Investment bank, ma devono fare i conti con le norme più severe sul capitale.

Ora alcuni banchieri, come John McFarlane di Barclays's e Frédéric Oudéa di Société Générale , stanno suggerendo che una soluzione sia quella di creare mega-banche europee per rivaleggiare con le grandi istituzioni americane. Ciò consentirebbe di superare gli effetti negativi economici della bassa redditività producendo più banche troppo grandi per fallire. Cavolo, grazie.

Alcuni saluteranno questa stretta sui profitti delle banche come una buona cosa: le regole sul capitale dovrebbero scoraggiare l'assunzione di rischi eccessivi, dopo tutto. Ma le banche devono campare in qualche modo. La migliore soluzione a favore della crescita e della stabilità arriverà quando le banche centrali torneranno a fissare un prezzo normale per il capitale.

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34 di 79 - 27/10/2015 16:36
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
BANCA IFIS -4,91% TITOLO SOSPESO - Arretra dopo aver aggiornato il record storico. Nel 3° trimestre scendono gli utili

Banca Ifis tratta a 22,08 euro, in calo del 4,09% dopo la presentazione dei dati del terzo trimestre.

Stamattina in avvio di seduta ha segnato il nuovo record storico a 23,45 euro.

I ricavi da margine d'interesse sono scesi del 10% a 48 milioni.

L'utile netto è sceso a 18 milioni di euro dai 24,1 milioni dello stesso periodo di un anno prima.

L'utile operativo è 62,4 milioni, dai 67,8 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

I costi sono saliti a 29 milioni di euro da 23 milioni.

Gli accantonamenti a fronte di crediti non esigibili scendono a 1 milione da 8 milioni.

Alla fine di settembre il portafoglio titoli di Stato era pari a 3,7 miliardi, dai cinque miliardi di euro di fine 2014. Il core Tier 1 ratio è 15,34%, stabile rispetto a tre mesi prima.

Il titolo ha messo a segno un progresso del 60% da inizio anno. Il 2015 si avvia ad essere il quarto anno di guadagno consecutivo.
35 di 79 - 28/10/2015 11:48
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
B.Ifis, ancora vendite post dati

Ancora vendite su B.Ifis, ora in rosso del 2,73%. A detta degli esperti di Banca Akros i conti del terzo trimestre evidenziano un rallentamento. In particolare, questi tre mesi sono stati impattati da una riduzione della redditivita' della business unit Governance and Services principalmente a causa dei minori tassi sui titoli di Stato e di un riassetto del portafoglio. Gli esperti si attendono ancora una pressione sui margini del factoring, mentre sottolineano l'attesa per possibili evoluzioni interessanti nel segmento dei non performing loan.

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36 di 79 - 03/11/2015 12:21
GIOLA N° messaggi: 34555 - Iscritto da: 03/9/2014
BANCA IFIS +3,5% A un passo dal record storico, +70% da inizio 2015

Banca Ifis è uno dei titoli più vivaci di oggi con un guadagno del 3,5% che spinge la quotazione a 23,32 euro, a un passo dal recente record storico segnato a 23,45 euro lo scorso 26 ottobre.

La performance da inizio 2015 si amplia a +70%, per una capitalizzazione di Borsa intorno a 1,25 miliardi di euro.

Il 2015 si avvia ad essere il quarto anno di guadagno consecutivo.

La società ha comunicato da poco i dati relativi al terzo trimestre.

I ricavi da margine d'interesse sono scesi del 10% a 48 milioni.

L'utile netto è sceso a 18 milioni di euro dai 24,1 milioni dello stesso periodo di un anno prima.

L'utile operativo è 62,4 milioni, dai 67,8 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

I costi sono saliti a 29 milioni di euro da 23 milioni.

Gli accantonamenti a fronte di crediti non esigibili scendono a 1 milione da 8 milioni.

Alla fine di settembre il portafoglio titoli di Stato era pari a 3,7 miliardi, dai cinque miliardi di euro di fine 2014. Il core Tier 1 ratio è 15,34%, stabile rispetto a tre mesi prima.

Sulle stime di consenso al 2015 il P/E è di poco inferiore a 10x.
MODERATO FRANCO FRANCHINO (Utente disabilitato) N° messaggi: 5293 - Iscritto da: 21/7/2023
MODERATO FRANCO FRANCHINO (Utente disabilitato) N° messaggi: 5293 - Iscritto da: 21/7/2023
MODERATO regis18 (Utente disabilitato) N° messaggi: 2251 - Iscritto da: 21/2/2015
MODERATO FRANCO FRANCHINO (Utente disabilitato) N° messaggi: 5293 - Iscritto da: 21/7/2023
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