Natural Gas Con Grafici (NGAS)

- Modificato il 30/11/2007 09:53
rudyz N° messaggi: 661 - Iscritto da: 02/5/2007
Qui possiamo seguire l'andamento del gas e inserire vari commenti!

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MODERATO Superalfio (Utente disabilitato) N° messaggi: 1518 - Iscritto da: 13/2/2014
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40828 di 41732 - 09/6/2018 19:47
giastra N° messaggi: 6305 - Iscritto da: 22/3/2006
DEAR FRIENDS , giovedì 7 a LUGANO interessante meeting sulle cryptovalutee il 90% dei partecipanti veniva dall'ITALIA ma quello che più mi ha impressionato è che moltissime società italiane presenti con proprie I.C.O. o stand hanno uffici a CHIASSO ed a LUGANO per ... per fare che? ( lascio a voi di immaginare la risposta ) ; voglio solo informare gli Italiani che vogliono uscire dall'euro di dare un'occhiata alle proprie finanze e magari diventare artificialmente NULLATENENTI (in Italia ) come hanno fatto certi banchieri anche se per altri motivi . Il discorso è troppo lungo e complesso , per ora vi giro :
ALCUNE CONSIDERAZIONI :
Pensare che complessivamente Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti, che hanno espresso grandissimi statisti dal secondo dopooguerra in poi, siano rappresentati oggi in queste inutili riunioni del G7 da politici più interessati alla loro sedia che al bene pubblico deve trovare una ragione di fondo.

Al di là del costo di queste organizzazioni, vale per le Nazioni Unite o l'Organizzazione Mondiale del Commercio, è il concetto di solidarietà internazionale ad essere in discussione; e, come sempre, vi sono ragioni economiche alla base, dalla lotta all'immigrazione in ambienti a bassa occupazione agli accordi commerciali.

Gli Stati Uniti hanno deciso, con l'era Trump/Ross, di sostituire gli accordi commerciali multiparte con accordi bilaterali, il primo siglato con il Sud Corea. Con le dimensioni dell'economia americana e il voluto ritorno a una economia più industriale, negoziare il prezzo dell'acciaio con la Corea mette subito nella condizione di imporre tariffe sulle importazioni europee: così gli Stati Uniti possono giocare su più tavoli sfruttando il loro potere commerciale.

Al G7 Conte si schiera con Trump nel chiedere il rientro della Russia in un altro inutile consesso, il G8, che viene invece osteggiato dagli altri paesi europei (Trump ha certamente timore che l'inchiesta sul ruolo della Russia in campagna presidenziale si allarghi). L'Italia dipende più di Francia e Germania dalle importazioni di greggio dalla Russia ed è chiaramente alla ricerca di spalle per rinegoziare debito e trasferimenti nell'Unione Europea.

Lontano dai riflettori si incontrano i veri padroni del Nuovo Mondo (che non sono più come ai tempi di Dvorak gli Stati Uniti: Putin, l'economia russa dipende ancora quasi esclusivamente dal petrolio, ha interesse ad una Europa il più possibile divisa mentre per la Cina i veri tavoli di negoziazione non sono certo quelli europei.

Dunque sono gli interessi economici a creare questo nanismo politico, in un fenomeno dfficilmente reversibile.

Se gli interessi economici guidano più che in qualsiasi altra epoca l'elezione dei politici (vale anche in Giappone), i veri leader non sono più loro: la figura tanto celebrata di Justin Trudeau ha promosso una delle campagne estrattive più selvagge tra quelle di tutti i paesi produttori: i leader politici sono sempre di più, in Occidente ma anche in Giappone, figure di scarso rilievo volute da potentati economici per proteggere i loro interessi.

Più la ricchezza è polarizzata più il fenomeno si consolida; se la ricchezza è in mano a pochi i politici prendono ordini da pochi invece che dover negoziare con il loro elettorato: le proposte in matera economica del nuovo governo italiano, Conte in economia è un assoulto analfabeta, porterebbero ad ulteriore polarizzazione della ricchezza.

Per fortuna non verranno implementate, la nostra non è una previsione ma una certezza matematica, perché non sono implementabili, quantomeno se l'Italia non esce dall'euro: a maggior ragione se dalla prossima settimana la BCE manderà segnali forti sulla fine dei programmi di acquisto titoli di stato, arma con cui l'Unione Europea tiene a bada le ambizioni negoziali italiane.

Che esca o meno un comunicato di circostanza dal G7 canadese non ha alcuna importanza: quello che rimane certo è che l'Europa è schiacciata tra due superpoli ed è destinata ad un ruolo economico sempre meno di rilievo: se siano i sistemi a creare nani o giganti o gi uomini singoli a creare sistemi di successo o fallimentari è una vecchia questione. Certo è che figure di leader con una visione, Den Xiao Ping ha trasformato la Cina e trova in Xi un degno successore, sono fondamentali. Ma sono sempre figure scarse di interesse personale, cosa di cui invece trabocca il tavolo canadese.

Il voto democratico dovrebbe regolare questi processi: niente impedisce però ai politici di fare esattamente il contrario di quanto il voto elettorale esprima subito dopo, in sistemi parlamentari complessi dove le decisioni vengono poi annacquate: grande voltafaccia ieri di Savona, scopertosi ora europeista e ennesimo stop alle negoziazioni su Brexit, dove ieri Barnier ha rigettato, dopo una negoziazione che sembrava conclusa (ma è evidentemente un modo per prolungare oltre su qualcosa che forse non accadrà mai) la proposta della Gran Bretagna sui confini irlandesi ttps://www.independent.co.uk/news/uk/politics/brexit-latest-michel-barnier-negotiations-stopgap-eu-withdrawal-a8389501.html.

Il prossimo colpo al multilateralismo viene dagli interventi del Fondo Monetario Internazionale: cinquanta miliardi vanno ora in Argentina, poco meno del dieci per cento delle dotazioni del fondo cui contribuiscono, secondo una formula che tiene conto di dimensioni e apertura delle economie, molti paesi orientali che però non partecipano alle decisioni.
Ora, la Cina ha tutto l'interesse a stare in silenzio sui contributi all'Argentina perché sta mettendo le mani là su importanti giacimenti di risorse naturali usate nel ciclo dell'auto elettrica. Ma non è così per altri contributi. Se fosse la Turchia a dover essere salvata, non è uno scenario improbabile, le divisioni emergerebbero subito.

Le implicazioni per i mercati: forse la più importante è che l'Europa non conta più molto, anche in termini borsistici. Le società che i Cinesi e gli Americani si potevano comprare in Europa sono già in larga parte state acquisite, forse con l'unica eccezione della Gran Bretagna. I tassi saliranno mediamente sui mercati periferici (forse ora più in Spagna e Portogallo che in Italia) e l'economia europea è in deciso rallentamento.

Tra i mercati dell'area euro il più interessante è certamente la Germania, dove ancora una volta in settimana la Merkel ha rigettato con forza il concetto di socializzazione del debito, alla discussione con Macron sulla creazione d un fondo comune europeo: altra ragione per cui l'Italia non ha alcuna possibilità di negoziare un allentamento dei parametri sul debito.

Le scadenze sui titoli di stato italiani tra i due e i cinque anni sono ora interessanti e crediamo poco passibili di ulteriori sensibili perdite, anche se lo spread tornasse sopra i trecento punti: rendono molto di più di un qualsiasi deposito vincolato bancario per cui i piccoli risparmiatori trasferiranno risorse dai depositi vincolati ai titoli di stato.
Interessante notare che le compagnie di assicurazione ora offrono nuove polizze a capitale "protetto" tendenzialmente solo senza scadenza: vuol dire che su quelle esistenti vi sono in pancia enormi perdite, di cui il contraente si accorgerà a scadenza.

La caduta delle divise sudamericane conseguente alla crisi argentina è già in parte rientrata ieri e non vi sono grandi ragioni per cui si allarghi a Brasile e Messico. Il debito di emittenti sovranazionali espresso in reals e pesos è più che mai interessante.

Punto interrogativo completo sulla direzione dell'euro contro dollaro: tutto dipende da quanto i falchi della Bce potranno influenzare il comunicato di Draghi di giovedì prossimo. Conte avrebbe dovuto essere più prudente con le dichiarazioni al G7, ora l'Italia diventa lo scolaretto indisciplinato da tenere a bada.

Siamo, per quello che riguarda le nostre posizioni azionarie, a esposizione nulla, ma come da un pò di tempo come somma di posizioni lunghe (in Cina, Corea e nel settore farmaceutico americano vediamo le migliori opportunità) e corte sui soliti sospetti, Facebook, Netflix, di nuovo Tesla e Nvidia che nonostante le varie notizie negative sembrano sfidare le leggi di gravità.

GOOD LUCK !
MODERATO Giuseppe Cavaletta (Utente disabilitato) N° messaggi: 1796 - Iscritto da: 29/1/2018
MODERATO Monica Mazza (Utente disabilitato) N° messaggi: 279 - Iscritto da: 28/10/2017
MODERATO Monica Mazza (Utente disabilitato) N° messaggi: 279 - Iscritto da: 28/10/2017
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