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DIMITRI LONG
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Stellantis nella bufera: forte calo per le vendite (-20%) e profondo rosso per Maserati (-60%) Roma, 17 ottobre 2024 – Forte calo (-20%) per le vendite di Stellantis (e profondo rosso per Maserati a -60%) nel terzo trimestre 2024 e titolo nuovamente in ribasso intorno all’1% (11,72 euro) e più che dimezzato rispetto ai valori di fine marzo. Particolarmente debole per Stellantis il risultato in Nord America, confermando le difficoltà in quest’area che potrebbe essere una delle cause dell’addio all’ad Carlos Tavares.
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Venendo ai numeri, per il trimestre terminato il 30 settembre 2024 la società stima 1,148 milioni di consegne, cifra che sintetizza il 20% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo è risultato maggiore se paragonato a quello delle vendite ai clienti finali nel periodo (-15%), scontando l'impatto temporaneo della transizione del portafoglio prodotti e delle iniziative di riduzione delle scorte presso la rete. "La riduzione riflette le iniziative di riduzione delle scorte nonché gli impatti dei lanci dei nuovi prodotti. Dai progressi su entrambi ci si attende un posizionamento più forte del gruppo per il futuro", si legge in una nota dell’azienda. La previsione arriva dopo il warning lanciato a settembre dalla casa automobilistica circa le sue previsioni di profitti per il 2024, a causa delle condizioni generali in deterioramento, in particolare negli Stati Uniti e in Cina.
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Tra le varie aree geografiche, il calo maggiore è avvenuto in Nord America dove le consegne sono diminuite di circa 170mila unità, il 36% in meno, a 299mila, di cui oltre 100 mila relative ai tagli alla produzione decisi per ridurre lo stock presso la rete. Sul calo delle consegne, però, secondo Stellantis, ha inciso anche “la contrazione del portafoglio prodotti per la transizione verso le nuove offerte multi-energy con una nuova generazione di prodotti in fase di lancio, iniziando nell’ultima parte del 2024 con la Dodge Charger Daytona e la Jeep Wagoneer S”. In ogni caso, sottolinea la nota del gruppo, le vendite ai clienti finali negli Stati Uniti hanno supportato la crescita della quota di mercato mese su mese nel terzo trimestre dal 7,2% di luglio al 7,9% di agosto e all’8% di settembre, mentre le scorte si sono ridotte di 50mila unità (-11,6%) rispetto alla fine del precedente trimestre.
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Nell’Europa allargata le consegne dagli stabilimenti sono diminuite di circa 100.000 unità (-17% a 496.000 unità) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a causa del posticipo del lancio dei modelli basati sulla piattaforma Smart Car, inclusa la Citroen C3, che ha iniziato a essere consegnata alla rete in settembre. La società definisce “robuste” le prospettive per il lancio dei nuovi modelli in Europa con ordini per 50.000 unità per la nuova Citroen C3 e di 80.000 per la nuova Peugeot 3008. Da segnalare il profondo rosso di Maserati le cui consegne sono scese del 60% a 2.100 unità. Consegne invariate nell’aggregazione dei segmenti Sud America, Medio Oriente e Africa, Cina, India e Asia Pacifico, grazie alla crescita in Sud America che ha compensato i cali in Medio Oriente Africa, Cina e India Asia Pacifico. In particolare, sono cresciute del 14% in Sud America a 259.000 unità, sono calate del 30% in Cina, India e Asia Pacifico a 14.000 unità e sono diminuite del 26% in Medio Oriente e Africa a 78.000 unità.
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Cauti gli analisti finanziari. Secondo Equita Simi nuovi dati evidenziano “un netto rallentamento rispetto al primo semestre (-10%)” e se “un peggioramento era previsto, nel complesso il -20% è inferiore alla nostra idea di trend nel secondo semestre” e questo porterà ad una riduzione di fatturato ed Ebitda. Quindi, la debolezza dei volumi del secondo semestre “non sorprende, ma crea qualche preoccupazione aggiuntiva sul trend dei prezzi nei prossimi trimestri anche se verranno lanciati numerosi nuovi modelli", aggiungono analisti della Sim che su Stellantis mantengono comunque un giudizio hold, con prezzo obiettivo a 15 euro. Il dato sulle consegne “è più debole del previsto”, commentano da Banca Akros, che sul titolo ha una raccomandazione “neutral” e un target price a 12,5 euro. "Il Nord America non è l'unico problema di Stellantis", concludono gli esperti, che evidenziano i "dati deludenti" delle consegne in Europa e Medio Oriente e Africa.
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18/10/2024 22:19
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Ben tre stabilimenti verranno "messi in pausa" a Novembre. La situazione Stellantis nei siti di produzioni di modelli famosi si aggrava. Nel contesto dell'industria automobilistica italiana, la notizia del rallentamento produttivo nei siti di Stellantis ha suscitato preoccupazione e attenzione. La decisione dell'azienda di sospendere per alcuni giorni la produzione a novembre 2024 mette in luce le sfide che il mercato automobilistico sta affrontando, in particolare per quanto riguarda la transizione verso i veicoli elettrificati.
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18/10/2024 22:21
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Fiat Panda 4x4
Il fermo produttivo La produzione della popolare Fiat Panda, insieme ad altre vetture e linee di motori, subirà una pausa in tre distinti stabilimenti italiani di Stellantis: Pomigliano d'Arco, Pratola Serra e Termoli. Nello specifico, lo stop per la Fiat Panda sarà dal 11 al 29 novembre 2024 presso lo stabilimento di Pomigliano d'Arco. Questa pausa si estenderà anche agli impianti di produzione dei motori a Termoli e Pratola Serra, seguendo una tempistica delineata minuziosamente dall'azienda.
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Modificato il 18/10/2024 22:23
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Cause e riflessioni La ragione principale di questa interruzione è stata indicata come un tentativo di adeguare la produzione alle "attuali condizioni di mercato". Stellantis punta il dito sul difficile Continua a leggere Stellantis: stop alla produzione della Panda. Si fermano tre fabbriche su Mondo Motori Video correlato: Stellantis, Bombardieri: "Rischiamo di perdere l'industria metalmeccanica" (Dailymotion)
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Modificato il 18/10/2024 22:28
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Chiara, operaia di Mirafiori: «Tavares taglia su tutto, risparmiano sul riscaldamento e non ci danno più neanche le divise» \\\ Storia di Christian Benna
«Con Marchionne noi operai eravamo una risorsa, con Tavares siamo diventati solo un costo da tagliare. Il dottore ci aveva dato la divisa bianca, lui voleva tutto pulito in fabbrica. Oggi se la tuta è logora non viene nemmeno cambiata». La parabola di Chiara Montesano, 52 anni, addetta alle Carrozzerie Mirafiori, è la storia di tutti quegli operai ex Bertone che nel 2011 brindavano all’ingresso in Fiat. Dal fallimento al rilancio di Grugliasco nel segno di Maserati e di Marchionne. «Poi è arrivato Tavares che ci ha chiusi e trasferiti a Mirafiori, e ora siamo tutti in Cig».
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18/10/2024 22:29
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In che modo? «In tutti i modi. Una volta avevamo un kit completo di diversi cambi a seconda delle stagioni come divisa aziendale da lavoro. Oggi una maglia rotta non si cambia. Andiamo al lavoro con i nostri vestiti. E poi tanti risparmi, anche sul riscaldamento, a Mirafiori fa freddo d’inverno e si cuoce d’estate, e persino sulla pulizia dello stabilimento». Come si vive con lo stipendio da Cig, ridotto a mille e cinquanta euro al mese? «Chi ha la fortuna di avere i genitori come me va a cena a casa. Risparmiamo su tutto. Perché sappiamo che questa nuova crisi sarà lunga».
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18/10/2024 22:30
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Tavares ha anticipato al novembre 2025 il lancio della 500 ibrida a Mirafiori. «Intanto bisogna arrivarci a fine 2025. E non sarà semplice. La Fiat 500 ibrida è una buona notizia che abbiamo accolto con favore. Ma sappiamo che non basterà per garantire l’occupazione. Serve un nuovo modello per questa fabbrica. Sarebbe un bel gesto riportare una produzione Fiat dall’estero a Torino». Lei ci crede? «Ci spero. Non ho alternativa. Altrimenti domani non aderirei allo sciopero. È importante far sentire la nostra voce. Se si ferma l’auto, si ferma l’industria del Paese». All’assemblea pubblica di Mirafiori la partecipazione dei lavoratori non è stata numerosa. Come se lo spiega? «Tanti vogliono solo andare in pensione e non avere scocciature. Molti operai hanno problemi fisici. Dopo tanti anni di Cig c’è rassegnazione. Io continuo a lottare e a credere che questa fabbrica va salvata e rilanciata».
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Roma, 17 ottobre 2024 – Forte calo (-20%) per le vendite di Stellantis (e profondo rosso per Maserati a -60%) nel terzo trimestre 2024 e titolo nuovamente in ribasso intorno all’1% (11,72 euro) e più che dimezzato rispetto ai valori di fine marzo. Particolarmente debole per Stellantis il risultato in Nord America, confermando le difficoltà in quest’area che potrebbe essere una delle cause dell’addio all’ad Carlos Tavares.