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12/11/2024 18:17
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DIMITRI LONG
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- Tyson Foods, multinazionale americana che opera nel settore alimentare, ha chiuso il quarto trimestre del 2024 (terminato il 28 settembre) con vendite di 53.309 milioni di dollari, in aumento dello 0,8% rispetto all'anno precedente. L'utile operativo rettificato è di 1.820 milioni di dollari, in aumento del 95% rispetto all'anno precedente, mentre l'EPS rettificato è di 3,10 dollari, in aumento del 131% rispetto all'anno precedente. La cassa fornita dalle attività operative è di 2.590 milioni di dollari, in aumento del 48% rispetto all'anno precedente.
"Abbiamo ottenuto un miglioramento significativo della redditività per il quarto trimestre e l'intero anno. Abbiamo anche rafforzato la nostra posizione finanziaria, con una solida generazione di flussi di cassa e una sostanziale riduzione del nostro rapporto di leva finanziaria netta - ha affermato il CEO Donnie King - Guardando al futuro, siamo ottimisti sulle nostre prospettive e sulla nostra capacità di offrire valore a lungo termine ai nostri azionisti. Il nostro portafoglio multi-proteico e multi-canale, unito al nostro team migliore della categoria, ai marchi iconici e all'attenzione all'eccellenza operativa, ci posiziona bene per l'anno fiscale 2025 e oltre".
Tyson Foods prevede che le vendite saranno in calo dell'1% o invariate nell'anno fiscale 2025 rispetto all'anno fiscale 2024. Gli analisti si aspettavano una crescita dell'1,8%, secondo i dati compilati da LSEG. Inoltre, prevede che il free cash flow sarà maggiore dei dividendi per l'anno fiscale 2025.
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12/11/2024 18:18
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DIMITRI LONG
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Tyson Foods, guidance inferiore alle attese per le vendite 2025 Finanza 12 novembre 2024 - 14.44
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12/11/2024 18:29
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DIMITRI LONG
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Investindustrial, da Italcanditi e CSM Ingredients nasce nuovo brand Vitalfood
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12/11/2024 18:30
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DIMITRI LONG
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Italcanditi, azienda leader nella produzione di soluzioni a base frutta e creme, preparati per yogurt e gelati, canditi, semi-canditi e marron glacé, e CSM Ingredients, attore globale nella ricerca, nell'innovazione e nella produzione di ingredienti alimentari, danno infatti vita a Vitalfood, una nuova realtà che si presenta al mercato come partner affidabile per le aziende dei settori Bakery e Fine Pastry, Dairy e Non-Dairy, Gelato e Ice-Cream per quanto concerne la fornitura di preparazioni a base frutta, le creme idrate e i canditi.
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12/11/2024 18:31
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DIMITRI LONG
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Il nuovo brand - che prende il nome dal brand Vitalfood di Italcanditi e ne valorizza ulteriormente l'eredità internazionale - si contraddistingue per l'ampiezza delle soluzioni offerte, la molteplicità di competenze e la copertura geografica capillare data dalla posizione strategica dei due impianti di Pedrengo (Italia) e di Goes (Paesi Bassi). Grazie all'unione dei due stabilimenti produttivi, Vitalfood potrà quindi contare su una capacità produttiva complessiva pari a 150KT/anno, 500 dipendenti, 101.000 metri quadrati di superficie complessiva e un portafoglio di oltre 3.000 ricette.
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12/11/2024 18:32
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DIMITRI LONG
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Horeca: parte dal Salento la rivoluzione green nel settore Food & Beverage
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12/11/2024 18:35
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DIMITRI LONG
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Campari: allarme rosso dopo dazi cinesi su brandy? Ecco qual è il target price Dopo l’addio del ceo Fantacchiotti il titolo Campari (LON:0ROY) (BIT:CPRI) è salito sulle montagne russe in Borsa. L’ultima scossa l’ha data l’annuncio della Cina dell’imposizione di dazi sul brandy europeo in risposta all’aumento delle tariffe sulle auto elettriche cinesi deciso da Bruxelles. La notizia ha mandato in rosso tutto il settore degli alcolici. Remy Cointreau (EPA:RCOP) ha chiuso la seduta dell’8 ottobre in calo del 6,37%, Pernod Ricard (EPA:PERP) ha perso il 4,06% e LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton (EPA:LVMH) del 3,47%. Campari, che è presente nel mercato dei cognac attraverso Courvoisier, è riuscito a tamponare le perdite.
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12/11/2024 18:36
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DIMITRI LONG
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Per quanto riguarda il futuro, tra rallentamento dell’economia statunitense e timori di estensione dei dazi cinesi, il rischio è che le turbolenze su tutti i titoli dei liquori possano continuare. In ogni caso, la famiglia Garavoglia, proprietaria di Campari, continua ad essere convinta che “l'attuale prezzo di mercato non rifletta accuratamente il valore reale del gruppo” e per questo lo scorso 19 settembre ha annunciato l’intenzione di investire fino a 100 milioni di euro in azioni Campari attraverso la holding lussemburghese Lagfin. La mossa è stata particolarmente apprezzata dai mercati che hanno premiato il titolo e ha convinto gli analisti che si aspettano un ulteriore rialzo delle azioni nei prossimi 12 mesi.In base alle valutazioni raccolte da Investing.com, infatti, 20 broker che coprono il titolo fissano il target price in media a 9,5 euro per azione, circa il 30% in più rispetto ai 7,3 euro attuali. Con Campari che al momento vanta 11 rating “Buy”, 5 “Hold” e 4 “Sell”.
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12/11/2024 18:39
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DIMITRI LONG
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CampariFood, Citigroup lima il target price Finanza,Consensus14 ottobre 2024 - - Gli analisti di Citigroup hanno limato leggermente a 10 euro per azione (dai precedenti 10,1 euro) il target price su Campari, gruppo che fa parte del FTSE MIB ed è attivo nel campo delle bevande, confermando la raccomandazione "Buy" sul titolo.
Il contesto più difficile, insieme ai dubbi legati all'inaspettata partenza del CEO, ha portato a una netta sotto-performance del titolo nelle ultime settimane, ma gli analisti ritengono che il recente calo sia stato "eccessivo". Ora il focus è sui conti del terzo trimestre del 2024, che potrebbero soffrire un meteo variabile in Europa e un mercato degli alcolici statunitense fiacco.
Sostanzialmente stabile rispetto alla seduta precedente Campari, che si attesta a 7,384 euro nei primi minuti di contrattazione. A livello operativo si prevede una seduta all'insegna dell'incertezza con prima resistenza vista a quota 7,407, mentre l'area di supporto più immediata è stimata a 7,353.
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Modificato il 19/11/2024 08:57
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DIMITRI LONG
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Olio d'oliva, il più grande produttore mondiale dice che i prezzi potrebbero presto dimezzarsi Storia di Doloresz Katanich Una varietà di oli d'oliva è esposta in un negozio di alimentari di Waterbury, Vt. il 26 marzo 2021. T© Carolyn Lessard/AP Il più grande produttore di olio d'oliva al mondo prevede un raffreddamento dei prezzi dopo che il settore ha registrato prezzi record all'inizio dell'anno a causa dell'impatto sul raccolto della siccità legata ai cambiamenti climatici e degli alti tassi di interesse e inflazione sulla catena di approvvigionamento.
Nell'Ue i prezzi dell'olio d'oliva sono aumentati del 50 per cento su base annua a gennaio e nel Regno Unito sono balzati del 150 per cento rispetto alla fine del 2021. In Spagna, dove si concentra quasi la metà della produzione mondiale di olio d'oliva, due anni consecutivi di siccità hanno limitato i raccolti di olive, causando un'impennata dei prezzi a livello mondiale. Ora Deoleo, l'azienda produttrice di marchi di olio d'oliva per uso domestico come Bertolli e Carbonell, prevede un raccolto migliore per la stagione 2024-2025. "Le prospettive sono positive per i prossimi mesi, poiché si prevede che il mercato inizi a stabilizzarsi e che la normalità venga gradualmente ripristinata con l'avanzare del nuovo raccolto e l'aumento dell'offerta", ha dichiarato Miguel Ángel Guzmán, direttore commerciale di Deoleo, alla Cnbc, aggiungendo che la crisi non è del tutto superata, in quanto vi sono ancora tensioni sui prezzi di alcuni oli d'oliva di alta qualità, come l'Extravergine. Video correlato: Gualtieri raccoglie le olive di Roma: «Olio rigorosamente biologico simbolo di solidarietà» (Il Messaggero)Il Messaggero Gualtieri raccoglie le olive di Roma: «Olio rigorosamente biologico simbolo di solidarietà» L'azienda leader nel settore prevede che i prezzi scenderanno alla metà dei livelli record registrati all'inizio dell'anno. "L'allentamento dei prezzi all'origine dovrebbe iniziare tra novembre, dicembre e gennaio, a condizione che le condizioni meteorologiche e di raccolta rimangano stabili nelle prossime settimane", ha specificato Guzmán. Nel frattempo altri Paesi del Mediterraneo stanno affrontando prospettive contrastanti. La Grecia sta lottando contro una prolungata siccità, che ha fatto crollare le speranze di un raccolto robusto. La Turchia, che l'anno scorso è diventata il secondo produttore mondiale di olio d'oliva, stima un raccolto da record con 475mila tonnellate di olio d'oliva. In Italia le stime prevedono una produzione nazionale di circa 224mila tonnellate, con un calo significativo rispetto allo scorso anno a causa dei fenomeni climatici estremi e dello stress idrico che hanno interessato soprattutto il Sud, che rappresenta due terzi della produzione olivicola italiana.
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