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10/3/2011 10:05
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giusepp15
si parla di tutto riforme cose che niteressano a loro,,ma non si parla di disoccupazione.di posti di lavoro,ci sono famiglie italiani che non si possono permettere un chilo di pasta???? viva l'italia
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11/3/2011 12:34
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1945Olly
X Giuseppe15
Hai ragione. Però non c'è uno di noi, non i politici, non i giornalisti, non gli imprenditori, che faccia qualcosa per cambiare lo stato delle cose. Non c'è scandalo che ci impressioni, una cosa sporca che ci faccia riflettere davvero.
Giuseppe15, io ascolto un certo tipo di programmi televisivi che sguinzagliano per l'Italia i loro inviati. Questi fanno interviste a persone che ti fanno stringere il cuore tanto sono piene di malessere. La gente stà male, non ha lavoro o lo stà perdendo. Peggio, non lo troverà mai..
Penso ai paesi della fascia nordafricana che gli hanno aumentato il pane e sono scesi in piazza in massa, travolgendo tutti costringendo alla fuga un presidente molle, disonesto, che poco si è occupato della sua gente.
Penso ai giovani libici che hanno detto basta e si sono ribellati al Rais. Li i morti non si contano, ma la voglia di cambiare vita non li ha fermati nemmeno davanti ai bombardamenti aerei.
Noi, invece cosa facciamo? Niente. Oggi ci stanno facendo rimbecillire con la giustizia. Io so per esperienza diretta che la giustizia è lenta e non è nemmeno giusta per chi conta poco. Io capisco che qualcosa deve profondamente cambiare nella giustizia, ma questa non è il problema prioritario davanti al precariato dei giovani, davanti alle fabbriche gestite, anche nel modo più illuminato, che non vogliono accettare di chiudere ma che per non perdere attività decennali saranno alla fine costrette a delocalizzare. Ed alcune non all'est, in Polonia, in Bulgaria, in Cina. No, No. In Svizzera. Delocalizzano andando in Svizzera. Poi non lo so, ma ci credo, molta gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese, a comperare il pane, il chilo di spaghetti.
E mi chiedo: perchè salire sui tetti per contestare un governo che a mio parere ha fatto ben poco per il paese. Perchè anche noi non scendiamo in piazza e facciamo una pulizia completa di tutti questi parassiti che parlano, parlano, ma le cose non le sanno e non le conoscono meglio di noi. Perchè non ci sbarazziamo di questa coorte di persone incollate alle loro poltrone e che si portano a casa più di 20000 euro al mese? Più di ogni altro loro pari nei rispettivi paesi europei.
Perchè continuiamo a frignare come delle signorine, giuseppe15? Perchè non ci piace la violenza? Perchè c'è un modo diverso di risolvere i problemi della gente comune, quella che si alza presto a va a letto tardi magari con la pancia vuota,che non sia quello della violenza?
Raccontami un fatto importante nella storia dell'umanità dove per cambiare radicalmente le cose non sia stata usata la violenza. Uno solo. Se non lo trovi e continui solo ad inveire contro questa classe che ci stà affamando, in futuro saranno sempre in aumento quelli che non si potranno permettere un chilo di pasta o che non riusciranno a trovare un lavoro o a studiare decentemente.
Ciao
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11/3/2011 12:53
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marcus76
Sì tutto sommato siamo d'accordo.
Credo che la popolazione è consapevole del fatto che gli effetti di una troppo rapida globalizzazione sono quelli di un progressivo ed inesorabile peggioramento delle proprie condizioni di vita. Il capitalismo globalizzato ha portato non solo in Italia ma in tutto l'occidente ad un ampliarsi della fascia di poveri e di coloro che vivono in condizioni di precairetà sotto la cosidetta linea di povertà fissata dall'Ocse e che determina le condizioni di sussistenza ed allo stesso tempo ha comportato l'incremento della sperequazione sociale fra i pochi oligarchi che guadagnano fior di milioni per occupare le poltrone più prestigiose della nostra società e la classe media costituita in realtà dai poveri mentre i cosidetti poveri sarebbero i poverissimi. D'altra parte credo mai come ora si vedono delle situazioni in cui gli stipendi dei manager volano a livelli mai visti prima: per esempio MArchionne guadagna come 450 operai e che dire della buonuscita di Profumo? La popolazione non si ribella? Perchè ancora non si trova in condizioni di difficoltà estrema e non ha la cultura della violenza radicata in sè come per i Paesi nordafricani che stanno peggio di noi essendo vessati dai tiranni e che sono comunque più abituati al clima del conflitto. Pur tuttavia anche loro hanno impiegato decenni alla ribellione. In definitiva ritengo che in Italia pur con le crescenti difficoltà ricordate le condizioni generali di vita siano tuttora accettabili. E' chiaro tuttavia che la pazienza ha un limite e che si abuserà senza limiti prima o poi la popolazione si ribellerà come in parte è già successo laddove vedi Napoli con l'immondizia si è giunti oltre ogni limite. Chiaramente la risonanza di un fronte locale è molto ridotta rispetto ad una potenziale rivoluzione nazionale ma questo non significa che la popolazione è del tutto sorda o insensibile. Tutto ha un limite.
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