Il diritto per i Benetton di designare fino tre candidati su 12 da proporre da parte del cda di Dufry per l'elezione del nuovo board e un lock-up di due anni per la propria partecipazione nel colosso elvetico dei duty free. Lo prevedono i patti parasociali siglati fra Edizione, la controllata Schema Beta e Dufry per l'operazione che porterà alla fusione fra Autogrill e il gruppo svizzero guidato da Xavier Rossinyol, e contenuti nel documento di offerta appena pubblicato in vista dell'avvio dell'offerta pubblica di acquisto e scambio.

Dopo il via libera della scorsa settimana da parte della Consob, scrive MF-Milano Finanza, l'opas partirà il 14 aprile per concludersi salvo proroghe il 15 maggio e mira al delisting di Autogrill "al fine di consentire a Dufry - si legge nel documento - di perseguire con maggiore efficacia e rapidità gli obiettivi di integrazione aziendale posti a fondamento" della fusione. L'operazione si è resa necessaria dopo che a inizio febbraio Edizione, la cassaforte della famiglia veneta, ha trasferito il proprio 50,3% di Autogrill in Dufry (con un rapporto di cambio di 0,1583 nuove azioni Dufry per ogni azione Autogrill). Mossa a seguito della quale i Benetton sono diventati i primi azionisti del travel retailer svizzero con una quota indicativamente compresa tra il 22% e il 27,5%, a seconda dei livelli di adesione all'opas.

Dufry ha messo sul tavolo degli azionisti di Autogrill 0,1583 azioni ordinarie di nuova emissione per ogni azione del gruppo italiano della ristorazione o, in alternativa, 6,33 euro per ogni titolo, condizioni che in caso di totale adesione alla parte cash porteranno a un esborso massimo per il gruppo svizzero di oltre 1,2 miliardi di euro. Ammontare che Dufry è pronta a finanziare tramite cassa o ricorrendo a linee di credito messe a disposizione dalle banche, fra cui Ing e Unicredit.

La banca di Andrea Orcel coordinerà anche la raccolta delle adesioni. L'offerta, in quanto obbligatoria, non è condizionata al raggiungimento di una soglia minima.

In caso di mancato delisting gli svizzeri puntano comunque al 66,67% del capitale di Autogrill per la fusione (anche in una controllata ad hoc) in assemblea straordinaria. Fortemente voluta dal presidente di Edizione Alessandro Benetton per creare una piattaforma globale nei servizi di ristorazione e acquisti last-minute legati alla mobilità, il nuovo gruppo Dufry-Autogrill parte da 11,3 miliardi di ricavi pro-forma nel 2022, ebitda di circa 2,1 miliardi, pari a una marginalità compresa tra il 18 e il 19% e un utile operativo di 424 milioni. Ha 60mila dipendenti e 5.500 punti vendita in 75 Paesi, specialmente negli Stati Uniti. Resterà quotato solo alla borsa di Zurigo.

I principali rischi per la redditività futura del colosso del travel retail? Il documento di offerta cita in primis il mantenimento delle concessioni, il volume dei viaggiatori - su cui incidono variabili esogene come il Covid e la guerra - e i fattori che possono ridurre la capacità di spesa degli individui come l'inflazione o il caro-commodity. Si tratta di "eventi che non sono, in tutto o in parte, sotto il controllo" di Dufry. Oltre a Edizione, gli altri azionisti forti del nuovo colosso saranno il fondo di private equity Advent (all'8,7%), Qatar Investment Authority (al 4,6%) e il big cinese dell'e-commerce Alibaba (al 4%).

red

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MF-DJ NEWS

1209:08 apr 2023

 

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