Finanza: miracolo a Milano (Mi.Fi.)
16 Novembre 2020 - 9:02AM
MF Dow Jones (Italiano)
Una borsetta. Non ha usato mezzi termini Carlo De Benedetti
qualche giorno fa in diretta su Sky Tg24 per dire quello che pensa
del listino di Milano. L'Ingegnere, che delle grida è stato un
protagonista e oggi segue con attenzione le vicende del bitcoin, ha
aggiunto che «non contano nulla neanche Parigi e le altre borse
europee; le uniche da seguire sono Wall Street, Londra, le cinesi e
un po' Singapore».
Il giudizio tranchant sull'operazione Cdp-Euronext, che invece
nelle intenzioni del governo dovrebbe costruire intorno a Piazza
Affari il mercato unico dei capitali, è stato condiviso tempo fa da
uno storico avversario dell'ex patron del gruppo Gedi: Silvio
Berlusconi. Il Cavaliere, intervistato proprio su queste colonne,
si disse «indifferente» a chi fosse il proprietario di Borsa spa,
perché ormai con la globalizzazione conta poco la proprietà dello
stadio in cui si gioca. Ma se lo stadio diventa più grande, con
posti più comodi e ingressi agevolati alle quotate, i giocatori si
possono moltiplicare.
Non è che si sbaglia l'ex premier? È proprio su questo assunto
che MF-Milano Finanza, da sempre sostenitore della tesi opposta
(secondo cui una borsa nelle mani del London Stock Exchange è stata
uno spreco di risorse), ha provato a confutare le perplessità di
due grandi imprenditori che hanno fatto la storia del Paese degli
ultimi decenni, partendo dai numeri in gioco e ascoltando
direttamente gli addetti ai lavori. Ne è uscito una sorta di
decalogo utile anche per l'esecutivo di Giuseppe Conte e per il
ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, quando nel 2021 si dovrà
mettere su strada il nuovo soggetto nato dall'alleanza tra le Borse
di Milano, Parigi e Amsterdam.
Il progetto Piazza Affari Tricolore parte proprio dall'idea che
si debba costruire uno spazio finanziario nuovo attorno a Milano
per rilanciare immediatamente l'economia italiana. Agendo sui
seguenti dieci temi, tra cui: capitalizzazione. È noto che l'Italia
ha un mercato borsistico estremamente modesto: basti pensare che il
valore di tutte le società italiane quotate (da Generali a Eni, da
Brembo a Mediobanca) vale circa 700 miliardi di euro, adesso che i
mercati si sono ripresi. In Usa la Apple da sola vale oltre 2.000
miliardi di dollari. È asfittica anche la crescita del numero delle
quotate al listino principale, che negli ultimi dieci anni è
passato da 296 a 367, ma la capitalizzazione totale è cresciuta
soltanto dal 27 al 30% del pil nello stesso periodo. Sembrerebbe
così una battaglia persa, sulla carta.2) Risparmio. L'Italia ha
però un risparmio privato gigantesco: oltre 4.400 miliardi, più
immobili per 6.000 e passa miliardi di euro. Quindi il Paese ha al
suo interno risorse private sufficienti per far crescere le
imprese: il problema è di canalizzarle meglio.
Un altro punto su cui lavorare e' la Brexit. È la grande chance
per Milano: sostituirsi a Londra quando numerose attività
finanziarie, come le stanze di compensazione dei derivati che
muovono 600 miliardi di euro al giorno, per effetto della Brexit
dovranno spostarsi in Ue. Si può creare a Milano un centro di
eccellenza di gestione del risparmio, un hub finanziario in cui
attirare risorse umane qualificate e imprenditori del settore:
società di gestione, banche di patrimoni e sim per costruire un
distretto di eccellenza. L'idea, che molti operatori del settore
interpellati da MF-Milano Finanza condividono, è che se si
attraggono le società di gestione si attraggono anche i capitali
gestiti. Occorre però incentivare il tutto. Come? Di seguito alcune
proposte.
fch
(END) Dow Jones Newswires
November 16, 2020 02:47 ET (07:47 GMT)
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