Finanza: per JB Luxury Brands Fund potenziale Lusso resta immutato (milanofinanza.it)
20 Agosto 2015 - 7:16PM
MF Dow Jones (Italiano)
La decisione di svalutare lo yuan e' stata inaspettata e ha
generato panico sui mercati finanziari con i titoli del settore
lusso a fare da bersaglio, anche oggi. Sul listino milanese il
titolo S.Ferragamo cede il 2,33% a 26,37 euro, Tod's l'1,16% a
85,35 euro, Yoox il 2,56% a 27,76 euro, Moncler il 2,41% a 16,57
euro, Luxottica il 2,28% a 62,25 euro, B.Cucinelli il 2,12% a 16,64
euro e Geox il 4,58% a 3,5 euro. Si salva dalle vendite solo Safilo
(+0,28% a 10,56 euro).
Lo yuan, si legge su milanofinanza.it, risulta essere, a livello
di fondamentali, sopravvalutato e dunque una sua svalutazione non
avrebbe dovuto costituire una tale sorpresa, quantomeno da un punto
di vista razionale, a detta di Scilla Huang Sun, gestore del fondo
Julius Baer Luxury Brands Fund.
Tuttavia, "pensiamo che la Cina non lascera' che la situazione
si inasprisca, poiche' la stabilita' e l'approccio graduale sono
elementi chiave per il governo cinese, come riflesso dai messaggi
degli ufficiali di governo, in altre parole non ci sara' una grossa
svalutazione alla giapponese", prevede il gestore del fondo.
La liberalizzazione dello yuan e' un obiettivo, ma si tratta di
un progetto a lungo termine, vale a dire da perseguirsi nell'arco
di un paio d'anni. "La valuta cinese potrebbe eventualmente
muoversi da una situazione di valuta ancorata al dollaro Usa a una
condizione di cambio variabile ma gestito, magari con orientamento
non solo verso il dollaro ma verso un paniere ponderato di diverse
valute", precisa Scilla Huang Sun.
La Cina e' impegnata nel perseguimento di un ribilanciamento
dell'economia, ovvero da un'economia orientata alle esportazioni e
agli investimenti a un'economia guidata dai consumi. Una
consistente svalutazione dello yuan sarebbe negativa per i
consumatori cinesi, giacche' andrebbe a comprimere il loro potere
d'acquisto. "I titoli del settore del lusso hanno reagito in modo
esagerato. Non ci aspettiamo infatti che la domanda dei consumatori
cinesi per il lusso cambi dopo questo lieve movimento dello yuan",
continua il gestore.
Se la valuta cinese si dovesse svalutare gradualmente nel corso
dei mesi e degli anni a venire, "sarebbe accettabile e nella
peggiore delle ipotesi la domanda per i beni di lusso si
sposterebbe nuovamente dall'Europa alla Cina stessa; in altre
parole i consumatori cinesi andrebbero ad acquistare beni di lusso
in casa e non in Europa o Giappone. Questo non sarebbe uno scenario
cosi' negativo, giacché andrebbe a risolvere alcuni dei problemi
che l'industria del lusso ha affrontato nel corso dei mesi passati,
vale a dire le enormi differenze di prezzo nei beni di lusso tra
Cina e Europa e il mercato grigio".
I turisti sono sensibili ai movimenti delle valute e comprano i
beni di lusso nelle citta' che offrono i prezzi migliori a seconda
di tali movimenti (attualmente Giappone, Korea e Europa). Pertanto
Scilla Huang Sun si focalizza nel suo portafoglio sui marchi forti
del lusso con una presenza globale in grado di catturare qualunque
trend o flusso turistico. Ad oggi la maggior parte delle societa'
operanti nel settore del lusso ha battuto le aspettative nel
secondo trimestre e si e' vista una chiara accelerazione della
domanda di beni di lusso al livello globale. Inoltre, gli analisti
hanno iniziato a migliorare le proprie stime. Il secolare
potenziale di crescita del settore del lusso resta immutato.
red/cas
(END) Dow Jones Newswires
August 20, 2015 13:01 ET (17:01 GMT)
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