Cy4Gate : la Difesa va all'attacco (Mi.Fi.)
06 Luglio 2020 - 9:44AM
MF Dow Jones (Italiano)
Vedere la sua Elettronica quotata non è mai stato nei piani del
presidente e ceo, cavaliere del lavoro Enzo Benigni. «Non ne
abbiamo bisogno», risponde a chi, davanti ai numeri e alla presenza
sempre più internazionale della società, inevitabilmente glielo
chiede. «E poi lo sono già i nostri azionisti, Leonardo (31,3%) e
Thales (33,33%)», competitor in serena convivenza in questa
multinazionale familiare, eccellenza dell'elettronica per la
Difesa, che vede il 35,34% del capitale ancora in mano agli eredi
del fondatore. Ma con l' ipo di Cy4Gate, + 27,6% al debutto e
capitalizzazione di oltre 65 milioni di euro, il mercato azionario
ha finalmente fatto breccia anche in casa Benigni.
D. Com'è nata l'idea di quotare Cy4Gate?
Risposta. Cy4Gate nasce in continuità con la cultura di mercato
di Elettronica. Negli anni il know how interno è cresciuto con
investimenti sempre più importanti in R&S e nuovi prodotti per
il mercato corporate. Per trasformare questo valore potenziale in
successo era necessario un salto di qualità, basato su un
importante supporto finanziario. Si poteva farlo in tanti modi,
attraverso partner industriali, scegliendo un singolo fondo o con
un finanziamento da parte di Elettronica.
D. Tutte opzioni escluse.
R. Erano opzioni protette, che non avrebbero valorizzato la
natura di impresa di Cy4Gate. Così abbiamo scelto la strada più
sfidante: la Borsa, seguiti da Equita, Kpmg, Studio Chiomenti e
come Elettronica dallo Studio Bdl, e dal nostro ufficio legale
interno. È stato un grande successo. Con una domanda quattro volte
superiore all'offerta, si è configurata come l' Ipo più importante
degli ultimi 3 anni nel mercato Aim. Un risultato tanto più
significativo in un momento complicato come quello post Covid. La
raccolta ha permesso un aumento di capitale che finanzierà
ulteriori investimenti in prodotti e nel miglioramento di quelli
esistenti, e un allargamento della forza commerciale. Vari fattori
hanno contribuito al risultato, sicuramente l'importante e
innovativa offerta di prodotti, non solo di servizi come per le
altre società in questo mercato. Un team ben selezionato. Ma
ritengo che in questo momento critico sia stata decisiva anche la
fiducia verso un partner industriale stabile come Elettronica e la
sinergia di business che si può generare.
D. Manterrete la quota di maggioranza?
R. Sì, siamo un azionista strategico col 54%. Elettronica ha
indicato anche il presidente, Domitilla Benigni, attuale coo di
Elettronica.
D. È un modello che può essere replicato?
R. Elettronica ha nella propria cultura la creazione di valore,
e lo abbiamo sempre fatto nei modi opportuni laddove si creassero
le condizioni. Non possiamo escludere accada di nuovo sulla spinta
di nuovi prodotti. Abbiamo ogni anno competizioni interne per
identificare nuove tecnologie e soluzioni innovative.
D. Il 2019 ha visto una crescita record. Che impatto stimate dal
Covid sul 2020?
R. Il segno più evidente del lockdown è stato, come per tutte le
società della Difesa, e non solo, un rallentamento della
maturazione dei ricavi e fatturati, e quindi dei flussi finanziari
anche in conseguenza della ridotta operatività della supply chain
nazionale e internazionale. Valutiamo un 20% di impatto su alcuni
parametri importanti dei risultati 2020. Riteniamo che il 2021 e
gli esercizi successivi recupereranno in pieno quanto perduto
quest'anno, che consideriamo congiunturale e legato alle note
situazioni di emergenza, basandoci sulla natura pluriennale del
nostro settore. Tornando al lockdown, mi fa piacere ricordare che
la nostra azienda non ha fatto ricorso ad ammortizzatori sociali,
garantendo sicurezza ai propri lavoratori sia nella salute che dal
punto di vista economico, pienamente ricambiata nella fiducia e nel
senso di responsabilità dai propri lavoratori. Siamo la prima
società della difesa tra i best workplaces in Italia. Come tutte le
aziende del settore, Elettronica è rimasta operativa anche durate
il lockdown, ricorrendo allo smart working per più del 60% della
popolazione aziendale non coinvolta nella manifattura dei sistemi,
e adottando ovviamente strette regole di sicurezza.
D. Quali sono le prospettive nel mercato della Difesa? Il vostro
anti-drone Adrian ha avuto successo.
R. Adrian è stata una felice intuizione nata nel 2014
dall'intensa attività di Ricerca e Sviluppo dell'azienda. Lavoriamo
per immaginare con molto anticipo le minacce del futuro, e i droni
malevoli sono diventati la minaccia asimmetrica più pericolosa,
negli scenari di guerra ma anche in ambito civile.
D. Quali segnali da Bruxelles, dove avete aperto anche un
ufficio proprio per monitorare i programmi europei?
R. Dall'Europa vedo ancora segnali deboli, ma con un trend in
crescita, soprattutto se guardiamo alla geopolitica più generale
dove assistiamo a un progressivo minor impegno degli Usa
nell'ambito della Nato. Se guardiamo ai primi passi della nuova
Commissione il cambio è tangibile. Se ragioniamo di investimenti in
ricerca e sviluppo dedicati alla Difesa, le iniziative che l'Ue sta
implementando per costruire una comune Europa della Difesa sono
notevoli. In alcune di queste Elettronica Group si è cimentata, con
successo. Sono tre i progetti selezionati dall'Ue nell'ambito dell'
European Defence Industrial Development Program in cui l'azienda
partecipa. Il vero traino sono i grandi programmi della Difesa
europea, volano di crescita nei mercati extra Ue. Il futuro del
settore passa attraverso le grandi collaborazioni industriali
generate da tali programmi. Nessuno può farli da solo. Per noi, a
presidio di una nicchia di grande valore tecnologico e
realizzativo, sono un' opportunità per proiettarsi in un nuovo
ciclo di sviluppo, in chiave europea e con la necessaria
tempestività.
red
(END) Dow Jones Newswires
July 06, 2020 03:29 ET (07:29 GMT)
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