L'eredità di Giovanni Agnelli, morto nel 2003, continua a
segnare nuove puntate giudiziarie.
Il Tribunale di Milano, scrive MF, ha infatti respinto la
richiesta dell'avvocato svizzero Charles Poncet di condannare
l'avvocato Emanuele Gamna a risarcirgli almeno 300 mila euro per
essere stato diffamato nelle pagine del libro M-L'importanza di
chiamarsi Agnelli pubblicato da MF-Milano Finanza che lo stesso
avvocato Gamna, difeso dal professor Eugenio Dalmotto di Torino, ha
scritto per fornire la sua versione sulle vicende legate
all'eredità.
Poncet è considerato un eminente esponente del foro di Ginevra e
al pari di Gamna è stato uno dei legali di Margherita Agnelli nelle
vicende inerenti alla successione del padre. Gamna ricevette in
pagamento in nero da Margherita Agnelli una parcella da 15 milioni
di euro, per la quale ha poi dovuto versare all'Agenzia delle
Entrate imposte e sanzioni pari all'importo ricevuto, oltre a
subire un procedimento penale.
Margherita e Poncet sono stati invece accusati nel libro di
Gamna di aver fatto pressione su di lui, minacciando una denuncia
per evasione, con lo scopo di fargli firmare un documento in cui
riconoscesse di aver lavorato non per la propria cliente ma in
favore di Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens, i quali a
propria volta avrebbero favorito uno dei figli di Margherita
Agnelli, John Elkann, designato dal nonno alla guida del gruppo
Fiat.
Il Tribunale di Milano ha però giudicato fondata la
ricostruzione fornita da Gamna nel libro.
red/als