Il Cda di Igd ha esaminato e approvato il progetto di bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 che vede un utile netto ricorrente (FFO) pari a 59,3 milioni di euro, in riduzione (-28,8%) rispetto al 31 dicembre 2019, includendo la stima di impatto one-off da Covid-19.

I ricavi lordi da attività locativa, pari a 150 milioni di euro, spiega una nota, hanno registrato un decremento del 3,4%. Il Net rental income è pari a 109,5 milioni di euro, in calo del 19,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; la variazione è da imputare principalmente alla decisione di appostare impatti diretti da Covid-19 (one-off e senza ulteriori effetti sui prossimi esercizi) per 18,5 milioni di euro (tra sconti e perdite su crediti, al netto di risparmi su locazioni passive), corrispondenti a circa 1,7 mensilità di canoni. L'Ebitda della gestione caratteristica è pari a 99,4 milioni di euro, in calo del 20,6% con un margine pari al 65,4%, mentre la marginalità dell'Ebitda caratteristico Freehold (relativo al perimetro immobiliare di proprietà) si attesta al 65,3%. La gestione finanziaria complessiva è pari -36,2 milioni di euro; il dato, depurato da partite contabili relative all'ultima operazione di emissione obbligazionaria conclusa nel novembre 2019 e senza considerare ca. 3,8 milioni di euro di negative carry (per aver rifinanziato in anticipo future scadenze), è in miglioramento del 4,7% rispetto al 31 dicembre 2019.

L'a.d. Claudio Albertini, ha commentato: 'il 2020 è stato sicuramente l'anno più difficile della storia del Gruppo, con pesanti ripercussioni della pandemia sul settore retail e di conseguenza sulle property company come la nostra. Non siamo però rimasti inermi di fronte alla situazione, anzi, con ancora maggior determinazione abbiamo lavorato su tutti i fronti. Abbiamo mantenuto operativi, per quanto consentito dalle normative e salvaguardando gli aspetti di salute e sicurezza, tutti i nostri centri commerciali, che si sono confermati un punto di riferimento per le comunità servite e che hanno dimostrato una forte resilienza e velocità di reazione nei mesi di allentamento delle restrizioni. Abbiamo portato avanti una puntuale e capillare attività commerciale con i tenants, fornendo loro soluzioni di supporto che hanno consentito di mantenere un alto livello di occupancy e di incassato. Abbiamo inoltre voluto confermare nei fatti una struttura finanziaria allineata al profilo investment grade, salvaguardando i cash flow e conservando le risorse per coprire le esigenze finanziarie del 2021. A questo proposito, la procedura avviata di dismissione di un portafoglio di iper e super stand alone consentirà di dotare la Società di risorse finanziarie per ridurre significativamente il LTV. Anche la difficile decisione di non proporre la distribuzione del dividendo quest'anno segue la stessa logica, consapevoli che si tratta di una scelta contingente e che, non appena le condizioni esterne miglioreranno, IGD tornerà ad offrire ai propri azionisti come in passato un'attraente e sostenibile remunerazione'.

Nel corso del 2020 le performance di IGD sono state duramente impattate dalle varie misure restrittive adottate dal Governo italiano nel corso del 2020 e tuttora in vigore per far fronte all'emergenza sanitaria da Covid-19. Gli andamenti fatti registrare dai centri commerciali del Gruppo nei primi due mesi dell'anno erano stati positivi (vendite operatori a fine febbraio +2,0%) ma, in seguito al propagarsi dell'epidemia, l'operatività dei centri commerciali è stata fortemente limitata con le sole merceologie considerate "essenziali" (quali ad esempio vendita di prodotti alimentari, farmaceutici, parafarmaceutici, ecc) autorizzate ad operare nel periodo 12 marzo - 18 maggio (66 giorni complessivi di limitazioni e chiusure). I mesi centrali dell'anno tra giugno ed ottobre hanno coinciso con un allentamento progessivo delle restrizioni ed un ritorno alla quasi piena operatività (fatto salvo il mantenimento di tutte le misure di distanziamento sociale e prevenzione dei contagi applicate nei centri commerciali, le limitazioni agli eventi e a molte attività leisure): in questo periodo gli andamenti dei centri commerciali hanno mostrato forti segnali di recupero con le vendite degli operatori che, nel trimestre agosto - ottobre, sono tornate in territorio positivo (+0,3%) a fronte di un'affluenza divenuta molto più selettiva ma caratterizzata da una maggior propensione all'acquisto e un deciso incremento dello scontrino medio (+17%).

Queste dinamiche confermano che i centri commerciali sono rimasti al centro dell'attenzione dei consumatori, evidenziando una significativa capacità di pronta reazione non appena vengono consentite le aperture e gli accessi. Hanno inoltre dimostrato la validità del format IGD: asset di dimensioni coerenti e dominanti nei propri bacini di riferimento, vissuti come luoghi ideali per uno shopping sicuro, pratico e conveniente; IGD ha mostrato performance migliori del mercato godendo principalmente di un portafoglio composto da centri urbani, con una àncora alimentare attrattiva, capaci di proporre sotto uno stesso tetto una gamma completa di offerta di beni e servizi che permettono di godere di ampia scelta ottimizzando i tempi. A partire dal 6 novembre però, a seguito del nuovo incremento dei contagi, il Governo ha varato nuovi provvedimenti restrittivi prevedendo tra l'altro la chiusura di tutti i centri commerciali nei weekend e nei giorni festivi e prefestivi (per un totale di 21 giorni di chiusura tra novembre e dicembre), ad eccezione delle sole merceologie "essenziali" autorizzate ad operare. Queste restrizioni, unitamente alle limitazioni agli spostamenti delle persone tra comuni periodicamente in essere a seconda dell' evoluzione dei contagi, hanno inciso in maniera significativa sulle performance dei nostri centri in un periodo dell'anno solitamente molto positivo per gli acquisti. Nel 2020 le vendite fatte registrare dagli operatori delle gallerie sono risultate in calo di circa il 28% rispetto all'anno precedente, un dato comunque migliore rispetto alla media del mercato (fonte CNCC); al contrario, nonostante le inevitabili ripercussioni derivanti dalle misure restrittive poste in essere (quali ad esempio la chiusura dei comparti non-food e le limitazioni agli spostamenti sopra descritte), le vendite fatte registrare da ipermercati e supermercati di proprietà del Gruppo sono risultate solo in lieve calo rispetto al 2019 (-2,8%). Nel portafoglio di IGD non sono stati registrati fallimenti di retailer di dimensioni importanti, se non per un paio di eccezioni. Nel complesso, solo cinque operatori hanno iniziato la fase procedurale. È stata tuttavia rilevata una sensibile differenza nelle performance a seconda delle merceologie, con un'elevata domanda su soluzioni che migliorano il comfort della casa, l'elettronica di consumo e prodotti per la cura della persona. Restano invece al momento particolarmente penalizzate le insegne della ristorazione, l'entertainment e l'abbigliamento /calzature.

In linea con l'obiettivo strategico di mantenere un profilo investment grade, Igd ha dato mandato a Cbre, primario advisor internazionale, di avviare una procedura per la cessione di un portafoglio composto da ipermercati e supermercati stand-alone, per un valore di circa 185 milioni di euro. Si tratta di un portafoglio che in questo momento di mercato risulta particolarmente interessante: è composto infatti da una asset class che attualmente gode di un buon appeal, offrendo attraenti rendimenti agli investitori, con contratti di lunga durata e stabilità dei canoni. I proventi dell'operazione saranno destinati alla riduzione del Loan to Value, con l'intenzione di portare questo rapporto il più velocemente possibile in area 45% o inferiore.

Il patrimonio immobiliare del Gruppo Igd ha raggiunto un valore di mercato pari a 2.265,69 milioni di euro, in decremento del 4,86% rispetto a dicembre 2019. Includendo anche gli immobili in leasehold, il patrimonio immobiliare del Gruppo IGD ha raggiunto un valore di mercato pari a 2.309,01 milioni di euro. Il Net Initial Yield, calcolato secondo i criteri definiti da EPRA, è pari al 5,3% per il portafoglio Italia (5,4% il topped up) e pari al 6,0% per il portafoglio Romania (6,2% topped up). L'EPRA NAV e EPRA NRV sono pari a 1.145,8 milioni di euro, ovvero 10,38 euro per azione. Il dato è in decremento del -8,9% rispetto al 31 dicembre 2019. La Società inoltre, anche grazie alle attività effettuate di contenimento dei cash out, ha chiuso l'anno con 117 milioni di Euro di cassa che consentiranno il rimborso anticipato della quota residuale pari a ca. 70 milioni di Euro del prestito obbligazionario denominato "EUR300,000,000 2.500 per cent. Notes due 31 May 2021".

Alla dotazione di cassa e alle linee di credito committed per 60 milioni di euro sopra citate, si aggiungono circa 151 milioni di euro di linee di credito non committed disponibili. Al 31 dicembre 2020 il costo medio del debito si è attestato al 2,30% rispetto al 2,35% di fine 2019, mentre il tasso di copertura degli oneri finanziari, o ICR, si è attestato a 3,2x4 (era 3,8x al 31 dicembre 2019). Il Loan to Value, pari al 49,9%, è in incremento rispetto al 47,6% fatto registrare a fine 2019, e risente della variazione negativa del Fair Value per 146 milioni di euro. La Posizione Finanziaria Netta (negativa per -1.155,5 milioni di euro) è rimasta pressoché stabile rispetto a fine 2019 (-1.162,6 milioni di euro).

Il Consiglio di Amministrazione ha proposto all'Assemblea dei Soci, subordinatamente all'approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 e della Relazione del Consiglio di Amministrazione, di non erogare dividendi per l'anno 2020.

Secondo il management, i primi mesi del 2021 saranno sicuramente ancora caratterizzati da difficoltà operative per i centri commerciali, derivanti dalle restrizioni tuttora in essere, ed è quindi verosimile che la Società sarà ancora impattata direttamente e indirettamente dalla pandemia. Assumendo però l'implementazione di un efficace piano vaccinale (che dovrebbe portare ad una sensibile riduzione dei contagi e della pericolosità del virus e quindi a un progressivo allentamento delle misure restrittive) e ipotizzando uno scenario di graduale ripresa economica e dei consumi nel corso del 2021, in particolare a partire dal secondo semestre, la Società stima una crescita dell'FFO per l'intero 2021 in un intervallo compreso tra +3% e +4%.

MF-DJ NEWS

2513:50 feb 2021

 

(END) Dow Jones Newswires

February 25, 2021 07:51 ET (12:51 GMT)

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