L&C: Uleri, b2c chiave per resistere alla crisi Covid19
20 Aprile 2020 - 4:09PM
MF Dow Jones (Italiano)
Un piede nell'ecommerce di cibo fresco al dettaglio per cercare
di porre un freno ai prevedibili contraccolpi causati dalla
chiusura dei ristoranti.
Longino & Cardenal fa di necessità virtù e trasforma in
chiave di volta della sua strategia una soluzione emergenziale
approntata nelle ultime settimane, mentre il proprio settore di
sbocco - quello dei ristoranti d'altissima gamma - si è trovato
costretto ad abbassare le saracinesche.
"Con la chiusura dei ristoranti, situazione molto simile in ogni
parte del mondo in cui operiamo, il nostro fatturato si è
praticamente azzerato", ha raccontato l'a.d. Riccardo Uleri nel
corso di un Investor Day che si è svolto via web. Cercando di
salvare il salvabile, l'azienda si è domandata in che modo avrebbe
potuto smaltire il proprio magazzino e ha pertanto deciso di
accelerare i tempi per dare vita a un sito di e-commerce attraverso
cui vendere al dettaglio il 'fresco' d'alta gamma che rappresenta
il cuore dell'offerta. "Abbiamo iniziato con un gruppo via Facebook
per poi evolvere a un sito di e-commerce vero e proprio che abbiamo
avviato a Pasqua e che ora ci permette di raccogliere ordini dai
consumatori privati", ha spiegato il capo azienda.
"Il ticket medio degli ordini è molto alto" rispetto alle
previsioni iniziali, ha ammesso Uleri. "E' superiore ai 200 euro".
Un riscontro più che positivo che porta la società a ragionare
sull'opportunità di rendere stabile l'iniziativa.
A dire il vero, il progetto legato all'e-commerce b2c era già in
fase progettuale da tempo, ma come spesso accade le situazioni
emergenziali costringono ad accelerare i tempi. "Fino a oggi non
ero a conoscenza di piattaforme di e-commerce che avessero
conseguito grandi successi nella vendita di cibi freschi",
riconosce il top manager. "Questa crisi ha tuttavia stravolto gli
scenari, con il risultato che anche i consumatori più restii ad
acquistare online hanno iniziato a farlo. E c'è da scommettere che
anche a crisi terminata non torneranno sui loro passi".
La vendita di cibi freschi al dettaglio via web ha così
consentito a L&C di accusare "impatti abbastanza limitati,
grazie anche alla nostra logistica molto ben organizzata e a una
rete di distribuzione preparata anche a rispondere alla domanda di
investitori privati. Del resto", ha sototlineato il numero uno
dell'azienda, "la nostra specializzazione consiste proprio nel
fornire piccoli lotti con frequenza ai ristoranti: un tipo di
lavoro non dissimlie dall'ecommerce".
Anche nel canale di sbocco più tradizionale si intravedono
comunque schiarite all'orizzonte. "Lo percepiamo da quanto sta
accadendo in alcuni ristoranti nostri clienti ad Hong Kong", dove i
picchi dell'emergenza sanitaria sono stati superati anche dopo una
seconda ondata di contagi. "Un vero e proprio lockdown non c'è mai
stato, ma negli ultimi giorni - dopo Pasqua - la città lavora in
uno scenario che sta lentamente ripartendo". In questo quadro, ha
sottolineato Uleri, "i primi ristoranti a ripartire sono stati
proprio quelli gourmet, abituati già ad avere distanziamento tra i
tavoli" e come tali già in linea con le nuove disposizioni delle
autorità. "E' una grande speranza per noi".
ofb
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April 20, 2020 09:54 ET (13:54 GMT)
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