Brevetti: Epo, Italia terza in Europa per le Bioplastiche
19 Ottobre 2021 - 8:40AM
MF Dow Jones (Italiano)
Con il 9% di tutti i brevetti, l'Italia è terza in Europa per le
Bioplastiche e quarta per le Tecnologie da riciclo.
Lo evidenzia uno studio inedito di European Patent Office (Epo)
che ha preso in esame le richieste di brevetto dal 2010 al 2019 nei
38 Paesi aderenti a European Patent Convention
Su scala nazionale, Eni prima società per brevetti da tecnologie
da riciclo, Pirelli prima per numero di brevetti relativi alle
bioplastiche.
L'Europa e gli Stati Uniti, spiega lo studio, stanno guidando
l'innovazione nel riciclo della plastica e nelle plastiche
alternative, due grandi aree di progresso tecnologico nella
riduzione dei rifiuti di plastica. Tra il 2010 e il 2019, l'Europa
e gli Stati Uniti hanno rappresentato ciascuno circa il 30% (o il
60% insieme) dell'attività brevettuale in tutto il mondo in questi
settori.
Le aziende e gli istituti di ricerca italiani sono tra i
principali portatori di innovazione in entrambe queste tecnologie
chiave. Il rapporto (intitolato "Brevetti per la plastica di
domani: tendenze nell'innovazione globale nel riciclo, nel design
circolare e nelle fonti alternative") mostra infatti che tra il
2010 e il 2019 l'Italia ha contribuito con il 9% di tutte le
famiglie di brevetti internazionali (IPFs) depositate da aziende e
inventori con sede nella UE in entrambe le tecnologie di riciclo
della plastica (quarta posizione in Europa) e bioplastiche (terza
posizione in Europa).
Gli IPFs rappresentano invenzioni di alto valore per le quali
sono state depositate domande di brevetto presso due o più uffici
brevetti in tutto il mondo.
L'Italia mostra inoltre un elevato grado di specializzazione sia
nel riciclo della plastica che nelle bioplastiche. Lo dimostra il
fatto che, rispetto al numero complessivo di domande di brevetto
italiane, le aziende e gli enti di ricerca italiani hanno
depositato più brevetti in questi due settori rispetto alle
controparti di molti altri Paesi. Più precisamente, proprio
nell'ambito del riciclo della plastica, l'Italia può vantare il
secondo più alto grado di specializzazione rispetto gli altri Paesi
della UE nel recupero dei rifiuti e nel riciclo meccanico.
I principali richiedenti brevetti con sede in Italia sul riciclo
della plastica sono Eni, Lyondell-Basell, Fater SpA, Previero,
Università di Bologna e Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Leader nelle bioplastiche sono invece Pirelli, Novamont, Eni e
Fidia Farmaceutici.
"Se da un lato la plastica è essenziale per l'economia,
l'inquinamento da plastica sta minacciando gli ecosistemi di tutto
il pianeta" ha affermato il presidente dell'EPO Antonio Campinos.
"La buona notizia è che l'innovazione può aiutarci ad affrontare
questa sfida consentendo il passaggio ad un modello completamente
circolare. Questo studio offre informazioni chiave su una gamma di
nuove e promettenti tecnologie che promuovono il riutilizzo, il
riciclo e la biodegradabilità dei prodotti in plastica. Detto
studio mette in evidenza il contributo dell'Europa all'innovazione
in questo settore, e mostra che c'è margine di miglioramento per
trasformare la pionieristica ricerca europea in invenzioni e
portarle sul mercato."
Le industrie della sanità, dei cosmetici e dei detersivi guidano
l'innovazione delle bioplastiche. Nell'area delle invenzioni
riguardanti le bioplastiche, lo studio rileva che è del settore
sanitario l'attività di gran lunga più brevettata sul totale (più
di 19.000 IPFs nel periodo 2010-2019) nonostante rappresenti meno
del 3% della domanda totale di plastica in Europa. Tuttavia, il
settore dei cosmetici e dei detergenti è quello che ha la quota
maggiore della sua attività brevettuale nelle bioplastiche, con un
rapporto tra IPFs di bioplastiche e IPFs di plastica convenzionale
di 1 a 3, rispetto al rapporto di 1 a 5 del settore sanitario.
Anche i settori dell'imballaggio, dell'elettronica e dei tessuti
contribuiscono in modo significativo all'innovazione nelle
bioplastiche.
Lo studio mostra inoltre che, di tutte le tecnologie di riciclo,
i metodi di riciclo chimico e biologico hanno generato il più alto
livello di attività brevettuale nel periodo preso in esame. Questi
metodi hanno rappresentato 9000 IPFs nel periodo 2010-2019, il
doppio delle domande di brevetto relative al riciclo meccanico, che
è attualmente la soluzione più comunemente utilizzata per
trasformare i rifiuti di plastica in nuovi prodotti.
Il rapporto rileva inoltre che, nei campi del riciclo chimico e
biologico, la ricerca fondamentale svolge un ruolo molto più
significativo rispetto ad altre tecnologie di riciclo della
plastica, con quasi il 20% delle invenzioni provenienti da
Università e organizzazioni pubbliche di ricerca (si veda Ricerca
fondamentale nelle tecnologie di riciclaggio, 2010-19). In termini
di posizione geografica delle Università e degli organismi pubblici
di ricerca, l'Europa e gli Stati Uniti hanno un chiaro vantaggio,
ciascuno con il 29% di tali IPFs provenienti da istituti di
ricerca. Nel frattempo, le start-up e le scale-up statunitensi
hanno generato quattro volte più IPFs nel riciclaggio chimico e
biologico rispetto alle loro controparti europee (338 rispetto 84).
Ciò suggerisce che l'Europa, pur essendo particolarmente attiva
nella ricerca fondamentale, non sta sfruttando appieno il suo
potenziale quando si tratta di trasferire queste tecnologie
all'industria.
Guardando al futuro, lo studio mostra che l'area delle plastiche
alternative, che consentono un riciclo più facile, è cresciuta
esponenzialmente negli ultimi anni, con un tasso di crescita medio
annuo del 10% a partire dal 2010. Queste tecnologie hanno
potenziali applicazioni nel settore aerospaziale, delle
costruzioni, dei trasporti, delle turbine eoliche e della
microelettronica. La rapida crescita dei brevetti in questi campi è
quasi interamente guidata dall'innovazione in una plastica
alternativa chiamata legame covalente dinamico - un metodo che
consente nuovi progetti di materiali plastici durevoli in grado di
auto-ripararsi. Anche se il Giappone ha un forte vantaggio in
questo campo, la maggior parte delle invenzioni provenienti da
Università e organizzazioni di ricerca pubbliche nel settore
provengono da istituti di ricerca europei e statunitensi.
com/fus
marco.fusi@mfdowjones.it
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October 19, 2021 02:25 ET (06:25 GMT)
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