(da Italia Oggi)

Mai autunno caldo è stato così fortemente annunciato. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha cominciato ad evocare lo sciopero generale contro il governo in primavera e ha ribadito il concetto in una lettera al presidente del consiglio Giorgia Meloni giunta nel solleone di agosto in cui chiede ?la reale tutela e crescita? del potere di acquisto delle pensioni, il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro pubblici e privati, un intervento fiscale per sostenere aumenti salariali netti ?adeguati alla situazione inflattiva?. Ora che l'autunno è arrivato, il leader della Cgil, termometro alla mano, constata, non senza ironia, che la temperatura (anche quella meteorologica) resta elevata: "Cos'altro dobbiamo aspettare?", ha scandito.Sul piano pratico, Landini plaude all'accordo delle opposizioni, senza Matteo Renzi, sul salario minimo purché "sia chiaro" si tratti soltanto dell'inizio di una serie di rivendicazioni. Fin qui, si potrebbe dire, si è in un ambito scontato ossia si tratta del sindacato di sinistra che fa da cinghia di trasmissione all'opposizione del governo di destra. Tuttavia, a mandare in corto circuito questa contrapposizione ideologica, un po' fuori tempo, sta intervenendo una proposta che sembrerebbe in grado di affrontare un bel po' dei problemi che sta vivendo il mondo del lavoro. Si tratta dell'attuazione all'articolo 46 della Costituzione che contempla il diritto, non la facoltà o la possibilità, dei lavoratori di collaborare alla gestione delle imprese.La Cisl di Luigi Sbarra ne ha fatto un cavallo di battaglia ("Il primo obiettivo è promuovere l'ingresso di rappresentanze dei lavoratori nei consigli di amministrazione o di sorveglianza, garantendo il diritto di concorrere e collaborare agli indirizzi e alla gestione delle aziende"). È sulla base di questo impegno che presumibilmente dirà di no allo sciopero generale. Una proposta ben vista in ampi settori della maggioranza di governo che affonda le sue radici nella tradizione della dottrina sociale della Chiesa, a partire dalla Rerum Novarum di Papa Leone XIII. Ed è anche ben vista fra quei riformisti rimasti all'opposizione, che fino a qualche tempo fa predicavano con un bel po' di faciloneria la ?disintermediazione?. (Italia Oggi)

 

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October 08, 2023 06:37 ET (10:37 GMT)

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