Affinché l'offerta di Hines sull'immobiliare Aedes, storico blasone di Piazza Affari, possa andare avanti, al gruppo guidato da Mario Abbadessa si affiancherebbe nell'operazione anche la famiglia Amenduni, a sua volta già socia della siiq quotata.

È questa la novità, scrive MF-Milano Finanza, che filtra dalle trattative in corso ormai da mesi tra la società americana, molto presente sul mercato del real estate in particolare milanese, e il socio di controllo di Aedes, la Augusto spa in liquidazione. La partecipazione di Amenduni all'acquisizione del controllo di Aedes da parte del fondo e poi alla successiva opa obbligatoria, potrebbe essere la chiave di volta per sbloccare una partita da tempo incagliata, riferiscono più fonti a MF-Milano Finanza. Sarebbe anche un modo per fare avanzare la liquidazione della holding Augusto, da mesi alle prese con un accordo di ristrutturazione del debito. Ma non tutto è semplice in questa vicenda complicata e, per un ramo collaterale, anche oggetto di un'indagine della procura di Milano relativamente alla presunta sparizione di un nutrito pacchetto di azioni Aedes intestate ad Augusto spa ma, secondo quanto denunciato dalla stessa holding, perse in un giro non ancora chiarito di depositi a garanzia con società estere.

Aedes (fondata nel 1905, quotata dal 1924 e già oggetto di una scissione con l'attuale Restart) capitalizza 62 milioni e controlla vari immobili commerciali, tra i quali l'outlet di Serravalle. Da sempre è nel cuore e nel portafoglio della famiglia Amenduni, in particolare di Maurizio, uno degli eredi del fondatore delle acciaierie Valbruna, Nicola. Gli Amenduni sono soci dentro Augusto -che controlla il 51% della siiq- con una quota di maggioranza relativa, poco meno del 40% attraverso Tiepolo spa. Accanto a loro gli altri soci sono la famiglia Roveda e un veicolo del fondo Sator di Matteo Arpe. Ma la famiglia di imprenditori vicentini possiede anche direttamente il 9,6% di Aedes attraverso Vi-Ba srl. Il loro ruolo nelle scelte della società immobiliare è dunque significativo e sarebbe stato fatto pesare nelle discussioni di questi mesi con Hines e il suo advisor Lazard. La prima offerta non vincolante è arrivata ad Augusto a inizio aprile e poi, attraverso comunicazioni successive, si è arrivati all'8 giugno, giorno dell'ultima nota ufficiale sul rinnovo dell'offerta ai liquidatori di Augusto. La trattativa si sarebbe arenata proprio sulla richiesta degli Amenduni di essere partner di Hines.

L'eventuale doppio ruolo di venditore e di acquirente avrebbe fatto storcere il naso agli altri soci di Augusto, che punterebbero a massimizzare il risultato della vendita della società, anche per mettere a posto i conti. Si arriva così ad oggi: a più di un mese dall'ultima proposta e a tre dall'avvio dei negoziati, le discussioni non sono terminate. Secondo alcune fonti nei prossimi giorni potrebbe esserci la fumata decisiva. Bianca o nera, non si sa ancora.

alu

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MF-DJ NEWS

1309:21 lug 2022

 

(END) Dow Jones Newswires

July 13, 2022 03:23 ET (07:23 GMT)

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