MILANO (MF-NW)--Dopo settimane di rinvii arriva la fumata bianca dall'assemblea di Lega Serie A: i 20 club hanno assegnato a Dazn e Sky i diritti tv per il quinquennio 2023-29. Con 17 voti favorevoli, un astenuto e due contrari passa la proposta dei broadcaster e cade l'ipotesi di un canale ufficiale della Lega.

DE SIERVO, UN'OFFERTA CHE PUO' SUPERARE IL MILIARDO

Lo schema resta invariato rispetto alle stagioni tra il 2021-22 e il 2022-23: sette match in esclusiva Dazn e tre in co-esclusiva con Sky. Sul piano economico, l'offerta della cordata Dazn-Sky di 900 milioni in media a stagione, di cui circa 700 milioni messi sul tavolo dalla piattaforma Ott e gli altri 200 milioni aggiunti dalla pay-tv di Comcast. Ma non è tutto: "Attraverso lo strumento del revenue sharing di Dazn la cifra può superare di gran lunga quella del triennio precedente", pari a 927,5 milioni, "arrivando a un miliardo". A spiegarlo è l'ad della Lega Serie A, Luigi De Siervo, in conferenza stampa. Con la cessione dei diritti televisivi fino al 2029 - aggiunge De Siervo - la Serie A incasserà il 50% dei ricavi di Dazn, oltre la soglia dei 750 milioni di euro di fatturato. Un numero "molto vicino al fatturato attuale di Dazn", precisa De Siervo. Inoltre, grazie alla condivisione dei ricavi, "le squadre trovano una motivazione concreta perché le persone si abbonino e la Serie A sarà sempre più coinvolta nello sconfiggere la piaga della pirateria".

DE LAURENTIIS (NAPOLI), UNA SCONFITTA PER CALCIO ITALIANO

Per il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, la partita dei diritti tv "ha avuto un lieto fine" e i club di Serie A hanno votato a favore "con una amplissima maggioranza. È stato un lavoro intenso che ha permesso alla Serie A di procedere compatta". C'è però chi non è d'accordo con i più e non ha tardato a far sentire la propria voce. "È una sconfitta del calcio italiano, che morirà", irrompe il patron del Napoli Calcio, Aurelio De Laurentiis, mentre De Siervo stava spiegando alla stampa i dettagli dell'accordo. "Dazn non è competente e non fa bene al calcio italiano, le modalità di ripresa del nostro calcio fanno ridere rispetto ad esempio alla Premier League. E' una stupidaggine fare un accordo per 5 anni", rincara la dose. E poi rivolgendosi agli altri 19 aggiunge: "I miei compagni di squadra in Lega amano essere passivamente operativi nel sistema. Io che non ho mai giocato in maniera passiva detesto operare in questo modo. In momenti di crisi cinema e calcio sono due cose che vanno fortissimo, sono la panacea ai dolori del quotidiano ma noi questo sogno lo abbiamo messo nel cassetto. Sky e Dazn non fanno poi questi grandi investimenti...".

CAIRO, DE LAURENTIIS CI DIRA' GRAZIE

Urbano Cairo, patron del Torino come di Rcs, ha tutta un'altra opinione. "Stimo Aurelio, ma la penso diversamente e non credo che il calcio italiano morirà per questa scelta. Sul contratto troppo lungo era la base su cui i broadcaster hanno fatto l'offerta. De Laurentiis ci dirà grazie". I numeri comunque non convincono nemmeno Cairo: "Sono contento, anche se l'offerta non è quella che avremmo voluto. Non è uguale al triennio passato, ma con la parte di revenue sharing non e' un accordo del tutto negativo". L'imprenditore resta convinto che sia "giusto dare continuità al rapporto con Dazn e Sky. Abbiamo fatto la cosa giusta, quello del canale era un progetto affascinante per certi verso ma anche molto rischioso. Io non ho mai avuto paura a prendermi dei rischi, ho risanato aziende che perdevano centinaia di milioni. Ma aggiungere al rischio di impresa calcistico, già importante, quella del canale televisivo secondo me era un errore".

bem

emma.bonotti@mfnewswires.it

 

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October 23, 2023 11:14 ET (15:14 GMT)

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