Cattolica Ass.: settore non profit sotto assicurato, serve sostegno
20 Settembre 2022 - 2:51PM
MF Dow Jones (Italiano)
Cattolica Assicurazioni ha presentato oggi l'indagine "Il Non
Profit in evoluzione" realizzata in collaborazione con il CESEN,
Centro Studi sugli Enti ecclesiastici e sugli altri enti senza fini
di lucro dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, e Innovation
Team.
Il Rapporto, svelato nel corso dell'evento "In 4 per Voi -
Conoscere, Accompagnare, Proteggere, Sostenere il Non Profit",
punta a rafforzare la sostenibilità delle organizzazioni attraverso
la ricerca di un equilibrio tra appropriate scelte di governance,
assetti organizzativi funzionali all'attrazione di nuove risorse e
adeguate strategie di gestione dei rischi.
Gli Enti Non Profit e di Terzo Settore, adeguandosi alle
sollecitazioni contenute nella Riforma del Terzo Settore, vivono un
momento di forte evoluzione, chiamati a compiere il decisivo
passaggio in termini di professionalità della gestione, capacità di
fare rete e valutazione dei risultati.
Nuovi imperativi in nome della sostenibilità nel tempo: i
soggetti apicali degli Enti e le imprese sociali devono dotarsi di
adeguate coperture relative all'attività dei volontari e degli
amministratori e a garanzia del proprio patrimonio, oltre a
ricorrere a strumenti di tutela contro nuovi rischi, quali cyber
risk, protezione dei dati e forme di welfare assicurativo.
L'obbiettivo dovrà essere quello di superare il grado di
sottoassicurazione che caratterizza questo settore, in linea con
tutti i segmenti del mercato assicurativo danni non auto in
Italia.
Una sfida anche per le imprese assicuratrici, che sono chiamate
a "proporzionare" le soluzioni alle peculiarità di questi Enti,
evitando di riproporre modelli e approcci propri delle imprese for
profit e curando il design dei prodotti, sia in termini di
caratteristiche contrattuali che di pricing. Dal canto loro, per
gli Enti, cresce l'interesse a interloquire con assicuratori in
grado di conoscerne l'operatività e di formulare proposte "su
misura", ad oggi ancora poco diffuse.
L'indagine, basata sulla lettura dei dati quantitativi
disponibili dell'Istat e un'analisi qualitativa svolta attraverso
interviste, focus group e una survey estensiva nei confronti di un
campione di circa 500 organizzazioni, ha inteso mappare un mondo
interessato da profonde trasformazioni e comprenderne le sfide che
dovrà affrontare. L'insieme dei risultati acquisiti è stato
rielaborato alla luce di tre paradigmi che rappresentano gli
aspetti su cui le organizzazioni Non Profit dovranno misurarsi in
futuro: stabilità, efficacia e gestione del rischio.
Stabilità, intesa come l'esigenza degli enti di dotarsi di
assetti giuridici e organizzativi conformi alle proprie necessità e
alla disciplina vigente. Il rapporto evidenzia l'importanza per gli
Enti di essere in grado di compiere valutazioni adeguate, anche
alla luce della Riforma e delle opportunità offerte, prima fra
tutti la scelta della tipologia di ETS. È indispensabile conoscere
la propria collocazione strategica per dotarsi di un adeguato
assetto giuridico e istituzionale, valorizzando il proprio ruolo
nei confronti del sistema, delle Pubbliche Amministrazioni, delle
realtà for profit.
Efficacia, intesa come la capacità di raggiungere i propri
obiettivi attraverso un'adeguata gestione delle risorse. Nel
Rapporto emerge come la sfida dell'efficacia passa oggi dalla
capacità di ottenere e gestire con maggiore professionalità risorse
finanziarie, potenzialmente più numerose rispetto al passato: fondi
pubblici, donazioni private, ricavi da attività commerciali,
5xmille. A fronte di questo, il settore è posto davanti a nuove
esigenze: aumentare la trasparenza, cooperare con la Pubblica
Amministrazione, digitalizzarsi, attrarre e valorizzare le risorse
occupazionali, gestire e tutelare i volontari.
Gestione del rischio. Lo studio ha messo in evidenza la
peculiarità e complessità dei rischi degli Enti Non Profit, che
presentano importanti elementi di specificità rispetto al settore
for profit: si pensi ad esempio al caso dei volontari e degli
amministratori. Su un totale di circa 5,5 milioni di volontari
coinvolti, non tutti sono stati assicurati: attualmente il 17,5%
delle realtà potenzialmente soggette agli obblighi assicurativi
conferma di non aver ancora sottoscritto le polizze previste dalla
Riforma, con evidenti conseguenze, in caso di sinistro, in capo
all'organizzazione e ai suoi amministratori. Poco sentita, inoltre
la minaccia del cyber risk: solamente il 4,5% degli intervistati ha
dichiarato di aver sottoscritto una polizza specifica per questa
copertura.
fch
(END) Dow Jones Newswires
September 20, 2022 08:36 ET (12:36 GMT)
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